di Sandro Lamberti*
Scrittura rispettosa della parità di genere negli atti giudiziari: la Cassazione chiede, la Crusca risponde
Negli ultimi anni il tema della parità di genere ha travalicato il tradizionale ambito del lavoro nel quale è stato sempre invocato, essendo stato chiamato in causa anche nel linguaggio, in particolare da parte di chi sostiene che l’uso del genere maschile come se fosse neutro (con riferimento a una persona non meglio identificata o a un gruppo di persone od oggetti di genere misto) sia un retaggio patriarcale, arrivando addirittura a proporre l’improbabile utilizzo dello schwa (o scevà), ossia l’ǝ (una sorta di “e” rovesciata) dell’alfabeto fonetico internazionale (IPA), una vocale centrale comune a diverse lingue e il cui suono è utilizzato in alcuni dialetti del sud Italia (napoletano, barese, siciliano), ovvero l’uso di segni grafici senza alcuna corrispondenza
nel parlato (come l’asterisco: *).
Sulla questione della scrittura rispettosa della parità di genere negli atti giudiziari, il Comitato Pari opportunità del Consiglio direttivo della Corte di Cassazione ha posto un quesito all’Accademia della Crusca, la quale ha fornito le sue indicazioni con la risposta n. 265/2023 del 27 gennaio 2023...
da il Centauro 261
Un originale e interessante articolo sulla parità di genere anche negli atti giudiziari. Di Sandro Lamberti Maresciallo della Guardia di Finanza (BZ) Comandante Sezione Operativa. Da il Centauro n.261. (ASAPS)
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