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Articoli 21/10/2024

Aumento biennale sanzioni al codice della strada: cosa prevederà la legge di Bilancio 2025?
a cura Ufficio Studi ASAPS

Vogliamo tornare a trattare uno dei temi più delicati, sia dal punto di vista economico ma anche di addetti ai lavori, che è quello dell'aumento biennale delle sanzioni al codice della strada, previsto dall’articolo 195, comma 3, del Codice della Strada (D. Lgs. n. 285/1992 e s.m.i.). Non possiamo però non fare un piccolo passo indietro su quanto accaduto negli ultimi anni, per far comprendere quanto sia importante ora assumere decisioni tempestive in previsione della prossima legge di bilancio anno 2025, che viene predisposta in questi giorni e che dal 21 ottobre vedrà l'avvio dell'iter di approvazione in Parlamento, entro il 31 dicembre 2024.

ASAPS si era appellata nell'autunno 2022 al Governo e al Parlamento, affinché, vista l’elevata percentuale di incremento, fosse bloccato l’aumento biennale delle sanzioni al Codice della Strada che sarebbe scattato il 1° gennaio 2023 come previsto dal Codice della Strada. Il Governo infatti con l'art. 1 comma 497 della legge di Bilancio, aveva previsto che "in considerazione  dell'eccezionale  situazione  economica,  a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente  legge,  per gli anni 2023  e  2024  e'  sospeso  l'aggiornamento  biennale  delle sanzioni  amministrative  pecuniarie  in   misura   pari   all'intera variazione, accertata dall'ISTAT, dell'indice dei prezzi  al  consumo per le famiglie di operai e impiegati (media nazionale)  verificatasi nei due anni precedenti, prevista  all'articolo  195,  comma  3,  del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285."
A causa dell’inflazione di quel periodo infatti, l’indice FOI, indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, pubblicato da ISTAT e anticipato dall’Ufficio Studi di ASAPS tra dicembre 2020 e novembre 2022, aveva subito un aumento stratosferico, +15,2%.
ASAPS ci aveva già provato esattamente 10 anni prima, era l’ottobre 2012, con l’allora Presidente del Consiglio Mario Monti, ma tutto rimase inalterato con uno scatto in avanti del 5,4%, in un altro momento difficile per l’economia nazionale per le aziende e per le famiglie.
Il risultato del 2022 fu quello di impedire una vera stangata per tutti i conducenti. La conseguenza, se fosse stato pubblicato il decreto del Ministero dell’Economia e Finanze a fine dicembre 2022, sarebbe stata quella che un semplice divieto di sosta sarebbe passato dagli attuali 42 euro a 48 euro, l’uso del cellulare alla guida da 165 euro a 190 euro, il superamento dei limiti di velocità tra i 10 e i 40 km/h sarebbe passato da 173 euro a 199 euro, mentre la medesima violazione della fascia tra i 40 e i 60 km/h sarebbe passata  da 543 euro a 626 euro, un accesso abusivo alle zone a traffico limitato o il transito non autorizzato su una corsia riservata al trasporto pubblico da 83 euro a 96 euro. Due anni fa il grido di allarme dell’ASAPS fu accolto.
Ma cosa accadrà adesso? Le possibili ipotesi sono tre. La prima, il Governo con una nuova norma, potrebbe far ripartire l'aumento delle sanzioni (ora sospeso) e tener conto di 4 anni di inflazione, partendo dal dicembre 2020 fino al prossimo novembre 2024. Si recuperebbero i due anni di sospensione. Ma quali effetti? Devastanti. Ad oggi l'indice FOI, dopo la pubblicazione del tasso del mese di settembre 2024, sarebbe di un +17,3%. Peggio di prima.

La seconda soluzione, non effettuare alcun intervento legislativo nella legge di Bilancio 2025, applicando semplicemente quanto previsto dall'art. 195 del Codice della Strada, facendo riferimento al normale periodo dicembre 2022-novembre 2024, che porterebbe ad oggi un aumento dell'indice FOI a +1,5%, con aumenti minimali di uno/due euro, nella maggiorparte dei casi più frequenti di violazioni al Codice della Strada.
La terza ed ultima soluzione, il Governo ripropone con una norma, la sospensione dell'aumento biennale, lasciando tutto invariato fino al dicembre 2026.
Al momento l'Ufficio Studi ASAPS non ha informazioni maggiori sulla scelta che il Governo intende intraprendere. Saranno così decisive le prossime settimane, con l'avvio in Commissione Bilancio alla Camera dell'esame del testo che verrà depositato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Ministero dell'Economia e Finanze.

Ricordiamo gli aumenti biennio per biennio dall’introduzione del Nuovo Codice della Strada delle sanzioni amministrative pecuniarie

1) decreto 20.12.1996 G.U. 28.12.1996 nr. 303        +17,5% (quadriennio 1992-1996)
2) decreto 22.12.1998 G.U. 28.12.1998 nr. 301        +21,2%
3) decreto 29.12.2000 G.U. 30.12.2000 nr. 303        +4,8%
4) decreto 24.12.2002 G.U. 30.12.2002 nr. 304        +5%
5) decreto 22.12.2004  G.U. 30.12.2004 nr. 305       +4,1%
6) decreto 29.12.2006  G.U. 30.12.2006 nr. 302       +3,6%
7) decreto 17.12.2008  G.U. 30.12.2008 nr. 303       +5%
8) decreto 22.12.2010  G.U. 31.12.2010 nr. 305       +2,4%
9) decreto 19.12.2012 G.U. 31.12.2012 nr. 303        +5,4%
10) decreto 16.12.2014 G.U.31.12.2014 nr. 302       +0,8%
11) decreto 20.12.2016 G.U.30.12.2016 nr. 304        +0,1%
12) decreto 27.12.2018 G.U.29.12.2018 nr. 301        +2,2%
13) decreto 31.12.2020 G.U. 31.12.2020 nr. 323       - 0,2%
14) legge di bilancio 29.12.2022, nr. 197 G.U. 29.12.2022 nr. 303 VARIAZIONE BLOCCATA PREVISTA DA ART. 1 comma 497

 


 

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Lunedì, 21 Ottobre 2024
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