WWW.UNICRI.IT/BOLLETTINO NIENTE ALCOOL IN GRAVIDANZA US Surgeon General releases advisory on alcohol use in pregnancy, Health and Human Services,Press Office, February 2005 Un recente monito del Surgeon General degli USA riprende l’allarme già effettuato nel 1998 circa i rischi teratogenici anche di minime quantità di alcol con particolare riguardo per le prime settimane di gravidanza. Ricordiamo che esiste tutta una gamma di difetti congeniti legati alla esposizione fetale all’alcol. Pertanto l’astinenza dall’alcol dovrebbe essere seguita anche dalle donne che intendono concepire: la scoperta della Sindrome Alcolica Fetale va attribuita ai francesi anche se i ricercatori USA si sono impossessati della novità. L’elenco dei difetti attribuibili alla Sindrome alcol fetale va dalla classica sindrome feto-alcolica a disturbi comportamentali e ritardi nell’accrescimento, senza trascurare i difetti facciali che caratterizzano la sindrome del massiccio facciale e che si associano a deficit cognitivi ed a difetti comportamentali. Non esistono dosi sicure di alcol in gravidanza per cui il divieto è perentorio come lo era nelle regole etiche di Cartagine che vietavano il consumo di alcol nelle cene di nozze. Ma l’informazione dei medici e del personale sanitario è quanto mai carente e viene a mancare la stessa citazione dei rischi nei trattati più recenti di Ostetricia, dove non esistono riferimenti specifici. Il divieto deve essere totale e forse i cartaginesi avevano uno spirito di osservazione epidemiologico d’avanguardia. Purtroppo non sembra che al giorno d’oggi il richiamo al concetto di astinenza dall’alcol per le donne in età fertile sia attuato con rigore. Si potrebbe anche risalire all’epidemiologia dei difetti facciali fra alcune popolazioni “native” ma, chiaramente, l’accoglimento del messaggio di astensione dovrebbe comportare profonde modifiche culturali (tenendo conto, ad esempio, di quote abbastanza rilevanti di matrimoni già consumati nel periodo di fidanzamento). Comunque in questo, come in altri settori, è necessario partire da forme di informazione ed educazione adeguate e “serene”. ANSA DROGA: 30-40% CONSUMATORI ABUSANO ANCHE DI ALCOL (*) ROMA, 8 FEB - Dal 30 al 40% dei consumatori di sostanze, dal fumo, alla cannabis, dall’hashish a cocaina e eroina, fanno anche uso di alcol, spesso per attenuare o accentuare gli effetti indotti dalle sostanze, ma aumentando considerevolmente il rischio per la salute. E’ l’allarme lanciato dal responsabile del Centro di Riferimento Alcologico della Regione Lazio presso il policlinico Umberto I di Roma, Mauro Ceccanti, al convegno ’le dipendenze: patologie terapeutiche e percorsi correlati’ in corso alla rassegna SANIT. La maggior parte dei consumatori pero’, ha sottolineato Ceccanti, e’ ignara di come questo consumo incrociato amplifichi anche il rischio di eventi acuti come aritmie e fibrillazione atriale, e danni a lungo termine per la salute. Il consumo di alcol e’ un pericolo elevatissimo non solo perche’ riguarda il 12,2% della popolazione sopra i 18 anni che supera i limiti di 5 bicchieri al di’ per lui, 4 per lei, raccomandati come soglia massima; sia soprattutto perche’ e’ un consumo sparso, che si nasconde dietro l’uso di altre sostanze ed e’ poco monitorato. Benche’ manchino ancora dei dati certi su questo pericolosissimo consumo incrociato, ha riferito Ceccanti, si tratta di un problema importantissimo su cui anche il Dipartimento Nazionale Politiche Antidroga ha espresso la volonta’ di prendere provvedimenti. Basti pensare, ha rilevato Ceccanti, che solo ’’nel nostro centro alcologico il 20% delle persone che arrivano da noi per problemi di abuso di alcol fa anche uso, sporadico o frequente di cocaina che oggi e’ la sostanza che preoccupa di piu’ perche’ consumata dall’1% della popolazione sopra i 18 anni’’. L’alcol viene usato insieme ad altre sostanze per attenuare l’effetto di queste ultime, ha precisato Ceccanti, oppure per rinforzarlo. Per esempio molti consumatori di cocaina lo usano contro gli effetti allucinogeni e di dispercezione che la droga puo’ causare, in sostanza lo usano come tranquillante. Ma poiche’ sia l’alcol sia la cocaina possono dare problemi cardiovascolari, assumerli insieme amplifica il rischio, ha avvertito Ceccanti. La criminalizzazione dell’alcol, cosi’ come di altre sostanze, ha dichiarato Ceccanti, serve a poco e raggiunge solo alcuni gruppi della popolazione. Servono da una parte misure che ostacolino la disponibilita’ delle sostanze, ha spiegato Ceccanti, come tassazione