L’ADIGE Alcol e giovani, facciamo un passo in più di LUIGINO PELLEGRINI * La proposta di vietare la vendita di alcolici e superalcolici ai minori di 16 anni promossa dall’assessore Mellarini è molto tardiva e in se stessa ormai superata, anche se è meglio tardi che mai. Il fatto che per anni e ancora oggi ai nostri ragazzi nei bar è vietata la somministrazione di bevande alcoliche ma contemporaneamente gli stessi ragazzi possono uscire tranquillamente dal supermercato con la borsa piena, la dice lunga sulla poca attenzione ai problemi di salute pubblica. La proposta è ormai superata per il fatto che i 16 anni rappresentano un’età stabilita in base a criteri assolutamente discutibili, tanto che in alcuni paesi europei l’età minima di somministrazione è di 18 anni o più e gli ultimi documenti Oms spingono decisamente in questa direzione. Due ordini di motivi giustificano l’innalzamento a 18 anni dell’età minima. Criterio scientifico: molti studi dimostrano che l’innalzamento dell’età minima da 16 a 18 riduce i consumi di alcol nei giovani e nei giovanissimi e conseguentemente riduce i problemi alcolcorrelati dei giovani stessi. È una misura efficace, logica e razionale e che costa molto poco. Criterio etico: la responsabilità nell’educazione dei minori è prioritariamente delle famiglie; se i genitori voglio avviare i propri figli al consumo di alcol lo possono fare a qualsiasi età, ma viceversa le famiglie che liberamente intendono promuovere nei confronti dei propri figli stili di vita alternativi, non possono essere scavalcati da leggi che permettono a livello sociale vendita e distribuzione degli alcolici ai minori anche se sedicenni per esclusivi interessi economici Invito l’assessore Mellarini a confrontarsi con l’assessore alla Sanità, con i tecnici che si occupano di salute e con quanti lavorano in progetti di prevenzione rispetto al disagio giovanile. La progettualità in ambito sociale e preventivo ha bisogno, non di proibizionismo come quello che a livello nazionale si sta promuovendo rispetto alle droghe, ma di chiare norme di regolamentazione che rispondano a bisogni di tutela della salute pubblica prima che a tutela di interessi economici particolari. L’aumento del consumo di alcol nei giovani e giovanissimi, maschi e femmine, necessita di segnali chiari, di regole chiare a tutela dei minori che rinforzino e non indeboliscano i fondamentali percorsi informativi ed educativi che favoriscano scelte libere ma critiche e consapevoli portati avanti dalle famiglie,la scuola e altre istituzioni La legge sulla proibizione del fumo nei locali pubblici non è costata praticamente nulla , ha ridotto in Italia di 500.000 il numero di fumatori in un anno, ha migliorato la qualità della vita di tutti quanti frequentano i locali e tuttavia nonostante le evidenze scientifiche ci sono voluti anni per arrivarci. Una legge provinciale che proibisca la somministrazione e vendita di bevande alcoliche ai minori di 18 anni rappresenterebbe una misura efficace, di basso costo, ormai accettata dall’opinione pubblica con una ricaduta positiva nella direzione della riduzione del consumo e dei problemi alcolcorrelati nelle nuove generazioni e come esempio estremamente positivo per tutta l’Italia. Perché non provare ad essere i primi?! * Coordinatore servizio alcologia distretto sanitario Vallagarina IL GIORNALE DI VICENZA Prevenzione e umanità per battere la dipendenza DROGA Seguo con molto interesse lo spazio dedicato all’“Officina delle Idee” perché permette la partecipazione degli interventi dei lettori e noto che sono interventi molto interessanti. Il giorno 11 febbraio si dovrebbero sciogliere le Camere parlamentari e chiudere la legislatura (dico dovrebbero perché non si sa mai), alla stessa data iniziano i Giochi olimpici in Piemonte (dico iniziano perché certamente sarà così). (…) Il contentino ad Alleanza Nazionale e al suo leader, vice premier, Ministro degli esteri, le è stato dato con l’approvazione di un maxiemendamento sulla droga agganciato al decreto legge per i fondi alle Olimpiadi di Torino; la nuova legge sulla droga che ora dovrà passare alla Camera prevede una tabella unica sugli stupefacenti; non più droghe leggere o pesanti bensì solo “Droghe”. Per tanto con questo emendamento chi si faceva qualche spinello (deprecabile) è equiparato al cocainomane, all’eroinomane ecc. Coloro che non possono andare in Giamaica debbono stare molto, ma molto attenti perché la nuova legge è assai