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Rassegna stampa alcool e guida del 30 gennaio 2006

IL TEMPO

Ubriachi gettano zingarella nel cassonetto

Si sono giustificati come se fosse un gioco, come se gettare in un cassonetto una ragazzina possa essere una cosa normale, o uno scherzo di carnevale. Peccato per loro che martedì grasso è ancora lontano e che le pattuglie dei carabinieri sono arrivate in tempo per evitare quella che poteva diventare una tragedia. L’incredibile episodio si è verificato sabato pomeriggio, quando in preda ai fumi dell’alcool, due cittadini rumeni di 48 e 54 anni si sono "presi gioco" di una nomade di soli 15 anni: sollevando la malcapitata e trascinandola per diversi metri, i due l’hanno letteralmente gettata all’interno di un cassonetto dei rifiuti in via di Montespaccato. I carabinieri della Stazione di zona, avvisati da alcune signore che avevano assistito alla scena e che prestando soccorso alla ragazzina hanno rischiato di essere aggredite dai due energumeni, sono intervenuti prontamente. Raccogliendo le vaghe indicazioni sugli aggressori, li hanno rintracciati non molto lontano e li hanno arrestati poco dopo mentre ancora girovagavano ubriachi nella zona. I due uomini, evidentemente ancora alticci, hanno invano tentato di sottrarsi al fermo dando vita ad una concitata colluttazione con i militari. La ragazzina ha riportato piccole escoriazioni in varie parti del corpo. In base alla ricostruzione effettuata poco dopo l’accaduto sarebbe trapelato che la ragazzina stesse chiedendo le elemosina non molto lontano dal luogo dell’aggressione. Al loro passaggio i due lestofanti avrebbero cercato di sottrarle quanto da lei racimolato in mezzo alla strada. Di fronte al rifiuto di quest’ultima si sarebbero innervositi e, già su di giri per effetto dell’alcol, hanno aggredito la piccola. Arrestati ora per aggressione, i militari stanno appunto valutando questa versione dei fatti per poter eventualmente procedere anche per rapina. L’episodio di violenza, purtroppo, non è stato il solo del fine settimana che ha visto coinvolti i cittadini stranieri a Roma, soprattutto est europei. In via dei Durantini, al Prenesitno un romeno è stato trovato accoltellato all’addome e in fin di vita. Trasportato in ospedale d’urgenza si attende il miglioramento delle sue condizioni per poter ricostruire l’accaduto. Alla stazione Termini, invece, due moldavi sono stati aggrediti nel corso di una rissa e ricoverati con 20 e 15 giorni di prognosi ciascuno per vari escoriazioni e fratture. Degli aggressori non vi sono tracce. E.D.G.


IL MESSAGGERO (Umbria)

L’alcolismo si combatte a scuola
«Se non bevi resti solo», dicono i ragazzi. E l’Anca va a discuterci

