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Rassegna stampa alcol e guida del 3 febbraio 2006

RASSEGNA STAMPA "ALCOL E GUIDA"

Note a cura di Alessandro Sbarbada
Servitore-Insegnante in un Club degli Alcolisti in trattamento a Mantova.

 


Dall’intervento questa mattina, 3 febbraio, alla Camera dei Deputati dell’on. Tiziana Valpiana

 

"Qualcuno ha già asserito prima - mi sembra di ricordare che sia stata la collega Moroni la quale, peraltro, è farmacologa e, quindi, di questi temi se ne intende - come il provvedimento in questione sia stato posto talmente male da rischiare di far mettere fuori legge due piante come la vite e il tabacco. L’onorevole Conti ha scherzato sulle mie affermazioni in proposito, affermando che su questo tema mi ero espressa fuori luogo, ma intendo invece ribadire ancora una volta quanto già detto. Infatti, il motivo per cui nelle precedenti leggi le sostanze vietate erano nominate una per una (pur sapendo che ciò consentiva alla malavita di aggirare la norma, mettendo continuamente in commercio nuove droghe fotocopie delle vecchie ma con piccole modifiche delle molecole e, quindi, non ancora vietate), in base ad elenchi invece che a criteri, come voi avete previsto, consisteva nell’evitare, appunto, il paradosso che sostanze come l’alcol da vite o il tabacco venissero poste fuori legge.

Non c’è, infatti, alcun dubbio che l’alcol, così come enuncia il testo della legge, produca effetti sul sistema nervoso centrale e abbia capacità di determinare dipendenza fisica o psichica dello stesso ordine o di ordine superiore a quello delle altre droghe, come insegnano la farmacologia l’epidemiologia e, purtroppo, i dati sulla mortalità.

Quanto alla vite, in particolare, non c’è dubbio che sia una pianta e che da essa si ricavi il vino che, come tutti sanno, contiene a sua volta un principio attivo, l’alcol, che, nei casi più rari, provoca allucinazioni (in caso di allucinosi alcolica) ma, più frequentemente, come è scritto nelle vostre norme, distorsioni sensoriali. Tutti sappiamo che quando beviamo un bicchiere di troppo, vediamo doppio, camminiamo a zig zag, abbiamo i riflessi sicuramente rallentati e modificati.
Non possiamo fare delle battute su questo aspetto perché se qualche fanatico denuncerà, per esempio, i produttori di vino, sarà dura per un magistrato trovare il modo di non condannare costoro ad almeno sei anni di reclusione.

In questo caso, ritengo che chi beve del vino dovrebbe perseguire le norme che voi avete qui inserito e dichiararsi alcolista, così, invece che in galera, potrà essere accolto in una delle comunità da voi sostenute, aiutate e richieste".

 

 Dall’intervento questa mattina, 3 febbraio, alla Camera dei Deputati dell’on. Alfredo Mantovano, rappresentante del Governo

"Una rilettura delle norme consentirebbe inoltre di evitare di dire cose assolutamente distanti dalla lettera della legge come quelle che sono state sostenute anche questa mattina a proposito della punizione che la nuova legge stabilirebbe per la detenzione o l’uso o la diffusione di alcolici. Questa affermazione, assolutamente sbagliata, si fonderebbe sul nuovo articolo 14 del testo unico. In realtà, questo articolo 14 è vero che alla lettera a), punto 4, ritiene illecita ogni altra sostanza - questa è la dizione letterale - che produca effetti sul sistema nervoso centrale e abbia capacità di determinare dipendenza fisica o psichica nello stesso ordine o di ordine superiore a quelle precedentemente indicate. Ma questa indicazione, lo ricordo, non può essere assimilata ad una punizione dell’alcol perché si ritrova in un articolo che ha come rubrica «criteri per la formazione delle tabelle» e le tabelle sono quelle relative alle sostanze stupefacenti e che al comma 1 inizia con le seguenti parole: La inclusione delle sostanze stupefacenti o psicotrope nelle tabelle di cui all’articolo 13 è effettuata in base ai seguenti criteri. Quindi, lì si sta parlando di droga e non di alcol. Come si fa a sostenere il contrario?"