più severa, prevede la reclusione o in alternativa la Comunità (solo quella convenzionata), il ritiro della patente, del passaporto, gli arresti domiciliari. Non potrà più esserci la droga ricreazionale (lo spinello una tantum); se i giovani vengono pescati saranno classificati a tutti gli effetti “drogati”; no poco tossici - come la donna non può essere poco incinta, - o è incinta o non lo è, ma questo per natura non per legge. Il leader di A.N. Gianfranco Fini in un’intervista televisiva sul maxiemendamento sulle droghe ha detto: «Le droghe fanno male e lo Stato ha il dovere di proteggere la salute dei cittadini, ed ha aggiunto che ad un anno dalla legge sul fumo denominata “legge Sirchia” 500.000 persone hanno smesso di fumare e non moriranno di cancro ai polmoni; ed aggiungo io: si ammaleranno meno, avranno meno ricoveri con un notevole risparmio per il S.S.N., e una maggior resa per i posti di lavoro e quindi per il P.I.L. Se mi è consentito (come dicono le persone importanti) vorrei far notare che lo Stato vende i tabacchi in regime di monopoli limitandosi a scrivere sui pacchetti: il fumo uccide - il fumo invecchia la pelle - il fumo danneggia gravemente te e chi ti sta intorno ecc. ecc.; ebbene tutte diciture importanti, ma uno Stato che ha il dovere di proteggere la salute dei cittadini dovrebbe privatizzare il monopolio tabacchi lasciando al privato l’onere di vendere malattia e morte e non essere venditore di morte come primario soggetto. Faccio fatica a capire e rendermi conto per quale motivo il problema dell’alcolismo o dell’alcoldipendenza non viene affrontato da nessun Ministro o Parlamentare né di destra né di sinistra, ma si limita a demandare il gravissimo problema ai Ser.T., a qualche reparto ospedaliero di algologia o al volontariato; ma per quanto questi operino con dedizione ed entusiasmo poi appare in televisione Valentino Rossi e vanifica il lavoro di mesi o anni. I nostri legislatori debbono sapere, ma lo sanno, che l’alcol danneggia molto più del fumo, perché l’alcolista è un potenziale suicida perché oltre a deperire fisicamente con malattie quali: nevriti tossiche, circolazione sanguigna, del fegato, dei reni, infortuni vari ecc.; fa ammalare tutti coloro che gli stanno attorno come famigliari, genitori, figli, colleghi di lavoro; statistiche della nostra Regione dicono che il 5% della popolazione è alcolista e che il 50% dei ricoveri ospedalieri è dovuto a problemi alcolcorrelati. L’abuso di sostanze alcoliche sta diffondendosi in modo impressionante tra i giovani, dobbiamo assistere in ogni momento della giornata giovani con bicchieri di vino in mano o birra (tanto non fa niente!) nei locali del Centro è diventato di moda lo spritz macchiato e poi al volante. Qualcuno dirà che c’è la legge che vieta di guidare se si è bevuto più del consentito, ma dove sono i controlli? Ritirano 4 o 5 patenti al sabato sera o dopo un incidente con feriti e poi nulla; per rendersi conto della tragicità della situazione basta andare al venerdì-sabato sera in qualsiasi bar, birreria, pub, pseudopaninoteche, pizzerie, lap dance, aspettare l’uscita degli utenti per fargli il test alcologico, sicuramente diminuiremmo il traffico stradale e l’inquinamento atmosferico perché sarebbero centinaia le patenti ritirate. Non ho mai visto baristi che non diano da bere nonostante il cliente abbia già ingerito alcol a sufficienza. La mia esperienza mi insegna (perché sono “sobrio” da 25 anni) che per capire il disagio familiare, ossia dove quasi certamente c’è un problema alcoolcorrelato basta collaborare con gli insegnanti delle elementari perché nell’età scolare i bambini sono tutti uguali; quando un bambino/a è fisicamente presente ma mentalmente assente certamente a casa ha un problema e se si riuscisse a risolvere quella dipendenza si vedrebbero i figli e le famiglie rinascere. Dovremmo riuscire ad insegnare ai bambini/e ed ai giovani che si può socializzare, mettersi in relazione con gli altri e con l’altro sesso senza bisogno di sostanze chimiche che inizialmente possono creare piacere, ma inevitabilmente portano alla dipendenza. I nostri legislatori dovrebbero investire molte più risorse in strutture decorose, mezzi, personale preparato per cercare di risolvere, o almeno arginare il problema dell’alcolismo; perché i fondi investiti a tale scopo rientrano moltiplicati quando sono stati recuperati anche pochissimi alcolisti/e, in quanto ogni recuperato alla società significa: meno ricoveri ospedalieri, infortuni, sinistri stradali, delitti, disagi, meno costi notevoli per le strutture assistenziali. Si stanno verificando dipendenze multiple quali: droga, alcol, gioco: dette patologie multiple si verificano prevalentemente nella mezza età, pertanto si possono salvare se hanno il vero desiderio di uscire dal problema; bisognerebbe, però, che le varie associazioni collaborassero nel territorio tra loro con programmi concordati e possibilmente che le riunioni si tenessero nello stesso luogo, in quanto la cosa più saggia è la valutazione o rivalutazione dell’individuo come persona perché al di sopra di qualsiasi problema dobbiamo vedere l’uomo; il quale partecipando a questi incontri deve sentirsi accolto, stimato e amato. Antonio Berto Schio LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO Bere vino tra moda e salute Le nuove tendenze favoriscono il consumo lontano dai pasti Potenza Bere vino fa bene alla salute? E’ difficile fornire una risposta definitiva a questa domanda. La grande diffusione del vino a tutti i livelli avvenuta negli ultimi decenni ha portato alla ribalta aspetti e interrogativi del tutto nuovi legati a questa bevanda antica quasi quanto l’uomo. Anche se il consumo di alcool può costituire un potenziale rischio per la nostra salute, tuttavia la ricerca epidemiologica ha evidenziato che un corretto consumo di vino può avere effetti anche positivi sulla salute. Pertanto è necessario sviluppare una corretta informazione, indirizzata alla moderazione, nel quadro generale di una sana alimentazione. Il vino, da bevanda abituale durante i pasti, oggi viene cosnumato fuori dai pasti stravolgendo le nostre abitudini secondo modelli di consumo importati da altri Paesi. Per chiarire i punti più interessanti legati alle proprietà del vino il Dipartimento Agricoltura e sviluppo rurale della Regione Basilicata ha promosso per oggi un seminario di studio su «Vino e Salute», con inizio alle 16 alla sala Inguscio del palazzo regionale di via Anzio. Sono previsti gli interventi di Antonio Rotundo, dell’Università della Basilicata, di Donato Donnoli, dell’Asl n. 2, di Filippo Corbo e di Roberta Cerone, entrambi del Dipartimento agricoltura. Le conclusioni saranno affidate all’assessore regionale Gaetano Fierro. Il seminario potentino vuole essere un momento di riflessione sul consumo di vino secondo le nuove mode (vedi ad esempio i wine bar) e per seguire il fenomeno con una corretta campagna informativa. A questo proposito ricordiamo che il Ministero delle Politiche agricole ha avviato da poco la campagna «Vino e giovani». (*) (*) Nota: la promozione della salute non è un’esclusiva degli operatori sanitari. Si sente tuttavia l’esigenza che quando si organizzano convegni su “Vino e Salute” non ci fossero solo persone che si occupano di vino. Appellandoci alla par condicio, non ancora abrogata, si potrebbe organizzare un convegno, ad esempio: “Come mantenersi in salute estirpando le viti”. Giusto per vedere come reagirebbero i produttori. IL GAZZETTINO (Vicenza) L’INFERNO IN CASA I familiari hanno chiesto aiuto ai carabinieri. La donna, mamma di due bambini, non poteva neppure rispondere quando i parenti bussavano alla porta Trattava la moglie come una schiava. In manette Arrestato muratore serbo di 35 anni con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e lesioni aggravate L’aveva presa in moglie ma la trattava come una schiava. O forse peggio ancora. Sì perchè le botte, quasi sempre al volto, erano all’ordine del giorno. E lei, appena 22 anni e con due figli a cui badare, uno di 3 e l’altro di 4 anni, non aveva il coraggio di ribellarsi, di denunciare quale camera delle torture era diventata la sua casa. Terrorizzata non rispondeva nemmeno alla porta quando a bussare erano i parenti, preoccupati di non avere sue notizie. Questa la storia raccolta dai carabinieri della Compagnia di Valdagno comandata dal capitano Massari quando, su richiesta dei familiari, hanno suonato al campanello. La giovane è scoppiata in lacrime, e, rassicurata dai militari dell’Arma che si sono prodigati per tranquillizzarla e metterla a proprio agio, finalmente ha trovato la forza di raccontare il suo calvario. Il marito, un serbo di 35 anni, muratore, è stato arrestato su ordine del Gip (la richiesta è partita dal Pm Monica) con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e lesioni aggravate ai danni della moglie. Una storia di angherie, soprusi e violenza