degli alcolici e misure di controllo sulla distribuzione, e lotta allo spaccio per le droghe, dall’altra informazione ai cittadini, individuando per quanto possibile le fasce piu’ deboli della popolazione. (*) Nota: lo stretto rapporto tra alcol e droga lo si può ravvisare nella storia di gran parte delle persone che si rivolgono ai Sert, nella biochimica che presiede ai meccanismi della gratificazione, nei processi psicologici che portano alla dipendenza, nel buon senso. Non se ne trova traccia solo in Parlamento. LA VOCE DI MANTOVA Castel d’Ario contro le stragi Lo scorso venerdì 3 febbraio l’Amministrazione Comunale di Castel d’Ario, l’Associazione Europea Familiari e Vittime della Strada-onlus e l’Associazione Provinciale dei Club degli Alcolisti in Trattamento (APCAT) di Mantova hanno organizzato, presso l’Oratorio del paese, un pubblico incontro a titolo "Guida liberaMENTE". L’incontro era finalizzato a sensibilizzare quante più persone possibile alla lotta contro le stragi stradali, perchè di questo fenomeno non rimanga solo il dolore delle famiglie direttamente colpite, ma sia sentito come responsabilità e impegno di tutti quanti. Relatore della serata è stata Carla Mariani Portioli, vicepresidente dell’Associazione Europea Familiari e Vittime della Strada, che ha appeso in sala uno striscione raffigurante i volti sorridenti di tanti giovani ragazzi e ragazze, tutti strappati alla vita da un incidente stradale. All’incontro ha partecipato un pubblico numeroso ed estremamente attento La serata ha avuto inizio con la proiezione di spot pubblicitari europei, con immagini molto forti sui comportamenti a rischio che mettono in pericolo la propria vita e quella degli altri, durante la guida, spot che in alcuni paesi europei, vengono trasmessi 4-5 volte nella fascia oraria di prima serata, anche interrompendo i telegiornali. Questo è già motivo di riflessione, se pensiamo ai nostri telegiornali che il lunedì diventano solo una telecronaca di morti sulla strada durante il week end. Carla ha puntato molto l’attenzione sui progetti di prevenzione non fatti per i giovani, ma elaborati dai giovani stessi, progetti che non hanno alcun costo, perchè creati nelle strutture scolastiche, con l’obiettivo di creare nei ragazzi una cultura al rispetto della vita, della salute, della coscienza sociale e delle leggi. Alessandro Sbarbada dell’APCAT ha parlato del tragico legame tra la guida in stato di ebbrezza e gli incidenti stradali, sottolineando la necessità di aumentare il numero dei controlli. Marisa Moschini ha comunicato la nascita di un Club degli alcolisti in trattamento a Castel d’Ario, prezioso strumento delle famiglie che vivono questo tipo di sofferenza per recuperare benessere e serenità. Era presente all’incontro anche il vice presidente della provincia di Mantova Claudio Camocardi, che ha descritto il grande impegno della Provincia per la sicurezza della rete stradale, ha parlato dell’osservatorio provinciale che raccoglie e analizza i dati degli incidenti stradali e della realizzazione di piste ciclabili, mentre il dottor Cortellazzi, responsabile del settore programmazione e statistica della Provincia di Mantova, ha descritto un progetto di educazione stradale per i ragazzi delle scuole, tramite l’utilizzo di un autobus che si sposta in vari paesi della provincia. Il sindaco di Castel d’Ario Maria Regina Brun, fortemente sensibile a tutte le tematiche sollevate durante la serata, ha preso l’impegno personale e pubblico di promuovere altre iniziative rivolte alla comunità locale, a partire dal "Festival Musicale Analcolico 2006", previsto per il prossimo 4 giugno a Castel d’Ario, con la presenza di musicisti di fama internazionale. IL GAZZETTINO (Vicenza) LAVORO & SALUTE Anticipati ieri i risultati del progetto "Care Job" che ha coinvolto 3500 operai di 60 ditte: sarà illustrato venerdì in un convegno a Bassano Droga, in fabbrica arriva il delegato sociale È l’uomo di fiducia che in azienda raccoglie le confidenze e rileva disagi e problematiche per l’uso di alcol e stupefacenti Prevenire l’uso di sostanze psicotrope nel luogo di lavoro si può, anche attraverso il delegato sociale. È ciò che intende dimostrare il progetto Care Job, ideato ne1 ’99 e sviluppato negli ultimi tre anni nel territorio vicentino, su iniziativa della Regione Veneto (con il fondo nazionale lotta alla droga), in collaborazione con diverse strutture del privato sociale (il Centro Vicentino di Solidarietà, l’associazione Il Borgo, la Cooperativa Nuova Vita), con gli enti pubblici (i Ser.T delle Ulss 3, 4, 5, 6 e la Provincia di Vicenza) e con i sindacati Cgil, Cisl e Uil. E per dar conto al territorio dei tre anni di attività, i promotori di Care Job si daranno appuntamento venerdì, dalle 9 alle 13, nella sala Bellavitis del liceo Brocchi di Bassano, in occasione del convegno dal titolo "Il luogo di lavoro come ambiente sociale". In quel contesto saranno illustrati i risultati del progetto che ha coinvolto 3500 lavoratori e 60 aziende della provincia di Vicenza. Il tema è articolato, dal momento che l’uso di sostanze psicotrope nei luoghi di lavoro ha un impatto nell’ambito della sicurezza e della salute dei lavoratori. È una piaga che interessa le fasce più giovani della popolazione e che causa oltre il 10% degli incidenti sul lavoro, senza contare le conseguenze negative che può avere in termini di mancata produttività. La creazione di una rete di protagonisti del mondo del lavoro e del sociale ha permesso di sviluppare un progetto completo, che ha seguito tre filoni. Primo fra tutti la formazione di una figura nuova, di collegamento tra il luogo di lavoro e i servizi sociali: il delegato sociale. «Si tratta di una persona», spiega Igino Canale, rappresentante della Cgil, «che si trova all’interno di una realtà aziendale e viene formata a essere il primo rilevatore di eventuali situazioni problematiche. È una figura di cui i colleghi hanno particolarmente fiducia, con cui si confidano, raccontando i loro disagi, come l’uso di alcool e droga. Sono 24 i delegati sociali che Care Job ha coinvolto». In un secondo momento, le attività di informazione e formazione hanno interessato anche gli apprendisti (in tutto 700 persone di età compresa tra i 18 e i 24 anni), per diffondere la cultura della prevenzione anche nei luoghi di lavoro. Questa fase è stata anche occasione per fotografare il mondo del lavoro giovanile ed evidenziarne le problematicità. Gli incontri sono stati curati da educatori, psicologi, assistenti sociali e infermieri professionali. Il progetto ha infine realizzato diverse attività di incontro con associazioni di categoria, come consulenti del lavoro e artigiani, e con alcune ditte private, per elaborare percorsi di intervento comuni. In attesa del convegno di venerdì, emerge già qualche osservazione che permette di correggere il tiro su alcuni aspetti del progetto, come sottolinea Canale: «È necessario che l’intervento di prevenzione all’abuso di droghe e alcol nei luoghi di lavoro sia organico e continuativo nel tempo».Per informazioni sul convegno rivolgersi al Centro Studi Ceis di Schio, tel. 0445.532247, 335.1336475; e-mail: centrovi@tiscalinet.it IL GAZZETTINO (Vicenza) ROSSETTO (SERT DI THIENE) «Prima delle droghe c’è l’abuso di alcol» (la.p.) Se il progetto Care Job costituisce prima di tutto un modello per la prevenzione dell’uso di stupefacenti nei luoghi di lavoro, la sua funzione non secondaria è anche quella di inquadrare il fenomeno dell’assunzione di sostanze psicotrope nel mondo produttivo. E ad emergere, non sembrano essere soltanto le droghe, ma anche l’alcool, come spiega Lorenzo Rossetto, responsabile del Ser.T dell’Ulss 4: «Grazie alla formazione dei delegati sociali abbiamo potuto rilevare degli aspetti interessanti. A esempio il fatto che prima ancora delle sostanze stupefacenti, il vero pericolo al lavoro è l’abuso di alcool. Fortunatamente il nostro territorio può contare su competenze e professionalità in grado di dare una risposta a questi problemi». Ciò che risulta evidente è che l’assunzione di sostanze ha un carattere sempre più trasversale: «È diventato un costume sociale, un’abitudine tra i giovani, indipendentemente dallo stato sociale o dalla categoria lavorativa. Tanto è vero che la percentuale di giovani che fa uso di sostanze non cambia di molto quando si parla di giovani lavoratori». L’auspicio ora è che risultati del progetto non vengano "dimenticati" e che Care Job possa proseguire nella direzione da questi indicata: «C’è ancora molto da fare, non siamo di certo alla fine. Il difficile, fino ad oggi, è stato da un lato mettere in contatto chi soffre un disagio con chi è in grado di aiutare a superarlo, dall’altro creare una vera e propria rete tra tutti i protagonisti del complesso mondo del lavoro e dell’intervento sociale. Per questo il merito di Care Job è ancora più rilevante». IL GAZZETTINO (Vicenza) Schio Violenza e maltrattamento ... Violenza e maltrattamento domestico, diritto alla maternità e alcolismo: questi i temi che lo sportello donna privilegerà nel 2006. Continua senza