 

(*) Nota: si stanno arrampicando sui vetri. Dichiarare illecita “ogni sostanza che produca effetti sul sistema nervoso centrale e abbia capacità di determinare dipendenza fisica o psichica dello stesso ordine o di ordine superiore a quello delle altre droghe elencate in tabella” e voler escludere l’alcol necessita di virtuosismi verbali e spudoratezza non comuni. Il risultato tuttavia è scontato. Non sarà certo un emendamento al decreto sulla sicurezza per le Olimpiadi che metterà fuori legge gli alcolici. Per adesso godiamoci l’imbarazzo di chi ha creato questi paradossi e teniamo pronti carta e penna. La fretta e le elezioni sono cattivi consiglieri. Se l’emendamento passasse così com’è e se un produttore di grappa venisse denunciato, come ha detto l’on. Valpiana, sarà dura per un giudice non considerarlo un produttore di “sostanza che produce effetti sul sistema nervoso centrale e ha la capacità di determinare dipendenza fisica e psichica”

 

ASAPS

TREVISO. LA PROVINCIA CONSEGNA GLI ETILOMETRI AI COMUNI

 

Questa mattina, alla presenza del presidente vicario della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro, dell’assessore alla sicurezza stradale, Mario Piovesan e del procuratore capo Antonio Fojadelli e del Sindaco di Treviso, Gian Paolo Gobbo, sono stati consegnati simbolicamente gli etilometri ai sindaci del territorio e un consorzio di polizia, dopo aver firmato una convenzione in tal senso. Il gesto rientra nell’iniziativa promossa dalla Provincia “Un soffio ti salva la vita”, che rientra nel più ampio progetto di “Prevenzione degli incidenti stradali e diffusione cultura della sicurezza”. (*)

 

“Nel ringraziare il dottor Fojadelli per la seconda volta ospite della Provincia in poco tempo non posso che guardare con orgoglio il riscontro positivo avuto da parte del territorio per iniziative che mirano alla promozione della sicurezza stradale. L’etilometro, che daremo ai comuni, sarà un valido aiuto e un buono strumento di prevenzione, mentre i minietilometri che invieremo ai giovani neopatentati saranno uno strumento simbolo di sensibilizzazione ad un uso cauto dell’auto. Grazie a queste azioni possiamo dire che sono diminuiti considerevolmente in provincia di Treviso i decessi stradali. Il nostro territorio è ricco di prodotti eccellenti, quali le nostre produzioni di vini pregiati conosciute in tutto il territorio nazionale; è giusto affiancare alla promozione dei nostri vini anche il corretto modo di approcciarsi a loro. Il giusto bere. Noi puntiamo molto sulla prevenzione.” Ha dichiarato il presidente vicario della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro.

L’assessore alla sicurezza stradale, Mario Piovesan nello spiegare l’importante convenzione firmata oggi, ha fatto un plauso al positivo riscontro da parte delle istituzioni del territorio. “Verranno consegnati gli etilometri omologati alle Amministrazioni locali. Ai Comuni e alle Comunità chiediamo il monitoraggio del territorio, l’invio in Provincia dei dati raccolti, e di partecipare alle giornate organizzate dall’Ente per testare gli utenti della strada. Il territorio ha sempre risposto positivamente a tutte le nostre iniziative e promozioni, tant’è che la Fondazione di Roma “Guccione”, vittime sulla strada guardando la trasmissione di Rai utile che ci ha visto protagonisti di una puntata dedicata alla sicurezza stradale, ci ha immediatamente contattati”.
“L’etilometro è spesso visto dall’opinione pubblica come uno strumento di repressione, anche se aiuta a dare tranquillità. Bisogna dare coscienza soprattutto ai giovani e questo è un impegno fondamentale per le Istituzioni. La Provincia di Treviso ha portato avanti un buon lavoro di promozione della sicurezza stradale in tutti questi anni.” Ha commentato Gianpaolo Gobbo.
Il procuratore capo della Repubblica, Antonio Fojadelli ha sottolineato la sensibilità dimostrata della Provincia sul fronte della sicurezza stradale. “Ma se la prevenzione è sicuramente importante, la repressione comunque costituisce una delle forze più potenti per la prevenzione, quando questa si dimostra insufficiente.”

