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Rassegna stampa alcool e guida del 14 febbraio 2006

Nota: da oggi la nostra rassegna stampa si avvale del preziosissimo lavoro di Eugenio e Rossella, della Cooperativa Altra Città di Padova, che raccoglieranno gli articoli per "gli assemblatori" Alessandro e Roberto, i quali, a loro volta, si incaricheranno di aggiungere le loro note, quando lo riterranno opportuno.
Le mogli di Alessandro e Roberto ringraziano calorosamente, perchè i loro mariti finalmente potranno dedicare un po’ più di tempo alla famiglia...


LA PROVINCIA DI CREMONA
Minacce col coltello

Ha minacciato la convivente con un coltello, rimediando una denuncia a piede libero. Solo qualche settimana fa, gli agenti erano stati costretti a intervenire nell’abitazione della coppia per un ‘duello’ a colpi di bicchiere. Ancora più inquietante quanto accaduto domenica, in una via a ridosso del centro: a richiedere l’intervento di una pattuglia del commissariato sono stati alcuni passanti, spaventati da una scena che lasciava pochi dubbi. La donna era a terra e il convivente brandiva la lama. Al loro arrivo, gli agenti hanno immediatamente riconosciuto i protagonisti. Sembra che a scatenare tutto sia stato un eccesso di alcol. Le accuse ipotizzate per l’uomo, almeno allo stato attuale, sono la minaccia aggravata e il porto ingiustificato del coltello.

IL GAZZETTINO VI
Bassano
Una donna con problemi ...

Bassano
Una donna con problemi personali e di alcolismo, ieri mattina, ha fatto il diavolo a quattro alla stazione ferroviaria. Sembrava addirittura che volesse buttarsi sotto un treno. Sono intervenuti i sanitari del S. Bassiano, che l’hanno ricoverata.

Ieri, intorno alle 10, S.B., 40 anni, di Romano d’Ezzelino, è entrata alla stazione di via Chilesotti e subito si è portata a ridosso dei binari. La donna era molto alterata, alternava sussurri a grida, ma appariva abbastanza evidente che stava attraversando una grossa crisi e che voleva farla finita, magari gettandosi sotto un convoglio ferroviario. Qualcuno ha tentato di avvicinarla e calmarla, invano; tra l’altro, la quarantenne era ubriaca. La situazione si è fatta pesante, anche perchè era in partenza un treno. Il capostazione ha avvisato l’Ospedale e la Polizia. Da notare che sabato notte, a Montecchio Maggiore, un giovane slavo si era suicidato lasciandosi investire dall’Intercity Milano-Venezia.

In via Chilesotti è giunta un’ambulanza. Come detto, i sanitari hanno preso S.B. e l’hanno condotta nel reparto di Psichiatria dove pare il soggetto sia già conosciuto. Dal canto loro gli agenti hanno sentito i presenti, ricostruito il fatto e avvertito i parenti.


IL GIORNALE DI VICENZA
Attimi di apprensione ieri mattina in stazione dove una quarantenne ha tentato di suicidarsi
Minaccia di gettarsi sotto ad un treno Bloccata dai ferrovieri

(d. m.) Momenti di apprensione, ieri mattina, nella stazione ferroviaria di via Chilesotti. Poco dopo le 10, un’ambulanza del San Bassiano e una volante della polizia sono intervenute per evitare che una donna si buttasse sui binari all’arrivo di un treno. A minacciare il suicidio è stata una quarantenne di Romano, in evidente stato di ebbrezza per l’abuso di sostanze alcoliche.

Prima dell’arrivo dei sanitari e degli agenti, sono riusciti ad evitare il peggio alcuni dipendenti delle Fs e delle persone che si trovavano in stazione che, dialogando, hanno distolto la donna dai suoi propositi.


IL GAZZETTINO RO
Gli operatori pubblici e privati ...

Gli operatori pubblici e privati dei servizi per le tossicodipendenze e per l’alcolismo hanno aderito alla posizione espressa dall’onorevole Ruzzante, critica nei confronti della legge Fini-Giovanardi sulle tossicodipendenze, che ha raccolto lo sparuto consenso di Don Gelmini e San Patrignano ma il totale dissenso di chi opera sul campo e delle società scientifiche impegnate nella lotta alla tossicodipendenza. «La legge Fini-Giovanardi è inapplicabile - sostiene Ruzzante - dal momento che viola il mandato voluto dagli italiani ed espresso dal referendum del 1993 di non criminalizzare i consumatori di sostanze illegali tenendoli ben distinti dagli spacciatori e dalla criminalità organizzata che ruota intorno. Attraverso le ventilate sanzioni amministrative si opera una palese violazione dell’attuale normativa in quanto si equipara il consumatore al dipendente creando una ambivalenza che solo chi ha i soldi per pagarsi un avvocato ha il modo di dirimere, si tratta di una legge illusoria e non applicabile anche per la mancanza di un piano finanziario che la renda attuabile».

Nella realtà padovana, con 40.000 persone che manifestano un problema legato al consumo di alcol, di cui 15.000 alcol dipendenti, 20.000 consumatori di droghe illegali anche se in modo saltuario e 3.000 tossicodipendenti, l’offerta di servizi è largamente sottodimensionata rispetto alla domanda: il Dipartimento per le dipendenze ha un estrema scarsità di personale, i posti delle comunità terapeutiche sono 1/3 rispetto a quanto necessario e limite di spesa non è valicabile e costringe a posporre soluzioni riabilitative inoltre sono venuti a mancare i finanziamenti regionalizzati del fondo nazionale lotta alla droga deprivando la realtà locale di fondamentali servizi di trattamento e prevenzione.


