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Posta 14/02/2006

LA LETTERA DI UN AGENTE DELLA STRADALE A IVAN LIGGI IN CARCERE - Ti scrivo per aiutarti nell’evasione mentale. Ti sono "compagno di cella" tieni duro.

Caro Ivan, il mio nome è Salvo, sono un collega del Distaccamento della Polizia Stradale di Caltagirone, una cittadina in provincia di Catania. Nel cominciare a scrivere queste poche righe vorrei farti una premessa: anch’io non sono molto bravo a scrivere lettere e soprattutto in questa mia prima forse verrà fuori tale incapacità. Ho volutamente iniziato così perché ho letto di te, della tua, a dir poco triste, vicenda e di quella “odissea giudiziaria” che, incredibilmente, ti vede vittima sulle pagine del notiziario “Il Centauro” (anno 12-Nov.-Dic. 2005) a cui noi stradalini siamo tanto legati professionalmente; Ma anche emotivamente quando ci troviamo a dover leggere di fatti tanto incresciosi quanto drammatici come il tuo, forse vorremmo sempre trovare qualche spazio riservato al collega che convola a nozze o alla collega che partorisce il suo “bebè” e tutto ciò ci intenerisce l’esistenza nel nostro vivere lavorativo o nella privata quotidianità. Quando, però, due intere facciate sono dedicate alla tua persona si prova sconforto ed amarezza. Ci si ferma obbligatoriamente a pensare, a commentare, a riflettere e perché no, ad immedesimarsi nella tua vita di ogni giorno; ed è lì che ho, più che deciso, sentito il bisogno e la voglia di sedermi davanti alla tastiera di quel computer (che nemmeno so usare bene) per poter arrivare sino a te e starti vicino virtualmente visto che già lo sono nei miei pensieri. Non ci conosciamo, non siamo amici, forse ci siamo incrociati casualmente al C.A.P.S. di Cesena quando nell’ormai lontano 1995 mi trovavo lì in qualità di frequentatore del 64° corso di specializzazione, forse nemmeno quello, ma che importanza ha? (!) Dalla tua lettera all’A.S.A.P.S. ho capito quanto possa essere importante per te la corrispondenza, perciò eccomi qua: nella speranza di aiutarti in quell’evasione… mentale di cui hai necessità sino al giorno della riconquista della tua “vera libertà”. Con la presente invitò a scriverti, chiunque si senta nel dovere morale di farlo, ed esserti “compagno di cella”… Con le lacrime agli occhi, ti abbraccio e di dico: tieni duro per questo 2006 e… PER SEMPRE!

Una copia di questa lettera sarà inviata alla redazione del “Il Centauro”, nella speranza di trovarne la futura pubblicazione per tutti i lettori… Per te, Ivan…!

Caltagirone 28.01.2006
Salvatore Cusumano

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Martedì, 14 Febbraio 2006
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