Padre
Girolamo Iotti, frate dell’Ordine dei Servi di Maria
Chi
è Padre Girolamo Iotti? Nato nel 1927 a Villa Bagno, una piccola
frazione del comune di Reggio Emilia che si trova lungo la via Emilia,
entra fin da piccolo nel seminario dove compie i primi studi.Ammesso nell’Ordine
dei Servi di Maria, è consacrato sacerdote nel 1951 e viene inviato
a Roma presso la Basilica di Santa Maria di piazza Colonna. Laureatosi
in teologia, si trasferisce ad Ancona presso la chiesa del Sacro Cuore
e diventa assistente Fuci dei giovani boy-scout. Di seguito avrà
anche una lunga esperienza giornalistica come fondatore e direttore di
una emittente televisiva locale, per poi essere nominato "superiore
provinciale" dell’Ordine. Dal 1997 è a Bologna, presso
la Basilica di Santa Maria dei Servi lungo Strada Maggiore, dove da due
anni a questa parte dedica ogni domenica al ricordo delle vittime della
strada.
Padre
Girolamo Iotti è uno dei tanti frati che vivono nelle comunità
e nelle chiese sparse lungo il nostro Paese e che nel silenzio e nella
preghiera vivono la loro missione. Tuttavia, qualcosa in lui lo differenzia
forse dagli altri "fratelli" e cioè la consapevolezza
che uno dei drammi più gravi che affliggono la nostra società
e il nostro tempo, è rappresentato dalla piaga degli incidenti
stradali. #9; Un "fenomeno", se così lo vogliamo chiamare,
che provoca ogni anno nel nostro Paese oltre 6.500 morti e più
di 300 mila feriti. #9; In questo contesto, Padre Girolamo da oltre due
anni dedica un momento della preghiera domenicale alla sensibilizzazione
verso questo problema ed assieme a numerosi cittadini di Bologna, città
nella quale vive ed opera, recita un "rosario di penitenza"
e svolge una piccola processione la prima domenica di ogni mese. Ma non
è solo: con lui si sono via via aggregati giovani, anziani, genitori
di ragazzi che hanno perso figli in incidenti stradali e persino qualche
pubblico amministratore con i quali prega incessantemente, certo che anche
in questo modo può dare un forte contributo alla causa.
Padre Girolamo,
perché questa sua scelta?
"L’Ordine dei Servi di Maria è fondato su alcuni principi
ed uno di questi recita letteralmente: essere presso le infinite croci
dove tuo Figlio è ancora in croce.
Mi sono allora chiesto quali fossero e dove avrei trovato quelle croci
e mi sono accorto che lungo le strade ve ne sono disseminate tante, tantissime,
basti pensare che in Italia, in soli dieci anni, sono state quasi 100
mila le vittime mortali dovute agli incidenti stradali. E’ stato
allora che ho capito come fosse mio compito stare accanto a quelle croci."
In quale modo?
"Partiamo da un presupposto molto importante: sono un religioso
e perlopiù sacerdote e i miei compiti sono a tutti noti. Attorno
al mio ministero, dunque, si deve concentrare ogni azione e così,
da oltre due anni, ho cominciato a pregare dedicando un rosario, la "Corona
dell’Addolorata", a questo drammatico problema.
Poi si è sparsa la voce e piano piano hanno cominciato ad affiancarmi
altre persone, molte delle quali nemmeno le conoscevo e da allora, ogni
domenica, ci ritroviamo tutti attorno all’altare a pregare.
Poi, la prima domenica di ogni mese, facciamo anche una piccola processione
durante la quale invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare e per rendere
ancora più sentito questo momento, ho personalmente realizzato
alcune preghiere che riguardano gli incidenti stradali."
Attraverso la preghiera, se ho ben capito, lei cerca di sensibilizzare
i fedeli al problema…?
"Certo,
ma non solo. La
fede cristiana ci porta a pregare anche per cercare di sopportare l’immenso
dolore che un numero sempre più alto di famiglie debbono accettare,
del tutto impreparate, quando si verifica un episodio nel quale i figli
o i propri congiunti vengono meno. Credo sia un dolore insopportabile
al quale ci dobbiamo affiancare e un atto di purificazione cristiana che
non può essere escluso. Sono vite umane tristemente interrotte
e spesso in maniera drammatica e violenta."
