Da adnkronos.it - IGN Cronaca ![]() Nella relazione -di cui stamane il Sole 24 Ore ha pubblicato ampi stralci- De Gennaro, illustrando il Programma Operativo ‘’Sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno d’Italia’’ varato alla metà degli anni ’90, traccia anche le linee chiave dell’azione di sicurezza per i territori meridionali. Così, spiega il capo della Polizia, ‘’in aree del Paese dove ancora oggi il rischio d’impresa viene percepito anche in termini di perdite economiche e finanziarie per l’insistenza del ‘fattore criminale’ […] appariva chiara ed evidente la necessità di riaffermare con forza il diritto alla sicurezza di cittadini ed imprenditori’’. Inoltre, ha sottolineato De Gennaro, ’’è già stato attuato un progetto volto a garantire migliori e più stabili condizioni di sicurezza sull’autostrada Salerno- Reggio Calabria. Il progetto consiste nella realizzazione di un sofisticato apparato di video-controllo e di tele-rilevamento del tracciato autostradale, delle zone circostanti e delle aree di sosata e di ristoro, che attraverso un sistema integrato di elaborazione dei dati permette alle forze di polizia di monitorare tutti i veicoli in transito’’. Insomma, rimarca il Prefetto, ‘’abbiamo cercato di investire nella legalità per scardinare questo perverso meccanismo con iniziative mirate da un lato a impedire che l’economia delle regioni meridionali venga fagocitata dalla malavita organizzata, e dall’altro a scongiurare il rischio che i proventi delle attività mafiose possano essere riciclati con un ‘nefasto effetto domino’ sull’economia legale di tutto il Paese’’. Tra i progetti messi in campo dalle forze dell’ordine, fa anora notare De Gennaro, ‘’figurano quelli avviati per garantire migliori condizioni di sicurezza nelle aree a maggior vocazione industriale di Campania, Puglia, Calabria, Basilicata, Sicilia e Sardegna’’. Ma, avverte il Prefetto, ‘’non sappiamo né sapremo mai quanti crimini abbiamo impedito e soprattutto quali conseguenze abbiamo evitato, e non potremo pertanto valutare con dati oggettivi la produttività dell’azienda sicurezza’’. Tuttavia, mette in chiaro il capo della Polizia, ‘’oggi esiste sicurezza solo quando la gente e il mondo delle imprese si sentono tutelate’’, così come ‘’un’attività di prevenzione, perché sia effettivamente avvertita come fattore di stabilità sociale, deve vedere coinvolti tutti i soggetti, pubblici e privati che in qualunque modo possano contrinuire a rendere più sicuri e vivibili tutti i ‘territori’ in cui i cittadini vivono, operano e intraprendono’’. Ed è indubbio, conclude De Gennaro, ‘’che la presenza delle risorse messe in campo dallo Stato a presidio del territorio dovrà essere accompagnata da una razionale ottimizzazione delle stesse al fine di ottenere migliori risultati in termini costi-benefici, né più né meno, di quanto farebbe un imprenditore privato’’. Sull’argomento abbiamo sentito: Il presidente di Confindustria Calabria, Filippo Callipo Il presidente di Assindustria Bari, Francesco Divella Il direttore del Centro Studi Internazionali e Comparati ‘Marco Biagi’, Michele Tiraboschi Il sottosegretario al Welfare, Pasquale Viespoli Il direttore della gazzetta del Sud, Nino Calarco Il responsabile Ds del dipartimento Difesa e sicurezza dello Stato, Marco Minniti | |