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Articoli 18/04/2003

da "Il Centauro" n. 76 - Un frate per la "strada"

Padre Girolamo Iotti per la sicurezza stradale. Un impegno fatto di preghiera e iniziative contro gli incidenti

Un frate per la "strada"
Padre Girolamo Iotti per la sicurezza stradale. Un impegno fatto di preghiera e iniziative contro gli incidenti


di Roberto Rocchi

Padre Girolamo Iotti, frate dell’Ordine dei Servi di Maria

 

Chi è Padre Girolamo Iotti? Nato nel 1927 a Villa Bagno, una piccola frazione del comune di Reggio Emilia che si trova lungo la via Emilia, entra fin da piccolo nel seminario dove compie i primi studi.Ammesso nell’Ordine dei Servi di Maria, è consacrato sacerdote nel 1951 e viene inviato a Roma presso la Basilica di Santa Maria di piazza Colonna. Laureatosi in teologia, si trasferisce ad Ancona presso la chiesa del Sacro Cuore e diventa assistente Fuci dei giovani boy-scout. Di seguito avrà anche una lunga esperienza giornalistica come fondatore e direttore di una emittente televisiva locale, per poi essere nominato "superiore provinciale" dell’Ordine. Dal 1997 è a Bologna, presso la Basilica di Santa Maria dei Servi lungo Strada Maggiore, dove da due anni a questa parte dedica ogni domenica al ricordo delle vittime della strada.

 

Padre Girolamo Iotti è uno dei tanti frati che vivono nelle comunità e nelle chiese sparse lungo il nostro Paese e che nel silenzio e nella preghiera vivono la loro missione. Tuttavia, qualcosa in lui lo differenzia forse dagli altri "fratelli" e cioè la consapevolezza che uno dei drammi più gravi che affliggono la nostra società e il nostro tempo, è rappresentato dalla piaga degli incidenti stradali. #9; Un "fenomeno", se così lo vogliamo chiamare, che provoca ogni anno nel nostro Paese oltre 6.500 morti e più di 300 mila feriti. #9; In questo contesto, Padre Girolamo da oltre due anni dedica un momento della preghiera domenicale alla sensibilizzazione verso questo problema ed assieme a numerosi cittadini di Bologna, città nella quale vive ed opera, recita un "rosario di penitenza" e svolge una piccola processione la prima domenica di ogni mese. Ma non è solo: con lui si sono via via aggregati giovani, anziani, genitori di ragazzi che hanno perso figli in incidenti stradali e persino qualche pubblico amministratore con i quali prega incessantemente, certo che anche in questo modo può dare un forte contributo alla causa.
Padre Girolamo, perché questa sua scelta?

"L’Ordine dei Servi di Maria è fondato su alcuni principi ed uno di questi recita letteralmente: essere presso le infinite croci dove tuo Figlio è ancora in croce.
Mi sono allora chiesto quali fossero e dove avrei trovato quelle croci e mi sono accorto che lungo le strade ve ne sono disseminate tante, tantissime, basti pensare che in Italia, in soli dieci anni, sono state quasi 100 mila le vittime mortali dovute agli incidenti stradali. E’ stato allora che ho capito come fosse mio compito stare accanto a quelle croci."

In quale modo?

"Partiamo da un presupposto molto importante: sono un religioso e perlopiù sacerdote e i miei compiti sono a tutti noti. Attorno al mio ministero, dunque, si deve concentrare ogni azione e così, da oltre due anni, ho cominciato a pregare dedicando un rosario, la "Corona dell’Addolorata", a questo drammatico problema.
Poi si è sparsa la voce e piano piano hanno cominciato ad affiancarmi altre persone, molte delle quali nemmeno le conoscevo e da allora, ogni domenica, ci ritroviamo tutti attorno all’altare a pregare.
Poi, la prima domenica di ogni mese, facciamo anche una piccola processione durante la quale invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare e per rendere ancora più sentito questo momento, ho personalmente realizzato alcune preghiere che riguardano gli incidenti stradali."

Attraverso la preghiera, se ho ben capito, lei cerca di sensibilizzare i fedeli al problema…?

"Certo, ma non solo. La fede cristiana ci porta a pregare anche per cercare di sopportare l’immenso dolore che un numero sempre più alto di famiglie debbono accettare, del tutto impreparate, quando si verifica un episodio nel quale i figli o i propri congiunti vengono meno. Credo sia un dolore insopportabile al quale ci dobbiamo affiancare e un atto di purificazione cristiana che non può essere escluso. Sono vite umane tristemente interrotte e spesso in maniera drammatica e violenta."
 