di RENZO BERTI
SPOLETO - I volontari dell’Anca (un’associazione che è impegnata a combattere l’eccessivo consumo dell’alcol) tornano a parlare di alcolismo tra i ragazzi delle scuole medie inferiori. Si tratta di vere e proprie lezioni in cui viene messo in rilievo il danno gravissimo prodotto da un eccessivo consumo di alcol. Ed in questi giorni sta partendo anche la terza edizione del concorso letterario “Amico dell’Anca”, che l’anno scorso venne accompagnato da una coda di polemiche per la mancata adesione di tre istituti scolastici. «Quest’anno –sottolineano gli ideatori dell’Associazione nazionale contro l’alcolismo– abbiamo trovato maggiore disponibilità da parte dei dirigenti scolastici e degli insegnanti ad affrontare una problematica che coinvolge sempre più frequentemente i giovanissimi. Nei nostri incontri abbiamo constatato che la “confidenza” con le bevande alcoliche come la birra ed il vino inizia addirittura ad undici anni». Dati statistici che, purtroppo, non escludono l’Umbria e la città di Spoleto. E che coinvolgono anche i nostri ragazzi, come a volte è stato sottolineato. E così, oltre alla Dante Alighieri ed alle sue sedi distaccate di Baiano e Campello sul Clitunno, al concorso letterario che farà seguito agli incontri in cui si parlerà di prevenzione insieme agli esperti della Asl, hanno aderito anche le scuole medie Pianciani e Manzoni. Alla base di questa maggiore sensibilità da parte dei dirigenti scolastici c’è comunque l’iniziativa dell’assessorato comunale all’istruzione di inserire il progetto sulla prevenzione dell’alcolismo tra quelli accreditati nel piano di offerta formativa presentata lo scorso ottobre.
«Il nostro scopo –aggiungono i responsabili dell’Anca, che ha sede presso la Palazzina Micheli– vuole essere quello di fornire ai ragazzi una informazione corretta su quanto sia sbagliato e pericoloso associare l’idea del divertimento a quella di bere un bicchiere di birra o di vino».
Già, perché dai racconti raccolti in classe durante la scorsa edizione del concorso è emerso che molti adolescenti si avvicinano all’alcol per non sentirsi esclusi dal gruppo. «Un fenomeno preoccupante –dicono i volontari dell’Anca– sul quale la scuola non può certo restare inattiva».
Per l’Anca resta il problema di trovare sostegno anche economico alle sue iniziative. A patrocinare il concorso, anche quest’anno, oltre al Comune saranno la Fondazione Carispo e quella che porta il nome di Cesare e Mina Micheli.


ITALIATV

Aicat ricorre all’Antitrust contro Drive Beer
26/01/2006

L’Aicat, l’Associazione Italiana dei Club degli Alcolisti in Trattamento, ha chiesto all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato l’immediata sospensione della pubblicità della "Drive Beer", una birra definita dal produttore "quella giusta per chi guida". E’ quanto si legge in una nota del sito dell’Asaps. Secondo l’associazione lo spot fornisce un approccio del tutto sbagliato alla guida, messa continuamente in relazione al fattore velocità, ed inoltre perché passa la tesi che essendo una bevanda "poco" alcolica ne puoi bere quante ne vuoi, ignorando completamente il fatto che ogni individuo reagisce in maniera diversa all’assunzione di alcol, e che a berne tanta si raggiunge comunque il limite massimo di ebbrezza (0,5 g/l) previsto dalla legge. Il senso della pubblicità - continua la nota - soprattutto la presentazione che ne viene fatta sul sito, (ma anche sui pannelli pubblicitari collocati nelle aree autostradali, un posto proprio adatto) è indiscutibilmente quello di informare che c’è una birra fatta apposta per chi guida: la voce è così convincente che alla fine sembra proprio necessario berla, come se si trattasse di un integratore proposto ad giocatore nel bel mezzo di una sfiancante partita di calcio: non parrebbe esserci nulla di male. (helpconsumatori)


IL TEMPO

Tossicodipendenze, scatta l’allarme

Numeri preoccupanti sui giovani assuntori di sostanze stupefacenti e alcool. Iniziative in atto. Dettagliata relazione presentata in Consiglio comunale dall’assessore alle politiche sociali Giordani

