IL MESSAGGERO (Frosinone) Per festeggiare vino a volontà, dolci e tanti “fini
fini” Vino a volontà, fini fini e dolci. La festa della Radeca
non sarà solo balli e canzoni. Come migliore tradizione vuole ad accompagnare
la festa più pazza dell’anno sarà il vino. Sono 560 i litri di vino casereccio
che l’associazione culturale "Il Giardino" ha messo a disposizione,
ma il quantitativo è destinato ad aumentare per via di iniziative spontanee,
cioè offerte di privati appassionati della festa. Si calcola che in tutto si arriverà a circa settecento
litri. Oltre alle varie cantine che la sera provvederanno a distribuire la
bevanda di Bacco come sempre il vino sarà distribuite già durante il corteo con
le classici botti dove si riforneranno i radecari. Sotto il profilo culinario
sono stati preparati oltre 2000 porzioni di fini fini (detti maccarune) che
saranno distribuiti prima in Largo Turriziani e poi nel rione Giardino. Non
mancheranno frappe, castagnole e altri dolci tipici di carnevale. Previsto un
imponente servizio d’ordine di vigili urbani, polizia e carabinieri per evitare
che la festa degeneri in risse come accaduto in passato. (*) Gia. Rus. (*) Nota: questo articolo descrive in maniera esemplare la nostra cultura del vino. Si commenta da sé. TRAGEDIA SFIORATA SULLA FANO-GROSSETO Ubriaco dorme nella corsia di sorpasso SANT’IPPOLITO C’è
mancato davvero poco, l’altra sera sulla superstrada Fano-Grosseto, che un
ubriaco non provocasse una tragedia. Un giovane di 28 anni di Serrungarina, tornando
a casa ubriaco da un matrimonio, ha pensato bene di fermarsi un attimo per
schiacciare un pisolino. Solo che, invece di farlo in una piazzola di sosta, ha
fermato l’auto nel bel mezzo della corsia di sorpasso. Automobilisti in transito
sono riusciti a schivarlo, hanno dato l’allarme e in pochi minuti è arrivata
una pattuglia della polizia stradale di Urbino. Gli agenti quasi non credevano
ai loro occhi: l’auto, una Toyota Yaris, ferma con il motore acceso, i fari
accesi e lo stereo a tutto volume. Dentro, il sedile reclinato e un giovane che
dormiva beatamente. L’incredibile episodio è successo sabato intorno alle 22
sulla carreggiata nord della superstrada, vicino a Sant’Ippolito. I poliziotti
hanno subito messo in sicurezza la viabilità, segnalando la presenza
dell’ostacolo, poi hanno tolto di mezzo l’auto. Il giovane è stato sottoposto
al test dell’etilometro (1,63, quando il limite è 0,50), denunciato per guida
in stato di ubriachezza e gli è stata tolta la patente. Sempre la polizia stradale di Urbino, ieri mattina, ha
rintracciato l’autore di un incidente avvenuto nella notte tra sabato e
domenica a Gabicce, all’incrocio tra via Romagna e via Vittoria. Per una
mancata precedenza si sono scontrate due auto, ma chi aveva provocato
l’incidente è fuggito. I poliziotti l’hanno rintracciato grazie ad alcuni
rottami rinvenuti: è un uomo di 39 anni che abita a Gradara. LA PROVINCIA DI COMO MILANO Si indaga sul tragico episodio avvenuto in un
quartiere ad alto tasso di microcriminalità, lo sparatore indagato per omicidio
colposo Vigilante si difende dall’aggressore, spara e lo uccide Vittima un
marocchino di 37 anni, raggiunto alla gola da un proiettile forse partito
accidentalmente durante una lite Una lite, poi un colpo di pistola: a terra il corpo di un
marocchino di 37 anni, Abdelkhalek Nakab, ucciso da una guardia giurata fuori
servizio sulle scale di un residence, un edificio dove casi di prostituzione,
spaccio e risse sono all’ordine del giorno. Il vigilante, V.P., 42 anni, è stato
lungamente interrogato, per circa tre ore, in Questura, alla presenza del
pubblico ministero che coordina le indagini, Piero Basilone, e alla fine è
stato indagato per omicidio colposo. L’ipotesi più probabile sarebbe insomma
quella di un colpo d’arma partito accidentalmente durante una colluttazione. È
accaduto ieri mattina, a Milano, in via Cavezzali, nella periferia nord, in una
zona, quella di via Padova, con una forte presenza di clandestini e
microcriminalità. E nel quartiere, quel luogo detto «il residence», in buone
condizioni fuori ma diviso in mini alloggi affittati in nero e subaffittati a
irregolari, era conosciuto ed evitato da tutti. E qualcuno forse ricorreva a
una sorta di vigilanza privata proprio per proteggersi da situazioni spiacevoli
che più volte in questi mesi si sono ripetute nel quartiere. Il marocchino
aveva precedenti per spaccio e ricettazione, è stato ucciso sulle scale
d’ingresso del palazzo, da un unico colpo di pistola che lo ha raggiunto alla
gola, senza lasciargli scampo. Inutili i soccorsi, che pure sono stati prestati
all’uomo con tempestività. All’inizio alcuni particolari della vicenda avevano
destato inquietanti interrogativi: primo fra tutti cosa ci facesse la guardia,
in borghese ma armata, davanti al palazzo, visto che ufficialmente, per il suo
istituto di vigilanza, era in malattia. Si era insomma pensato a un delitto
scaturito da un regolamento di conti, magari per un traffico illecito di
clandestini che proprio in quel quartiere poteva avere una delle basi operative.
