"Un
morto e due feriti per un incidente stradale": è il titolo che troppo
spesso leggiamo sulle pagine di giornale!
Il problema è estremamente grave se si pensa che le vittime della strada
sono spesso giovani che, all’uscita dalle discoteche, storditi dai rumori,
ubriachi o sotto effetto di sostanze stupefacenti, si mettono alla guida
dell’auto e, per eccesso di velocità o per distrazione, provocano incidenti
spesso mortali, coinvolgendo altre auto e mettendo in pericolo l’incolumità
di tutti coloro che per bisogno, per lavoro o per piacere, si muovono
sulle strade.
Ciò accade perchÈ la strada non ci appare più come un mezzo per unire,
per realizzare relazioni umane, ma come una distanza da percorrere nel
più breve tempo possibile, senza guardarsi intorno, senza rispettare
le principali norme di sicurezza o le più elementari norme di correttezza
necessarie per salvaguardare la vita umana.
Tutti hanno fretta di muoversi, di correre e il segnale posto lÏ, alla
propria destra ha un significato del tutto "relativo". E poi c’è
il brivido del rischio...la sensazione di potenza quando stringi il
volante e premi sull’acceleratore...che ti invadono il corpo e la mente,
ti annebbiano i sensi e ti oscurano il lume della ragione. Ecco che
le imprecazioni, spesso accompagnate da gesti offensivi, contro l’automobilista
che procede lentamente, contro il pedone costretto a fare "step" sul
ciglio della strada, non sono immagini da repertorio o da fumetto, è
quanto succede ogni giorno intorno a noi.
L’uomo costruisce auto sempre più potenti, più veloci, più accessoriate.
Tutto è di serie,oggi, Abs, Esp, Eds, Airbag, servosterzo...Anche
il buon Dio ha creato l’uomo con il "cervello" di serie: si raccomanda
di usarlo!
Giorgio
Recchia