Nel
frattempo, però, la società pare essere orientata verso
una direzione completamente diversa ed anche le persone hanno assunto
un comportamento quasi indifferente al dramma degli incidenti stradali,
come fosse un normale "tributo" da pagare alla voglia di modernità
ed alla stessa motorizzazione di massa.
"Si
tratta di un grave problema sociale ed anche il singolo individuo deve
capacitarsi di affrontare il problema senza reticenze.
Purtroppo non sempre riesce da solo e la velocità con cui corrono
le automobili è talvolta di gran lunga superiore a quella con cui
dovrebbe camminare la nostra coscienza. Ecco perché occorre una
maggiore sensibilizzazione e l’operato di tante associazioni, fra
le quali la vostra, si riconferma quanto mai utile ed opportuno. Per lo
stesso motivo ho deciso di rendere pubbliche le nostre iniziative e ogni
qualvolta organizziamo un momento di preghiera o una processione, provvediamo
ad affiggere dei manifesti sui quali invitiamo la cittadinanza a partecipare.
Non bisogna demordere, ma continuare con perseveranza e convinzione."
Quello che lei fa è meritorio, ma forse dovrebbe essere organizzato
in ogni parrocchia e magari solo allora potremmo giungere a risultati
positivi maggiori?
"Tutta
la Chiesa dovrebbe collaborare ed invece qualche volta si assiste ad un
silenzio immotivato e si evita di predicare contro i mali del mondo: gli
incidenti stradali, la droga, i vizi.
Certo, alcune prese di posizione ci sono state nel passato ed anche i
vescovi emiliano-romagnoli hanno redatto un documento a questo proposito,
ma ciò non basta se tutto non è poi supportato da azioni
concrete tipiche della Chiesa. Occorre parlarne a messa e durante le funzioni."
Non è un caso se qualche tempo fa persino l’allora Direttore
del Servizio Polizia Stradale presso il ministero dell’Interno, Antonio
De Luca, chiese la stessa cosa ai parroci di tutta Italia. Dunque, il
drammatico fenomeno degli incidenti stradali è un problema anche
morale.
"Si
tratta di un problema di carattere etico-sociale o ancor meglio esistenziale,
perché impone all’individuo ed alla sua coscienza di compiere
delle scelte, a seguito delle quali ne va della sua stessa vita.
Il rispetto delle regole, delle leggi, della vita propria ed altrui non
può essere accantonato, bisogna riappropriarsi di questi valori
indispensabili per poter vivere dignitosamente."
Padre Girolamo, un’ultima cosa: se qualcuno volesse partecipare alle
sue funzioni cosa deve fare?
"Caricarsi
di tanta buona volontà e venire a Bologna, presso la basilica di
Santa Maria dei Servi lungo Strada Maggiore, che si trova proprio al centro
della città. #9;
Ogni domenica alle 10,30 recitiamo la "Corona dell’Addolorata"
a cui segue poi la messa e, la prima domenica di ogni mese, anche una
processione che si svolge attorno al nostro convento. La partecipazione
è libera e aperta tutti, basta solo crederci e saper pregare."
Padre Girolamo,
nemmeno qualche settimana fa abbiamo intervistato il cardinale Esilio
Tonini, il quale si è detto deluso dalla mancata volontà
politica di risolvere questo problema. Siamo anche noi convinti che attraverso
leggi più severe molto si potrebbe fare.
"Non
lo metto in dubbio e proprio per questo motivo credo che la nostra preghiera
sia essenzialmente orientata verso due obiettivi: il primo vuole approfondire
la coscienza di ciascuna persona nei confronti di una situazione così
drammatica ed allarmante. Il secondo, invece, vuole essere di supporto
ai nostri decisori politici perché facciano il loro dovere e quanto
è nelle loro possibilità."
Lei ha molta fiducia nella preghiera.
"Per un cristiano la preghiera è la vera e unica grande potenza
in grado di cambiare il mondo. Con
la preghiera si cambia anche il corso della storia."
Preghiera
all’Addolorata per il traffico
O Vergine
Addolorata, illumina le nostre menti
quando facciamo la manutenzione dell’auto,
quando saliamo in macchina,
e proteggici quando viaggiamo.
Fa’ che cessino queste sentenze di morte,
che diminuisca questo esercito di invalidi,
questo spreco di energie e denaro pubblico.
Fa’ che affidiamo la soluzione
di questo problema non ai nostri ragionamenti,
perché anche questi sono intasati
come il nostro traffico,
ma alla formazione delle coscienze
ed alla preghiera. Così sia.
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