di MARINO DI MARCO

CAPISTRELLO Nel corso dell’ultima seduta consiliare, l’assessore alle Politiche sociali Enzo Gerali Giordani ha presentato un dettagliata relazione sulle attività svolte dal suo assessorato. Emergono alcune situazioni preoccupanti. In particolare si evidenzia che nel comune di Capistrello c’è una rilevante presenza di giovani che normalmente fanno uso di droghe cosiddette leggere come cannabis o ecstasy e più frequentemente fanno uso di alcool. Il fenomeno è stato molto ben fotografato da una relazione fatta da una cooperativa che ha lavorato sul problema. Il fenomeno della droga e dell’alcool investe in maniera preoccupante il comune di Capistrello anche se in media nazionale sul rapporto limite tra tossicodipendenza e abitanti del nostro territorio. Dalle notizie in possesso, nel territorio sono presenti assuntori di eroina e consumatori di hashish per un totale di 105 individui (fonte Sert), 49 sono con problemi prevalentemente di tossicodipendenza e 56 con problemi di alcool correlati; nel 4° trimestre dell’anno 2005 i servizi erogati sono stati 27 per la tossicodipendenza e 14 per gli alcolisti di questi 6 sono assistiti dal Sert e praticano terapia di gruppo. Naturalmente a fronte di questi dati allarmanti, l’assessore ha elencato tutta una serie di interventi attivati per cercare di limitare e ridurre il problema. Innanzitutto ottimo è stato il servizio di contrasto operato dalle forze dell’ordine e varie iniziative sono state messe su dall’assessorato in collaborazione con la Comunità Montana Valle Roveto. In particolare ha riscosso molto successo il centro di aggregazione giovanile con una presenza molto rilevante di ragazzi. L’assessore Giordani lamenta le difficoltà economiche per un’ azione più marcata a sostegno di queste problematiche e auspica un intervento dell’amministrazione per la creazione di spazi sportivi adeguati che rappresentano un grande baluardo contro la devianza. Apprezzamento da parte della maggioranza e della minoranza per l’ottimo lavoro svolto dall’assessore Giordani, ma anche critiche da parte dei consiglieri di opposizione per gli scarsi interventi messi in atto dall’amministrazione comunale per contrastare efficacemente il fenomeno. Dai banchi dell’opposizione è stato rimarcato che poco o niente si è fatto per una corretta prevenzione. Iniziativa questa che non richiedeva alcuno stanziamento di somme di denaro, ma solo buona volontà per dare informazione con persone esperte ai ragazzi delle scuole o attuare una politica amministrativa che limitasse il prolungarsi dell’apertura dei locali pubblici.


ASAPS

AGGRESSIONI ALLE DIVISE: IMPORTANTI I RISULTATI DEL SONDAGGIO PROMOSSO DALL’UNIVERSITA’ DI BOLOGNA CON LA COLLABORAZIONE DELL’ASAPS. OLTRE 500 AGENTI HANNO RISPOSTO AL QUESTIONARIO.
Il 74% degli operatori cioè 3 su 4 sono stati aggrediti fisicamente, 1 su 2 è stato investito con un veicolo, 2 su 5 sono stati aggrediti con armi bianche, 1 su 10 con armi da fuoco. Un’aggressione su due avviene in stato di intossicazione alcolica dell’aggressore, in un caso su 3 l’aggressore è straniero, in uno su 10 è una persona con disturbi mentali

Il 74% degli uomini in divisa, operativi sulla strada, ha subito un’aggressione almeno una volta, nella propria carriera. Lo rivela una ricerca dell’Università di Bologna, la cui facoltà di Psicologia ha ideato insieme ad Asaps un questionario lanciato online sul sito internet dell’associazione (www.asaps.it) tra il 28 luglio ed il 15 settembre 2005, al quale hanno partecipato 517 operatori di delle varie forze dell’ordine che operano con qualsiasi divisa sulla strada.
Lo scopo della ricerca, ispiratasi all’attività di monitoraggio del fenomeno da parte dell’Asaps, che ha istituito un proprio osservatorio nel quale confluiscono per l’archiviazione episodi di violenza di questo tipo, dall’autoironico nome “sbirri pikkiati”, era quello di rilevare le caratteristiche delle aggressioni subite dagli appartenenti alle Forze dell’Ordine e di indagare le loro strategie di gestione del rischio di un’aggressione.
Si tratta di una ricerca molto importante, considerato che in Italia si è ancora molto lontani dall’aver creato procedure di analisi e di supporto per chi subisce – nel proprio servizio – stress di questo tipo.
L’analisi delle informazioni raccolte – effettuata dal professor Luca Pietrantoni, docente di Psicologia dell’Emergenza e degli Eventi Critici dell’Università di Bologna e dalla dottoressa Valentina Pericoli – ha consentito di acquisire una mole di dati davvero impressionante, che rivela aspetti finora solo intuiti dalle potenziali vittime e in larga parte ignorati dalla società.
I dati complessivi della ricerca e il contenuto saranno pubblicati sul prossimo numero de Il Centauro, la rivista ufficiale dell’Asaps in un articolo riepilogativo a cura degli autori.