sosta l’attività di questo sportello che festeggia il suo quinto anno con un ampio e rinnovato ventaglio di iniziative. Le novità riguardano una serie di servizi volti ad affrontare le tematiche sociali più urgenti come la violenza domestica, le difficoltà coniugali e la dipendenza dall’alcool. A queste vanno aggiunte le attività di ascolto, consulenza e supporto su questioni lavorative, familiari e di affermazione personale. "Lo sportello donna-sottolinea l’assessore ai servizi sociali Emilia Laugelli-rappresenta un servizio di fondamentale importanza in città. L’alto numero di adesioni e la crescente varietà di iniziative proposte confermano che esso risponde ad un’esigenza molto sentita nel territorio. Il nostro intento è quello di fornire servizi sempre più mirati e completi al fine di favorire il benessere delle donne e, di conseguenza, delle loro famiglie". Il programma stilato per il 2006 prevede la sperimentazione di un protocollo operativo per le situazioni di violenza o maltrattamento: ogni tre mesi rappresentanti dei servizi sociali del comune, dei carabinieri, di vigili urbani e Ulss n.4 prenderanno parte ad incontri in cui sarà valutata l’efficacia degli interventi attuati e saranno definite le strategie comuni al fine di prevenire ed affrontare gli episodi di violenza domestica. Si cercherà, inoltre, di dare aiuto alle famiglie in crisi attraverso la pubblicazione di un vademecum per donne con difficoltà coniugali che verrà distribuito alle utenti e alle figure professionali dei servizi territoriali coinvolti. Tra le altre priorità, la difesa del diritto alla maternità sia all’interno di spazi per l’assistenza psicologica che attraverso la creazione di gruppi di auto-mutuo aiuto. In quest’ottica si inseriranno i già sperimentati "itinerari donna" per donne sole separate con figli e i nuovi corsi per "neomamme" che, in collaborazione con il consultorio familiare dell’Ulss, forniranno un servizio di sostegno nel periodo successivo al parto. Altro problema sarà l’alcolismo: in collaborazione con il Sert /Alcologia verranno organizzati incontri per fornire informazioni chiare che permettano di riconoscere i primi sintomi di dipendenza da alcool. Fiorì Palmeri IL GAZZETTINO (Vicenza) COMITATO GENITORI Condotte a rischio negli adolescenti incontri al "Lioy" con due esperti Uno spunto di riflessione rivolto alle famiglie sui comportamenti a rischio che possono essere adottati dagli adolescenti. A proporlo è il Comitato dei genitori del liceo scientifico "Lioy. Dall’assunzione di sostanze stupefacenti all’abuso di alcool, dalla guida spericolata agli atti trasgressivi in genere: sono tante e variegate le abitudini di vita che possono mettere in pericolo l’incolumità fisica e psichica dei ragazzi. Spesso queste condotte si legano a elementi più profondi, forse meno appariscenti, di disagio esistenziale: le dinamiche dei gruppi, la noia in adolescenza, i fenomeni imitativi si innestano su una condizione che è di per sé fragile, e non trovano sempre un adeguato contenimento. L’iniziativa, con l’aiuto di esperti, ha lo scopo di riflettere sui segni del malessere, imparare a non sottovalutare tali segni e cercare di comprendere quello che, realisticamente, si può fare per impedire che il disagio, in qualche maniera "normale", sfoci in comportamenti a rischio. Tre serate, tutte di mercoledì, nell’Aula magna della Succursale, dalle 20.30 alle 22, per fornire strumenti di lettura, analisi e comprensione, per condividere con i propri figli l’ambiente familiare, luogo centrale della confidenza, della possibilità di ascolto e di accoglienza. Ecco il calendario degli appuntamenti:8 febbraio, "Adolescenza, gruppo e comportamenti a rischio. Interroghiamoci su significati e conseguenze";15 febbraio, "Conseguenze giuridiche dei comportamenti illeciti o devianti, con attenzione alle problematiche della mobilità e nelle realtà urbane";22 febbraio, "Adolescenza, gruppo e comportamenti a rischio. Come agire e cosa fare?" Le relazioni saranno tenute da Maria Luisa Quadri, psicologa e titolare del punto d’ascolto psicologico attivo all’interno del "Lioy" e dal Loris Schiavo, ufficiale della Polizia Locale cittadina e componente del Comitato dei genitori. IL MATTINO (Salerno) L’INIZIATIVA I giovani e l’alcol un camper del Sert per controlli davanti ai locali notturni SIMONA CHIARIELLO Cava de’ Tirreni. Prevenire l’abuso di alcool ed educare ad un divertimento sicuro. Sono questi alcuni degli scopi del nuovo progetto annunciato dall’unità operativa Sert di Cava-Amalfi diretta