Infatti, nell’ambito delle azioni promosse nel progetto “Strade sicure” cofinanziato dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, la Provincia di Treviso ha stipulato una convenzione, che rientra nel Piano Strategico, con gli Enti per la concessione in comodato d’uso di etilometri omologati.
Questo per garantire una maggior consapevolezza nella guida e aumentare la sicurezza sulla strade, e al contempo realizzare un’azione indispensabile nel controllo ed eventualmente nella repressione di un fenomeno di vaste proporzioni che sta prendendo piede anche tra i giovani con le ben note conseguenze.

L’Amministrazione Provinciale di Treviso mette a disposizione a Comuni, Consorzi di Polizia Municipale e Servizi convenzionati  etilometri omologati modello Seres 679E per l’effettuazione di un monitoraggio costante sul territorio con l’obiettivo di ridurre l’incidentalità stradale dovuta ad assunzione di alcol.

 

(*) Nota: la prevenzione degli incidenti stradali è la via maestra per la riduzione dei consumi complessivi di alcolici. L’etilometro ne diventa ovviamente lo strumento indispensabile. Molte polizie municipali devono essere sollecitate a dotarsene, come dimostra l’iniziativa dell’articolo.

 

IL GAZZETTINO (Padova)

L’assessore alle Politiche Sociali Claudio Sinigaglia sta valutando come mettere in atto un provvedimento simile a quello in vigore a Bolzano

«Vieteremo la vendita dell’alcol agli under 16»

Un’altra novità è che ci sarà un volontario che la sera andrà nelle Piazze e recuperare e a buttare le bottiglie vuote

 

 

A Bolzano l’hanno già fatto e ora anche il Comune di Padova sta cercando di valutare attraverso quali strumenti giuridici si possa arrivare a una soluzione analoga. L’ipotesi a cui sta lavorando Claudio Sinigaglia, vice sindaco e assessore alle Politiche Sociali, è quella di vietare la vendita degli alcolici agli under 16, in tutti i bar, i supermercati e i negozi di alimentari della città.«Emblematico spiega - è che in poco tempo siano stati ricoverati all’ospedale otto ragazzini giovanissimi in coma etilico, dopo che avevano bevuto alcuni spritz in Piazza. Assumere alcol in questa fascia d’età in cui l’organismo è ancora in fase di crescita, è pericolosissimo, perché il fisico non riesce a metabolizzarlo, come peraltro risulta in maniera indiscutibile dai dati scientifici. Per questo io e il sindaco abbiamo mandato una lettera a tutte le famiglie che hanno ragazzi in questa fascia d’età, segnalando i rischi che corrono. D’altro canto vediamo tutti cosa accade in Piazza delle Erbe: il mercoledì ci sono gli studenti universitari, ma il venerdì e il sabato arrivano quelli delle superiori che bevono imitando i grandi, senza capire che stanno facendo una cosa dissennata. Per questo stiamo pensando di imporre il divieto di vendere alcolici ai ragazzi, sulla falsariga di quanto avviene negli autogrill dove, durante la notte, è proibita la vendita di questi stessi prodotti».

Sinigaglia, poi, ha intenzione di mettere in atto anche un altro provvedimento e cioè mandare nelle piazze un volontario, riconoscibile dalla pettorina, che avrà il compito di ripulire l’area dalle bottiglie vuote lasciate in giro dal popolo dello spritz. «Questa figura - ha proseguito - avrà anche una funzione di carattere educativo, perché chi abbandona in giro queste bottiglie si porrà la domanda del perché tocchi poi a un’altra persona recuperarle e buttarle via». (*) Il 15 febbraio nelle Piazze verrà proposto l’assaggio di un cocktail analcolico, o a bassa gradazione, lanciandolo come alternativa. Inoltre, all’interno di Tecnobar, assieme ad Ascom e Confesercenti, saranno attuate altre iniziative in tal senso, tra cui il convegno sul tema "L’alcol ti toglie di mezzo". L’obiettivo è quello di coinvolgere gli esercenti nella campagna di prevenzione e di dare informazioni ai più giovani sugli effetti provocati dai superalcolici. L’assessore al Sociale sta lavorando pure nell’ambito del problema delle sostanze stupefacenti. «Sull’argomento - ha segnalato - effettueremo una campagna di prevenzione, considerato che anche le droghe cosiddette leggere in realtà sono pericolosissime. In un anno la Cooperativa Terra ha accolto 123 persone vittime delle dipendenze, 90% delle quali provenienti dalla zona di Padova e Rovigo. Purtroppo la Regione non ci dà una mano, perché ha tagliato i fondi destinati a questi progetti preventivi».