L’età media dei partecipanti è risultata essere di 37 anni, costituita nel 93% da uomini: si tratta di veterani della strada, con un’anzianità media di servizio di 14 anni, tutta passata in compiti operativi.
Il 74% degli intervistati ha vissuto nella propria carriera “almeno un’aggressione” con calci e pugni, mentre il 79% dei partecipanti ha riferito di aver subito il danneggiamento di attrezzature (auto, arredi ed apparecchiature), durante il servizio sulle strade. Gravissima constatazione: il 53% degli agenti ha corso il rischio di essere investito da veicoli lanciati loro contro dai propri antagonisti, mentre il 42% è stato aggredito con armi improprie e “solo” l’11% ha dovuto fronteggiare persone con armi da fuoco.
Interessante anche il profilo dell’aggressore: spesso agisce in solitaria (65%), è in preda ad alcool e/o droga (52%), straniero nel 37% dei casi. Solo nel 10% dei casi esaminati si è avuto a che fare con persone psicolabili.
Quel che è certo è che dal questionario emerge il problema della gestione di queste esperienze, che lasciano il segno: il 70% degli sbirri pikkiati “ripensa alle aggressioni subite” e ben il 51% è toccata da disagio psicologico, soprattutto tra gli uomini, evidentemente più soggetti (vista la superiorità numerica rispetto alle donne in servizi esterni di vigilanza) a trovarsi davanti interlocutori violenti: sono le donne, però, ad avvertire il pericolo maggiore di essere aggredite nel corso del proprio lavoro.
In termini puramente numerici, si può dire che: 3 operatori su 4 sono stati aggrediti fisicamente, 1 su 2 è stato investito con un veicolo, 2 su 5 sono stati aggrediti con armi bianche, 1 su 10 con armi da fuoco. Un’aggressione su due avviene in stato di intossicazione alcolica dell’aggressore, in un caso su 3 l’aggressore è straniero, in uno su 10 è una persona con disturbi mentali.
Il lavoro svolto dall’Università di Bologna diviene un caposaldo in questo settore, che ha il merito di attirare l’attenzione su un dato inedito, mai considerato un problema sociale ma semplicemente una questione giudiziaria: “il poliziotto è lì per questo, è abituato e pronto a difendersi”. Le cose purtroppo non stanno così: gli uomini e le donne delle forze dell’ordine hanno paura di non essere apprezzati, di non potersi difendere, di misurarsi con persone fisicamente predominanti. Paure comuni a tutti.

Giordano Biserni
Presidente Asaps


BRESCIA OGGI

Dopo i controlli della polizia stradale a Desenzano e a Sirmione
Sedici patenti ritirate
Velocità e alcol: nei guai un giovane su due