dal dottor Francesco Sant’Angelo (direttore del dipartimento dell’area tossicodipendenze dell’Asl Sa1). Il progetto è finanziato dalla Regione nell’ambito del programma di potenziamento dei servizi alle fasce deboli. Atteso per gli inizi di aprile il progetto prevede una campagna di prevenzione nelle scuole ed un servizio di monitoraggio e prevenzione sul territorio. Previsto l’uso di un camper da posizionare davanti ai locali e alle discoteche dove gli uomini del Sert effettueranno sia una campagna di sensibilizzazione che veri e propri test per verificare il tasso alcolico nel sangue. Ovviamente non in maniera autoritativa, ma solo se i ragazzi accetteranno volontariamente di sottoporsi alle analisi. Questo tipo di servizio sul territorio intende avvicinare i giovani anche a temi importanti come quelli della sicurezza stradale. «I giovani non saranno costretti come accade negli abituali controlli delle forze dell’ordine - spiega Ciro Armenante, dirigente medico del servizio tossicodipendenze di Cava - ma avvicinati privilegiando la dimensione ludica. Il problema dell’abuso di alcool nelle fasce giovanili diventa sempre più allarmante. Nella maggior parte dei casi è sottaciuto e nascosto da altre emergenze forse più eclatanti e visibili come quella della tossicodipendenza. E gli stessi genitori sono più preoccupati per l’uso di droghe, sottovalutando i pericoli delle sostanze alcoliche. Purtroppo l’uso e l’abuso dell’alcool è molto frequente nei giovanissimi e pertanto è bene iniziare nelle scuole e nei luoghi di ritrovo a fare prevenzione». Non solo prevenzione. Al Sert di Cava sono attivi ambulatori dedicati alla cura e alla terapia della dipendenza da alcool. Sicurezza stradale Progetto della Polizia teso a prevenire gli incidenti Garantire la sicurezza sulle strade attraverso accurati controlli. È questo l’obiettivo delle direttive europee relative ai controlli ‘specifici’ su strada di determinate categorie di veicoli. L’Italia è uno dei Paesi che aderisce all’iniziativa della Campagna ‘Tispol European Operation Bus’. A seguito di direttive ministeriali nell’ambito del territorio italiano, il Compartimento Polizia Stradale regionale ‘Puglia’ ha fornito indicazioni e ha programmato un calendario di attività di controllo dei veicoli adibiti ai trasporti collettivi di persone, da realizzare nell’ambito di ciascuna provincia. Tale attività è finalizzata appunto a realizzare una campagna di controlli sistematici su tutto il territorio nazionale, che successivamente sarà oggetto di confronto con i risultati conseguiti dagli altri Paesi aderenti all’iniziativa. Si tratta ovviamente di una attività che rientra nella più ampia finalità di tutela della sicurezza stradale nel trasporto di persone. È prevista inoltre, nell’ambito dei suddetti controlli, la verifica delle condizioni psico-fisiche dei conducenti con l’utilizzo dell’etilometro, per il controllo del tasso alcolemico degli autisti. In provincia di Brindisi, il dirigente Polizia stradale Adriana Cappena ha predisposto l’effettuazione di gruppi operativi costituiti anche da più pattuglie sulla S.S.379 e sulla S.S.613 al fine di un controllo sistematico di tutti gli autobus o altri veicoli adibiti al trasporto collettivo di persone. (*) Detti servizi ‘specifici’ sono stati effettuati negli ultimi giorni ed è stata monitorata la circolazione in tutte le fasce orarie. I controlli della Stradale sono stati incentrati sia a sanzionare le violazioni relative alla documentazione di bordo, sia alla manutenzione del veicolo e sia soprattutto a verificare il rispetto delle norme sui tempi di guida e di riposo dei conducenti. Nell’ambito di tale attività operativa - nella quale sono state impiegate numerose pattuglie della Polizia Stradale - è stato monitorato il traffico nazionale, comunitario ed extracomunitario in entrata ed in uscita nel territorio italiano, nonché quello in transito sulle principali arterie stradali (la S.S.379) che collega il Nord alla penisola salentina, sottoponendo al controllo numerosi autobus. (*) Nota: è la prima volta che vengo a conoscenza di un’attività specifica per il controllo di autobus e altri mezzi di trasporto collettivo. Nonostante che questi mezzi ed i loro conducenti siano stati diverse volte protagonisti di gravi incidenti, ho sempre avuto l’impressione che a loro fosse dedicata meno attenzione del necessario. REPUBBLICA.IT Studio italiano dimostra le proprietà antiossidanti del resveratrolo Ritarda i processi di invecchiamento e può allungare la vita Il vino rosso allunga