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Articoli 18/03/2003

da "Il Centauro" n. 74 - Cronaca di un’ esperienza che ha visto l’Asaps accanto ai terremotati del Molise

Cronaca di un’ esperienza che ha visto l’Asaps accanto ai terremotati del Molise

L’ASAPS è di nuovo in prima linea e, a distanza di cinque anni dall’ultimo sisma che ha colpito violentemente l’Umbria e le Marche, si attiva prontamente per portare il proprio aiuto alle popolazioni molisane colpite dal terremoto dello scorso ottobre. Sono di nuovo i volontari della sezione di Reggio Emilia a lanciare l’iniziativa, ma accanto a loro c’è l’immediato sostegno dell’ufficio di Presidenza nazionale dell’Asaps e di conseguenza di tante sezioni dislocate nei reparti di Polizia Stradale di tutta Italia. Ma andiamo per ordine e raccontiamo i fatti. E’ il 31 ottobre, quando preceduta da alcuni segnali di avvertimento, una forte scossa sismica colpisce alle 11,30 il territorio compreso tra le valli dei fiumi Biferno e Fortore, in provincia di Campobasso. In un baleno si realizza che un terremoto di grave entità ha interessato centinaia di piccoli paesi, perlopiù sperduti sui monti appenninici ad altezze variabili tra i 400 ed i 700 metri sul livello del mare. Numerose sono le abitazioni che vengono gravemente lesionate e migliaia di famiglie cominciano a riversarsi sulle strade in preda al panico. Poi la terribile notizia: una scuola elementare è crollata a San Giuliano di Puglia e sotto le macerie si trovano decine di bambini. Scatta la macchina dei soccorsi ma non è possibile intervenire in maniera adeguata: è troppo pericoloso, c’è il rischio di provocare ulteriori crolli ed occorre scavare a mano per cercare di salvare una ad una quelle piccole anime di cui si avvertono le grida ed i lamenti. Con loro anche alcune insegnanti ed un bidello: per due di loro, però, non ci sarà salvezza e allo stesso modo perderanno la vita 26 piccoli della classe prima. Quest’anno, a San Giuliano, la prima elementare non esiste più. L’intero Paese è scosso, ancora non si capisce come sia potuta succedere una simile catastrofe, ma almeno per ora non c’è tempo per cercare di capire, occorre pensare ai tanti rimasti feriti, ai senzatetto, alle famiglie che improvvisamente hanno visto perdere tutto e sotto loro non è crollato solo il terreno, ma anche e soprattutto ciò che è stato realizzato in un’intera esistenza. Il Governo comincia ad organizzare le operazioni di aiuto, tutte le sezioni di protezione civile e dei Vigili del Fuoco vengono immediatamente allertate e decine di squadre sono inviate nelle zone colpite dal terremoto, ma intanto la gente continua ad essere compressa nella morsa del panico e della disperazione. Ancora una volta, è la solidarietà di tutti gli italiani che si muove con maggiore efficacia, centinaia di volontari scendono spontaneamente in Molise da tutta Italia armati di pochi strumenti e di tanta buona volontà e cominciano a compiere la loro opera di primo aiuto. Superata l’emergenza di San Giuliano, non è soltanto di queste pur valide "braccia" che si ha bisogno. Occorrono subito materiali di prima necessità, coperte, vestiti, stufe elettriche, alimenti e indumenti per neonati, scarpe. In questo contesto, a distanza di soli due giorni dal 31 ottobre, s’inserisce l’intervento degli iscritti ASAPS di Reggio Emilia, che come già era avvenuto per l’Umbria, decidono di muoversi nella maniera più razionale. Prendono contatti con il Distaccamento della Polstrada e con il C.O.M. (Centro Operativo Misto) di Larino, dove grazie alla disponibilità degli Ispettori Capo Domenico Terracciano e Salvatore Augelli (rispettivamente comandante del distaccamento e responsabile per la Polstrada al Com), vengono individuate le priorità da svolgere. Nel contempo si attiva anche il referente ASAPS di Campobasso, il Sostituto Commissario Pasquale Fuschetto, che comincia a prendere contatti con alcune amministrazioni comunali dei paesi maggiormente colpiti dal sisma. A Reggio