Percentuali da brivido: un automobilista su due, controllato nella notte tra sabato e domenica dalla polizia stradale nel basso lago di Garda, o andava troppo veloce o guidava ubriaco. Ben sedici le patenti di guida ritirate dagli agenti: otto per eccesso di velocità, altrettante per stato di ebbrezza.
Nella rete sono finiti quindici uomini e una donna; la loro età spazia tra i 25 e i 35 anni. Stavano recandosi in locali notturno o erano diretti verso i caselli autostradali di Desenzano o Sirmione, quando sono incappati nel controllo, iniziato poco dopo la mezzanotte e conclusosi all’alba: fermati 32 veicoli, con l’identificazione di 39 persone. Elevate anche sanzioni minori per violazione del codice della strada.
Impegnate cinque pattuglie della Stradale. I poliziotti del Distaccamento di Salò hanno coordinato il «servizio antistragi» potendo contare sulla collaborazione dei colleghi di Desenzano, Brescia, Montichiari e Chiari. Cinque le pattuglie impegnate, con utilizzo del telelaser per verificare la velocità del veicolo anche a distanza e dell’etilometro, che accerta il tasso di alcol nel sangue.
Chi correva di più procedeva a 130 orari quando il limite è notevolmente inferiore, e avendolo superato di almeno 40 chilometri si è visto ritirate da sotto il naso il documento di guida per violazione delle norme che regolano il codice della strada.
Un giovane mantovano non si è fermato all’alt a Desenzano. L’inseguimento si è concluso a Sirmione, all’altezza del casello, quando l’automobilista, tallonato dalla polizia, si è fermato. La prova dell’alcol test in questo frangente è risultata negativa. Aveva «solo» superato il limite di velocità e non si era fermato all’alt. Una bravata che gli costerà cara a livello di portafogli.
Per quanto riguarda il tasso più alto rilevato, l’etilometro ha fatto registrare un 2%, ben quattro volte superiore al limite fissato dal codice della strada. Le conseguenze? Patente sospesa, decurtazione di dieci punti e denuncia penale.
f.mo.


IL GAZZETTINO (Venezia)

AUTOMOBILISTA POSITIVO ALL’ALCOL TEST
Bastona due carabinieri, finisce in carcere

(m.c.) Si era scagliato contro i Carabinieri che lo avevano bloccato alla guida della propria auto. M.G., 44 anni, di Concordia Sagittaria era risultato positivo all’alcool test, ed evidentemente non ha gradito il provvedimento dei militari che gli hanno tolto la patente. Per questo ha reagito aggredendo, offendendo e minacciando i due uomini in divisa, mentre lo stavano facendo salire in auto, tanto che uno dei due militi è finito al Pronto soccorso dove i sanitari gli hanno diagnosticato distorsioni al polso e alla mano sinistra (15 giorni di prognosi), mentre il collega se l’è cavata con un calcio al torace (7 giorni di prognosi). L’automobilista è stato arrestato e trasferito nel carcere di Santa Maria Maggiore a Venezia, mentre il suo piccolo cane che era in auto è stato liberato dall’abitacolo solo dopo diverse ore, quando il proprietario se n’è ricordato. L’altra mattina in Tribunale l’uomo è stato condannato a 6 mesi e 20 giorni anche per aver rovinato l’auto dell’Arma, e quindi scarcerato. Per la violenza subita dai militari è stato rinviato a giudizio.