la vita ha una molecola anti-età PISA - 7 febbraio 2006 Nessuna remora davanti a un bicchiere di vino rosso: aiuta a combattere l’invecchiamento. La bevanda di Bacco è infatti ricca di resveratrolo, composto naturale dalle proprietà antiossidanti, la prima molecola attiva nel ritardare i processi di invecchiamento. La scoperta, tutta italiana, è di un ricercatore della Scuola Normale superiore di Pisa, Alessandro Cellarino, in collaborazione con la casa farmaceutica Lay Line Genomics. Lo studio è stato pubblicato dalla prestigiosa rivista internazionale di biologia Current Biology. Per la prima volta gli scienziati hanno dimostrato come il resveratrolo sia in grado di ritardare la comparsa dei segni tipici della vecchiaia nell’uomo, come la riduzione della forza muscolare e della velocità d’apprendimento, e di allungare la vita, anche di un invertebrato. Proprio il resveratrolo, presente nella buccia dell’uva, è stato aggiunto nella dieta di laboratorio di un gruppo di pesci africani della specie Nothobranchius Furzeri. Una famiglia di animali dal ciclo di vita accelerato, che raggiunge la piena maturità in sole quattro settimane, e già dopo nove settimane si riscontrano i deficit muscolari e di memoria tipici dell’invecchiamento, con un’aspettativa di vita in laboratorio che in genere non supera i tre mesi. Ecco spiegato il motivo dell’impiego di questa specie di pesce nella somministrazione della molecola che ritarda l’invecchiamento: il suo breve ciclo di vita ha permesso di testare diverse sostanze dalle proprietà antiossidanti e di osservare in tempi accettabili le conseguenze sugli animali. In questo caso, il resveratrolo ha allungato del 30% la vita dei pesci africani. La ricerca conferma quindi le virtù della molecola del vino rosso, e segna un passo avanti per lo sviluppo di farmaci in grado di contrastare l’insorgenza delle patologie legate all’invecchiamento, per migliorare la qualità della vita dell’anziano. (*) Nota: la ricerca di cui parla l’articolo ha preso in considerazione il resveratrolo, senza citare che si trova, (anche), (in tracce), nel vino rosso. Tutte le deduzioni sul vino sono state inventate dall’articolista. Oltretutto è molto probabile che il resveratrolo usato in laboratorio sia estratto dalle radici di una pianta medicinale, il Polygonum Cuspidatum. ASAPS PIRATI DELLA STRADA: NUOVA UCCISIONE A LATINA, MENTRE SI COSTITUISCE L’INVESTITORE DELLA DONNA DI VIMERCATE. ERA UBRIACO E NON RICORDA NULLA Nella cronaca di “tutti i pirati minuto per minuto” proposta ieri sul nostro sito (7 febbraio), avevamo raccontato come è morta una donna di Vimercate Brianza (MI), falciata sulle strisce da un’auto poi fuggita. I carabinieri, intervenuti per i rilievi e per le indagini, avevano sottolineato sul rapporto consegnato al magistrato che non era presente a terra alcun segno di frenata, il che aveva posto il problema di come avesse fatto l’investitore a non accorgersi che sulla sua strada c’era una persona. Abbiamo suggerito al lettore la nostra ipotesi, che cioè al volante dell’auto pirata vi fosse stato un ubriaco o un drogato. Non ci siamo sbagliati e infatti ai militari che stanno indagando si è costituito l’investitore, un giovane di 24 anni che stava rientrando nella propria abitazione di Vimercate dopo una notte passata con gli amici in discoteca. Il ragazzo ha confessato che domenica mattina, quando è rientrato a casa, era completamente ubriaco e non si è accorto di nulla. Secondo la sua versione solo il pomeriggio, smaltita la sbornia, avrebbe visto la macchina ammaccata ed avrebbe collegato quei segni alle notizie rimbalzate sui telegiornali. Si sarebbe confidato con gli amici e poi avrebbe chiesto alla madre ignara di accompagnarlo in caserma. È stato denunciato a piede libero. La donna uccisa ha donato gli organi. È oggettivamente troppo comodo cavarsela così: fortunato lui, che non ricorda nulla e che nonostante tanta confusione in testa sia riuscito a ritrovare la strada di casa. Da Vimercate a Latina, dove una pattuglia della Guardia di Finanza in transito è capitata per caso sul luogo di un investimento mortale, provocato da un’auto poi fuggita. Sul posto sono giunti gli uomini della Polizia Stradale, che hanno cercato di ricostruire gli ultimi istanti di vita di un ragazzo che in bicicletta, di buon mattino, stava andando a lavorare. Si tratta di un indiano che si dirigeva verso Borgo Piave, in campagna e del quale non è stata ancora accertata l’identità. Si sa che aveva tra i 25 ed i 30 anni, di nazionalità indiana e che chi