Il
processo di industrializzazione e lo sviluppo tecnologico hanno indotto
un profondo cambiamento nello stile e nella qualità di vita delle
popolazioni occidentali, comportando l’associazione degli individui
in grandi agglomerati urbani, in una complessa rete di rapporti sociali,
spesso convenzionali, e generando forti motivi di sicurezza o di insicurezza,
e continue aspettative e richieste sull’individuo. Il costante
stato di tensione, sostenuto dal tentativo di rispondere alle esigenze
imposte dalla società, ha prodotto il dilagare della patologia
da stress. Anche se comunemente viene interpretato in senso negativo,
lo stress è in realtà una risposta fisiologica positiva
dell’organismo, uno stato di tensione fisica e mentale, che consente
di affrontare quelle situazioni della vita che richiedono particolare
attenzione e sforzo. Il corpo umano, di fronte ad una qualsiasi minaccia
o emergenza, attiva la secrezione ormonale dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene,
e si mette naturalmente in "allerta", per reagire con sistemi
di difesa o di fuga. Senza lo stress non sarebbe in grado di rispondere
efficacemente. Se tale stato di cose si prolunga, l’organismo entra,
però, in una fase di stress cronico o di stress. è
quello che succede quando, in un determinato periodo della nostra vita,
i problemi e gli impegni che ci investono sono esorbitanti rispetto
alle nostre risorse e capacità del momento di affrontarli. Ne
sono esempio le condizioni che attivano lo stato di allarme, ma non
consentono la risoluzione del conflitto, quali gli accadimenti di separazione
e di perdita (di un congiunto, del lavoro, della casa), oppure gli improvvisi
cambiamenti. Questi eventi stressanti troppo potenti, frequenti o prolungati,
oppure mai affrontati in precedenza superano la possibilità di
resistenza dell’organismo, inducendo una "fase di esaurimento"
della risposta, caratterizzata da una riduzione critica delle nostre
capacità adattative, che predispone allo sviluppo della malattia.
Ogni individuo ha una sua resistenza ai fattori stressanti (stressor),
determinata dal patrimonio genetico, dal sesso, dal livello di attività
del sistema nervoso, endocrino ed immunitario, ma anche dall’età,
dalla personalità e da modificazioni della reattività
determinate da precedenti esposizioni a vari stressor. La complessità
del nostro sistema nervoso centrale consente, infatti, di avere una
maggiore plasticità ed integrazione della risposta rispetto alle
specie meno evolute, e quindi un migliore adattamento alle molteplici
richieste dell’ambiente; il nostro cervello è quasi "modellato"
dagli stimoli ambientali. Così, l’organizzazione sociale
ha un’importante influenza psicobiologica sull’individuo,
esercitando, insieme alla valutazione cognitiva propria dell’uomo,
un controllo sulle modalità di espressione della reazione emozionale,
a volte facilitando, altre volte inibendo l’espressione delle emozioni
o la risposta diretta, con conseguente attivazione cronica del sistema
nervoso ed endocrino. Le caratteristiche del lavoro e dei rapporti familiari,
le abitudini di vita, le regole sessuali, il livello di sicurezza sociale
sono fattori in grado di condizionare le risposte agli eventi della
vita quotidiana. La nostra società ha alla base gerarchie, ruoli,
norme di comportamento, per cui la fonte prevalente di stimoli emozionali
è costituita non tanto da eventi stressanti di natura fisica,
quanto da quelli legati ai rapporti interpersonali. Frequente nella
nostra società è, ad esempio, il malessere cronico provocato
dallo stress da lavoro, causato da una varietà di fattori,
comprendenti condizioni di precarietà lavorativa, lunghi spostamenti
per raggiungere il posto di lavoro, conflitti con i colleghi o con il
capo, forti pressioni al massimo rendimento e all’efficienza, contrazione
del tempo da dedicare a se stessi e alla famiglia, squilibrio tra impegno
e responsabilità da una parte e retribuzione dall’altra.
I primi sintomi della reazione da stress a livello fisico sono costituiti
da accelerazione del battito cardiaco, intensa sudorazione, cattiva
digestione, indolenzimenti e dolori muscolari; a livello psicologico
si manifestano con agitazione e nervosismo, difficoltà di concentrazione,
stanchezza, insonnia, ansia e depressione. Stress prolungati sono all’origine
delle cosiddette malattie psicosomatiche, classificabili come
risposte miste, in cui il disagio psicologico si associa a contemporanee
manifestazioni fisiche, e in cui spesso il soggetto si rende conto solo
della sofferenza fisica, eludendo involontariamente la componente emotiva.
Consistono in cefalea, malattie cutanee, patologie dell’apparato
gastrointestinale (gastrite, ulcera gastrica, colon irritabile), malattie
cardiovascolari (infarto del miocardio, ipertensione arteriosa). La
malattia coronarica, in particolare, è stata associata al comportamento
di tipo produttivo, soprattutto in termini economici, caratteristico
di società altamente competitive, che genera meccanismi di ansia
e di insoddisfazione. Anche patologie di tipo psichiatrico (depressione,
schizofrenia) e neurologico (invecchiamento cerebrale precoce, demenza)
pare possano essere provocate da esperienze di vita particolarmente
stressanti. Bisogna sapersi difendere dalla stress, innanzitutto identificandone
le cause, ed intervenendo a modificare il metodo di lavoro e lo stile
di vita. è importante imparare a "gestire" il proprio
tempo, evitando una vita sregolata e l’accumulo di eccessive tensioni,
dedicandosi ad attività salutari, come l’esercizio fisico,
seguendo una buona dieta, riposando per un sufficiente numero di ore,
sviluppando un’attitudine positiva alla vita e ai rapporti interpersonali.
La gestione del tempo ed una corretta organizzazione sono fondamentali
per ridurre lo stress sul posto di lavoro, mediante la pianificazione
delle operazioni, l’individuazione delle priorità, e l’attenzione
ai risultati più che all’attività. In questo modo
si acquista consapevolezza degli obiettivi da raggiungere, motivazione,
e piacere nel proprio lavoro. è importante anche curare l’ambiente,
ottimizzando l’illuminazione, la qualità dell’aria,
il livello del rumore, l’arredamento nel rispetto dei criteri ergonomici,
in modo da eliminare le condizioni che possano generare affaticamento,
malesseri o difficoltà di concentrazione. A volte terapie alternative,
quali la massoterapia, la musicoterapia, le tecniche di meditazione
e lo yoga, possono aiutare a scaricare le tensioni accumulate nella
giornata, e quindi prevenire o curare la patologia da stress.
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Medico Capo della Polizia di Stato - Ufficio Sanitario - Questura di
Ragusa
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