IL GAZZETTINO PD
POLITICHE SOCIALI
Quasi mille detenuti di troppo nelle carceri venete, e un ospite su tre è tossicodipendente

Padova
Sovraffollate, costrette a scendere a patti con la tossicodipendenza e l’alcolismo, a fare a pugni con precarie condizioni igienico-sanitarie: sono le carceri venete dove la detenzione deve misurarsi con i problemi di sempre, in un’altalena di sentimenti oscillante tra il buio della pena e un reinserimento sociale e lavorativo degno di questo nome. Per non parlare del fenomeno dei suicidi che nell’ultimo anno è triplicato mentre sono raddoppiati tra i minori gli episodi di autolesionismo. È l’Osservatorio regionale sulla popolazione detenuta e in esecuzione penale esterna, che ha sede nell’Azienda Usl 16 di Padova, ad alzare il velo su una situazione drammatica.I numeri, illustrati ieri dall’assessore veneto al Sociale, Antonio De Poli, parlano da soli. Sono 2.767 i detenuti monitorati il 31 gennaio scorso a fronte di una capienza complessiva degli edifici carcerari di 1.772. Mille più del previsto, dunque. La suddivisione per provincia: 719 nella casa di reclusione di Padova (contro un tetto massimo di 446), 218 nel carcere circondariale della città del Santo (sulla carta 98), 130 a Belluno (capienza 84), 96 a Rovigo (66), 263 a Treviso (128), 230 nel carcere circondariale di Venezia (111). In leggera controtendenza il carcere di reclusione femminile di Venezia, 101 detenute con una capienza di 111, mentre la Giudecca è in esubero (46 presenze a fronte di 38). Il doloroso trend continua nel carcere circondariale Montorio di Verona (688 contro 554) e nel carcere circondariale di Vicenza (277, capienza 136). Per quanto riguarda l’Istituto penale per Minorenni di Treviso, nel primo semestre del 2005 le presenze erano 20 di cui 16 stranieri e quattro italiani. Quanto alla situazione epidemiologica, c’è da registrare che il 30\% dei detenuti (il 62\% italiani) è dipendente da sostanze mentre il 2\% è affetto da Hiv. Altro capitolo drammatico, l’aumento dei suicidi dietro le sbarre: nel 2004 sono stati due (uno a Belluno, l’altro a Padova), nel 2005 sono saliti a sei (quattro a Padova, uno a Venezia, un altro a Vicenza). Inoltre nell’Istituto per minorenni di Treviso si sono verificati otto episodi di autolesionismo (la metà nel 2004). Assistenti sociali, educatori, medici, infermieri, psichiatri, psicologi: sono 71 gli operatori delle Aziende Usl che lavorano nelle carceri, in media uno ogni 40 ospiti. Significativi anche i dati relativi al regime di semilibertà nel Veneto: al 30 giugno 2005 erano 130 i detenuti che godevano di questa possibilità (32 a Padova, 27 a Venezia, 26 a Verona, 18 a Vicenza, 18 a Treviso, 9 a Rovigo) di cui 33 stranieri; i permessi premio concessi dal 1. gennaio al 30 giugno 2005 sono stati 596 (574 a uomini e 22 a donne).

De Poli ha ricordato che lo scorso anno la Regione Veneto ha assegnato un milione 610 mila euro a favore di interventi nelle carceri (a fronte di poco più di 300 mila euro di trasferimenti statali) di cui 500 mila per la realizzazione di attività educative, ricreative e sportive promosse dagli enti del privato sociale e un milione 110 mila euro alle Aziende Uls dei capoluoghi di provincia per attività di cura e assistenza e per il funzionamento di presidi sulla tossicodipendenza. «Siamo tra le pochissime regioni in Italia - ha puntualizzato l’amministratore veneto - che utilizzando propri fondi riesce a garantire il diritto alla salute per i detenuti tossicodipendenti e la presenza quotidiana in ogni carcere di medici e operatori dei SerT».Federica Cappellato


IL QUOTIDIANO DELLA CALABRIA
Ubriachi vanno all’ospedale e aggrediscono i poliziotti
Due cugini omonimi si presentano ubriachi al pronto soccorso degli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria, distruggono vetrate ed aggrediscono i poliziotti del posto fisso e di una volante.

Per i cugini Santo Pellegrino, di 21 e 19 anni, la serata di domenica scorsa si è conclusa però in camera di sicurezza della questura in attesa che vangano processati col rito direttissimo per danneggiamento, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Nella serata di ieri, cinque giovani in evidente stato di ebbrezza hanno chiesto l’intervento dei sanitari del pronto soccorso. Considerato il comportamento del gruppo i medici hanno chiesto l’intervento immediato della polizia di Stato. All’arrivo di due volanti, più la presenza dei poliziotti del posto fisso, tre componenti del quintetto hanno lasciato il nosocomio.

I due cugini Pellegrino, invece, si sono lasciati andare ad episodi di violenza prima, poi all’aggressione dei poliziotti.


ROCKOL.IT
Roma, Liam degli Oasis spende 10.000 euro in alcolici

Il "Daily Star Sunday" riporta che Liam Gallagher ha speso 10.290 euro in alcolici presso un albergo di Roma. Ma la cosa più impressionante non è questa, bensì che il cantante degli Oasis non ha bevuto quasi nulla. Il domenicale dello "Star" scrive che Liam, arrivato in tarda serata al River Palace nel centro della capitale, avrebbe offerto da bere a tutti coloro i quali si trovavano presso il bar dell’hotel. I frequentatori erano evidentemente degli intenditori, visto che hanno richiesto, tra gli altri drink, cognac di lusso, champagne Cristal e due bottiglie di Chateau La Garde del 1982. Pare che Liam abbia appena assaggiato un alcolico, optando poi per un soft-drink. Quindi il cantante ha pagato senza battere ciglio il conto, appunto oltre diecimila euro. Il domenicale inoltre riferisce che, nel corso del pomeriggio, Liam aveva speso altri 4400 euro in vestiti firmati.


