TORINO, LA POLIZIA STRADALE SVENTA UN SEQUESTRO DI PERSONA: ARRESTATE QUATTRO PERSONE, DUE SLAVI E DUE ITALIANI. LE INDAGINI CONGIUNTE CON LA SQUADRA MOBILE.
Luigi Bottazzi e Anna Maria Fantuzzi, Foto Nessuno, a parte gli agenti della Stradale e della Mobile, intuisce che quella signora di mezza età è in realtà una giovane della Giudiziaria, che stringe in mano una calibro nove da guerra. Appena due curve fuori della tenuta, i due le si parano davanti, ma in una manciata di secondi finiscono a terra in manette, senza colpo ferire. Nemmeno si accorgono di quello che sta succedendo loro: agenti in passamontagna li catturano nel volgere di un istante. Poco dopo tocca agli altri due, raggiunti a Serravalle Scrivia. Tutto finisce e la poliziotta sfila la parrucca e rimette la sua Beretta in fondina, mentre attorno a lei il protocollo operativo si srotola come la manichetta dei vigili del fuoco. Si chiama “evacuazione della scena”: le auto civetta diventano auto della polizia, con lampeggianti che si appiccicano ai tetti e con sirene che si accendono una dietro l’altra, fino a sparire nel silenzio della campagna mentre vanno verso la centrale. Nella borsa dei due componenti operativi, vengono trovate due maschere per nascondere la faccia, una di Capitan Uncino e una da gatto, due pistole a salve e nastro isolante, che doveva servire per immobilizzare la signora Anna Maria e per imbavagliarla, secondo una tecnica consolidata nei sequestri lampo dei conducenti di Tir. Anche questo, nella tattica del piano, sarebbe dovuta essere un’azione rapida, con la cattura della vittima, la sua custodia nel camper a due passi dalla tenuta e pochi contatti con il marito, che secondo loro avrebbe impiegato ben poco a mettere insieme i 200mila euro. Tutto facile, non fosse stato per i guastafeste. I due arrestati sulla strada sono un italiano, S. D. B., ed uno slavo, Ekrem Sulimanovic. Segagliari è stato preso a Serravalle Scrivia, mentre il quarto uomo è finito in manette nella sua casa di Torino, dove si trovava agli arresti domiciliari: si tratta di Sasa Halilovic, slavo. “Ringrazio la Polizia – ha detto alla stampa il conte Bottazzi – e tutti gli agenti. Lo abbiamo capito subito che erano padroni della situazione. Sono stati estremamente professionali e noi ci siamo sentiti molto protetti; i poliziotti ci hanno trasmesso una grossa tranquillità. Abbiamo capito quanto lo Stato può esserti vicino. Questa è una buona giornata. Abbiamo brindato con tutti gli agenti. Eravamo tutti molto soddisfatti, perchè le cose si sono concluse bene e in modo incruento”. Questo forse è il ringraziamento più importante per chi ha lavorato a questo caso e che ha fatto dell’operazione un risultato da incorniciare. (ASAPS) |
|