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Notizie brevi 03/02/2006

De Gennaro: ’’Pubblico e privato insieme per la legalità nel Sud’’

Il capo della Polizia: ’’Oggi esiste sicurezza solo quando la gente e il mondo delle imprese si sentono tutelate’’

Da adnkronos.it  - IGN Cronaca

Il capo della Polizia, Giovanni De Gennaro (Infophoto)Roma, 31 gen. (Ign) - Un asse pubblico-privato per rilanciare la sicurezza al Sud, ‘bonificando’ l’imprenditoria meridionale dai gangli della malavita. Questa la ‘ricetta’ indicata lunedì dal capo della Polizia prefetto Giovanni De Gennaro, nella lezione inaugurale dell’anno accademico dal titolo ‘Sicurezza e impresa’ tenuta all’Università di Cassino.

Nella relazione -di cui stamane il Sole 24 Ore ha pubblicato ampi stralci- De Gennaro, illustrando il Programma Operativo ‘’Sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno d’Italia’’ varato alla metà degli anni ’90, traccia anche le linee chiave dell’azione di sicurezza per i territori meridionali. Così, spiega il capo della Polizia, ‘’in aree del Paese dove ancora oggi il rischio d’impresa viene percepito anche in termini di perdite economiche e finanziarie per l’insistenza del ‘fattore criminale’ […] appariva chiara ed evidente la necessità di riaffermare con forza il diritto alla sicurezza di cittadini ed imprenditori’’.

Inoltre, ha sottolineato De Gennaro, ’’è già stato attuato un progetto volto a garantire migliori e più stabili condizioni di sicurezza sull’autostrada Salerno- Reggio Calabria. Il progetto consiste nella realizzazione di un sofisticato apparato di video-controllo e di tele-rilevamento del tracciato autostradale, delle zone circostanti e delle aree di sosata e di ristoro, che attraverso un sistema integrato di elaborazione dei dati permette alle forze di polizia di monitorare tutti i veicoli in transito’’.

Insomma, rimarca il Prefetto, ‘’abbiamo cercato di investire nella legalità per scardinare questo perverso meccanismo con iniziative mirate da un lato a impedire che l’economia delle regioni meridionali venga fagocitata dalla malavita organizzata, e dall’altro a scongiurare il rischio che i proventi delle attività mafiose possano essere riciclati con un ‘nefasto effetto domino’ sull’economia legale di tutto il Paese’’.

Tra i progetti messi in campo dalle forze dell’ordine, fa anora notare De Gennaro, ‘’figurano quelli avviati per garantire migliori condizioni di sicurezza nelle aree a maggior vocazione industriale di Campania, Puglia, Calabria, Basilicata, Sicilia e Sardegna’’. Ma, avverte il Prefetto, ‘’non sappiamo né sapremo mai quanti crimini abbiamo impedito e soprattutto quali conseguenze abbiamo evitato, e non potremo pertanto valutare con dati oggettivi la produttività dell’azienda sicurezza’’.

Tuttavia, mette in chiaro il capo della Polizia, ‘’oggi esiste sicurezza solo quando la gente e il mondo delle imprese si sentono tutelate’’, così come ‘’un’attività di prevenzione, perché sia effettivamente avvertita come fattore di stabilità sociale, deve vedere coinvolti tutti i soggetti, pubblici e privati che in qualunque modo possano contrinuire a rendere più sicuri e vivibili tutti i ‘territori’ in cui i cittadini vivono, operano e intraprendono’’.

Ed è indubbio, conclude De Gennaro, ‘’che la presenza delle risorse messe in campo dallo Stato a presidio del territorio dovrà essere accompagnata da una razionale ottimizzazione delle stesse al fine di ottenere migliori risultati in termini costi-benefici, né più né meno, di quanto farebbe un imprenditore privato’’.

Sull’argomento abbiamo sentito:


Il presidente di Confindustria Calabria, Filippo Callipo

Il presidente di Assindustria Bari, Francesco Divella

Il direttore del Centro Studi Internazionali e Comparati ‘Marco Biagi’, Michele Tiraboschi

Il sottosegretario al Welfare, Pasquale Viespoli

Il direttore della gazzetta del Sud, Nino Calarco

Il responsabile Ds del dipartimento Difesa e sicurezza dello Stato, Marco Minniti

Venerdì, 03 Febbraio 2006
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