L’ADIGE
Oggi alle 14, nella chiesa di S. Caterina e poi in S. Marco, i funerali
L’addio alla piccola Melania

È ancora vivo il ricordo della tragedia estiva che, nella Marca trevigiana, ha strappato alla vita la piccola Melania Grassedonio, la bimba di 10 anni uccisa da una macchina impazzita il 6 agosto scorso. La ragazzina - nativa di Rovereto e residente ad Ala fino al trasferimento, lo scorso anno, della mamma ad Arcade - è stata l’ennesima vittima di un automobilista ubriaco. Dopo aver dato l’ultimo saluto alla piccola ed aver seppellito le sue spoglie nel cimitero veneto, la famiglia ha deciso di trasferire la salma a Rovereto. Che da venerdì sera si trova nella camera mortuaria di San Marco dove questo pomeriggio sarà definitivamente inumata per il riposo eterno. Alle ore 14 nella chiesa di Santa Caterina e poi, appunto al cimitero di San Marco, ci sarà dunque una nuova funzione. Melania, quindi, riposerà nella sua terra natia come ha richiesto il padre, un uomo distrutto da quest’assurda e dolorosissima esperienza. In molti, a dire il vero, soprattutto i compagnetti di scuola di Melania e i tantissimi amici e conoscenti della sua famiglia, avevano chiesto di poter spostare la tomba della bambina a Rovereto. E dopo quattro tentativi, la magistratura ha finalmente dato l’assenso.


LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
Una conferenza del comandante dei carabinieri all’Itis
Droga e devianze come difendersi

Per il ciclo di conferenze sui temi della legalità, il comandante della Compagnia di Maglie, capitano Andrea Azzolini, ha incontrato gli studenti dell’Itis di Maglie, della scula media di Ortelle, e dell’Alberghiero di Santa Cesarea. Con i circa 70 studenti dell’Industriale magliese presenti in rappresentanza delle varie classi (c’era anche una Quinta al completo), l’ufficiale ha parlato soprattutto delle problematiche relative alla droga, ma anche dei rischi che corrono i minorenni che si accompagnano a prostitute e dei maggiorenni che hanno invece rapporti sessuali con le minorenni di età inferiore ai 14 anni. Sul tema droga, in particolare, alle specifiche domande degli studenti, che hanno per altro registrato l’incontro per farlo poi ascoltare a chi non aveva potuto partecipare, il capitano Azzolini ha risposto che per le perquisizioni personali e sui veicoli, non è necessario il cosiddetto «mandato» dei giudici, aggiungendo però che in determinati casi, esso non è necessario anche quando è in ballo la ricerca della droga. Ad Ortelle, il comandante dell’Arma magliese ha dato vita a un botta e risposta con gli studenti. Anche qui, il tema principale è stato costituito dal «pianeta droga», anche con riferimento all’uso che spesso, e per la prima volta, i ragazzi fanno in occasione delle gite scolastiche. Un altro argomento trattato è stato poi quello dell’alcol, con le conseguenze che chi ne fa uso ha, se sorpreso in stato di ebbrezza, per il mantenimento, se lo ha, del patentino di guida per il ciclomotore. All’alberghiero di Santa Cesarea, infine, oltre allo stesso argomento della droga, unitamente al luogotenente dei Nas di Lecce, Antonio Leo, il capitano Azzolini ha affrontato anche gli aspetti amministrativi e penali del mondo del lavoro, nonché dei danni procurati da chi, anche a livello per così dire amatoriale, fa uso di anabolizzanti.


IL MESSAGGERO
Rapina all’agenzia di scommesse e ancora “bulli”

Hanno messo a segno una rapina e sono fuggiti. E’ avvenuto sabato sera - ma l’episodio si è saputo solo ieri - nell’agenzia di scommesse “Stanley” di via Marchiafava. Tre giovani a volto coperto hanno minacciato il titolare all’ora di chiusura e si sono fatti consegnare i soldi che aveva nel portafogli, circa 500 euro. Indagini della polizia. Accertamenti anche su un episodio di “bullismo” andato a male. Un quattordicenne ha denunciato di essere stato aggredito e picchiato da un coetaneo che voleva il suo giubotto. Sorpresi e denunciati due ragazzi che imbrattavano lo spartitraffico di fronte a “Latina Fiori”, accertamenti della polizia, infine, sull’aggressione a un barista al lido. Si era rifiutato di dare da bere a immigrati ubriachi.


IL MESSAGGERO
Si scagliano contro i carabinieri, due persone finiscono a Castrogno

SILVI - Due arresti dai carabinieri di Giulianova coordinati dal capitano Luigi Dellegrazie. Un cittadino rumeno Ionel Buture, 30enne sprovvisto del permesso di soggiorno, allo scopo di sottrarsi al fermo e darsi alla fuga, ingaggiava una colluttazione con i militari operanti che riuscivano ad arrestarlo ed associarlo al carcere di Castrogno. L’altro arresto è quello di Giuseppe Sibili. Sorpreso alla guida in stato di ebbrezza si scagliava contro i carabinieri.


VITA
Una fuori-casta alle Nazioni Unite
L’indiana Girija Devi, fondatrice di un’organizzazione contro l’alcolismo, parlerà a New York a fine febbraio.