 

Nel frattempo, però, la società pare essere orientata verso una direzione completamente diversa ed anche le persone hanno assunto un comportamento quasi indifferente al dramma degli incidenti stradali, come fosse un normale "tributo" da pagare alla voglia di modernità ed alla stessa motorizzazione di massa.
"Si tratta di un grave problema sociale ed anche il singolo individuo deve capacitarsi di affrontare il problema senza reticenze. Purtroppo non sempre riesce da solo e la velocità con cui corrono le automobili è talvolta di gran lunga superiore a quella con cui dovrebbe camminare la nostra coscienza. Ecco perché occorre una maggiore sensibilizzazione e l’operato di tante associazioni, fra le quali la vostra, si riconferma quanto mai utile ed opportuno. Per lo stesso motivo ho deciso di rendere pubbliche le nostre iniziative e ogni qualvolta organizziamo un momento di preghiera o una processione, provvediamo ad affiggere dei manifesti sui quali invitiamo la cittadinanza a partecipare. Non bisogna demordere, ma continuare con perseveranza e convinzione."
Quello che lei fa è meritorio, ma forse dovrebbe essere organizzato in ogni parrocchia e magari solo allora potremmo giungere a risultati positivi maggiori?

"Tutta la Chiesa dovrebbe collaborare ed invece qualche volta si assiste ad un silenzio immotivato e si evita di predicare contro i mali del mondo: gli incidenti stradali, la droga, i vizi. Certo, alcune prese di posizione ci sono state nel passato ed anche i vescovi emiliano-romagnoli hanno redatto un documento a questo proposito, ma ciò non basta se tutto non è poi supportato da azioni concrete tipiche della Chiesa. Occorre parlarne a messa e durante le funzioni."
Non è un caso se qualche tempo fa persino l’allora Direttore del Servizio Polizia Stradale presso il ministero dell’Interno, Antonio De Luca, chiese la stessa cosa ai parroci di tutta Italia. Dunque, il drammatico fenomeno degli incidenti stradali è un problema anche morale.

"Si tratta di un problema di carattere etico-sociale o ancor meglio esistenziale, perché impone all’individuo ed alla sua coscienza di compiere delle scelte, a seguito delle quali ne va della sua stessa vita.
Il rispetto delle regole, delle leggi, della vita propria ed altrui non può essere accantonato, bisogna riappropriarsi di questi valori indispensabili per poter vivere dignitosamente."

Padre Girolamo, un’ultima cosa: se qualcuno volesse partecipare alle sue funzioni cosa deve fare?

"Caricarsi di tanta buona volontà e venire a Bologna, presso la basilica di Santa Maria dei Servi lungo Strada Maggiore, che si trova proprio al centro della città. #9;
Ogni domenica alle 10,30 recitiamo la "Corona dell’Addolorata" a cui segue poi la messa e, la prima domenica di ogni mese, anche una processione che si svolge attorno al nostro convento. La partecipazione è libera e aperta tutti, basta solo crederci e saper pregare."
Padre Girolamo, nemmeno qualche settimana fa abbiamo intervistato il cardinale Esilio Tonini, il quale si è detto deluso dalla mancata volontà politica di risolvere questo problema. Siamo anche noi convinti che attraverso leggi più severe molto si potrebbe fare.
"Non lo metto in dubbio e proprio per questo motivo credo che la nostra preghiera sia essenzialmente orientata verso due obiettivi: il primo vuole approfondire la coscienza di ciascuna persona nei confronti di una situazione così drammatica ed allarmante. Il secondo, invece, vuole essere di supporto ai nostri decisori politici perché facciano il loro dovere e quanto è nelle loro possibilità."
Lei ha molta fiducia nella preghiera.

"Per un cristiano la preghiera è la vera e unica grande potenza in grado di cambiare il mondo. Con la preghiera si cambia anche il corso della storia."

Preghiera all’Addolorata per il traffico

O Vergine Addolorata, illumina le nostre menti
quando facciamo la manutenzione dell’auto,
quando saliamo in macchina,
e proteggici quando viaggiamo.
Fa’ che cessino queste sentenze di morte,
che diminuisca questo esercito di invalidi,
questo spreco di energie e denaro pubblico.
Fa’ che affidiamo la soluzione
di questo problema non ai nostri ragionamenti,
perché anche questi sono intasati
come il nostro traffico,
ma alla formazione delle coscienze
ed alla preghiera. Così sia.

 


Venerdì, 18 Aprile 2003
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