L’ARENA FINE LEGISLATURA. L’opposizione: il decreto sulla droga colpisce anche gli alcolici. Giovanardi: non è vero Camere, avanti tra liti e assenze (...) Clima tesissimo anche a Montecitorio, dove ieri si è sfiorata la rissa, per il dubbio che il governo possa includere anche gli alcolici tra le sostanze vietate dal decreto sulle tossicodipendenze, cavallo di battaglia di Fini e An. L’opposizione ha fatto notare che nelle tabelle previste dalle norme sulle tossicodipendenze, è stata inserita ogni sostanza «che produca effetti sul sistema nervoso centrale e abbia capacità di determinare dipendenza fisica o psichica». Ma il relatore Conti dice che la parola «vino» o «alcol» non è mai stata inserita. E il ministro Giovanardi: «Vino proibito? È una balla». Il deputato Ds Grillini ha invece polemizzato con il sottosegretario agli Interni Mantovano (An) e ha minacciato di leggere in aula, uno ad uno, «tutti i casi di giovani che si sono suicidati perché messi sotto torchio dalla polizia per qualche spinello». Poi ha annunciato che il centrosinistra in Parlamento darà battaglia, a colpi di emendamenti Ma intanto in Commissione Giustizia e Affari Sociali nel pomeriggio si è chiusa la discussione generale. Il provvedimento, inserito come maxi-emendamento nel decreto sulle Olimpiadi, dovrebbe approdare in aula domani. E sarà posta la fiducia. (…)
AFFARI ITALIANI ONLINE Adesso vietano anche l’alcool Giovedí 02.02.2006 La notizia è buona per i titoli dei giornali: secondo le nuove norme in materia di tossicodipendenze, approvate al Senato la settimana scorsa e ora all’esame della Camera, anche bere un bicchiere di vino sarà reato. Una svista? Un errore di formulazione? Nient’affatto, anzi a dirla tutta, il relatore del testo in commissione, Conti (An), ha confermato l’intenzionalità del divieto. L’alcol etilico risulta tra le sostanze messe al bando dalle tabelle dell’emendamento al decreto sulle olimpiadi: a denunciarlo oggi è stata Tiziana Valpiana, capogruppo Prc in Commissione Affari sociali della Camera. Stando ai dati, dunque, i viticultori italiani saranno trattati alla stessa stregua dei “medi spacciatori”, e il prosecchino non sarà più concesso neppure per “uso personale”, visto che l’emendamento al ddl Fini non concentra la lotta al grande spaccio e al narcotraffico, ma punisce il singolo consumatore cancellando la depenalizzazione dell’uso personale. Se l’unica griglia quantitativa per le sostanze (con pene da 6 a 20 anni per qualsiasi sostanza) equipara, poi, le droghe leggere alle pesanti e la detenzione allo spaccio (reintroducendo la dose minima consentita), cade pure la distinzione tra alcolici leggeri formato aperitivo come l’aperol, Il risultato? Ai bambini un po’ vivaci sotto i 14 anni potrà essere somministrato il Ritalin, che è uno psicofarmaco, e agli adulti verrà proibita persino una birra. E per finire, chi certifica lo stato di tossicodipendenza? Ovviamente gli enti privati accreditati. * Da Rosso di Sera
CORRIERE ADRIATICO NELLO SCONTRO ANCHE ALCOL E VINO
(*) Nota: non sappiamo se l’inclusione dell’alcol nell’emendamento al ddl Fini sia dovuto ad una svista, ad un funzionario del ministero della sanità che ha eseguito alla lettera l’incarico di stilare un elenco delle droghe, o ad un tentativo di sabotaggio dell’emendamento. Non ci sono dubbi però che l’alcol non verrà fatto rientrare nella tabella delle sostanze stupefacenti. Con una politica in cui l’arte di cambiare nome alle cose ha un ruolo importante, assisteremo forse ad altre situazioni paradossali. Ci diranno forse che l’alcol è si una droga, ma che il suo consumo attraverso le bevande non è punibile. Diventerà allora proibito pulire i vetri? Ci diranno che il vino è un alimento. Diventerà proibito bere fuori pasto? Ci diranno che fa parte delle nostre tradizioni. Lo proibiremo agli extracomunitari? O semplicemente non ci diranno niente, perchè punire l’uso di hashish e promuovere il consumo di vino è una contraddizione così grande che metterla in discussione vuol dire per molti onorevoli mettere in discussione anche se stessi.