Una donna indiana dalit - "fuori casta" - parlerà alle Nazioni Unite del suo impegno contro l’alcolismo. Girija Devi, 59 anni e analfabeta, racconterà la sua esperienza in lingua Bhojpuri, un dialetto Hindi. E’ stata invitata a intervenire alla 15esima sessione della Divisione Onu per lo sviluppo delle donne e del Dipartimento degli Affari economici e sociali, che si terrà alla fine di febbraio a New York.

Girija proviene dal villaggio di Bhirkhia-Chipulia, nel Bihar nord est dell’India; dietro di sé ha una vita di soprusi e umiliazioni subite dai membri della sua famiglia e dal marito, con problemi di alcolismo. Sei anni fa Girija, madre di 4 figli, ha fondato l’organizzazione Mushar Vikas Manch contro l’alcolismo. A stretto contatto con lei lavora la Ong Action Aid, attraverso la quale l’Onu le ha fatto pervenire l’invito.

I membri della Mushar Vikas Manch perlustrano i negozi di liquori intorno al villaggio e cercano - anche con metodi poco ortodossi come la rasatura del capo in segno di umiliazione - di convincere gli uomini a non eccedere nel bere. Uno di loro, ora disintossicato, racconta che “prima tutti i giorni c’erano risse tra alcolizzati e gli uomini tornavano a casa dal lavoro ubriachi dopo aver speso tutto bevendo”. “Ora - conclude - le cose sono cambiate grazie a Girija”.

John Dayal, presidente dell’All India Catholic Union, e da tempo schierato a fianco dei fuor casta sottolinea “l’ironia, del fatto che una dalit, analfabeta, parli al mondo intero”. “Sicuramente – commenta l’attivista cattolico – questa donna rappresenta l’India nascosta, quella così lontana dagli occhi della comunità internazionale, del governo locale e centrale e delle strutture politiche. Ascoltiamo cosa ha da dirci e in futuro teniamo in considerazione le sue parole”.


IL GAZZETTINO PN
DIRETTISSIMA
Resistenza, patteggia 4 mesi

Quattro mesi di reclusione, convertiti in 4560 euro di multa: è la pena che Dalibor Spanic, 27 anni, di Pordenone - consigliato dal proprio legale Agostino Pavan - ha concordato con il pm Piera De Stefani, davanti al giudice Gaetano Appierto. Il difensore, dopo la convalida dell’arresto, ha ottenuto l’immediata remissione in libertà del cliente. Spanic era chiamato a rispondere di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni perché - secondo il pm De Stefani sulla base delle prove raccolte dagli agenti delle Volanti - nella notte tra sabato a domenica, forse perché annebbiato dall’alcol, avrebbe reagito in modo violento, ferendoli (prognosi di guarigione di un giorno per entrambi) due agenti della Questura che lo avevano fermato per accertamenti.


IL GAZZETTINO RO
Bilancio della Polizia comunale: in un anno accertate quasi 1.400 infrazioni. La più diffusa è la sosta selvaggia

Maniago
Automobilisti indisciplinati: è quanto emerge dalla relazione sull’attività del 2005 presentata dal comandante della polizia municipale di Maniago, Marco Muzzatti. Ben mille 358 gli illeciti al codice della strada accertati, un migliaio i punti sottratti a seguito di 297 contestazioni, 10 le patenti ritirate per eccesso di velocità grazie al telelaser, mentre 160 gli illeciti accertati dall’autovelox. Le strade dove i conducenti pigiano maggiormente sull’acceleratore sono via Marco Polo, via Arba (dove a breve partiranno i lavori per la realizzazione di una rotonda proprio per rallentare la velocità dei veicoli), via Maniago, via Pordenone, via della Repubblica e via Unità d’Italia.

I numeri parlano da soli: gli automobilisti che circolano nella città delle coltellerie seguono poco le norme del codice della strada. Lo dimostrano i 1358 illeciti totali accertati nel corso del 2005 dagli uomini della polizia municipale di Maniago. Di queste infrazioni ben 1055 sono per soste irregolari, 174 per velocità eccessiva, 17 per non aver allacciato le cinture di sicurezza, 15 per non aver rispettato le segnalazioni verticali e i semafori, 6 per mancata revisione dell’autoveicolo, 2 per sorpasso in zona vietata, infine 1 ciascuno per distanza di sicurezza non rispettata, trasporto di una seconda persona sul ciclomotore e mancato utilizzo del casco protettivo.

Tutto ciò a fronte di 1302 autoveicoli controllati dai vigili maniaghesi su strada, di cui 405 durante il servizio serale e notturno. Cinque gli incidenti rilevati (di cui 3 con lesioni e 2 con soli danni), 18 le patenti ritirate e 10 le carte di circolazioni sottratte, 2 guide in stato di ebbrezza, inoltre 32 le segnalazioni agli organi competenti per sospensione della patente. Ancora 10 i veicoli rimossi o recuperati per soste irregolari, 2 per fermi amministrativi.

Giova altresì sottolineare l’intensa attività di educazione stradale svolta dai vigili urbani di Maniago nelle scuole di ogni ordine e grado per un totale di 64 ore, servizio risultato di particolare gradimento da parte di genitori, insegnanti ed alunni. Di queste 48 ore alle scuole medie, 8 alle materne e 8 alle superiori, per un numero complessivo di 15 classi coinvolte.
Fabio Della Pietra


BRESCIAOGGI
LA SAGA DEI REALI INGLESI
Il pub del principino? Un eden a base di coca

Roma. Il Tunnell House Inn è un pub non lontano dalla residenza del Pincipe Carlo e per questo spesso onorato dalla presenza del principino William e della fidanzata Kate Middleton: e dove i reporter del «tabloid» The Sun sulle tracce della coppia hanno ottenuto senza troppe difficoltà cocaina, cannabis, ecstasy ed altre pasticche mentre «Wills», alla sua prima licenza dall’Accademia militare di Sandhurst, sedeva a pochi metri di distanza dal pusher.