Nicoletta Cozza

(*) Nota: le iniziative dell’assessore padovano sono un campionario di palliativi. Vietare la vendita di alcolici ai minori di sedici anni in un contesto in cui il bere è un rito collettivo non avrà nessun effetto. È ridicolo poi ritenere che la vista di una persona che raccoglie la propria bottiglia gettata via possa avere una valenza educativa, oltretutto su una persona sotto effetto di alcol. Da notare la fine strategia di non pagare il raccoglitore di bottiglie vuote per aumentare il senso di colpa dei bevitori.

 

IL GAZZETTINO (Padova)

IL DEGRADO DEL CENTRO

 

Continuano gli atti vandalici contro le fioriere del centro storico. Dopo quelle abbattute, nell’arco di una ventina di giorni, in Ghetto e in via Sant’Andrea, ieri notte è stata la volta di uno splendido vaso da fiori di proprietà di Marisa Destro, titolare del negozio di argenteria "C’è" di via Boccalerie. «Questa mattina(ieri, ndr) - racconta Destro - ho trovato una delle tre fioriere di fronte al mio negozio spaccata e piena di immondizie. Non ne posso più». L’esasperazione della commerciante non è data solo dal danno subito, ma dal costante degrado che sta attanagliando il centro e le sue piazze. Mercoledì sera il popolo degli spritz ha nuovamente messo in mostra il suo lato peggiore. Un mondo sciatto che si è manifestato, soprattutto, tra il Ghetto e piazza delle Erbe. Gentaglia carica di alcol che si mimetizza tra lavoratori e studenti durante l’ora dell’aperitivo, e si concede ogni tipo di nefandezza. Cialtroni che urinano sui portoni, gettano a terra lattine di birra e bicchieri di carta, urlano e stanno fermi in mezzo alla strada bloccando la circolazione. Sempre circondati da cani sciolti, tossicodipendenti e spacciatori che, ad ogni ora del giorno, stazionano tra la fontana di piazza delle Erbe e le volte di palazzo Moroni. «Mi hanno pisciato sul portone del negozio - sottolinea infuriata Marisa Destro - e di fronte alla bottega trovo sempre cartacce e bicchieri rotti. Così non è possibile continuare. Quando stacco per tornare a casa ho paura di camminare da sola per andare a raggiungere l’auto. Tanto che mi sono munita di uno spray urticante al peperoncino. Padova, una delle città più belle d’Italia, è diventata uno schifo». Difficile dare torto alla signora Destro, infatti gli episodi le danno ragione. Sempre mercoledì sera, due ragazze nei pressi del Ghetto si sono con disinvoltura, in mezzo alla strada, calate i pantaloni per urinare dentro un tombino. Una scena familiare ai nostri nonni. «Sono costretta tutte le mattine - continua Marisa Destro - a pulire con l’acqua e il sapone lo spazio di fronte alla mia bottega. Gli operatori ecologici e le forze dell’ordine non si vedono mai. Il centro è in balia dei teppisti. E’ una vergogna. Se andiamo avanti così i negozi del centro storico sono destinati a chiudere». Anche stavolta la commerciante ha ragione. In centro le saracinesche abbassate non sono più una novità. «Il Comune è latitante - conclude la tenace donna - e resta immobile. Io sono stanca, ma prometto battaglia perchè per far funzionare al meglio questa mia attività ho lavorato per venti anni. Andrò a trovare tutti i colleghi commercianti nel tentativo di promuovere una raccolta di firme contro questo scempio. Ho già avvisato l’Ascom. Non mollo e voglio giustizia».

