Francesco: rispettare il Codice della strada è puntare sulla vita
"Vi incoraggio a impegnarvi nella sensibilizzazione al rispetto delle regole del Codice di sicurezza stradale.”
È un invito accorato, quello rivolto da Papa Francesco nel saluto ai rappresentanti della Federazione Motociclistica Italiana, che si è tenuto oggi, 25 novembre, in Sala dei Papi. In gioco ci sono le vite di tanti giovani, che ammirano “i campioni” delle due ruote ma “spesso sono incoscienti dei pericoli” alla guida.
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Francesco evidenzia il duplice compito della Federazione: da un lato, la gestione e la disciplina del motociclismo; dall'altro, il ruolo di rappresentanza a livello internazionale. In particolare, mette in luce l'importanza dell'educazione stradale, sottolineando che gli statuti dell'organizzazione stessa prevedano "corsi da svolgere nelle scuole" per promuovere una maggiore consapevolezza sulle regole della strada.
Queste iniziative si inseriscono in un contesto tragico, segnato da un numero elevato di incidenti stradali che coinvolgono soprattutto le nuove generazioni.
“In molti casi la cattiva conoscenza o la mancata applicazione delle norme di sicurezza mette in pericolo l’incolumità non solo di chi guida, ma anche quella altrui.”
Il Papa conclude definendo il tempo dedicato alla sensibilizzazione sui temi relativi all’educazione stradale come “un investimento alla vita”.
Troppe vittime sulla strada, soprattutto giovani, aiutate a diffondere l’educazione stradale. Lo ha ammonito il Papa ricevendo una delegazione di motociclisti. Bergoglio li ha invitati ad “impegnarsi nella sensibilizzazione al rispetto delle regole del Codice di sicurezza stradale”, attraverso la diffusione dell’educazione stradale nelle scuole, in modo da “far riflettere i ragazzi, che ammirano i campioni delle moto ma spesso sono incoscienti dei pericoli”. “Sono moltissime le vittime di incidenti stradali, e tanti giovani sono lì! - il grido d’allarme del Papa - ; in molti casi la cattiva conoscenza o la mancata applicazione delle norme di sicurezza mette in pericolo l’incolumità non solo di chi guida, ma anche quella altrui. Per questo il tempo dedicato alle iniziative didattiche in tal senso è un investimento a favore della vita”.
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