A completare il quadro quasi dickensiano da antro del vizio dipinto dai giornalisti del tabloid anche numerosi e malfermi «distinti giovani ubriachi impegnati a girare bar da 36 ore e a malapena capaci di articolare parola». Nel pub si trovavano anche la cugina di William, Zara Phillips, colta dai reporter mentre con aristocratica malizia versava dell’aceto nella cerniera aperta di un avventore ubriaco, e il fratello Peter.

Ma le mura del Tunnel House non sarebbero abbastanza robuste da trattenere l’atmosfera di dissipazione regnante al suo interno: il tutto con i poliziotti della scorta principesca strategicamente appostati nelle vicinanze.

Secondo la testimonianza di un giornalista embedded, un giovane si sarebbe avvicinato a Zara confidandole di poter procurare a Sua Altezza «tutto quel che vuoi»: «Può sembrare un posto noioso, ma ci divertiamo un sacco, qui vale tutto», ha puntualizzato. Ed effettivamente la richiesta del giornalista di ottenere della cocaina è stata esaudita in meno di tre ore con l’arrivo di uno zelante pusher che si è offerto di ripetere il rifornimento anche il giorno seguente.


REDATTORE SOCIALE
DIPENDENZE 11.48 14/02/2006
Alcol: alti i consumi e la percezione del rischio. I risultati del progetto ’’Happy night’’: si fa uso di sostanze anche in ambienti privati come casa propria o quella di amici

FIRENZE - In generale i contesti notturni sono interessati al consumo di sostanze stupefacenti, in particolare alcol e cannabis, a cui per la discoteca si aggiunge un consumo di cocaina maggiore rispetto agli altri ambienti di vita. I rave, pur non essendo molto frequentati, anche perché poco presenti sul nostro territorio, sono considerati luoghi ad alto consumo di stupefacenti. Emerge inoltre - secondo i risultati della ricerca - un consumo di sostanze anche al di fuori dei contesti del divertimento notturno, in particolare in ambienti privati come la casa propria o quella di amici. L’alcol è in assoluto la sostanza per la quale si ritiene debba essere indirizzata la prevenzione; si mantiene elevata l’attenzione posta sull’ecstasy ed anche sostanze come l’lsd, la cocaina e la cannabis vengono indicate come degne di attenzione da parte degli attori della prevenzione. Tra queste sostanze l’eroina è ancora una droga per la quale è utile non abbassare la guardia. E’ significativo sottolineare come l’alcol, sostanza psicoattiva legale, sia la sostanza più consumata e contemporaneamente quella indicata come maggiormente degna di attenzione da parte della prevenzione. Si riconosce razionalmente la pericolosità dell’alcol, forse proprio perché se ne consuma molto. La cannabis dopo l’alcol è la sostanza più consumata, ma non viene inserita ai primi posti delle sostanze per le quali si ritiene utile la prevenzione. Per i cannabinoidi (marijuana, hashish) si hanno alti consumi e bassa percezione di pericolosità. Una considerazione simile può essere fatta, anche se con minore evidenza, anche per la cocaina: è la terza sostanza più consumata, non è inserita tra le prime sostanze per cui attivare la prevenzione, ma risulta la più selezionata (11,5%) tra le seconde scelte insieme all’ecstasy, rivelando una qualche percezione di pericolosità per questa sostanza.

I luoghi che si ritiene necessitino di interventi di prevenzione sono i rave, anche se scarsamente frequentati dai giovani aretini, seguiti dalla discoteca che invece è il contesto preferito dal target. Vengono inoltre indicati come ambienti in cui attivare la prevenzione anche la scuola, gli stadi e la strada. Rimane difficile avvicinarsi ai servizi per coloro che ritengono di avere dei problemi causati dal consumo delle sostanze: il 25% di chi è consapevole dei propri problemi si rivolge a specialisti o ad operatori

della salute, ma solo l’8% individua il Sert come riferimento. Se da una parte più del 50% comunque chiede aiuto a figure più vicine (amici, genitori, insegnanti), quasi metà dei soggetti che non chiede aiuto a nessuno, e tra questi prevalgono le femmine. Nella terza fase del progetto i SerT di zona, in continuità con la ricerca-intervento, si sono attivati con nuove iniziative o progetti già esistenti (Farenight, Cala la luna, Festa della Birra) riguardo alla prevenzione e riduzione dei rischi nei contesti di divertimento giovanile. in base ai risultati della ricerca, gli obiettivi sono la ripetizione degli interventi con l’utilizzo dell’etilometro, il coinvolgimento dei locali tipo disco-pub oltre alle discoteche, lo sviluppo della peer education come metodologia di coinvolgimento del target. (sm)


REDATTORE SOCIALE
DIPENDENZE
Nei locali notturni della provincia di Arezzo alcol, cannabis e cocaina. I risultati del progetto “Happy night": circa 2mila giovani coinvolti e 1200 questionari raccolti