Emilia, intanto, il referente provinciale, l’Ispettore Capo Roberto Rocchi, rivolge un appello a tutta la cittadinanza ed apre un centro raccolta dove far convergere gli aiuti. Dalla sede nazionale arriva subito l’approvazione all’iniziativa ed un forte contributo economico per sostenere l’impresa. L’ASAPS è di nuovo in prima linea. In soli sette giorni vengono raccolti più di tremila capi di vestiario nuovo, oltre duecento stufe elettriche, alcune centinaia di scarpe e scarponi, biscotti ed alimenti per neonati, decine di piumoni e coperte. Grazie alle decine di e-mail lanciate dal collega della Polizia Municipale, Maurizio Marchi, rispondono all’appello privati cittadini da tutta Italia ed alcune aziende, fra le quali la "Jolly Scarpe" di Montebelluna di Treviso (che invia tre cartoni di scarpe invernali nuove), ed i maglifici "Medici" e "Gottardi" di Veggia di Casalgrande che hanno consentito la raccolta di decine di maglioni e capi di abbigliamento invernale. Nel frattempo anche la Polizia Municipale di Bagnacavallo, attraverso il comandante Roberto Faccani, decide di unirsi agli aiuti, così come alcuni componenti della stessa Municipale di Montevarchi, in provincia di Arezzo. E’ una gara di solidarietà che avviata pare non avere fine...
Il centro raccolta di Reggio Emilia viene subito trasferito in locali più capienti, si attiva un servizio di volontariato che vede riunirsi pensionati, studenti, casalinghe e si decide di partire sabato 9 novembre con una colonna di aiuti costituita da ben nove mezzi complessivi. Destinazione: Castellino del Biferno, un piccolo comune ad oltre 750 metri di latitudine, a cui fanno capo diversi paesi della montagna, molti gli anziani. L’evento viene seguito nel dettaglio anche dagli organi di informazione locale ed alla partenza della colonna sono numerosi i reggiani che salutano i volontari dell’ASAPS, guidati da Rocchi e Torelli, e che offrono loro cibo e bevande per il viaggio che durerà oltre nove ore. All’arrivo a Larino, poi, la protezione civile ha appositamente allestito tre tende per permettere ai volontari di passare la notte al coperto. Ma si dorme poco, il pensiero è fisso su quelle tende di colore blu, poste di fronte alle case danneggiate, che "ospitano" interi nuclei familiari, gente che prima aveva una casa, un lavoro, un obiettivo, ora non più. La mattina successiva c’è bel tempo, tutto potrebbe apparire straordinariamente bello, ma la realtà è ben diversa. I volontari dell’ASAPS si ritrovano al C.O.M. di Larino con l’Ispettore Augelli e subito s’intravede il prologo di un dramma: centinaia di persone indaffarate a portare aiuti, divise di ogni tipo e colore che vanno e vengono, contatti radio con le zone più sperdute della montagna. Ad attenderli, tuttavia, anche due presenze graditissime, il comandante del Compartimento di Polizia Stradale, il dottor Vincenzo Santoro ed il comandante della Sezione di Campobasso, il dottor Fabio Santone, entrambi impegnati fin dal primo istante a coordinare gli uomini della Polizia Stradale nelle operazioni di soccorso. Saranno loro a scortare i nove automezzi dell’ASAPS fino a Castellino del Biferno. Il viaggio dura più di un’ora e costringe i mezzi ad inerpicarsi su ripide strade di montagna, intervallate da edifici qua e là lesionati. Finalmente, su di uno sperone di roccia, appare Castellino. L’arrivo dei nostri mezzi pare essere vissuto come un lieto evento, nella via centrale del paese si raduna la gente che fa da cornice alla salita degli autocarri. Al centro di coordinamento dove è in funzione anche una tendopoli, il sindaco Enrico Frattangelo accoglie calorosamente i volontari e non crede ai suoi occhi quando vede la quantità di materiale trasportata. Nessuno aveva portato così tanto materiale e vengono riempiti tre container completamente vuoti. Altro materiale, grazie all’interessamento del Sostituto Commissario Fuschetto, verrà consegnato al centro di smistamento del Comune di Lucito. Le emozioni non sono però finite. Il dottor Santone, Roberto