gratuita. Un calvario che Angelica, così chiameremo la giovane sposa, ha subito senza riuscire a reagire, terrorizzata da quell’uomo dai modi animaleschi che gli aveva imposto anche una sorta di regolamento cui sottostare. Non poteva uscire di casa o rispondere a chi bussava alla porta - hanno raccontato i militari dell’Arma -, doveva restare ad almeno tre metri di distanza dal marito in segno di rispetto, doveva alzarsi alle 6.30 e compiere lavori domestici sino alle 21.30 senza pause di riposo, essere disponibile a fare sesso ad ogni sua richiesta. Una storia che andava avanti da tempo, ma che si è acuita negli ultimi tempi quando l’uomo, senza un lavoro fisso ma solo impieghi saltuari, ha cominciato a rincasare sempre più spesso offuscato dall’alcol. I parenti negli ultimi giorni non riuscivano più ad avere notizia della giovane, anche quando s’erano recati alla sua abitazione non hanno ricevuto risposta. Da qui la decisione di rivolgersi ai carabinieri. Il comandante della stazione ha subito mandato una pattuglia a verificare. La sposa questa volta ha trovato la forza di aprire la porta. S’è presentata ancora sanguinante, con il sangue che gli colava dal naso. Per lei, che non poteva uscire, che non poteva parlare, che non poteva chiedere aiuto, nessuna cura. Ed i medici del pronto soccorso che l’hanno visitata, stilando una prognosi di 35 giorni per la frattura del setto nasale, hanno verificato che non era la prima volta che veniva malmenata, rilevando nelle lastre segni di percosse datate. La giovane è stata presa in consegna dai carabinieri che dopo averla sentita hanno provveduto a trasferirla assieme ai figli in una struttura segreta protetta. Giorgio Zordan IL GAZZETTINO (Treviso) Automobilisti più disciplinati Controlli maggiori ma non si arrestano gli schianti mortali Sei decessi in più. Questo il numero che salta agli occhi tra i dati statistici della Polstrada di Treviso. Numeri e cifre indistinti, tra i quali spicca quel "73". 73 sono stati i morti sulle strade nel 2005. Sei in più dell’anno precedente. Quattro vite che offuscano qualsiasi altro risultato positivo. Infatti dai dati della Polstrada non mancano gli spunti ottimistici: sono diminuiti gli incidenti, numeri più bassi soprattutto per quelli con lesioni e danni. Molte meno anche le persone ferite. Ma le sei vittime in più (73 contro 67) e soprattutto gli otto incidenti mortali in più rispetto al 2005 (68, contro 60) annullano tutti gli altri dati. Eppure c’è stato un grande lavoro di prevenzione nella Marca per tutto il 2005. Quasi 5 mila pattuglie impegnate nella provincia, un centinaio in più rispetto all’anno prima che non hanno mancato di dare i primi frutti. Sono quasi raddoppiati i conducenti sottoposti al controllo dell’etilometro (4143 nel 2005 contro 2890 del 2004), costanti invece i servizi con autovelox e telelaser. Sono diminuite le infrazioni totali, circa 600 in meno (18915 contro 19515 del 2004). Di conseguenza molto inferiori anche i punti decurtati ai trevigiani: 42065, circa 4000 in meno dell’anno prima. Sono sempre maggiori invece gli incidenti, le infrazioni gli arresti di cittadini stranieri. Su un totale di 19 arresti 16 hanno riguardato extracomunitari. Una tendenza iniziata già nel 2004 quando su 18 persone arrestate 12 erano quelle straniere. Sono gli extracomunitari che la fanno da padrone anche nei casi di fuga ed omissione: quattro in tutto i denunciati all’autorità giudiziaria, contro i 3 italiani. Un rapporto che si è decisamente invertito rispetto al 2004 quando erano 10 gli italiani denunciati ed un solo extracomunitario. Un segnale positivo arriva soprattutto dalle persone fermate per l’infrazione dell’articolo 186 del codice della strada: la guida in stato di ebbrezza. Un numero elevato i 709 automobilisti fermati nel 2005, ma che assume toni positivi se rapportato ai 919 del 2004. L’infrazione più popolare resta comunque, anche nel 2005, superare i limiti di velocità consentiti dalla legge. Anche nel 2005 lo hanno fatto 2813 persone. Ma anche in questo caso c’è da essere ottimisti: sono quasi 500 automobilisti in meno del 2004 quando erano 3253. LA PROVINCIA DI CREMONA Ubriaco al volante Polizia locale e carabinieri allertati CASALMAGGIORE — Polizia locale e carabinieri in stato di allerta, ieri pomeriggio, a causa della scorribanda di una coppia di personaggi già noti alle forze dell’ordine. Uno dei quali si trovava al volante di un’automobile di media cilindrata in