Giordano Biserni, presidente Asaps, così commenta la notizia. 1)
“In materia di giudizi davanti ai Giudici di pace, le cose non hanno sempre
funzionato bene. Ora ci sarà finalmente un termometro per la verifica e il
monitoraggio dell’operato dei Giudici di pace da parte dei colleghi togati,
giudici di carriera che potranno recuperare il giusto profilo di applicazione
della norma, che in più occasioni è apparso a molti fin troppo svilito da
numerose sentenze a dir poco approssimative e addirittura innovative in modo
molto ‘originale’ del diritto da parte dei giudici onorari. Verrebbe da dire
una battuta del tipo ‘la ricreazione è finita’, ma saremmo ingenerosi nei
confronti dei tanti Giudici di pace che comunque hanno svolto bene il loro
lavoro, senza confonderlo col ruolo di assistenti sociali, come altri hanno
invece fatto”. 2)
“Rimane da risolvere il dispendio di energie con presenze numerose di operatori
di Polizia per la discussione dei procedimenti. Operatori che in molti casi,
sotto il tiro incrociato dei difensori spesso sostenuti dai Giudici di pace, si
sentono più imputati che testi. Non sarebbe da scartare l’idea di una sorta di
avvocatura amministrativa dello Stato e delle Amministrazioni locali deputata a
seguire puntigliosamente e in modo molto professionale i procedimenti in tutto
il loro evolversi”. Avvocato Dattolico, in veste di coordinatore di Giudici di
pace di Milano, che cosa risponde a Giordano Biserni, presidente Asaps? 1)
“Biserni esagera. I Giudici di pace hanno sollevato numerose questioni di
illegittimità costituzionale delle norme del Codice della strada. Svolgendo un
lavoro preziosissimo. Inoltre, hanno difeso automobilisti e motociclisti contro
verbali irregolari, notifiche in ritardo, apparecchiature per la rilevazione
della velocità non omologate o non tarate o usate in modo illegittimo. Insomma
i Giudici di pace, se e quando era il caso, hanno tutelato il cittadino contro
ingiustizie e vessazioni”. 2) “Non è accettabile l’affermazione che gli operatori di Polizia
abbiano dovuto sottostare al tiro incrociato dei difensori dei ricorrenti,
dovendosi considerare che la Polizia (e quindi il Prefetto) oppure il Comune si
avvalgono di una compagine difensiva sempre agguerrita. Infatti c’è
un’avvocatura comunale e dello Stato contro le quali si trova spesso il cittadino
inerme e sprovveduto”. In definitiva, la possibilità di fare ricorso in Tribunale che cosa
comporta per il cittadino? “L’appello in Tribunale anziché in Cassazione ha pro e
contro per il cittadino. Vantaggio: avrà un secondo grado di giudizio, esattamente
come la controparte. Svantaggio: dovrà avvalersi di un legale, cosa che non
tutti possono permettersi. In secondo grado, si presenterà una disparità di
base ancora più marcata che di fronte al Giudice di pace. L’automobilista per
costituirsi in Tribunale avrà la necessità inderogabile di un avvocato, fatto
che invece dinnanzi al Giudice di pace può essere evitato, in quanto può
difendersi da solo”. Noi non replichiamo a
Dattolico. Confermiamo tutto quello che abbiamo scritto. Lasciamo giudicare l’opinione
pubblica e gli operatori di polizia umiliati ogni giorno con
sentenze molte volte a dir poco discutibili e assurde (specie fino a
qualche tempo fa), delle quali possiamo fornire ampia documentazione. Crediamo
che un riequilibrio del sistema di giudizio e dell’appello faccia bene alla
giustizia nel suo complesso, ai cittadini per primi, alla tutela dei loro
diritti, ma anche alle forze di polizia che applicano la legge, messe
spesso in discussione come fossero costituite da soli incapaci. Tutto questo
non ha fatto assolutamente bene alla giustizia e tanto meno alla
sicurezza sulle strade, sulle quali si paga un prezzo che a molti sembra
sconosciuto. Non a noi. Giordano Biserni
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