FIRENZE - "Io vivo la notte.LiberaMENTE". Vuole essere questo il messaggio lanciato ai giovani da "Happy Night", progetto di prevenzione all’uso di alcol e nuove droghe nei locali notturni i cui risultati sono stati presentati oggi ad Arezzo presso il Salone della Prefettura. L’iniziativa, che a partire dal 1999 ha portato avanti varie azioni, è promossa da Dipartimento delle Dipendenze dell’Azienda Usl 8 di Arezzo, in collaborazione con Provincia, Confcommercio, Prefettura, Centro Servizi Amministrativi e con il supporto del Cedostar (Centro Documentazione e Ricerca sul fenomeno delle dipendenze patologiche del Ser.T. di Arezzo). L’obiettivo del progetto è stato definire ed aumentare gli standard di qualità e di sicurezza nei locali frequentati dai giovani, e rendere gli operatori del settore capaci di conoscere le problematiche dovute ad assunzione di sostanze stupefacenti ed alcoliche, in modo da adoperarsi per ridurre i danni. Lo sviluppo complessivo del progetto, dall’avvio ad oggi, può essere ricondotto a tre fasi principali: una iniziale, che va dal 1999 al 2002, nella quale è stato stipulato il protocollo d’intesa tra i soggetti promotori e realizzato un corso di formazione rivolto al personale dei locali notturni della provincia, promosso dal Silb (Sindacato locali da ballo) Confcommercio, finanziato dalla provincia e organizzato con la collaborazione del Dipartimento Dipendenze della Asl. In una seconda fase (2003-2004), è stata realizzata sempre sul livello provinciale una ricerca-intervento nell’ambito del luoghi notturni e un corso di formazione specifica per alcune figure professionali delle discoteche particolarmente a contatto con il target giovanile. La ricerca è stata realizzata tramite questionario a risposte chiuse, e si è svolta nell’arco di tempo che va dal dicembre 2002 al settembre 2003 per un totale di dieci uscite in 9 locali dell’intera provincia. Per gli interventi nei locali delle diverse zone (Casentino, Valdichiana, Valdarno, Valtiberina) è stato coinvolto un referente del Ser.T. di zona che, in collaborazione con il gruppo di lavoro, ha gestito la realizzazione dell’intervento. Durante gli interventi nei locali sono stati contattati circa 2mila giovani e compilati 1201 questionari validi.

Ecco i principali elementi emersi dall’analisi dei risultati. I frequentatori dei locali notturni della provincia di Arezzo hanno un’età media di 20 anni ed è consistente anche la presenza dei minorenni, in prevalenza femmine. Più del 50% del campione è costituito da studenti, circa 1 su 3 è occupato, il 6% è disoccupato o non cerca lavoro nè studia. I giovani intervistati frequentano prevalentemente la discoteca, seguita dai pub e dai bar, specialmente nei giorni feriali, più occasionalmente il cinema, le feste e i concerti, mentre ai rave prende parte solo una minoranza dei giovani. Le sostanza più consumata è l’alcol, soprattutto con una frequenza settimanale, segue la cannabis con dei consumi in parte occasionali ed in parte più abitudinari, ampiamente distaccate si trovano tutte le altre sostanze, tra le quali la cocaina si dimostra essere la più consumata e con un uso in genere occasionale. Relativamente ai consumi emerge una maggiore vulnerabilità (tranne che per gli alcolici) fra coloro che non lavorano, che sono disoccupati e non cercano occupazione. Queste persone rivelano anche una più alta frequenza di problemi connessi all’uso di sostanze. Riguardo ai luoghi di consumo, tutti i contesti notturni sono indicati come ambienti in cui è presente l’alcol, soprattutto pub e discoteche, i luoghi di consumo di droga sono invece distribuiti sull’intero ventaglio dei luoghi inseriti nel questionario, compresa la scuola. (sm)


IL TEMPO
Maxirissa tra rumeni
CIVITA CASTELLANA Quattro in manette, due erano privi di permesso

CIVITA CASTELLANA — Quattro extracomunitari, di origine rumena, uno residente a Corchiano e tre a Monterosi, sono stati arrestati dai carabinieri di Civita Castellana perché si sono resi protagonisti di una furibonda rissa scatenata nella notte tra sabato e domenica presso il locale «Las Vegas». I carabinieri sono intervenuti in quanto chiamati dal gestore del locale, extracomunitario anche lui, dopo che i quattro, in preda ai fumi dell’alcool, hanno dato origine alla furiosa lite. Gli extracomunitari, due dei quali privi di regolare permesso di soggiorno, sono stati prima condotti presso il pronto soccorso dell’Andosilla, dove sono stati curati dai sanitari di turno con una prognosi che varia da tre a quindici giorni, poi condotti in caserma e messi a disposizione della magistratura. Nella stessa nottata i carabinieri del NORM hanno ritirato la patente di guida ad un ragazzo di Faleria in quanto trovato al volante della propria auto in stato di ebbrezza. Infine, sempre nel tardo pomeriggio di sabato scorso, i militi dell’Arma, chiamati dagli abitanti, hanno elevato nella zona di via Giovanni XXIII una decina di contravvenzioni ad auto trovate in sosta il luogo vietato. M. S.


IL TEMPO
IN BREVE

Latina, rapinata agenzia di scommesse Sta indagando la polizia sulla rapina di sabato sera ai danni dell’agenzia «Stanleybet» di via Marchiafava. Alle 20,30, tre giovani, con cappellini e sciarpe, hanno minacciato il titolare, L.U., 31 anni, con una pistola. Poi hanno rovistato nei sacchetti ma non hanno trovato nulla ed hanno svuotato il portafogli del titolare. Bottino 400 euro. Latina, picchiato titolare di un bar Ha riportato una brutta ferita al naso il titolare del bar «Dolce Paradiso», al lido di Latina. L’uomo, 41 anni, è stato aggredito sabato notte nel suo locale da tre extracomunitari. Gli immigrati erano entrati nel bar ubriachi ed avevano chiesto da bere. Alla richiesta del barista di uscire dal locale i tre hanno reagito. Uno di loro ha afferrato una bottiglia di birra colpendo la vittima al naso. Gli aggressori sono fuggiti mentre l’uomo è stato portato in ospedale.