condizioni di evidente alterazione dovuta all’abuso di alcol. Da parte dei cittadini sono giunte segnalazioni preoccupate al comando di via Saffi. Le pattuglie sono state avvertite e una segnalazione è partita anche verso la caserma dell’Arma in via Cavour. Ovviamente da scongiurare il pericolo che l’alterata percezione della realtà potesse cagionare pericoli a pedoni o altri automobilisti. IL GIORNALE DI VICENZA I CC GLI RITIRANO LA PATENTE Vola sulla rotatoria Ha perso il controllo della sua vettura ed è volato sopra la rotatoria, schiantandosi contro i cartelloni pubblicitari. I carabinieri gli hanno ritirato la patente perché si era messo alla guida dopo aver esagerato con le bevande alcoliche. È accaduto la notte scorsa. Verso le 3 Roberto Marcante, 33 anni, residente ad Altavilla, stava viaggiando al volante di una Alfa Romeo 147 lungo viale S. Lazzaro. Giunto all’altezza dell’incrocio con via Fermi, Marcante ha perso il controllo della vettura ed è finito sopra il rondò. A quel punto la macchina non è più stata governabile ed ha finito la sua corsa contro dei cartelloni. Inizialmente i primi soccorritori, altri passanti che transitavano a quell’ora, temevano che l’automobilista si fosse ferito seriamente. Per fortuna Marcante è sceso dall’abitacolo, andato parzialmente distrutto, senza lesioni. In via Fermi sono arrivati i carabinieri del radiomobile che, come di prassi, lo hanno sottoposto all’alcoltest al quale è risultato positivo. A quel punto è scattata la denuncia per guida in stato di ebbrezza e quindi la sospensione della patente. CORRIERE ADRIATICO Il peggio è stato scongiurato dalla prontezza del giovane protagonista della disavventura che è riuscito a sterzare Il drammatico incidente si è verificato nella notte sulla statale all’altezza dell’Hotel House Investe un ubriaco e viene aggredito Il riflesso di una bottiglia lo porta fuori strada e lascia a terra uno dei tre pedoni PORTO RECANATI - Era da poco passata la mezzanotte quando X.M., un giovane automobilista portorecanatese, ha percepito un riflesso luminoso una decina di metri davanti alla sua auto. Istintivamente ha sterzato verso il centro della strada per evitarlo, poi un botto e l’auto, conduttore compreso, finisce fuori strada in mezzo a un campo. È accaduto l’altra notte sulla statale 16 all’altezza della zona archeologica, cioè in prossimità dell’Hotel House. Sull’asfalto c’è un uomo esanime, e vicini, illesi, altri due uomini che erano in sua compagnia. Probabilmente impressionato dall’evento, uno dei due se l’è data a gambe, mentre l’altro non ha saputo fare di meglio che aggredire il conducente dell’auto con calci e pugni. Sul posto sono arrivati i carabinieri e l’ambulanza: i primi a fare gli accertamenti del caso, la seconda a trasportare il ferito all’ospedale di Macerata. Lì per lì, si è pensato al peggio, ma poi le condizioni dello sfortunato, pur gravi, sono risultate non tragiche: fratture multiple alle gambe, alle braccia ed al torace. La dinamica accertata dice che quel bagliore notturno era stato causato da una bottiglia contenente una bevanda alcolica che l’uomo aveva in mano così come i suoi due accompagnatori. Lo stato di ebbrezza sembra essere risultato assolutamente evidente, e dalla ricostruzione dei fatti sembra che i tre scherzassero tra loro incuranti del pericolo corso trovandosi a camminare sul bordo di una strada notoriamente super transitata e carica di rischi, come la statale 16 è sempre stata. Uno scarto verso il nastro asfaltato e la frittata è fatta. Il peggio è stato scongiurato grazie alla prontezza del conducente, che ha evitato l’investimento a pieno muso. I danni riportati dall’auto sono infatti localizzati parzialmente all’altezza del fanalino anteriore destro e soprattutto sulla fiancata. L’investito è un nord africano, e nord africani sono i due “amici”. Un incidente come tanti, si dirà, ed è vero. Ma quel che più conturba e che ha gettato nella costernazione il nostro concittadino, è l’aggressione subita dopo l’incidente. Il che ci riporta a considerare di nuovo, ma con intelligenza antica, la situazione all’Hotel House. Ultimamente, le cose sarebbero andate peggiorando, tal che quelli che sembravano spettri debellati sono ritornati a turbare i sonni delle tante brave famiglie che vi abitano. Questo non è il senno del poi che, nel bene o nel male, tutto comprende e tutto giustifica, ma un accorato allarme preventivo che già da qualche mese quelle famiglie ed gli