IL SECOLO XIX Giovani al volante vittime dell’alcol Fenomeno in aumento in tutto il Tigullio. Si abbassa l’età degli automobilisti sorpresi alla guida in stato di ebbrezza Chiavari Tigullio alcolico: sono sempre di più le patenti ritirate per guida in stato di ebbrezza a Chiavari ed è sempre più bassa l’età media delle persone fermate al volante sotto gli effetti, a volte devastanti per la sicurezza stradale, dell’alcol. Il dato emerge da un raffronto fra i dati del 2004 e del 2005 relativi ai controlli delle forze dell’ordine sul territorio cittadino: se i sinistri causati dall’ubriachezza fanno registrare una leggerissima inflessione da due anni a questa parte (sono scesi di un’unità passando dai 51 del 2004 ai 50 dell’anno scorso) le denunce e le patenti sospese da polizia e carabinieri nello stesso lasso di tempo sono in netto aumento. Francesca Forleo
DICA33 Meno alcol, meno tumori O.B. Secondo un rapporto pubblicato su Lancet, il consumo di alcol sarebbe associato allo sviluppo di alcune forme tumorali. In particolare i rischi maggiori riguardano il rischio di neoplasie della cavità orale, della faringe, della laringe, dell’esofago, del fegato, del colon, del polmone, del pancreas e, nelle donne, del seno. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima, infatti, che i tumori legati all’alcol siano la causa di oltre 1 milione e 800 mila decessi l’anno. Tuttavia, è in costante aumento sia il numero dei consumatori di alcol, sia la quantità assunta pro capite e ciò si verifica soprattutto nella popolazione femminile e nei paesi dove vi è una rapida crescita economica. Il rapporto del Lancet consiglia un apporto moderato di alcol, infatti, anche se per prevenire l’insorgere di tumori sarebbe necessario eliminarne completamente l’assunzione, è stato dimostrato che un consumo limitato ha un effetto protettivo contro le patologie cardiovascolari. (*) fonte: Boffetta P, Hashibe M. Alcohol and cancer. Lancet Oncol 2006; 7:149-56 * 1 febbraio 2006
(*) nota: consigliare un moderato consumo di un sostanza potenzialmente cancerogena per ricercarne l’effetto protettivo contro le patologie cardiovascolari nasce da due errori. Dal non considerare che i vantaggi di un consumo moderato di alcol sono sostituibili con altri consumi ed altri stili di vita meno rischiosi. Non riuscire ad immaginare, e proporre, un comportamento sobrio. In questo caso l’ineluttabilità dei comportamenti trasforma il rischio di cancro in uno scontato effetto collaterale.
IL GAZZETTINO (Pordenone) Croazia Zagabria (fl.fo.) Dopo oltre un anno dall’entrata in vigore, la legge sul traffico in Croazia potrebbe venir modificata negli articoli che stabiliscono il grado di alcol in corpo per chi siede alla guida di una vettura. La legge fissava nello 0,0 per mille la presenza di alcol nel sangue: in sostanza vietava l’assunzione di qualsiasi bevanda alcoolica o altre sostanze che contenessero alcolici (nemmeno i cioccolatini). Dal giorno della sua applicazione si erano sollevate dure proteste e dimostrazioni soprattutto da parte del settore economico e principalmente di quello turistico. A chiederne la modifica ed il ritorno al limite precedente dello 0,5 per mille erano principalmente i produttori di bevande alcoliche ed i ristoratori. Infatti secondo i dati statistici raccolti le vendite sono calate del 30% mettendo in crisi l’intera industria croata dell’ospitalità. (*) Pressato da queste richieste, appoggiate poi anche da alcuni parlamentari, il governo croato ha commissionato al ministero Affari Interni l’analisi dei 12 mesi del provvedimento e gli effetti reali sulla diminuzione degli incidenti stradali. Il documento è ora all’analisi del governo che potrebbe decidere di modificare l’articolo incriminato. Il Ministro agli Interni Ivica Kirin ha confermato che il numero dei morti sulle strade lo scorso anno è sceso per la prima volta sotto la cifra di 600 unità. Se il risultato non va attribuito solamente all’alcol allora il governo proporrà di ritornare ai livelli primari. Rimarranno comunque in vigore gli articoli che vietano l’assunzione di bevande alcoliche ai giovani automobilisti in possesso della patente di guida inferiore ai cinque anni.