Marco Aldighieri

 

IL GAZZETTINO (Padova)

AGGRESSIONE

Interviene per sedare un pestaggio e riceve un pugno


Erano in quattro, apparentemente ventenni, jeans e giacche a vento. Gridavano "fascistello" ad un ragazzo che tentava di svignarsela da piazza delle Erbe fino a poco prima gremita di giovani, molti dei quali simpatizzanti dei centri sociali. Spritz, vino e birra erano già scorsi a fiumi a mezzanotte e mezza, l’altra sera. Il ragazzo ha cercato di sottrarsi all’inseguimento, si è infilato in via Squarcione, ma il gruppetto lo ha raggiunto e circondato. Non aveva scampo. Stava per iniziare il pestaggio, qualche pugno era già andato a segno, quando un ventitreenne gli è corso in aiuto sotto i portici, dinanzi ad un pubblico esercizio. Gli è costato caro, perchè gli aggressori se la sono presa anche con lui: un diretto lo ha centrato allo zigomo sinistro, appena sotto l’occhio. Il gruppo si è dileguato pochi secondi prima che arrivassero le "volanti" della polizia. E si è dileguato pure l’inseguito che ha approfittato del trambusto per svignarsela senza neppure ringraziare il "buon samaritano". Agli agenti è stata fornita una sommaria descrizione degli aggressori, confermata anche da alcuni testimoni tra gli avventori del locale. Dell’accaduto è stata informata anche la Digos che ha identificato una ventina tra i giovani che avevano preso parte alla festa fuori programma della "canna olimpica".

 

IL MATTINO

S. GIORGIO DEL SANNIO, INCONTRO

SUI RISCHI DELLE DIPENDENZE

L’Oratorio Anspi "Shalom" della Parrocchia di Santa Agnese e Santa Margherita di San Giorgio del Sannio organizza per domenica alle ore 17 presso l’auditorium parrocchiale, un convegno dal titolo ”La droga e l’alcolismo, piaghe della società”. I temi trattati saranno: gli effetti sociali, medici e morali della droga e dell’alcolismo, le problematiche e sui danni dell’abuso dell’alcol, dell’uso delle droghe e delle diverse dipendenze; la promozione dell’educazione alla salute; la prevenzione dei comportamenti a rischio. Fine dell’iniziativa è la promozione di campagne di informazione basate sull’incentivazione di riferimenti culturali e sociali di rifiuto delle dipendenze in generale (alcool, droghe), orientate a diffondere tra i giovani comportamenti responsabili e autodeterminati.

 

IL SECOLO XIX

Il caso Ubriaco in ambulatorio, medico rinviato a giudizio

Un medico di 47 anni, Gino Anunzio Saracino, abitante ad Imperia in via Amoretti, è stato rinviato a giudizio con la pesante accusa di esser stato trovato in evidente stato di ebbrezza, mentre si trovava in servizio alla guardia medica di Calizzano. Lo ha deciso ieri mattina il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Savona, che ha fissato il processo a carico del professionista per il 3 luglio prossimo.

Il rinvio a giudizio del medico rappresenta l’ultimo capitolo di una vicenda che aveva preso il via il 3 agosto del 2001 a Calizzano. Quel giorno il dottor Saracino prestava servizio alla guardia medica di Calizzano ma, almeno secondo quanto è sostenuto nella tesi accusatoria, si sarebbe recato al lavoro in evidente stato di ebbrezza.

Quel giorno una famiglia di Albenga, in vacanza nella località collinare savonese, telefonò più volte alla guardia medica chiedendo gli fosse inviato un dottore per visitare una bambina di nove anni, che dopo esser caduta dalle scale accusava degli improvvisi malesseri. Visto che il medico, nonostante le numerose richieste di intervento effettuate per telefono, tardava ad arrivare a casa, la famiglia decise di portare la piccola direttamente nel locale dove ha sede la guardia medica.

Tentativo inutile, perché la porta dell’ambulatorio era chiusa e all’interno sembrava non ci fosse nessuno. Soltanto tre ore più tardi il dottore in servizio alla guardia medica di Calizzano giunse a casa della famiglia, che aveva chiesto il suo intervento, ma era in evidente stato di ebbrezza alcolica. A quel punto i genitori della bambina decisero di presentare un esposto sia alle autorità sanitarie sia ai carabinieri della stazione di Calizzano.

G.Canc.

