Con una sentenza controcorrente e del tutto inedita il Tribunale di Monza ha affermato che le risultanze del dispositivo costituiscono una prova della violazione dei limiti di velocità e anzi possono essere usate deduttivamente dal giudice. Inoltre, l’organo di secondo grado ha sostenuto che l'inerzia processuale della Pubblica Amministrazione non comporta l’accertamento in automatico dell'infondatezza della trasgressione e che più sanzioni per la stessa violazione diluite in giorni differenti non possono essere cumulate per una multa più bassa
Ci occupiamo oggi di una sentenza del Tribunale di Monza – la n. 2571/2023, in appello contro una decisione di primo grado del Giudice di pace della stessa città lombarda – che si segnala per essere del tutto inusuale ...