Ma non era così. Alla fine di un lungo interrogatorio all’Ufficio prevenzione
generale, in Questura, il pubblico ministero Basilone ha evidentemente ritenuto
plausibile la sua ricostruzione circa un’aggressione e un colpo partito
accidentalmente. Il vigilante ha spiegato che l’uomo, sceso ubriaco dalla
sua stanza, ieri intorno alle 9, lo aveva prima aggredito e poi aveva
cercato di sottrargli la pistola. E lui ha reagito. In quel frangente sarebbe
partito, secondo la sua versione, il colpo accidentale che è risultato mortale.
L’uomo avrebbe inoltre spiegato di trovarsi lì, in borghese, fuori dall’orario
servizio, per una sorta di dopo-lavoro in nero. Un secondo lavoro dunque, come
spesso accade. All’esterno del residence, nelle ore successive all’omicidio, un
centinaio di immigrati ha protestato chiedendo giustizia, e in alcuni casi sono
stati contenuti a fatica dalla polizia nella strada antistante, dove si sono
verificati anche brevi tafferugli, specialmente all’uscita dell’amministratore
dello stabile, accusato «di assoldare vigilanti» e di «chiedere soldi per far
entrare la gente nelle stanze, oltre a far pagare prezzi salatissimi per gli
affitti». Il luogo dell’omicidio, infatti, è un residence nelle cui stanze si
trovano decine di extracomunitari, molti dei quali abusivi, irregolari e con
precedenti di diverso tipo. «Una volta era un albergo a cinque stelle - dice
una donna - e ci venivano le modelle. Una zona di lusso in cui la cronaca era
"rosa". Ora invece è una zona franca sempre più invivibile dove
quelli, dentro, fanno quello che vogliono». Gli abitanti del quartiere
lamentano da anni la situazione di illegalità che si verifica in quel luogo:
prostituzione e spaccio di droga, in particolare, sarebbero all’ordine del
giorno. Proprio lì, ieri, le guardie giurate a cui è stato affidato il servizio
di vigilanza sulla struttura erano intervenute per un incendio in una delle
stanze, scaturito, pare, a seguito di una lite tra immigrati. IL GRECALE Asl Fg/2: parte progetto prevenzione ’alcol e lavoro’ L’Assessorato della Salute della Regione Puglia ha infatti
aderito al progetto nazionale ed ha nominato coordinatore il dottor Matteo
Giordano, direttore del Dipartimento delle Dipendenze patologiche della Ausl
Fg/2 di Redazione Cerignola - La prevenzione all’uso inadeguato dell’alcol è
il fulcro centrale del progetto nazionale IL GAZZETTINO TREVISO Il fatturato "Astoria" sale del 13 per cento e
arriva a toccare i 22 milioni La Germania chiede più vino Non c’è stagnazione
economica che fermi la positiva progressione dei vini trevigiani di qualità. Lo
dimostra il bilancio di Astoria Vini, in un trend di crescita mantenutosi
pressoché costante dalla fondazione dell’azienda nel 1987. Il 2005 ha fatto
toccare al fatturato quota 25 milioni di euro, contro i 22 dell’anno precedente
(più 13\%). Sta acquisendo sempre maggiore importanza il mercato estero, con le
esportazioni che rappresentano il 25\% delle vendite totali. IL GAZZETTINO (PD) I NUMERI Affidamento per 148, semilibertà per altri 41 I detenuti che scontano la pena fuori dal carcere usufruiscono di misure alternative differenti. Dei 550 amministrati dall’Uepe di Padova, circa 200 sono a fine pena. Gli altri, invece, sono così suddivisi. Affidati 148 (26 stranieri), detenuti domiciliari 82 (15), detenuti domiciliari provvisori 19 (10), semiliberi 41 (7), liberi vigilati 20 (2), indultinati 17 (1), liberi controllati 11 (2). I semiliberi, a differenza degli altri, la sera ritornano a dormire in carcere ma trascorrono il resto della giornata fuori. I detenuti domiciliari, invece, devono scontare la pena rigorosamente in casa e non possono uscire. Tutti gli altri, infine, sono liberi ma devono sottostare a regole rigorose: devono avere un domicilio e un lavoro in regola, non devono frequentare pregiudicati e se sono tossicodipendenti o alcolisti devono seguire le cure mediche. Per la revoca non serve che commettano reati, basta il mancato rispetto di questi vincoli. IL GAZZETTINO (PD) LA STORIA (E.L.C.) Amed ha quarant’anni, è marocchino e fa
l’operaio. Deve scontare un anno per una serie di reati, dallo scippo alle
lesioni, dal furto dall’omissione di soccorso. Alle spalle ha precedenti per
tentata rapina e tentata estorsione, danneggiamenti, minacce, resistenza e
violenza a pubblico ufficiale. In diverse occasioni è stato pure sorpreso a
guidare l’auto ubriaco. A Padova ci vive da tanti anni, ha un permesso di
soggiorno, una moglie e due figli. Un anno fa ha capito di essere arrivato al
bivio, e ha deciso di imboccare la strada giusta. È andato al Sert, ha
raccontato la sua storia, ha chiesto aiuto. Perché la sua rovina è l’alcol.