IL GAZZETTINO VI
VIDOR
Taglierino e coltello in auto Ora dovrà pagare un’ammenda

Vidor
Nel maggio del 2005 era stato fermato da una pattuglia dei carabinieri di Col San Martino in via Callonga mentre stava accompagnando a casa un suo amico a Colbertaldo. Ad insospettire i carabinieri era stato il procedere molto lento dell’auto, un mezzo francese, per il quale non serve la patente. A.V. 43 anni si era immediatamente fermato all’alt dei carabinieri che trovavano l’uomo in evidente stato di ebbrezza. Successivamente da un’ispezione visiva i carabinieri si accorgevano che all’interno del piccolo mezzo nel lato del conducente erano in bella mostra due cacciaviti, un taglierino ed un coltello, attrezzi, a dire di A.V. che gli servivano per potere svolgere il suo lavoro di giardiniere. Ieri mattina dal giudice Michele Vitale sono stati sentiti uno dei carabinieri di Col San Martino che avevano bloccato l’auto e appunto A.V. già noto alle forze dell’ordine per dei reati contro il patrimonio compiuti però nel lontano 1993. Dopo aver raccolto tutti gli elementi, il giudice ha deciso di condannare ugualmente a 75 euro d’ammenda l’imputato e ha provveduto alla confisca dei 4 oggetti trovati all’interno del mezzo. A nulla dunque sono valse le giustificazioni dell’uomo che in questi anni ha pagato tutti i debiti, e con gli interessi, che aveva con la giustizia.


IL GAZZETTINO PD
CITTADELLA
Sette arresti e due ritiri di patenti nel week end

Cittadella
(M.C.) Intensa nel fine settimana l’attività dei carabinieri dell’aliquota radiomobile e delle stazioni della compagnia della città murata. Numerosi i servizi di controllo del territorio, sicurezza stradale e anticrimine. Il bilancio: sette le persone arrestate su ordini di carcerazione con contestuale sospensione, emessi dalle autorità giudiziarie di Varese, Padova, Venezia e Milano. Si tratta di Ewui Idown del ’67 nigeriano, Luca Forese del ’65 di Piazzola sul Brenta, Giorgio Cavinato del ’50 di Curtarolo, Marcantonio Pestrichella del ’75 di Bari, Marco Mason del ’70 di Castelfranco Veneto, Andrea Visentin del ’70 di Padova e Aurel Moise del ’71, rumeno. Ritirate due patenti di guida, una per stato di ebbrezza e sotto l’influenza di stupefacenti. Fotosegnalate cinque persone prive di documenti di riconoscimento e permesso di soggiorno. Si tratta di due russe C.O. del ’79 e K.M. del ’71, D.B. bosniaco del ’75, C.A. del ’71 marocchino e P.S. rumeno del ’69. Fotosegnalate e rimpatriate con foglio di via obbligatorio dal Comune di Campodarsego per la durata di 3 anni: J.N. del ’90 nata in Francia, J.S. serba del ’90 e J.S. di Roma del ’67. Tutte con precedenti per reati contro il patrimonio, sono state sorprese ad aggirarsi per la cittadina a bordo di un’autovettura con contrassegno assicurativo contraffatto. Stesso trattamento per la modalva T.S. del 1982, incensurata.


IL GAZZETTINO VI
BORSO DEL GRAPPA
Dietro l’accusa di danneggiamento c’è una triste storia familiare

Borso del Grappa
(G.Z.) Dietro all’accusa di danneggiamento ed alla conseguente condanna da parte del giudice, una triste storia familiare.E’ quella che vede protagonista una donna di Borso del Grappa, che è comparsa ieri davanti al giudice di pace di Asolo dott. Domenico Scaturchio per un episodio che ha visto imputato il marito. All’epoca dei fatti, nel 2003 erano una famiglia normale ma poi l’uomo ha cominciato ad avere problemi di alcol fino ad arrivare a deteriorare i normali rapporti e quindi alla separazione. Solo che questi problemi sono proseguiti anche dopo tanto che l’uomo ha cominciato a maltrattare la donna e fare danni in casa arrivando anche a licenziarsi per non pagare gli alimenti (c’è anche un figlio di mezzo) fino ad arrivare al danneggiamento del giardino con la rottura di vasi ed altro. Da qui la querela della donna che ieri era in aula a differenza dell’ex marito. Dopo averla sentita, il pubblico ministero ha chiesto la condanna dell’imputato mentre l’avvocato dell’uomo ha spiegato che non ci sono elementi diretti che indicano una sua diretta responsabilità nei fatti e quindi va assolto. Il giudice però ha condannato l’imputato al pagamento di 150 euro di multa più le spese processuali.


AGI
VINO: COLDIRETTI, A 20 ANNI DALLA TRAGEDIA DEL METANOLO

(AGI) - Roma, 14 feb - Sono passati venti anni da quando nel 1986 il vino italiano ha conosciuto l’abisso del metanolo con morti e un intero settore produttivo finito nella polvere. E’ la Coldiretti insieme a Citta’ del Vino e a Symbola a ricordare il drammatico anniversario dal quale e’ partito il "rinascimento del vino italiano". "L’Italia oggi produce molto meno vino di allora - si legge in una nota - e le etichette nazionali sono apprezzate in tutto il mondo tanto che prestigio e giro di affari sono incomparabili con quelli di allora. In 20 anni, la passione di tanti operatori e la scommessa coraggiosa sulla qualita’, sui territori e i loro talenti hanno prodotto il rinascimento di un settore dato per spacciato e che ora e’ apprezzato e imitato in tutto il mondo. L’Italia e’ il secondo Paese produttore di vino nel mondo con un fatturato complessivo di circa 8,5 miliardi di euro. Dalla vendemmia 2005 si e’ realizzato un equilibrio produttivo tra vini bianchi e rosati o rossi, con una leggera prevalenza dei secondi (25,6 milioni di ettolitri). Quasi due terzi della produzione nazionale - precisa la Coldiretti - e’ stata realizzata nell’ordine in Puglia, Veneto, Emilia Romagna e Sicilia".