(*) Nota: la Croazia, con l’entrata in vigore del nuovo codice della strada, ha quasi dimezzato i decessi per incidente stradale. Già il mettere in discussione questi risultati su suggerimento dei produttori di bevande alcoliche è un pessimo segnale. La necessità politica di giungere ad un compromesso non può che andare a discapito della sicurezza.
IL MESSAGGERO (Rieti) Asl, convegno sull’alcolismo Si è svolto al park Hotel di Villa Potenziani il convegno ”Alcool: help on line” organizzato dall’Asl Rieti e giunto alla sua terza edizione. Il convegno è finalizzato soprattutto alla prevenzione dell’abuso di bevande alcoliche tra i giovani. A Villa Potenziani è stato presentato il progetto ”Indagine sui fattori correlati ai comportamenti a rischio negli adolescenti”, coordinato dal dottor Angelo Giuliani.
LA PROVINCIA DI CREMONA Alcolisti anonimi Dal 13 il corso (*)
(*) Nota: il titolo dell’articolo è sbagliato. L’articolo tratta di un corso di sensibilizzazione all’approccio ecologico-sociale ai problemi alcolcorrelati e complessi (metodo Hudolin).
LA PROVINCIA DI COMO la tragedia dell’elicottero Il medico legale della magistratura di Como ha riscontrato un tasso di 0,87 grammi/litro Alcol nel sangue del pilota. Ma è un giallo Un esperto dell’aeronautica militare avverte: l’incendio potrebbe aver falsato sensibilmente il valore reale Carlazzo Novità importanti sulla tragedia dell’elicottero del 9 ottobre, costata sei morti. L’autopsia sui resti dei corpi delle vittime ha fornito un esito che potrebbe condizionare lo sviluppo delle indagini del pm Maria Vittoria Isella. Nel sangue del pilota, Alberto Vitali, quarantenne di San Fedele, è stato trovato un tasso di alcol di 0,87 grammi/litro, quando il limite massimo indicato dall’esperto della Procura di Como è di 0,5 grammi/litro. È bene ricordare che un’alcolemia come quella riscontrata nel sangue di Vitali può essere provocata, in un uomo di media corporatura, da un paio di bicchieri di vino. Soprattutto, come sottolinea un medico dell’aeronautica militare da noi interpellato, in caso di violento stress psicologico come quello che può aver subito il povero Vitali nei terribili istanti prima dello schianto, o ancor più in caso di incendio, come quello sviluppatosi tra i resti dell’elicottero e i corpi delle vittime, il tasso alcolemico riscontrato nel sangue può subire degli innalzamenti anche sensibili. Per evitare di falsare il quadro tossicologico, i medici legali esperti in incidenti aerei prelevano il sangue nei tessuti più interni, spiega il medico. Il dato fornito dal medico legale al giudice potrebbe comunque avere il suo peso nel delicato tentativo di ricostruire la dinamica del tragico sinistro, anche in relazione alla posizione delle persone attualmente indagate: Bruno Zugnoni, titolare della Elitellina, società proprietaria dell’elicottero (difeso da Antonio Acone), Bruno Ortalli, Giovanni Pirovano (difesi da Renato Papa) e don Marco Riva (parroco di San Pietro Sovera, difeso da Ernestina Lancetti e Roberta Mainoni), proprietari dei terreni su cui passava la discussa teleferica. L’esame autoptico ha rilevato che i corpi di tutte le vittime sono stati mutilati da fendenti prodotti da un oggetto affilato, molto probabilmente il cavo della