I veicoli a 3 e 4 ruote con una carreggiata anteriore (cioè una distanza tra le ruote) superiore a 46,5 cm riportano nel libretto di circolazione la dicitura di omologazione come "triciclo". Per un problema burocratico-legale, ed interpretando rigidamente l’art 175 del Codice della Strada, questi mezzi fino al 2020 non erano autorizzati ad andare in autostrada ed erano cominciate a fioccare le multe, nonostante nel 2009 la Direzione Centrale della Polizia Stradale (in attesa della revisione del Codice) avesse confermato con un circolare che questi veicoli appartenevano alla categoria internazionale dei "tricicli L5e", corrispondente a quella delle "motocarrozzette" descritte all'art.53 del Codice della Strada, ed erano regolarmente ammessi in autostrada purché dotati di motore con cilindrata superiore a 250 cm3.
Cosa c’è scritto nel Codice della strada
Ora i Tricicli possono andare senza problemi in autostrada perché l'art.175 del Codice della Strada è stato modificato e afferma che è consentita la circolazione ai: “tricicli, di cilindrata non inferiore a 250 cc se a motore termico e comunque di potenza non inferiore a 15 kW, destinati al trasporto di persone e con al massimo un passeggero oltre al conducente”.
Sempre in regola se omologati motocicli
Invece i veicoli multiruota con carreggiata inferiore a 46,5 cm come Yamaha Niken e Yamaha Tricity 155 non hanno problemi in autostrada, come pure i primi MP3 di cilindrata pari o superiore a 250 (quelli senza il pedale del freno sulla pedana): tutti questi veicoli infatti hanno sempre sul libretto di circolazione la definizione "motociclo" (se la carreggiata è inferiore a 46,5 cm, le ruote sono considerate "gemellate") e per questo motivo rientravano perfettamente nei limiti previsti dal codice per l’accesso delle moto in autostrada (cilindrata minima 150 cm3). Questi veicoli però si possono guidare solo con patente da moto, mentre i tricicli si possono guidare anche con la patente B.