stessi portieri del maxi condominio avevano lanciato. Si è abbassata un po’ la guardia, hanno detto, e ciò ha determinato un rigurgito di attività illegali e di violenza gratuita. La paura torna a farsi sentire. L’ADIGE Inseguimento da film, due arresti Prima hanno minacciato con una pala da neve alcuni studenti universitari, poi sono fuggiti su una piccola utilitaria dando vita ad un inseguimento degno di un film. Infine, sono stati arrestati. Il movimentato episodio, con tanto di sirene, posti di blocco e ben quattro auto dell’Arma mobilitate lungo la Gardesana, è accaduto la scorsa notte fra Trento e la valle dei Laghi. In carcere sono finiti due giovani operai di Stenico di 19 e 23 anni, Marco Flaim e Denny Ladini, accusati di violenza e resistenza a pubblico ufficiale. I due sono stati sorpresi dai carabinieri verso le 3 del mattino, in via Torre Verde, mentre con una grossa pala da neve stavano avventandosi contro una Ford Fiesta sulla quale viaggiavano due studenti universitari bellunesi, domiciliati in San Pio X. Immediato l’intervento della pattuglia dei carabinieri del Radiomobile di Trento, coordinati dal tenente Vincenzo Gardin, che si trovavano in zona per un servizio di prevenzione degli atti vandalici notturni. In via Torre Verde, fra l’altro, sono presenti fioriere e cassonetti spesso presi di mira da scriteriati. Non è chiaro se Flaim e Ladini possano essere i responsabili di tali incursioni notturne; certo è che ieri alle 3 avevano improvvisamente fermato l’auto su cui viaggiavano, una Daewoo, preso la pala, e, brandendo l’arma impropria, si erano diretti con fare minaccioso contro la Fiesta dei due studenti. L’arrivo dei militari li ha dissuasi, ma i due, avvolti dai fumi dell’alcol, hanno pensato bene di salire repentinamente sull’auto e di far perdere le loro tracce. Alla centrale operativa del 112 è arrivata la richiesta di rinforzi da parte della pattuglia del Radiomobile. Una seconda auto, della compagnia di Trento, in pochi secondi si è aggiunta alla prima; poi è arrivata una terza pattuglia della stazione. Da Riva è stato chiesto l’intervento della quarta auto. I due fuggitivi, sulla Daewoo, hanno imboccato la via di casa; a velocità sostenuta e senza alcun rispetto delle regole della strada sono sfrecciati sulla Gardesana, hanno attraversato Cadine e Vezzano, a tratti pure in contromano e poi procedendo a zig zag e pure con inversioni di marcia, fino a Terlago. Sulla strada per Ranzo, dopo una ventina di chilometri ed un’ora di inseguimento, sono stati bloccati dalle pattuglie. I due, senza più vie di fuga, hanno ingranato la retromarcia tentando di investire i militari. Poi se la sono data a gambe. I carabinieri, più veloci, li hanno fermati dopo pochi metri. Nel bloccarli, un brigadiere si è fratturato il polso della mano sinistra, mentre uno dei due fuggitivi, Marco Flaim, è caduto a terra. Sono stati portati entrambi in ospedale per le cure: il carabiniere ha una prognosi di 25 giorni, mentre il giovane se l’è cavata con qualche graffio e con una benda sulla fronte. Flaim e Ladini sono stati arrestati per violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Per ora non sono state ancora contestate ai due le infrazioni al codice della strada e, al conducente della vettura, la guida in stato d’ebbrezza. Entrambi sono stati però denunciati per violenza privata e minacce, dato che nei loro confronti è stata fatta querela da parte degli studenti che hanno rischiato di essere aggrediti con la pala. I carabinieri stanno inoltre accertando eventuali responsabilità dei due nei danneggiamenti di cassonetti e fioriere avvenuti nelle ultime settimane in città. M. Vi. CORRIERE ROMAGNA Clandestino ubriaco disturba all’ospedale IMOLA - Aveva bevuto troppo e sfogava i fumi dell’alcol dando fastidio ad altre persone.Sono dovuti intervenire gli agenti del commissariato di polizia di via Mazzini per calmare e allontanare dal pronto soccorso un marocchino di 33 anni evidentemente assai molesto.Quando i poliziotti lo hanno invitato ad uscire dalla sala d’aspetto del reparto d’emergenza dell’ospedale Nuovo, dove si trovava senza alcun giustificato motivo, il giovane ha dato in escandescenze. Gli agenti lo hanno quindi bloccato e accompagnato in commissariato.Privo di documenti ma senza precedenti penali, come è stato appurato con la Questura di Bologna, il 33enne è risultato essere un immigrato clandestino, entrato in Italia, secondo il suo sconnesso racconto attraversando