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Notizie brevi 23/08/2024

Giovanni Iannelli cadde durante una corsa ciclistica e morì a 22 anni: organizzatori condannati a pagare 1 milione

Il giovane ciclista di Prato era impegnato in una corsa a Molino dei Torti, in provincia di Alessandria: morì dopo 36 ore di agonia. Il tribunale 5 anni dopo ha riconosciuto la responsabilità degli organizzatori della gara

Era morto il 7 ottobre del 2019 a soli 22 anni durante una gara ciclistica in Piemonte, ora al termine del processo di primo grado il Tribunale di Alessandria ha condannato gli organizzatori a pagare agli eredi circa 1 milione e 100 mila euro di risarcimento. Il giovane ciclista dilettante di Prato, Giovanni Iannelli, era caduto nella volata finale di una corsa a Molino dei Torti, in provincia di Alessandria, ed era morto dopo 36 ore di agonia nell’ospedale della cittadina piemontese. La vittima correva con la squadra del team Hato Green Tea Beer.

L’incidente era avvenuto il 5 ottobre all’arrivo dell’87/o Circuito Molinese: a 70 chilometri all’ora, Iannelli, dopo un contatto con altri corridori nel centro del gruppo, a 100 metri dal traguardo, era sbandato finendo contro un muro. Nel violento urto il casco è andato completamente distrutto e il ciclista pratese ha riportato gravissime lesioni. Era stato sottoposto a intervento chirurgico, ma le sue condizioni erano peggiorate e il 7 ottobre era infine deceduto.

 

 

Per i legali della famiglia della vittima, Stefano Bacci e Margherita Rindi, i responsabili della tragedia erano gli organizzatori della corsa e il giudice Alice Ambrosio, del Tribunale di Alessandria, ha dato loro ragione e con la sentenza di primo grado motivata e pubblicata nei giorni scorsi ha disposto la liquidazione in favore degli eredi delle somme stabilite durante il processo per risarcire tutti i danni subiti.

Stando al resoconto processuale, dalle fotografie e dai filmati raffiguranti lo stato dei luoghi e le fasi conclusive della gara, erano da subito apparse chiare le gravissime negligenze di tutti coloro avevano organizzato la gara, individuabili nella manifesta scarsità delle transenne obbligatorie nel tratto finale di gara, nella mancanza di protezione delle colonne di mattoni rossi contro cui era andato a impattare il giovane corridore, prospicienti se non addirittura direttamente situate sulla sede stradale percorribile dai ciclisti e, in generale, nella estrema pericolosità del tratto di arrivo finale della gara.

«Ritiene il Tribunale che il tratto di arrivo della gara di Molino dei Torti, all’altezza del civico n. 45, proprio per la conformazione della strada in quel punto e per le caratteristiche della competizione in questione, destinata a terminare con i ciclisti in volata a ranghi compatti, lanciati a velocità impressionanti, avrebbe dovuto essere considerato dagli organizzatori alla stregua di un potenziale punto di caduta, altrettanto vulnerabile come le curve strette e i restringimenti richiamati dalla norma regolamentare».

Da queste motivazioni, dalle testimonianze, e dalle perizie disposte in giudizio, il Tribunale è arrivato al verdetto di colpevolezza della società che ha organizzato la gara. Non è stata riconosciuta, invece, alcuna responsabilità nei confronti del Comune di Molino dei Torti, soggetto pacificamente non coinvolto nell’organizzazione della gara in questione dove ha perso la vita il giovane ciclista pratese, una morte che aveva suscitato sgomento e dolore in città e non solo.

da corrierefiorentino.corriere.it

 


 

 

 

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Venerdì, 23 Agosto 2024
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