l’ha ucciso non ha frenato nemmeno dopo averlo travolto. Ha semplicemente tirato dritto e che lo ha ucciso due volte: sembra infatti che lo sfortunato giovane abbia agonizzato a lungo prima di morire solo sul ciglio della strada. Un gesto di vigliaccheria, di vergognosa ignavia. Ammesso che anche questo killer ricordi qualcosa. IL MESSAGGERO (Latina) «Devo bere, dammi i soldi». Pesta la moglie Quarantenne arrestato per tentato omicidio, ferita anche la mamma ottuagenaria. Il dramma dell’alcool di SANDRO GIONTI Alcolista cronico picchia a Formia la moglie e l’anziana madre che gli avevano negato il denaro per acquistare altri alcolici. Impaurita, la moglie dell’energumeno telefona ai carabinieri che avviano nel pomeriggio le ricerche dell’uomo: M.D., 40 anni, formiano, dileguatosi, sempre in stato di ubriachezza, a bordo di una Peugeot 106. L’auto viene localizzata da una pattuglia dei carabinieri nelle adiacenze del cimitero di Castagneto, a breve distanza dall’abitazione del quarantenne. Vedendo i militari, M.D. abbandona precipitosamente la vettura cercando di fuggire a piedi, ma viene inseguito e bloccato dai carabinieri, nei confronti dei quali, pronunciando frasi senza senso, tenta di opporre resistenza. In caserma, la moglie, sopraggiunta più tardi insieme con il figlio di 16 anni che aveva assistito allibito alla scena di violenza nella sua abitazione, ha confermato le accuse, precisando che «la situazione familiare da tempo era diventata insostenibile per il comportamento violento ed aggressivo del marito». E ha ribadito che quest’ultimo, di fronte al diniego della donna di aderire all’ennesima richiesta estorsiva di denaro per acquistare altro alcol, si è scagliato poco prima delle 17 contro la moglie, colpendola con due pugni, e facendo cadere a terra con una spinta l’anziana madre, 84 anni, che, battendo violentemente la testa sul pavimento, è stata soccorsa da una nipote infermiera, intervenuta alle grida, e ricoverata in prognosi riservata in ospedale, in terapia intensiva. M.D., che per qualche tempo era stato in cura presso una comunità terapeutica, è stato arrestato per tentato omicidio, estorsione nei confronti dei genitori e della moglie, maltrattamenti in famiglia e guida in stato di ebbrezza. IL TEMPO Cade nel camino, muore carbonizzato Un quarantaduenne di Casoli che viveva solo. A scoprire il cadavere è stato il padre CASOLI — Un uomo di 42 anni, Antonio Travaglini, è stato trovato morto semi carbonizzato. Secondo la prima ricostruzione dei Carabinieri, Travaglini, che era solito sedere accanto al camino per riscaldarsi, sarebbe accidentalmente finito nel fuoco e nella caduta avrebbe perso i sensi. Le fiamme gli hanno incendiato i vestiti, procurandogli ustioni gravissime su gran parte del corpo. Proprio le ustioni sarebbero la causa della morte. Una tragica fatalità o una perdita di coscienza legata a qualche bicchiere di troppo, visto che sul tavolo sono state trovate bottiglie di vino ed altri alcolici. A scoprire il cadavere nel soggiorno, forse nell’estremo tentativo di raggiungere la porta e chiedere aiuto, è stato il padre Pasquale. LA PROVINCIA DI CREMONA Ubriaco disturba i clienti Persichello, arriva l’Arma Persico Dosimo — Palesemente ubriaco, è entrato in un bar di Persichello e ha iniziato a molestare gestori e clienti. Poi, non contento, ha urinato sul bancone. E’ successo intorno alle 21.30 dell’altro ieri e l’uomo, un 30enne del paese, è stato bloccato dai carabinieri di Vescovato e poi curato dal personale del 118. Difficile calmarlo, anche una volta portato in caserma. La sua posizione è al vaglio, rischia una denuncia a piede libero per ‘ubriachezza molesta e atti contrari alla pubblica decenza’. LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO Trovato di notte su una panchina. Invalido muore forse per il freddo ARNESANOMuore in ospedale tre ore dopo essere stato soccorso su una panchina di piazza Paisiello. Si tratta di Fioravante Centonze, 57 anni, invalido civile di Arnesano, conosciuto in paese perché spesso dedito all’alcol, ma anche per il carattere allo stesso tempo irascibile e riservato. Il corpo, pressoché assiderato, è stato notato alle quattro della notte da un giovane che stava rientrando a casa. L’uomo ha subito allertato il numero d’emergenza 118 e, giunti sul posto, i sanitari hanno soccorso e trasportato Centonze in ospedale, al «Vito Fazzi» di Lecce. Circa tre ore dopo, però, il 57enne è deceduto: per i medici, la morte è sopravvenuta per ipotermia. Il che equivale a dire che è stato ucciso dal