Una strada di Hanoi qualche mese fa: dal 2005, tutti hanno il casco obbligatorio (ASAPS) HANOI – Scende, e anche di parecchio, la sinistrosità stradale in Vietnam, uno dei paesi considerati più a rischio per l’elevatissima mortalità dovuta ad incidenti. Nel 2005 infatti, dopo un giro di vite messo in atto sulla normativa e l’entrata in vigore di un codice della strada rigoroso, gli incidenti sono diminuiti del 17,1%. È un dato molto importante, che trova conforto anche nel più basso numero di vittime (-6%) e soprattutto dei feriti (-22,1%). Ma in cosa consistono le riforme volute dal governo, che ha beneficiato anche di un finanziamento di 25 milioni di dollari da parte della Banca Mondiale nel solo 2005? Innanzitutto l’introduzione dell’obbligo di indossare il casco e – pensate un po’ – l’istituzione del limite di velocità. È stata anche formata una specialità della polizia nazionale che si occupa esclusivamente di circolazione e che deve fare i conti con la tendenza del vietnamiti alla trasgressione, con un parco veicolare in continua crescita (2 milioni di veicoli in più tra il 2002 ed il 2004) e costituito in larga parte da vecchie carrette, soprattutto quelle destinate al trasporto di cose e persone. Sul trasporto pubblico, città come Hanoi e Hô Chi Minh sono state letteralmente messe in crisi dall’evoluzione esponenziale della motorizzazione. Una versione ancora più severa ed aggiornata del codice della strada è in fase di ultima stesura e dovrebbe essere approvato – dicono fonti del ministero dei trasporti e della comunicazione – entro il 2006. In questo paese muoiono ogni giorno in incidenti stradali 35 persone. (ASAPS) |
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