Cronaca di un’ esperienza che ha visto l’Asaps accanto ai terremotati del Molise |
L’ASAPS
è di nuovo in prima linea e, a distanza di cinque anni dall’ultimo
sisma che ha colpito violentemente l’Umbria e le Marche, si attiva
prontamente per portare il proprio aiuto alle popolazioni molisane colpite
dal terremoto dello scorso ottobre. Sono di nuovo i volontari della
sezione di Reggio Emilia a lanciare l’iniziativa, ma accanto a
loro c’è l’immediato sostegno dell’ufficio di
Presidenza nazionale dell’Asaps e di conseguenza di tante sezioni
dislocate nei reparti di Polizia Stradale di tutta Italia. Ma andiamo
per ordine e raccontiamo i fatti. E’ il 31 ottobre, quando preceduta
da alcuni segnali di avvertimento, una forte scossa sismica colpisce
alle 11,30 il territorio compreso tra le valli dei fiumi Biferno e Fortore,
in provincia di Campobasso. In un baleno si realizza che un terremoto
di grave entità ha interessato centinaia di piccoli paesi, perlopiù
sperduti sui monti appenninici ad altezze variabili tra i 400 ed i 700
metri sul livello del mare. Numerose sono le abitazioni che vengono
gravemente lesionate e migliaia di famiglie cominciano a riversarsi
sulle strade in preda al panico. Poi la terribile notizia: una scuola
elementare è crollata a San Giuliano di Puglia e sotto le macerie
si trovano decine di bambini. Scatta la macchina dei soccorsi ma non
è possibile intervenire in maniera adeguata: è troppo
pericoloso, c’è il rischio di provocare ulteriori crolli
ed occorre scavare a mano per cercare di salvare una ad una quelle piccole
anime di cui si avvertono le grida ed i lamenti. Con loro anche alcune
insegnanti ed un bidello: per due di loro, però, non ci sarà
salvezza e allo stesso modo perderanno la vita 26 piccoli della classe
prima. Quest’anno, a San Giuliano, la prima elementare non esiste
più. L’intero Paese è scosso, ancora non si capisce
come sia potuta succedere una simile catastrofe, ma almeno per ora non
c’è tempo per cercare di capire, occorre pensare ai tanti
rimasti feriti, ai senzatetto, alle famiglie che improvvisamente hanno
visto perdere tutto e sotto loro non è crollato solo il terreno,
ma anche e soprattutto ciò che è stato realizzato in un’intera
esistenza. Il Governo comincia ad organizzare le operazioni di aiuto,
tutte le sezioni di protezione civile e dei Vigili del Fuoco vengono
immediatamente allertate e decine di squadre sono inviate nelle zone
colpite dal terremoto, ma intanto la gente continua ad essere compressa
nella morsa del panico e della disperazione. Ancora una volta, è
la solidarietà di tutti gli italiani che si muove con maggiore
efficacia, centinaia di volontari scendono spontaneamente in Molise
da tutta Italia armati di pochi strumenti e di tanta buona volontà
e cominciano a compiere la loro opera di primo aiuto. Superata l’emergenza
di San Giuliano, non è soltanto di queste pur valide "braccia"
che si ha bisogno. Occorrono subito materiali di prima necessità,
coperte, vestiti, stufe elettriche, alimenti e indumenti per neonati,
scarpe. In questo contesto, a distanza di soli due giorni dal 31 ottobre,
s’inserisce l’intervento degli iscritti ASAPS di Reggio Emilia,
che come già era avvenuto per l’Umbria, decidono di muoversi
nella maniera più razionale. Prendono contatti con il Distaccamento
della Polstrada e con il C.O.M. (Centro Operativo Misto) di Larino,
dove grazie alla disponibilità degli Ispettori Capo Domenico
Terracciano e Salvatore Augelli (rispettivamente comandante del distaccamento
e responsabile per la Polstrada al Com), vengono individuate le priorità
da svolgere. Nel contempo si attiva anche il referente ASAPS di Campobasso,
il Sostituto Commissario Pasquale Fuschetto, che comincia a prendere
contatti con alcune amministrazioni comunali dei paesi maggiormente
colpiti dal sisma. A Reggio Emilia, intanto, il referente provinciale,
l’Ispettore Capo Roberto Rocchi, rivolge un appello a tutta la
cittadinanza ed apre un centro raccolta dove far convergere gli aiuti.
Dalla sede nazionale arriva subito l’approvazione all’iniziativa
ed un forte contributo economico per sostenere l’impresa. L’ASAPS
è di nuovo in prima linea. In soli sette giorni vengono raccolti
più di tremila capi di vestiario nuovo, oltre duecento stufe
elettriche, alcune centinaia di scarpe e scarponi, biscotti ed alimenti
per neonati, decine di piumoni e coperte. Grazie alle decine di e-mail
lanciate dal collega della Polizia Municipale, Maurizio Marchi, rispondono
all’appello privati cittadini da tutta Italia ed alcune aziende,
fra le quali la "Jolly Scarpe" di Montebelluna di Treviso
(che invia tre cartoni di scarpe invernali nuove), ed i maglifici "Medici"
e "Gottardi" di Veggia di Casalgrande che hanno consentito
la raccolta di decine di maglioni e capi di abbigliamento invernale.
Nel frattempo anche la Polizia Municipale di Bagnacavallo, attraverso
il comandante Roberto Faccani, decide di unirsi agli aiuti, così
come alcuni componenti della stessa Municipale di Montevarchi, in provincia
di Arezzo. E’ una gara di solidarietà che avviata pare non
avere fine... Ecco la squadra che ha portato i soccorsi in Molise Elenchiamo, di seguito, la squadra di volontari che sotto il simbolo del centauro alato dell’ASAPS, ha portato in Molise l’enorme quantità di generi di prima necessità raccolti nella sede di Reggio Emilia. Responsabili
spedizione: Componenti
della spedizione (autisti e accompagnatori): Componenti
della spedizione provenienti da Bagnacavallo: Componenti
della spedizione provenienti da Montevarchi: Responsabili
centro raccolta di Reggio Emilia: |