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Notizie brevi 28/02/2006

Cinquemila polizze false Operazione della Polizia stradale nel Cosentino. Scoperta una truffa alle assicurazioni

COSENZA - Falsi incidenti e migliaia di polizze false: ruotava attorno a questi due elementi la truffa scoperta dalla Polizia stradale ai danni di alcune tra le più importanti società di assicurazioni. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Cosenza, Raffaele Barela, hanno portato all’emissione da parte del gip, Giuseppe Greco, di cinque ordinanze di custodia cautelare contro altrettante persone. Le persone indagate nell’ambito della truffa, che andava avanti dal 1999, sono una cinquantina. Tra loro anche periti e liquidatori di società di assicurazione e medici di case di cura private che sono stati sentiti nel corso delle indagini come persone informate sui fatti. Per loro, comunque, non sono emersi, al momento, elementi tali da indurre il sostituto procuratore Barela a chiedere l’emissione di provvedimenti restrittivi. L’inchiesta, comunque, prosegue per definire il quadro completo delle responsabilità ed il meccanismo della truffa. Delle cinque ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip ne sono state eseguite quattro. I provvedimenti riguardano Agazio Merenda, indicato dagli investigatori come l’ideatore della truffa, Angelo Esposito, Giro Pirri e Gaetano Pancaro. Quest’ultimo è stato individuato ed arrestato a Lugo di Ravenna. La quinta persona destinataria di provvedimento restrittivo risulta, al momento, irreperibile. L’organizzazione scoperta dalla sezione di Cosenza della Polstrada, diretta da Gianfranco Martorano, aveva ramificazioni anche nel nord Italia, ed in particolare nelle zone di Padova e Ravenna. Sarebbero state immesse, complessivamente, nel circuito assicurativo, circa cinquemila polizze di assicurazione false, alcune centinaia delle quali sono state sequestrate dalla Polizia. Dalle indagini è emerso anche la falsificazione dei documenti relativi ad incidenti stradali. Un semplice tamponamento diventava, così, un incidente stradale con feriti, grazie a certificati medici falsi redatti su prestampati in bianco trafugati a case di cura private oppure riprodotti mediante scanner. Sarebbero state centinaia, inoltre, gli incidenti stradali falsi di cui i componenti l’organizzazione sarebbero riusciti a farsi liquidare i danni. Sono state sequestrate anche 500 false cartelle cliniche con l’attestazione di periodi di fisioterapia in case di cura private in realtà mai avvenuti. Documentazione che veniva utilizzata per dimostrare lesioni attribuite in maniera fittizia per incidenti stradali ed infortuni. Le società di assicurazione truffate sono state in tutto otto, con un danno economico di circa due milioni di euro. Ma la stima, riferiscono gli investigatori, è ancora parziale. Nell’ambito dell’inchiesta, inoltre, è stato scoperto un “giro” di polizze assicurative false che sarebbero state vendute al prezzo di cento euro l’una. Solo a Bisignano, un centro in provincia di Cosenza, sono stati individuati e sequestrati cento veicoli che circolavano provvisti di contrassegni assicurativi falsi.


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Da “Il Giornale di Calabria” del 27 febbraio 2006
Martedì, 28 Febbraio 2006
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