CORRIERE ROMAGNA

Derby, ancora violenza

Rimini - Non è stato un fine settimana tranquillo né da incorniciare quello vissuto dalla Romagna pallonara.E’ cominciato con un derby, venerdì sera, uno a uno il risultato sul campo tra Rimini e Cesena, che ha fatto più clamore per le sprangate e le bottigliate tra i tifosi lungo le strade che per lo spettacolo offerto dentro al Romeo Neri. Quattro riminesi feriti contro due cesenati, di cui uno grave, il “risultato” sulle strade.Ed è finito con un altro derby, ieri pomeriggio tra Santarcangelo e Riccione, vinto sul campo dai clementini (2-1), ma perso da entrambe le tifoserie che hanno pensato bene di accogliersi a sassate e bottigliate, non solo di plastica. I santarcangiolesi avrebbero cominciato e i riccionesi non si sarebbero tirati indietro, questa la ricostruzione più probabile, ma poco cambia per il risultato finale sulle strade, una sconfitta per lo sport, una vittoria per la violenza. Tafferugli assurdi, per di più tra ragazzi che vivono a meno di trenta chilometri gli uni dagli altri, che non si sono esauriti nel pre-partita, ma che sono proseguiti anche in autostrada. Già perché quando tutto sembrava tranquillo, quando anche la gazzella dei carabinieri che scortava i supporter riccionesi al casello di Rimini nord si era ritirata perché l’allarme scontri era rientrato, ecco che quattro ultras di Santarcangelo si sono fiondati dietro al bus a bordo di una Opel Calibra bianca.“Ci hanno agganciati e stanno tentando di stringere il pullman”, sono state le parole con cui i riccionesi hanno chiamato i carabinieri via cellulare. Raggiunto il bus, gli ultras clementini non si sarebbero limitati a mostrare le proprie sciarpe, data la vittoria sul campo, ma avrebbero ostacolato pericolosamente la strada ai riccionesi. Nel giro di pochi minuti l’auto è stata fermata dai carabinieri che hanno identificato i quattro ultras riscontrando anche un discreto tasso alcolico. L’autista del pullman dei riccionesi, Gabriele Rampa, che non ha affatto gradito di ritrovarsi in una situazione del genere, ridimensiona un po’ l’episodio: “Probabilmente - ha detto appena riportati a casa i riccionesi - partite come questa, tra squadre di categorie minori come Riccione e Santarcangelo, a volte vengono sottovalutate sotto il profilo dell’ordine pubblico. In ogni caso non farei un dramma di quanto accaduto in autostrada, non ho mai perso il controllo del pullman né mi sono mai sentito seriamente in pericolo. Certo, prima di rifare viaggi del genere chiederò garanzie precise”.
Enea Abati


IL MESSAGGERO

CI RISIAMO
Petardo in curva, tifoso colpito: il Del Duca rischia Scontri, resta ferito anche un dirigente della Digos

ASCOLI Alcuni poliziotti e Carabinieri sono rimasti feriti a causa de gli scontri esplosi improvvisamente in curva sud. I responsabili dell’episodio sono stati subito identificati e saranno denunciati. Tra i feriti anche il dirigente della Digos e vice Questore. L’episodio ha avuto origine quando un gruppo di ultrà voleva uscire dallo stadio per correre in aiuto ad un altro ultrà il quale li aveva avvertiti di essere stato picchiato in Questura dove si era recato per adempiere all’obbligo di firma essendo a lui inibito l’ingresso allo stadio. Completamente diversa la versione della Questura: l’ultrà si è recato a firmare in evidente stato di ebbrezza, ha cominciato ad offendere e, sempre secondo la versione della Questura, ha anche aggredito un ispettore di Polizia. L’ultrà in questione, M. N., ascolano di 22 anni, è stato denunciato all’autorità giudiziaria per resistenza, lesioni ed ingiurie.
L’inizio della partita invece ha visto il lancio di un petardo, dal settore distinti nord est verso la curva nord, che ha provocato lesioni guaribili in sette giorni ad un tifoso juventino. La Polizia ha immediatamente proceduto alla comparazione delle immagini con il tabulato dei biglietti del settore. Si arriverà sicuramente alla identificazione dell’autore del gesto. Al di là di queste due episodi, comunque, la partita è state sempre tenuta sotto controllo per quanto riguarda l’ordine pubblico ed i servizi hanno funzionato.


