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Articoli 17/10/2024

La legge sull'omicidio stradale e la condanna di un agente addetto alla gestione della viabilità
a cura Ufficio Studi ASAPS

Foto di repertorio dalle rete

A marzo 2016, all'indomani dell'approvazione della legge nr. 41/2016 che introdusse i nuovi reati di omicidio stradale (art. 589-bis c.p.) e lesioni personali stradali (art. 590-bis c.p.) e della circolare ministeriale n. 300/A/2251/16/124/68 del 25 marzo 2016, avevamo compreso che questi reati avrebbero riguardato anche altri soggetti e non solo i conducenti coinvolti nel sinistro mortale o con feriti gravi. Lo avevamo compreso per le prime condanne di sindaci e dirigenti comunali, inadempienti per la manutenzione delle strade, delle infrastrutture e della segnaletica orizzontale e verticale ma anche per la ricerca di "un concorso" utile alle difese, al fine di ottenere uno sconto di pena, per l'autore della morte di una persona a seguito di una violazione di una norma di comportamento. Quanto accaduto a Monza in queste ore, ne è la prova ulteriore. Il giudice del Tribunale di Monza ha infatti condannato rispettivamente ad un anno di reclusione, pena sospesa, per omicidio stradale sia l'autotrasportatore che aveva investito una anziana sulle strisce pedonali mentre stava telefonando con il cellulare, ma anche l'agente della polizia locale che stava effettuando segnalazione manuale: entrambi non si erano accorti che la signora aveva iniziato ad attraversare. Proprio l'agente aveva dato il via alla circolazione viaria. Il tutto era accaduto durante una manifestazione che - come spesso avviene - aveva spazientito gli automobilisti in coda, mentre il caos di una viabilità cittadina sempre più critica, impediva solitamente di fare con serenità il proprio lavoro, di fronte a conducenti aggressivi perchè in attesa di riprendere la circolazione. Una condanna, ora in primo grado, che deve far riflettere tutti gli operatori di polizia stradale, ogni giorno impegnati seriamente nella gestione della viabilità cittadina ma anche sulle autostrade e sulle strade extraurbane, tra auto e conducenti sempre più disattenti ma anche astiosi verso il rispetto degli altri e delle regole. Una tragedia, con la perdita di una vita umana che ha portato ad una duplice condanna, inaspettata anche per chi indossa una divisa, operatori che sono dalla parte degli utenti deboli. Leggeremo le motivazioni della sentenza e seguiremo i successivi gradi del procedimento penale. (ASAPS)

 

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Giovedì, 17 Ottobre 2024
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