la frontiera di Ventimiglia. Per lui sono scattati i provvedimenti di espulsione immediata dal suolo italiano. IL MESSAGGERO (Umbria) Kung fu contro gli agenti Hanno minacciato gli agenti con mosse di kung-fu scagliandosi poi contro di loro, ma due stranieri sono stati arrestati l’altra notte a Perugia dalla squadra volante della questura. L’episodio è avvenuto in via Guerra dove era stata segnalata la presenza di persone che stavano disturbando all’interno di un locale. Al loro arrivo il personale della volante ha trovato un ucraino di 37 anni e un moldavo di 41 ubriachi che stavano urlando e colpendo le auto con i pugni. Gli stranieri - secondo la ricostruzione della questura - si sono quindi scagliati anche sugli agenti e sul posto è stata fatta intervenire anche un’altra pattuglia. Gli stranieri sono stati così arrestati mentre due agenti hanno riportato contusioni giudicate guaribili in cinque giorni. IL MATTINO Non ero ubriaco, potevo guidare il mio motorino «Non ero ubriaco, potevo guidare il mio motorino». Queste le parole espresse da Romeo Piano, 43 anni, pregiudicato battipagliese, arrestato mercoledì sera per aver aggredito due vigili urbani. Difeso dagli avvocati Amedeo Sebastiano e Cosimo Saracino, lo scooterista ha ottenuto gli arresti domiciliari. Ieri è ritornato a casa. Risultato insperato, visti i precedenti penali di Piano. Accortisi della sua andatura barcollante, i caschi bianchi avevano invitato il pregiudicato a procedere a piedi. Piano non gli ha dato retta. Nel parapiglia scatenatosi successivamente, ha colpito a pugni e schiaffi due vigili urbani. Il processo il 13 febbraio con rito abbreviato. fr.fa. CORRIERE ROMAGNA Sequestrò benzinaio per bere un caffè Condanna a 4 mesi RAVENNA - E’ stato condannato a quattro mesi di reclusione l’ucraino che domenica 29 gennaio aveva sequestrato un benzinaio nella zona del Pala De Andrè.Yaroslav Habak, autore del primo sequestro a scopo di caffè corretto che si ricordi da queste parti, si era presentato verso le 20 nella stazione di servizio. Il dito indice della sua mano “puntato” nella tasca della giacca a vento come a simulare la presenza di un’arma, aveva convinto il benzinaio a obbedire agli ordini impartiti dall’uomo. Forse anche l’alcol aveva contribuito non poco a delineare i progetti dell’ucraino, regolare in Italia, anche se con qualche precedente.Dopo aver giro vagato in auto per la città, il sequestratore ha detto al benzinaio di accostare in prossimità di un bar sulla Ravegnana. Gli ha ordinato di seguirlo per fargli compagnia mentre beveva un caffè corretto. L’arrivo di un altro cliente che ha chiesto di spostare l’auto che ostruiva il passaggio, ha fornito alla vittima il pretesto per allontanarsi e chiamare il 113. Due poliziotti lo hanno arrestato poco dopo con l’accusa di violenza privata. Dopo la richiesta dei termini a difesa, ieri l’ucraino - difeso dall’avvocato Luca Berger - è stato processato con rito abbreviato e condannato a 4 mesi. Doveva rispondere anche dell’accusa di sequestro di persona. IL RESTO DEL CARLINO Ubriachi e violenti, stadi italiani vietati Il questore Francesco Cirillo ha vietato l’accesso a qualunque competizione agonistica per tre anni, almeno in Italia, a 37 tifosi della squadra di basket del Lubiana BOLOGNA, 9 FEBBRAIO 2006 - Lancio di bottiglie, resistenza a pubblico ufficiale e ubriachezza, per i 37 tifosi identificati ora e’ arrivato anche il provvedimento amministrativo, che vieta l’accesso a qualunque competizione agonistica per tre anni almeno in Italia E’ il provvedimento che il questore di Bologna, Francesco Cirillo, ha fatto notificare a 37 tifosi sloveni della squadra di basket ’Olimpia Lubiana’, bloccati il primo febbraio scorso sull’autostrada A13 mentre, completamente ubriachi, stavano raggiungendo il capoluogo emiliano per assistere alla partita di Eurolega con la Climamio. La questura aveva saputo dell’arrivo del pullman di tifosi sloveni e, con la collaborazione di carabinieri e Polstrada, l’aveva intercettato nei pressi dell’area di servizio Bentivoglio. Durante il controllo erano state trovate numerose bottiglie di alcolici e superalcolici, soprattutto vodka, in parte gia’ consumate durante il viaggio. Visto lo stato di ubriachezza di molti, la polizia aveva giudicato pericolosa la loro eventuale presenza al palasport di Bologna, dove tra l’altro, nel marzo 2004, un gruppo di sostenitori della stessa squadra, anch’essi ubriachi, provoco’ alcuni