CORRIERE ADRIATICO

Divelte nella notte le porte di 28 cabine e devastata la cucina dello chalet. Danni per oltre 10 mila euro

Vandali in spiaggia, distrutto lo stabilimento “La vela”

 

FALCONARA - Vandali nella notte sulla spiaggia di Falconara. Ignoti, nella settimana scorsa, approfittando del buio e del poco controllo sul litorale falconarese, hanno fatto dello stabilimento “La vela” letteralmente ciò che volevano. I vandali hanno preso a calci le porte in legno di 28 cabine distruggendole completamente. Successivamente, non contenti né tantomeno soddisfatti, i delinquenti hanno sfondato una finestra dello chalet per poi entrare nella struttura e, praticamente, demolirla.

Una volta dentro, hanno infatti spaccato la macchina del caffè da bar e alcuni frigoriferi. Danni che ammontano così a ben oltre i 10.000 euro e che anzi, probabilmente quasi che potrebbero addirittura raddoppiare. I malviventi non hanno rubato nulla. Chissà, ci si chiede, se quello fatto alla fine di gennaio non sia stato uno sfogo dettato dalla noia di una banda di giovani o il raptus di gente drogata o ubriaca in spiaggia.

I proprietari dello stabilimento balneare, una volta accortisi, hanno immediatamente chiamato i carabinieri della locale tenenza. I militari dell’Arma hanno quindi constatato l’atto vandalico messo a segno da ignoti, accorgendosi inoltre che anche nel vicino stabilimento “La bussola” qualcuno aveva provato a danneggiare seriamente la struttura fortunatamente senza però riuscirci.

Una denuncia è stata quindi sporta contro ignoti da parte dei titolare de “La vela”. Monta così la polemica riguardante il fatto che di notte, secondo la gran parte dei cittadini, mancano gli adeguati controlli sulla spiaggia. Litorale che si trasforma in un luogo dove trovano rifugio senzatetto ma, soprattutto, cittadini extracomunitari in preda ai fumi dell’alcol e delle droghe. Non è infatti la prima volta che avvengono atti vandalici in spiaggia. Spesso, anzi, si sono verificate anche furibonde risse, soprattutto tra cittadini marocchini, finite poi a colpi di bottiglia.
Qualche mese fa, addirittura, un cittadino marocchino venne abbandonato di proposito dai suoi connazionali sulle rotaie in attesa che passasse il treno. L’uomo, svenuto dopo aver bevuto una dose eccessive di superalcolici, venne salvato solo grazie al fatto che alcuni falconaresi, anch’essi in spiaggia, si accorsero di quella sagoma stesa sui binari.

 

CORRIERE ADRIATICO

Un ubriaco guidava una cisterna sull’autostrada

 

(...) Sull’autostrada A14, poi, sulla corsia nord nel tratto tra Pesaro e Cattolica, è stato notato un’autocisterna che procedeva zigzagando in maniera spericolata. Fermato da una pattuglia della polizia autostradale, il guidatore dell’autocisterna è sceso dal mezzo accasciandosi a terra. Un malore? No, grappa. L’uomo era alla guida del mezzo completamente ubriaco.

IL GAZZETTINO

Autista magiaro ubriaco sul Tir

 

 

MESTRE - Intanto ieri mattina la Polizia stradale di Mestre ha fermato un autista ungherese che si trovava alla guida del proprio camion completamente ubriaco. É accaduto alle 10.30 al casello di Venezia Est nel territorio trevigiano di Roncade quando una pattuglia della Polstrada ha fermato un mezzo pesante che stava percorrendo la carreggiata in direzione di Mestre. L’uomo è stato quindi sottoposto alla prova dell’etilometro che ha fatto registrare alla prima prova un tasso etilico di 2.71 grammi di alcol per litro nel sangue e, alla seconda prova, 2.64. Nei confronti dell’autista magiaro è scattata la denuncia per guida in stato di ebbrezza, il sequestro del camion e della patente di guida.

