(ASAPS) FIRENZE – Per una volta i politici sono tutti d’accordo, almeno quelli del consiglio regionale della Toscana. Si tratta di un evento molto importante, perché sancisce una presa d’atto: innanzitutto che le stragi del sabato sera sono in larga parte legate al consumo di alcol e sostanze stupefacenti, e in secondo luogo che tale sinistrosità costituisce la prima causa di morte sotto i 35 anni. Sulla base di queste semplici considerazioni, la Commissione Sanità ha deciso di effettuare un esperimento finalizzato a dimostrare che, “seguendo il percorso tipico che caratterizza una serata all’insegna del divertimento giovanile, alla fine sia quasi inevitabile che la quantità di alcol ingerita sia superiore al consentito”. In buona sostanza, i consiglieri inizieranno la loro serata con l’aperitivo, ovviamente alcolico, per poi sedersi in un ristorante a cenare. Brinderanno con vino e ammazzacaffé, scivoleranno in un pub e poi entreranno in discoteca. Alla fine dovranno sottoporsi all’etilometro. Questa, francamente, non ci sembra una gran bella idea. Innanzitutto perché non c’è niente da dimostrare: insomma, che a bere si ottenga lo stato di ebbrezza è una realtà scientifica, e che a passare da una consumazione all’altra la quantità di alcol sia eccessiva, anche questo è un dato di fatto. È assolutamente inutile dimostrare quanto sia facile sballare, mentre è un’impresa praticamente impossibile – partendo da questa mentalità – convincere che bere fa semplicemente male. Ieri si è discusso di questa particolare esperienza dei consiglieri anche in un convegno. “L’idea è partita dalla commissione sanità in consiglio regionale – ha detto il presidente della commissione Fabio Roggiolani – che per domani ha organizzato anche un convegno dedicato ai rischi dell’alcol nel corso del quale sarà presentato uno studio specifico del Cnr sul problema. Riteniamo che l’alcol sia il più grave pericolo per i giovani, ed è stato dimostrato che e’ la prima causa di morte sotto i 35 anni e che fa danni quattro volte maggiori di quelli delle altre droghe messe insieme”. Da segnalare in maniera positiva, semmai, la trasversalità di questa insolita spedizione: insieme al presidente della commissione, dei Verdi, c’era infatti Luca Ciabatti, di Rifondazione, Anna Maria Celesti, di Forza Italia, e l’assessore regionale Gianni Salvatori, della Margherita. “Sarebbe auspicabile – ha aggiunto Roggiolani – che anche in Italia si diffondessero pratiche come quella detta “One for drive”, dove entra gratis a ballare chi resterà sobrio e sarà in grado di guidare e riportare a casa gli altri in sicurezza. Fuori dai locali notturni dovrebbero esserci almeno navette gratuite per chi ha esagerato o più servizi di pullman, taxi e treni”. Possiamo essere anche d’accordo, ma è una considerazione assolutamente parziale: servono, è vero, misure del genere, ma quello che manca veramente è l’informazione. I giovani sanno cosa rischiano? Sanno che bere non è pericoloso solo alla guida ma anche per la loro salute? Secondo noi, si dovrebbe partire da questo. (ASAPS) | |