tafferugli. Il pullman aveva cosi’ fatto inversione, tornando verso Trieste, con le forze dell’ordine a controllare che non prendesse altre strade. C’era comunque stata una reazione da parte dei tifosi, con il lancio di bottiglie e la sottrazione, per pochi minuti, delle chiavi del pullman CORRIERE ADRIATICO Impegno di Ghergo La passione per la birra ora finisce su Internet MACERATA - Il sito all’ indirizzo: www.festedellabirra.it è stato rinnovato completamente. “Vi chiediamo - dice Roberto Ghergo - di visitarlo e di scriverci che cosa ne pensate, per migliorarlo. Abbiamo cercato di renderlo il più possibile un portale informativo sulle feste nazionali e su tutto quello che gira intorno al vasto mondo birraio. Speriamo di esserci riusciti e comunque sicuramente abbiamo migliorato i nostri servizi del vecchio sito. Abbiamo inserito la Newsletters, offrendo la possibilità agli amanti delle feste, di ricevere comodamente a casa, una mail informativa ogni 15 giorni, sugli appuntamenti che ci sono nella provincia di appartenenza. Una newsletters informativa, sul mondo della birra, con tutte le principali News, verrà spedita mensilmente. “Ma siccome sappiamo quanto siano poco piacevoli le mail indesiderate, ringraziandovi per il tempo dedicatoci, vi invitiamo a cancellarvi dal nostro database all’ indirizzo: info@festedellabirra.it . Se invece pensate che 30 mail all’ anno in più, possano aiutarvi a trascorrere una serata piacevole e magari anche divertente, con la segnalazione di un bel concerto, o di una serata di cabaret, il tutto innaffiato da un bel boccale di birra, restate sintonizzati su questo portale, lasciando la vostra traccia nello spazio dedicato alle Newsletters”. Il sito rappresenta un importante punto di riferimento per gli amanti delle feste, e non solo in zona, e soprattutto per chi ama abbinare la bionda bevanda con i momenti del divertimento. CORRIERE ROMAGNA Mini sfide a biliardino per vincere fiumi di birra CESENATICO - Quella di domani sarà una serata decisamente particolare all’interno della discoteca Nrg di Cesenatico. Patrocinato da una notissima marca di birra (la Carslberg) si terrà infatti una serata di “sfida al campione”. Per conquistare un titolo platonico dal punto di vista agonistico, ma molto ambito sul piano pratico: chi vince infatti porta a casa tanta birra quanto è il suo peso. I tavoli della sfida saranno quelli del biliardino. O per chi preferisce del “calcio balilla”. Chiunque può partecipare alle sfide. Composte da mini partitine a “chi arriva prima a cinque” e ad eliminazione diretta. La vittoria finale avrà l’ambito premio. E se qualcuno ha un amico “un po’ sovrappeso” che gioca bene a biliardino è il momento di “sfruttarlo” ed invitarlo ad una serata in allegria.La sfida vedrà coinvolti anche volti noti dello sport di casa nostra. Si spera nella presenza di “Macio” Melandri così come sono stati invitati a partecipare Massimo Agostini, Sebastiano Rossi, Ruggiero Rizzitelli, Paolo Bravo e la campionessa di boxe Simona Galassi. IL MESSAGGERO BRASILE Lula pronto a ricandidarsi: dieta dura e niente alcool La parola d’ordine al palazzo del Planalto di Brasilia è: nuovo look. Lo scopo è quello di far dimenticare l’”anno terribile“ appena trascorso, quando il presidente Luis Ignacio Lula da Silva è stato quasi maciullato dagli scandali che hanno colpito il suo governo (primo di tutto il mensalao , lo ”stipendio“ versato ai parlamentari alleati). Alla fine del 2005, Lula era superato nei sondaggi dal sindaco socialdemocratico( opposizione) di San Paolo, Jose Serra.A gennaio, il presidente ha recuperato; è risalito al 35% del gradimento dei brasiliani, quattro punti in più del suo rivale per le prossime presidenziali, in autunno. Lula non si è ancora ufficialmente ricandidato -come leader del Partito dei lavoratori. Ma i suoi consiglieri già sono all’opera per un rilancio in grande stile del presidente, in m odo da potergli assicurare una campagna elettorale vincente. Così Lula da quaranta giorni è impegnato in una dieta impietosa. E soprattutto non beve più. Né l’amata cachassa , nè una semplice birretta. Sul suo tavolo di lavoro campeggia solo Coca light. E anche i suoi collaboratori sono a stecchetto. Ma ne vale la pena. Lula è diminuito di 12 chili e quando scenderà in campo «sarà un figurino». Il che fa pensare che da Silva sarà sempre meno Lula. R.L. IL SECOLO XIX Comportamenti a rischio fra gli adolescenti Santa Margherita discute |
|
|
© asaps.it |