freddo. Per dovere d’ufficio, i sanitari hanno avvisato i carabinieri della stazione che ha competenza su Arnesano, e cioè Monteroni, e questi il Comando della Compagnia di Lecce. A quanto è dato di sapere, sulla testa dell’uomo, i sanitari avrebbero riscontrato anche una piccola ferita. Ma pare che durante le fasi del ricovero, Fioravante Centonze abbia riferito di essersela procurata cadendo, proprio mentre era in preda ai fumi dell’alcol. Assieme al resto, il particolare è stato riferito al magistrato di turno, il sostituto procuratore Antonio De Donno, che per sgomberare il campo da ogni congettura ha disposto l’esame autoptico, affidandolo al medico legale Alberto Tortorella. Sulla natura del decesso del 57enne, che ad Arnesano viveva con il fratello che lo accudiva, al momento dunque solo ipotesi, compresa quella legata all’uso dell’alcol. Ma la causa della morte è legata forse e soprattutto alla temperatura rigida, un freddo polare per le nostre latitudini, che anche ieri ha caratterizzato la notte leccese. Quando è stato trovato, il corpo dell’uomo era una lastra di ghiaccio. E, se si considera che sulla panchina di piazza Paisiello dev’essere rimasto per molto tempo, c’è da credere che il freddo abbia avuto un ruolo determinante nel decesso. Per dire con certezza se l’invalido sia morto assiderato o per un insieme di cause bisognerà attendere l’esito dell’autopsia, che forse si terrà oggi stesso, o al massimo entro domani. ANSA GB: CRIMINI VIOLENTI DIMINUITI DOPO NUOVA LEGGE SU ALCOLICI DA NOVEMBRE SONO STATI LIBERALIZZATI GLI ORARI DI VENDITA LONDRA, 8 FEB - I crimini violenti registrati dalla polizia in Inghilterra e Galles nell’ultimo trimestre del 2005 sono diminuiti dell’11% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Lo ha reso noto oggi il ministero degli Interni britannico, sottolineando che la diminuzione e’ ancora maggiore -21% - per i crimini violenti piu’ gravi. Le cifre smentiscono quanti prevedevano che la liberalizzazione degli orari di vendita degli alcolici entrata in vigore a novembre avrebbe fatto aumentare i crimini legati all’abuso di alcool. Le cifre pubblicate oggi comprendono il periodo di Natale che, proprio a causa dell’aumentato consumo di alcol e’ da sempre un momento critico per risse ed aggressioni. Una conferma che la liberalizzazione degli orari di vendita, - che prima imponevano la chiusura dei pub alle 23:00 - non ha fatto aumentare i consumi di alcol viene dalla modesta crescita dei profitti dei produttori di birra. (*) (*) Nota: ci vuole un periodo di osservazione più lungo per valutare gli effetti dei nuovi orari di vendita degli alcolici in Inghilterra. Anche se smentisce le nostre previsioni, il non aumento dei consumi di alcol è un elemento positivo. È possibile che la stessa quantità di alcolici consumata in un arco di tempo maggiore produca meno conseguenze. LIBERO NEWS La Rodriguez lascerà Lost Il suo personaggio, Ana-Lucia Cortez, morirà. Colpa del suo atteggiamento da diva, che la rende insopportabile al resto della troupe, e dei suoi guai con la giustizia... LOS ANGELES, 7 feb - La sensuale star del serial Lost, Michelle Rodriguez, uscirà dalla serie, a causa del suo brutto carattere e dei guai con la legge. La troupe del telefilm ha dichiarato che la 27enne attrice, che nel telefilm veste i panni di Ana-Lucia Cortez, è sempre di cattivo umore e si comporta come una diva capricciosa con tutti quelli che le stanno attorno, presentandosi sul set quando vuole. Il suo personaggio, dunque, «sarà ucciso il prima possibile», riporta US Weekly. La produzione inoltre non ha reagito bene all’arresto della Rodriguez: lo scorso dicembre Michelle, insieme alla collega Cynthia Watros, è stata incarcerata alle Hawaii per guida in stato di ebbrezza. Entrambe sono state rilasciate dopo aver sborsato 500 dollari di cauzione. Ma per Michelle non si tratta della prima volta che finisce in guai del genere: nel 2004 è stata accusata di aver causato un incidente, di essersi messa alla guida ubriaca e con la patente sospesa. La diva aveva terminato un ciclo di sedute per disintossicarsi dall’alcool, ma quando è stata arrestata alle Hawaii rientrava nel periodo di osservazione, della durata di tre anni. Ora l’attende il processo. LA STAMPA Contro le droghe lezioni all’Enologica IL SECOLO XIX I controlli dei carabinieri Troppo alcol al volante, altre dieci patenti ritirate IL GIORNO (Varese) Come pericolo percepita solo la droga CORRIERE DELLE ALPI LA TRIBUNA DI TREVISO |
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