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Notizie brevi 02/02/2006

PROSEGUE SPEDITA L’INCHIESTA DOPO IL CLAMOROSO SEQUESTRO DELLA SP 12, DOPO LA MORTE DI DUE GIOVANI MILITARI NEL DICEMBRE SCORSO

Prosegue spedita l’inchiesta sul tragico incidente che lo scorso dicembre costò la vita a due giovani militari originari di Castellaneta, Vito Giandomenico e Alessandro Ciulli, finiti con la loro auto in un canale del fiume Lato mentre stavano tornando da una discoteca.
A poco più di 12 ore dal clamoroso sequestro della “Strada Provinciale 12”, luogo che fu teatro della disgrazia, il pubblico ministero inquirente dott. Matteo Di Giorgio ha disposto l’espletamento di una consulenza tecnica, unico atto che al momento sembra in grado di chiarire se fra le concause di quel drammatico sinistro ci possano esser state carenze di segnaletica o scarsa manutenzione del tratto interessato dal provvedimento. Il delicato incarico è stato affidato all’ingegner Maurizio Scudella e all’ispettore della Polstrada Arturo Friuli, spetterà a loro rispondere ai quesiti formulati dal titolare delle indagini allo scopo di far piena luce sul perchè dell’accaduto. Stando alla ricostruzione dell’episodio, i due ragazzi (entrambi a bordo di una Lancia “Y”) forse per accorciare i tempi di ritorno a casa impegnarono la “SP 12” che, a quanto pare, risultava essere chiusa al traffico veicolare a causa delle forti piogge che nello scorso autunno avevano provocato nella zona gravissimi disagi (si ricordi l’alluvione che mise in ginocchio gran parte del versante occidentale della provincia). Secondo gli estensori della denuncia, quella notte (si parla del 26 dicembre) la segnaletica che doveva impedire il transito delle auto sarebbe stata carente o non sufficientemente evidente. Ma le cose andarono davvero così? Allo scopo di sgombrare il campo da ogni dubbio, il p.m. ha deciso di “bloccare” la strada che probabilmente doveva essere sottoposta a lavori di manutenzione e verificare se la stessa sia in possesso dei requisiti di sicurezza. E non solo. Lo stesso tipo di accertamento riguarderà anche il canale in cui si andò a schiantare la vettura delle vittime. A provocare la morte dei poveri Giandomenico e Ciulli non furono le conseguenze dell’incidente (l’auto non si scontrò contro un altro mezzo nè andò ad impattare contro un ostacolo), i due giovani persero la vita per annegamento. Sulla scorta di quanto appurato dalla magistratura, una volta finiti nel canale (era stracolmo di acqua) gli sfortunati militari rimasero intrappolati nell’abitacolo senza avere alcuna possibilità di salvezza. L’unico occupante del veicolo che riuscì a mettersi in salvo fu Aurelio Di Lena, che riportò lesioni personali.
Si trattò di una tragedia. Ma adesso la Procura vuole capire se ad aver avuto un “ruolo” nel tragico evento sia stata anche la “SP12”. Vuole capire se, il giorno della tragedia, il tratto stradale era effettivamente chiuso al traffico. Vuole capire se la zona percorsa dalla vettura dei due ragazzi era sicura. Una mano in tal senso la potrà sicuramente fornire l’esito della consulenza affidata ieri mattina dal pubblico ministero. Una “perizia” che prenderà il via già nelle prossime ore, il tutto mentre si è appreso che l’Ente proprietario della strada ha depositato una denuncia di furto contro ignoti per furto di segnaletica stradale.

Corriere del Giorno - Taranto

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Giovedì, 02 Febbraio 2006
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