L’episodio aveva suscitato un grosso clamore. Un autista di LineeLecco, lo scorso 16 aprile, era stato denunciato per guida in stato d’ebbrezza ed era stato sospeso dal lavoro. Ma ieri il giudice Maria Cristina Sarli del tribunale di Lecco lo ha assolto da questa accusa, al termine di un processo durato poco meno di un’ora.
Il commento dell’Asaps. Colpevole fu la mignon. Liquore d’emergenza…Ora aumenteranno i collezionisti delle piccole bottigliette!
È sempre antipatico entrare nel merito del processo, ma ogni tanto è anche doveroso dire la nostra. In fondo si tratta di un’opinione e riteniamo di non ledere nessuno. Ci sembra assurdo, però, che l’autista di un bus – uno che sta al volante per professione e che ha la responsabilità diretta sull’incolumità di chi vi si trova sopra in qualità di trasportato – debba andarsene al lavoro con una bottiglia di liquore mignon. Ci sembra anche strano che una quantità così esigua, pur trattandosi di superalcolico, abbia potuto indurre lo stato di ebbrezza poi riscontrato dall’etilometro: macchina che non sbaglia, questo è assodato. Se sono veramente andate così, le cose, l’autista ha sbagliato comunque: innanzitutto perché a bere non si cancella un evento. Lo si annebbia, semmai. Poi – anche questo dovrebbe essere considerato – ha creato un pericoloso equivoco in chi è arrivato dopo per rilevare lo stato delle cose, l’organo di polizia. Non abbiamo elementi per dare una nostra valutazione, ma se le cose sono andate davvero come le descrive il cronista, allora sarebbe stato ben più interessante sentire qualche testimone in più. Troppo facile, secondo noi, dire di aver bevuto dopo. Troppo pericoloso far passare questa linea: basta tenere una bottiglia in macchina e dire a chi ci controlla, dopo un incidente, di aver bevuto mentre si attendeva l’arrivo della Stradale. La paura è paura!
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