L’ADIGE

Ubriaco al volante: rischia il carcere

 

CALDES - Alla guida del suo fuoristrada era rimasto coinvolto in un incidente stradale; le forze dell’ordine, intervenute sul posto, accertavano il suo stato di ebbrezza, misurando un tasso alcolemico di 2,58 e 2,56 mg/l. Il giovane, M. B., residente a Caldes, è così giunto dinanzi al giudice, optando per il patteggiamento della pena, quantificata in 18 giorni di arresto e 644 euro di ammenda, con commutazione della pena detentiva in pecuniaria. Il giovane dovrà così pagare in totale 1284 euro; la giudice Claudia Miori ha inoltre disposto il ritiro della patente di guida per 6 mesi. Essendo reiteratamente recidivo, M. B. rischia, la prossima volta, di finire in carcere.

 

MANTOVA.COM

Ubriaco in Chiesa

 

Mantova. È successo ieri pomeriggio dopo le 16 nella chiesa di Santa Maria degli Angeli. Un giovane extracomunitario è entrato in chiesa completamente ubriaco, rovesciando due acquasantiere e strillando frasi offensive, perlopiù prive di significato. Tempestivo l’intervento dei carabinieri, avvisati da qualcuno che aveva visto il giovane infastidire alcune persone che erano davanti alla parrocchia e prendere a calci alcune vettura in sosta. L’extracomunitario, trovato in evidente stato confusionale, è stato condotto in caserma per il riconoscimento e dovrà rispondere di danneggiamento e disturbo.

 

VALDELSA.NET

Importante passo avanti nella comprensione della cirrosi del fegato, e del suo legame con il consumo di alcol.

 

Un importante passo avanti nella comprensione della cirrosi epatica, e del suo legame con l’assunzione di alcol etilico, è stato fatto all’Università di Siena, dal gruppo di studio diretto dal professor Mario Comporti. La ricerca lega infatti la fibrosi epatica, che porta sempre alla cirrosi, all’ossidazione cellulare, che può essere causata anche dall’eccessivo consumo di alcol.
Lo studio rappresenta finalmente un raggio di luce nel buio fitto della cirrosi epatica. Queste risultanze sperimentali ci sono sembrate di notevole interesse specie in una terra, come la nostra, che di vino con elevata gradazione di alcool etilico ne produce in grande quantità e di grande qualità. Così il professor Comporti, del dipartimento di Fisiopatologia, medicina sperimentale e sanità pubblica dell’Ateneo senese, commenta i risultati della ricerca, che è stata recentemente pubblicata dalla prestigiosa rivista americana "Laboratory Investigation".
La grande novità consiste nell’aver individuato, come responsabili dei primi passi del processo di fibrosi, molecole derivate dall’ossidazione dei lipidi insaturi delle membrane cellulari. Queste molecole, denominate F2-isoprostani, attivano infatti recettori di altre cellule del fegato, le cellule stellate epatiche, che producono e secernono il collagene, responsabile della fibrosi.
Rimane allora da chiedersi cos’è che mette in moto questo processo di ossidazione dei lipidi delle membrane che porta alla formazione di isoprostani.

Fondamentale in questa fase è stata l’esperienza del professor Comporti, che dello stress ossidativo e delle sue conseguenze è stato un pioniere nel campo scientifico internazionale. Egli infatti ha dimostrato, più di 40 anni fa, che il processo di ossidazione viene acceso da alcuni tossici epatici, come ad esempio l’alcol etilico, che rilasciano radicali liberi durante la metabolizzazione.
Il processo chimico studiato all’Università di Siena, anche grazie ad un avanzato strumento di spettrometria di massa, è stato verificato sia in esperimenti in vitro che in esperimenti in vivo.
La fase sperimentale ha confermato l’importanza delle molecole isoprostani nello scatenare la fibrosi, aprendo importanti prospettive di ricerca per la comprensione e il contrasto della cirrosi del fegato.

 

 

LA STAMPA

Medico in servizio ubriaco: a giudizio

 

IL SECOLO XIX

Alcol e droga, test veloce

 

L’ADIGE

ubriaco al volante: rischia il carcere

 

IL TIRRENO

auto va a zig zag sospesa la patente

 

IL RESTO DEL CARLINO

Dietro le sbarre una cura per gli alcolisti

Svizzero nei guai Guidava ubriaco

Voltana, ubriaco rompe una vetrata

 

Sabato, 04 Febbraio 2006
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