teleferica o l’elica del rotore, anche se rimane difficile comprendere come la stessa possa essere penetrata dentro la cabina dopo l’urto. I traumi derivanti dall’impatto con il suolo, altrettanto terrificanti, sarebbero insomma avvenuti quando pilota e passeggeri erano ormai già deceduti, praticamente sul colpo e dunque, unica consolazione per i parenti, senza avere il tempo di capire e di soffrire. Elena Panatti e Teresa di Vara, di 39 anni e 48 anni, entrambe di Porlezza, Pietro Castelli, 28 anni, di Corrido, Fabio Fossati, 40 anni, di Menaggio, e Pietro Carminati, 46 anni, di Grandola, salirono sull’elicottero per un giro panoramico sul Porlezzese. Erano le 15 quando l’Ecureuil della Elitellina scomparve dietro la radura per l’ultima volta. Pochi minuti arrivò la notizia della tragedia che ha sconvolto l’intero territorio. Gianpiero Riva Limiti dell’alcol 0,87 La concentrazione di grammi per litro di alcol che l’autopsia ha riscontrato nel corpo di Alberto Vitali, il pilota dell’elicottero precipitato a Piano di Porlezza dopo aver urtato un cavo d’acciaio. Secondo i dati a disposizione della Polizia stradale, gli effetti su chi si mette al volante di un’automobile con questa concentrazione di alcol sono: una compromessa capacità di valutazione delle distanze, la riduzione della facoltà di visualizzazione dei segnali stradali e la diminuzione delle capacità di attenzione e sensibilità nei riguardi della luce di colore rosso. 3 È il numero di boccali di birra che, secondo i parametri previsti per un uomo di corporatura media del peso di 70 kg, porta ad avere un tasso di alcol di 0,80 grammi per litro. L’assunzione dei tre boccali di birra è pari anche a due bicchieri di vino o di un superalcolico assunti a stomaco vuoto, che comportano per un automobilista una multa e la sottrazione dalla patente di 10 punti. Il limite previsto dalla legge per guidare è di 0,50 grammi per litro.
IL GAZZETTINO VI HA PERSO LA VITA GIADA VO VAN Incidente di Occhiobello il giovane ferrarese accusato di guida in stato di ebbrezza Rovigo Non solo omicidio colposo. Da ieri, infatti, sul capo del ragazzo di 28 anni di Pontelagoscuro, Ferrara, ritenuto dai Carabinieri il responsabile dell’incidente stradale in cui ha perso la vita Giada Vo Van, 22 anni, di Sottomarina, Chioggia, pende anche l’ipotesi di reato di guida in stato di ebbrezza. Ieri mattina, infatti, l’ospedale "Sant’Anna" di Ferrara ha inviato alla compagnia Carabinieri di Castelmassa, che hanno rilevato l’incidente, il risultato degli esami alcolemici condotti subito dopo lo schianto sul giovane ferrarese. Le analisi hanno evidenziato una concentrazione di alcol nel suo sangue pari a circa il triplo del limite consentito. Di qui la decisione di denunciare il ragazzo per un secondo reato, oltre all’omicidio colposo. L’incidente si verificò nelle prime ore del mattino di domenica 22 gennaio. Erano quasi le 5, infatti, quando in via Eridania, a Occhiobello, Rovigo, l’auto del ferrarese si schiantò contro una vettura sulla quale viaggiavano due modenesi. Le vetture rimasero quindi sulla strada, ostruendola. L’"Alfa Romeo" sulla quale viaggiava Giada Vo Van assieme a due amici di Chioggia non poté evitarle e si schiantò contro di loro. La ragazza rimase uccisa sul colpo.