CORRIERE ADRIATICO

La scorsa notte sulla strada statale, illeso il conducente
Ubriaco alla guida, auto nel fossato


PORTO SANT’ELPIDIO - Nella notte tra sabato e domenica un’auto che transitava lungo la Statale 16 è finita fuori strada ed è caduta dentro ad un fossato. Dai primi accertamenti fatti dalle forze dell’ordine, sembra che l’incidente sia stato provocato dall’eccessiva velocità del mezzo e dallo stato di ebbrezza del conducente che, comunque, non ha riportato nessuna lesione. Sul posto, oltre ai carabinieri, sono intervenuti anche i mezzi di soccorso che hanno provveduto ad accompagnare il giovane all’ospedale Murri di Fermo, dove sono stati effettuati tutti gli accertamenti del caso. L’incidente si è verificato intorno all’una nel tratto di Statale che costeggia il bar Monnalisa, che a quell’ora era affollato di clienti. Fortunatamente nell’urto non sono state coinvolte altre auto. Per tirare fuori dal fossato la vettura finita fuori strada è stato necessario l’intervento del carro attrezzi. Sempre l’altro ieri notte, i carabinieri hanno denunciato un uomo che stava portando al lavoro alcune prostitute in zona Fratte.


L’ADIGE

Carambole di un ubriaco

Una pattuglia della polizia stradale ieri pomeriggio ha dovuto sudare sette camice per bloccare un automobilista ubriaco che stava scendendo da Andalo. L’uomo, dapprima, è andato a sbattere più volte contro il guard-rail e poi ha finito la sua cora contro un’altra macchina nei pressi di Mezzolombardo. Quando lo hanno bloccato, gli agenti lo hanno sottoposto all’alcoltest hanno potuto constatare che l’uomo faceva registrare un valore di 2,5 microgrammi per litro, ovvero cinque volte il tetto previsto dalla legge. Naturalmente la patente dell’allegro automobilista è stata subito ritirata e l’uomo denunciato.


MANTOVA.COM

Ciclista extracomunitario ebbro travolto

Mantova È Stato investito ieri mentre percorreva in bici viale Piave, probabilmente a causa di un suo sbandamento improvviso. Tempestivo l’intervento sul posto di Polizia Locale e di due ambulanze.


CORRIERE ADRIATICO

La titolare di un bar di Cagli colpita al capo con una bottiglia da un marocchino
Ferita mentre cerca di sedare una rissa

CAGLI - Un vero Far West nella notte tra sabato e domenica in un bar del centro storico di Cagli, in Corso XX Settembre, vicino alla piazza centrale. Un extracomunitario ha colpito al capo con una bottiglia la titolare del bar del Corso, Tatiana Ceccarini, che si era frapposta per cercare di sedare la lite tra i barman e un marocchino, che era scoppiata perchè all’immigrato avevano rifiutato di servire bevande alcoliche, avendo capito che il suo grado di alcolismo stava per causare problemi nel bar a scapito della sicurezza dei clienti.
Avvisati da alcuni avventori, intervenivano i carabinieri, ma già la situazione si era calmata poiché anche i clienti presenti erano intervenuti per isolare l’individuo che quella sera aveva “alzato troppo il gomito”.
Individuato e bloccato il marocchino, sembra che i carabinieri non abbiamo proceduto all’arresto, in quanto non erano presenti al fatto, mentre la titolare del bar ha dichiarato che si sarebbe recata in caserma il giorno dopo, e, per un controllo, anche all’ospedale di Cagli.
Interrogata ieri mattina nel bar, Tatiana ha raccontato l’incidente, lamentando ancora le conseguenze della bottigliata in testa.
Questo - purtroppo - è quanto avviene con certe persone che girano di notte, e che l’alcol rende pericolose. Elementi che dovrebbero essere allontanate ed isolate quando vanno in escandescenze. Soprattutto gli immigrati più sfortunati che spesso cercano con l’alcol di dimenticare le loro difficili situazioni.
E molti sono i rischi per di chi sta oltre il bancone del bar, e che deve gestire certe situazioni, restando calmo. Bisogna riuscire ad esserlo per riportare la calma nel locale, soprattutto a beneficio di chi vuol passare tranquillamente una serata tra amici, senza scatenare un FarWest, come è avvenuto nel bar di Corso XX Settembre.
Nel caso specifico, Tatiana ha reagito nel modo giusto, anche se poi ne ha subito conseguenze non troppo piacevoli. In ogni caso, occorre mantenere la calma per non far esplodere le notti cagliesi.