CORRIERE ROMAGNA
Vita d’inferno in zona stadio

CESENA - “Ci mancava solo che la partita si facesse al sabato. La domenica tutto l’antistadio è una distesa indecente di bicchierini usati e fazzoletti. Quando poi non ci sono bottiglie rotte di birra in ogni angolo”. E’ solo uno dei disagi che lamentano le tante persone che vivono nella zona dello stadio. “La pulizia viene fatta come di routine al lunedì - spiega una di loro - Ma questa non è una zona normale, quindi i bocchettoni rumorosi che ti svegliano alle cinque della mattina sono quelli degli spazzini che, per riunire carte e cartine, sollevano un polverone irrespirabile per tutta la mattina del lunedì. E i cassonetti? Sono sempre sgombri a metà. E quello lasciato intorno perché nel cassonetto non ci stava rimane lì. I residenti di via del Mare, in gran parte malati di bronchite, hanno fatto una petizione al sindaco per il disagio che procura il pub antistante quando alla sera della partita prolunga oltre l’orario consentito musica alta e festeggiamenti, ma non c’è stata alcuna risposta. Così, si dorme quando si può. Le raccolte differenziate sono una vera beffa. Si vedono spazzini mollare a terra blocchi di giornali perché non sono al posto giusto, ma nel bidone dei vetri”.Non è finita qui. “Nella rotonda - si fa per dire - Olimpia confluiscono sette strade e la mattina, quando cominciano a viaggiare i camion, è peggio della via Emilia. Occupa uno spazio così grande che è diventato pericoloso girare per una strada. Bisogna arrangiarsi per andare dal fornaio e già ti senti suonare il clacson perché la precedenza era la sua. Sempre a proposito di rotonda Olimpia, è veramente una miseria con quei due alberelli secchi che nessuno ha mai potato e tre cespuglietti sempreverdi che non ce la fanno a coprire la gramigna che cresce sempre in quantità. A metà della rotonda per fortuna c’è un bar che dà quotidianamente indicazioni su come prendere la via Emilia o andare all’ospedale. E’ evidente che la segnaletica ha qualche falla”.Infine, viene evidenziato il problema delle foglie. “Ormai ciascuno raccoglie le sue e non solo quelle del suo cortile, ma anche davanti a casa fino alla strada. Le foglie sono tante in via del Mare e spesso il vento le fa tornare indietro da dove sono state spazzate. E’ diventato il lavoro quotidiano dei residenti. I camion passeranno? Fra una settimana forse o dieci giorni e intanto queste foglie spostate dal vento e dalle macchine, che qui fanno di tutto e passano a gran velocità perché non c’è un vigile, non si sa più dove metterle. L’autunno è lungo e le foglie sono tante. Dicono che aumenteranno le tasse di Hera. Dove vanno a finire i nostri soldi?”.
Milena Mondini


IL GAZZETTINO VE
CAORLE Proposto ad agenzie di viaggi ed ai giornalisti un apposito Educational tour nel territorio
Vino, una nuova strategia
L’obiettivo è promuovere il prodotto, la sua cultura e la realtà in cui nasce

Caorle
Un Educational Tour del Veneto Orientale riservato alla stampa nazionale, alle agenzie di viaggio ed ai responsabili che trattano con i fornitori di vini: è questa l’originale iniziativa realizzata dalla Strada dei Vini Doc del Lison Pramaggiore allo scopo di introdurre una nuova strategia di promozione non solamente del vino e della sua cultura ma anche della realtà territoriale. Per due giorni, venerdì e sabato scorsi, l’Educational, dal titolo "Tra antico e nuovo, tra lingue di terra e pesce di mare: press tour alla scoperta dei prodotti tipici, delle cantine e delle suggestioni del paesaggio del Lison Pramaggiore" ha coinvolto i partecipanti in un viaggio alla scoperta delle tradizioni del Veneto Orientale attraverso un programma di degustazioni libere e guidate in cantine tipiche del territorio, assaggi e momenti di approfondimento culturale e persino una gita in barca alla scoperta della laguna di Caorle.

"Con questa proposta - spiega Daniele Piccinin, presidente della Strada dei Vini, associazione tra operatori che ha lo scopo di promuovere e valorizzare il territorio legato alle denominazioni di origine controllata - vogliamo far conoscere le nostre cantine, l’ospitalità e il calore della nostra gente, la qualità e la professionalità dell’accoglienza, alla scoperta di un territorio ricco di risorse uniche che ama abbinare la cultura del vino, alle bellezze del paesaggio e alla storia".

Momento saliente è stato l’incontro con le autorità locali: sono intervenuti il presidente della conferenza dei sindaci del Veneto Orientale, nonché sindaco di Portogruaro, Antonio Bertoncello e l’assessore provinciale alle Attività produttive ed all’agricoltura, Giuseppe Scaboro che, nella storica cornice dell’Azienda Agricola Ca’ Corniani, hanno ricordato l’importanza di promuovere la realtà territoriale che è ormai divenuta una componente fondamentale della realtà turistica regionale. Scaboro ha poi auspicato una maggiore sinergia tra i comuni del Veneto Orientale, gli operatori privati e l’associazione Strada dei Vini, allo scopo di creare una vera e propria filiera turistica. "Filiera che ha però bisogno di coinvolgere la città di Venezia".
Riccardo Coppo

© asaps.it
Mercoledì, 15 Febbraio 2006
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