CORRIERE ADRIATICO Due extracomunitari clandestini che avevano scelto come dimora un centro sportivo chiuso CORRIERE ADRIATICO Decisiva la testimonianza resa dal gestore del locale CORRIERE ROMAGNA Ubriaco, insulta la polizia SAN MARINO - Non lo ha condannato per gli episodi di intemperanza di cui si era reso protagonista, sotto l’effetto dell’alcol, e per le ingiurie rivolte alle forze dell’ordine, ma ha voluto concedergli un’ulteriore possibilità. Ha dato dimostrazione di grande disponibilità il Commissario della Legge Vittorio Ceccarini, che ieri ha rinviato l’udienza che vede imputato un giovane sammarinese: il rinvio servirà ad ascoltare, in aula, il medico che lo ha seguito nell’ultimo anno, e verificare con lui se vi sono concrete possibilità di recupero. Nel caso, poi, che il giovane superi il nuovo periodo di prova, la pena sarà automaticamente estinta.Gli episodi contestati al sammarinese risalivano all’ottobre 2004, quando fuori da una discoteca in territorio aveva iniziato ad ingiuriare esponenti della Polizia Civile, mentre si trovava in evidente stato di ebbrezza. Intervenuta anche la Gendarmeria, era stato accompagnato in centrale, ma non contento, aveva dato nuovamente in escandescenze, ed uscendo dalla centrale aveva anche rotto con un calcio il fanale della Panda in dotazione ai gendarmi. IL MATTINO TRAGEDIA A PASTENA Mendicante denutrita e uccisa dall’alcol Sarebbe morta di fame e non di freddo, la rumena quarantenne trovata cadavere davanti al supermercato Gs di Pastena, all’alba di martedì scorso. L’esame esterno, eseguito al cimitero di Brignano dal medico legale Giuseppe Mastrangelo, non ha evidenziato sulla salma della sventurata segni di assideramento. Erano invece presenti chiari segni di sostanze alcoliche, che la donna avrebbe bevuto forse per resistere durante la notte. Le condizioni della sventurata, che trascorreva tutto il giorno sul marciapiedi della zona orientale, chiedendo l’elemosina ai passanti, erano le stesse di decine di extracomunitari, che nella nostra città vivono le stesse condizioni di abbandono e incuria. La morte sarebbe sopraggiunta nelle prime ore del mattino, dopo una notte di patimenti alla quale la povera donna nopn ha sopravvissuto. Era denutrita e ubriaca per la disperazione, e il suo cuore non ha retto. Una situazione d’incuria che sta invadendo il sociale con dimensioni allarmanti. Risale a pochi giorni fa la morte di un neonato, stroncato dal freddo tra le braccia della madre che lo aveva partorito 28 giorni prima e ha cercato disperatamente di salvarlo riportandolo all’ospedale di Scafati.
CLARENCE MEDICINA: CIRROSI EPATICA, ITALIANI SCOPRONO LEGAME CON OSSIDAZIONI CELLULARI Siena, 2 feb. (Adnkronos Salute) - Un importante passo avanti nella comprensione della cirrosi epatica, e del suo legame con l’assunzione di alcol, è stato fatto all’Università di Siena, dal gruppo di studio diretto dal professor Mario Comporti. La ricerca lega infatti la fibrosi epatica, che porta alla cirrosi, all’ossidazione cellulare, che può essere causata anche dall’eccessivo consumo di alcol. “Questo studio rappresenta finalmente un raggio di luce nel buio della ricerca sulla cirrosi epatica”, commenta il professor Comporti, del dipartimento di Fisiopatologia, medicina sperimentale e sanità pubblica dell’Ateneo senese. La ricerca è stata recentemente pubblicata dalla prestigiosa rivista americana “Laboratory Investigation”.La grande novità consiste nell’aver individuato, come responsabili dei primi passi del processo di fibrosi, molecole derivate dall’ossidazione dei lipidi insaturi delle membrane cellulari. Queste molecole, denominate F2-isoprostani, attivano infatti recettori di altre cellule del fegato, le cellule stellate epatiche, che producono e secernono il collagene, responsabile della fibrosi. Rimane allora da chiedersi cos’è che mette in moto questo processo di ossidazione dei lipidi delle membrane che porta alla formazione di isoprostani. Fondamentale in questa fase è stata l’esperienza dell’equipe guidata da Comporti, che dello stress ossidativo e delle sue conseguenze è stato un pioniere nel campo scientifico internazionale. Egli infatti ha dimostrato, più di 40 anni fa, che il processo di ossidazione viene acceso da alcuni tossici epatici, come ad esempio l’alcol etilico, che rilasciano radicali liberi durante la metabolizzazione. Il processo chimico studiato all’Università di Siena, anche grazie ad un avanzato strumento di spettrometria di massa, è stato verificato sia in espe
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