BRESCIA OGGI

È accaduto a Castelgoffredo. In carcere un idraulico 21enne
Al pub un desenzanese accoltella due ragazzi
Violenza da Castelgoffredo a Rezzato, da Lumezzane a Rovato


Un idraulico ventunenne di origine russa, residente a Desenzano, da ieri è rinchiuso nel carcere di Mantova con l’accusa di tentato omicidio e lesioni gravi. Lo hanno arrestato i carabinieri di Castelgoffredo dopo che al «112» era giunta segnalazione di una lite in un pub con l’accoltellamento di due avventori che avevano cercato di allontanare M.S., entrato attorno all’una al «Frog cafè» di via Montegrappa con un amico.
I due ragazzi, apparsi alterati per il bere, hanno avuto a che dire con alcuni clienti, due ragazzi di Castiglione che si trovavano vicino al bancone.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri M.S. ha preso dal bancone un coltello usato per tagliare arance e limoni e si è avventato contro i due ragazzi mantovani, ferendo al volto C.G., commerciante di 26 anni, che si è trovato con il labbro inferiore tagliato, più un’altra ferita al viso, mentre l’amico B.F., operaio 26enne, ha rimediato lesioni superficiali : ne avrà per 2 giorni.
Subito dopo il ferimento, l’idraulico e il suo amico si sono allontanati dal locale, mentre il titolare chiamava i carabinieri e i due feriti erano soccorsi.
M.S. è stato rintracciato mentre vagava per la piazza di Castelgoffredo. Non è stato invece rintracciato chi era con lui. I carabinieri hanno arrestato il giovane russo e dopo gli accertamenti in caserma lo hanno accompagnato in carcere. In caserma il giovane è apparso alterato per il bere e anche chi si trovava nel locale notturno ha riferito ai carabinieri che i due ragazzi erano ubriachi e che davano fastidio dentro il locale. Recuperato anche il coltello.
f.mo.


ASAPS

Quesito sull’art.186 cds.
Sono un appartenente alle FF.PP. (Carabinieri) Gradirei sapere come comportarsi relativamente ad un caso, più unico che raro, che mi è capitato.
Ho effettuato un controllo del tasso alcolemico ad un utente mediante l’utilizzo dell’etilometro. La prima prova è risultata 0,57 g/l mentre la seconda 0, 48 g/l. In questo caso va contestato il 186 Cds? 
Email-Novi Ligure (AL)

L’articolo 379 del Regolamento di esecuzione al Cds, ancora vigente, detta le norme relativamente all’uso dell’apparecchio col quale si misura la concentrazione alcolica dell’aria espirata, che, secondo quanto specificato al comma 4, è denominato etilometro.Il secondo comma, dell’articolo in esame, stabilisce che <>.Da ciò si desume che, là dove non vi fossero chiare circostanze sintomatiche del soggetto che facciano ritenere un risultato diverso da quello fornito dall’etilometro, riteniamo che i valori ottenuti - 0,57 g/l prima prova e 0,48 g/l alla seconda prova a distanza di 5’ - disomogenei e non concordanti, debbono far ritenere che il soggetto non possa essere dichiarato in "stato di ebbrezza" e quindi non sottoponibile a procedimento penale per l’irrogazione delle pene e delle sanzioni stabilite dall’art. 186. 


LA STAMPA

>Due giovani nei guai per hashish e alcolici

 

MILANO FINANZA

Qualche bottiglia di troppo

 

LA NUOVA SARDEGNA

guidava ubriaco e senza patente denunciato dai carabinieri

 

IL RESTO DEL CARLINO

di Alessandra Pascucci ANCONA - L’abuso di alcol, il consumo di sostanze stupefacenti e...

Trovato al volante alticcio: denuncia e patente ritirata

Martedì, 31 Gennaio 2006
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