(ASAPS) TORINO – Una nuova offensiva della Polizia Stradale
di Torino (ancora loro) è stata sferrata venerdì scorso, contro
un’organizzazione dedita a furti e rapine in danno di autotrasportatori.
L’hanno chiamata operazione “Lupin”, ma stavolta l’ispettore Zenigata è
riuscito a mettere nel sacco il proprio avversario, chiudendo in carcere anche
i complici. In manette sono finite 11 persone, tutte di Bitonto, che avevano
preso di mira – negli ultimi tempi – le aree di servizio del nord Italia. Qui
sorprendevano nel sonno ignari camionisti, alcuni dei quali subivano il furto
della merce, mentre altri venivano addirittura rapinati. Gli ultimi colpi sono
stati attentamente studiati dai poliziotti di Torino, che alla fine sono
arrivati a scoprire il capannone dove la refurtiva veniva custodita prima di
essere reimmessa sul mercato. Sono stati rinvenuti e sequestrati 560 computer
portatili, 110 televisori al plasma e decine di quintali di abbigliamento
firmato. Subito dopo il Gip ha emesso le custodie cautelari in carcere e gli
inquirenti del capoluogo piemontese, che lavoravano in stretto contatto con
quelli di Alessandria, si sono avvalsi della collaborazione della Polizia
Stradale di Bari e Milano, e dal commissariato della Polizia di Stato di Bitonto.
Le indagini sono durate relativamente poco: nel settembre 2005 i primi
elementi, poi le attività tecniche e infine la cattura, con la ricostruzione di
tutti gli spostamenti dei soggetti, che ogni settimana partivano dalla Puglia
verso il nord Italia, ispezionando le aree di servizio o di parcheggio una per
una. Alla fine avevano rubato o rapinato merce per oltre 2 milioni di euro.
Alcuni giorni fa, però, la svolta delle indagini. Alcuni sospettati, in tutto
12, sono stati pazientemente pedinati e poi arrestati in flagranza di furto, a
Peschiera del Garda, sulla A4. il cerchio si è chiuso con la scoperta del
capannone, che per essere individuato ha impegnato gli investigatori in
indagini estenuanti, in una sorta di after
hours. Le batterie si muovevano con drappelli di tre auto, una delle quali
aveva il compito di battere la strada segnalando i movimenti delle pattuglie,
mentre le altre due operavano gli assalti. Poi, un quarto veicolo – un
autocarro – prendeva in consegna la merce e metteva quanta più strada possibile
dal luogo del furto e i ficcanaso della Stradale, che però, senza essere visti,
non mollavano la presa. A Peschiera Borromeo, nel Milanese, lo stoccaggio della
merce e l’epilogo, con l’esecuzione delle misure cautelari per furto aggravato.
Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore di Alessandria Francesca
Crupi. (ASAPS)
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