Dai materiali esplosivi, infiammabili o comburenti,
alle sostanze infettanti. Sono molte di più di quanto si possa pensare le merci
pericolose che transitano sul territorio piacentino. «Basti pensare ai rifiuti ospedalieri
o ai combustibili utili al riscaldamento delle case, a tutte le sostanze in
entrata e in uscita dalle industrie chimiche piacentine», ha ricordato Diego
Cremona, consulente per la materia dell’Associazione Industriali. Ieri
Confindustria ha organizzato un incontro rivolto a tutti i rappresentanti delle
forze dell’ordine presenti sul territorio piacentino.
E la giornata è stata interamente centrata sull’approfondimento
dell’Accordo europeo per il trasporto internazionale di merci pericolose per strada
(Adr), aggiornato nel 2005. Ma i trasportatori italiani non sembrano peccare
sulla preparazione relativa all’argomento. «È una categoria di professionisti
preparati, le difficoltà piuttosto si riscontrano nella concorrenza in arrivo
da alcuni paesi dell’estero dove non viene seguita la stessa normativa», ha
ricordato Cremona. Durante il convegno sono state analizzate le 13 classi di
pericolo delle merci, i documenti necessari, le esenzioni e i metodi di
trasporto. «Le merci pericolose per il trasporto devono essere confezionate in
colli, che possono essere cartoni, fusti, bottiglie o tubi a pressione per i
gas» ha spiegato Cremona. Norme speciali riguardano anche gli imballaggi.
«Devono sempre essere approvati - ha ricordato -. Per ogni merce è previsto un
tipo di imballaggio».
Ma viene considerata anche la categoria del trasporto "alla
rinfusa". «Riguarda però solo pochi, determinati, tipi di merce», ha
aggiunto. L’Adr è una normativa in continua evoluzione. «È una legge che si
rinnova ogni due anni», ha ricordato l’esperto. L’incontro è stato aperto dal
saluto di Cesare Betti, direttore dell’Associazione industriali e da un
intervento di Giorgio Cravedi, presidente della sezione Merci pericolose di
"Anita", l’associazione nazionale Imprese Trasporti Automobilistici.
«Abbiamo ritenuto di fondamentale importanza sensibilizzare ulteriormente le
forze dell’ordine che agiscono per il controllo sul territorio. Abbiamo voluto
offrire loro un aiuto nell’interpretazione della normativa vigente che appare
particolarmente complessa», ha ricordato Cravedi. Ieri ad assistere alla
giornata di studio anche Giovanni Dragotta, comandante dei carabinieri e Carlo
Sartori, comandante della polizia Municipale, Enzo Compagnin comandante della
polizia forestale, Agostino Agostini, comandante della polizia Stradale.
Ilaria Molinari
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