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Notizie brevi 14/02/2006

ONORE AL CADUTO: NON CI DIMENTICHIAMO PERÒ DI CHI ERA CON LUI E CHE PORTERÀ PER SEMPRE IL RICORDO DI UNA MANCIATA DI SECONDI D’INFERNO

(ASAPS) – È un frastuono di dolore, quello che ci colpisce e che ci strazia il cuore. Il pensiero vola alle nostre pattuglie, alle nostre notti dietro criminali in fuga, ai nostri inseguimenti e al crepitio di qualche pistola, durante le corse affannose nelle campagne come nelle città. Ma nel caos, per favore, non ci dimentichiamo di Lui. Sfila sempre nell’ombra, l’ultimo compagno del caduto, quello che era in auto quando la radio impartisce le istruzioni, indica un obiettivo, avverte dei rischi. Quello che a volte guida, o che prepara le armi, le torce, che si accorda col suo fratello in armi per l’intervento. Pensiamo a chi era con Cristiano, quando la mano assassina ne ha fermato per sempre la vita. Proviamo a immaginare cosa avrà pensato quando ha visto la pistola scuotersi e rinculare, vomitare il fuoco dalla canna e veder cadere l’amico. Proviamo a immedesimarci nei suoi panni, a fermare uno solo dei suoi pensieri, quando avrà realizzato che l’ora tremenda, quella più temuta, era scoccata. L’aspetti una vita e poi ti piomba addosso come una furia, senza permetterti di ragionare, di connettere. Estrae l’arma e risponde al fuoco, ma cosa avrà pensato l’ultimo Amico di Cristiano, o quello di Donato, di Stefano e delle migliaia di Nostri tutti finiti allineati nel sacrario, purtroppo solo immaginario, della nostra memoria? Il nostro pensiero deve andare anche a Loro, che in fondo sono tutti uguali a noi. Insomma, che sappiano, i sopravvissuti, che non dimenticheremo nemmeno loro. [Lorenzo Borselli] (ASAPS)


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Martedì, 14 Febbraio 2006
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