Rocchi e la volontaria Anna Santopaolo, si recano a San Giuliano di Puglia. E’ la conferma del dramma che si sta consumando. Tutto è distrutto, profonde crepe segnano le strade asfaltate, intere case sono crollate, la scuola elementare è un cumulo di macerie. Fra queste il banco di scuola di una bambina di nome Carmela pare voler uscire per fuggire dal luogo della disperazione. Ricordi di vita scolastica emergono fra i detriti: quaderni, penne, grembiulini, persino un paio di occhiali. Il Signore aiuti quanti ne sono state vittime. Il viaggio prosegue nella vicina tendopoli. Il gruppo incontra il sindaco di San Giuliano, che pure ha perso la figlia sotto la scuola, ed altri genitori che hanno avuto la stessa sventura. Poche parole, molti abbracci, tante lacrime. Prima di andarsene Roberto Rocchi consegna alcune letterine scritte dai bambini di una scuola elementare reggiana al papà di Luigi, uno degli "Angeli di San Giuliano". Sono lettere che contengono preghiere e parole di consolazione e che forse valgono più di mille aiuti. Sono invocazioni a continuare a credere, a sperare e soprattutto a vivere. Tornati a Castellino del Biferno il gruppo si ricompatta ed il sindaco insiste perché tutti si aggreghino alla comunità riunita sotto di un tendone per pranzare: è forse il momento più bello che i nostri volontari vivono in mezzo a quel dramma. Fianco a fianco, grandi e piccini, non esistono più soccorritori e soccorsi, ma persone che stanno condividendo la stessa fatica per un’unica causa: ricominciare a vivere. Termina la giornata, il sindaco non finisce più di ringraziare i volontari dell’ASAPS per tutto il materiale consegnato, ma non sa di un’ultima cosa: un conto corrente bancario, attivato sempre a Reggio Emilia, ha permesso di raccogliere più di 15 mila euro, che verranno impiegati per acquistare un mezzo di soccorso da donare all’amministrazione comunale di Castellino. Il Sindaco Frattangelo non crede a quello che sente, quel mezzo è necessario per la comunità in quanto quelli in attuale dotazione, di proprietà della protezione civile, dovranno prima o poi essere riconsegnati e ripartiranno con i pochi volontari ancora rimasti. "Grazie a tutti voi, grazie per quello che avete fatto e l’aiuto che ci avete dato" continua a ripetere più volte il sindaco. No, signor Sindaco, il ringraziamento è da rivolgere a tutti quegli italiani che hanno innanzitutto creduto nella nostra iniziativa e che hanno poi collaborato per raccogliere generi alimentari e di prima necessità e gli stessi fondi che serviranno ad acquistare il mezzo. Si sono fidati di noi, pur non sapendo a chi erano diretti quei soldi, a chi sarebbero andati in mano, ma quanto di più terribile è avvenuto in terra molisana ha reso il nostro popolo fiducioso ed unito nella solidarietà e nello spirito. Lo stesso che ha da sempre animato quanti lavorano, gratuitamente e con impegno, con tutti noi dell’ASAPS.

Ecco la squadra che ha portato i soccorsi in Molise

Elenchiamo, di seguito, la squadra di volontari che sotto il simbolo del centauro alato dell’ASAPS, ha portato in Molise l’enorme quantità di generi di prima necessità raccolti nella sede di Reggio Emilia.

Responsabili spedizione:
Rocchi Roberto (Referente Asaps Reggio Emilia) - Torelli Anselmo

Componenti della spedizione (autisti e accompagnatori):
Bartoli Andrea - Barbara Leonardo - Benedetti Pier Giorgio - Ferrari Francesca - Gravina Michele - Mancaniello Antonio - Murgia Claudio - Panciroli Marco - Santopaolo Anna

Componenti della spedizione provenienti da Bagnacavallo:
Faccani Roberto (Com.te Polizia Municipale) - Bandoli Monica (Ag.te Polizia Municipale) - Ballardini Oriano -Farina Luigi

Componenti della spedizione provenienti da Montevarchi:
Bombardi Andrea (Polizia Municipale) - Panichi Antonio (Polizia Municipale)

Responsabili centro raccolta di Reggio Emilia:
Forghieri Pierluigi (Coordinatore) - Cigarini Remo - Mussini Vanna


Martedì, 18 Marzo 2003
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