Da allora si è messo in riga e alcuni giorni fa ha ottenuto l’affidamento in
prova. Non andrà in carcere e potrà proseguire quel cammino intrapreso ormai da
dodici mesi grazie al quale ha pure ottenuto un posto di lavoro. Amed è uno di
quei 550 detenuti amministrati dall’Uepe. Se non rispetterà le rigide regole
che gli sono state imposte finirà in prigione. Se invece proseguirà quel
cammino già iniziato potrà saldare in maniera costruttiva il suo conto con la giustizia
italiana. Il marocchino aveva presentato la richiesta per scontare quell’anno
di condanna con una misura alternativa. Al giudice ha spiegato di avere
ottenuto un alloggio popolare, di avere una moglie e due figli, di avere anche
dei fratelli disposti ad aiutarlo, di aver trovato un lavoro regolare a tempo
indeterminato e di essere in cura al Sert per risolvere i suoi problemi di
alcolista. Il Tribunale ha fatto le verifiche del caso scoprendo, ad esempio, che gli esami medici del Servizio per le tossicodipendenze hanno sempre dato esito negativo, confermando dunque il buon andamento della cura, che il datore di lavoro si è detto soddisfatto e che ha anche chiesto perdono alla vittima del reato da lui commesso. Insomma, un quadro soddisfacente e sufficiente a far decidere il magistrato di sorveglianza a firmare l’affidamento ai servizi sociali. Ma con precisi vincoli. Ad esempio non potrà uscire dal Comune di Padova senza autorizzazione, non uscirà di casa dalle 22 alle 7 del mattino, non dovrà avere rapporti con pregiudicati, dovrà portare a termine il trattamento terapeutico per i problemi di alcol, adempirà puntualmente agli obblighi di assistenza familiare. DENUNCIATO Scosso dalla sbornia, si arrabbia e danneggia anche la
"pantera" Tezze sul Brenta Si assopisce ai bordi della strada, di notte, per smaltire
la sbornia; lo svegliano e dà in escandescenze, ingiuriando i presenti e
danneggiando un mezzo della Polizia. Strambo episodio, nella notte fra sabato domenica, in via Jolanda,
a Stroppari di Tezze. Intorno alle 2 alcuni abitanti del posto hanno notato una
figura rannicchiata sul terreno. Era un uomo sulla quarantina, immobile,
apparentemente morto. Un residente si è avvicinato e gli ha sentito il polso:
il cuore batteva. L’uomo ha scosso lo sconosciuto, ma questi non ne voleva
sapere di tornare in sè. Sono stati avvisati l’Ospedale e la Polizia. Mentre si
stavano attendendo i soccorsi, è sopraggiunto un metronotte, che è riuscito a
destare l’individuo. Non l’avesse mai fatto! Il tipo si è arrabbiato:
"Andate via - urlava - lasciatemi in pace!". Il tutto condito da
minacce e offese. Quando sono arrivati sanitari e poliziotti lo sbandato ha
cercato di svicolare ma è stato fermato dalla "pantera". Per tutta
risposta l’individuo ha preso a pugni la carrozzeria e ha spezzato un
tergicristallo. Gli agenti l’hanno allora - non senza fatica - ammanettato e
consegnato agli infermieri che l’hanno portato al S. Bassiano. Era ubriaco
fradicio. Gli inquirenti hanno poi scoperto che il tizio - G.Z., 31 anni, di
Cuneo - aveva fatto baldoria con degli amici. Ieri l’allegro piemontese è stato
denunciato per danneggiamento. IL SECOLO XIX Tamponano macchine in coda e
fuggono bloccati dagli automobilisti inferociti Incidente sabato notte in un
lavaggio aperto 24 ore alle Pianazze La moda del momento? Andare a
lavare la macchina dopo la mezzanotte di sabato, prima di recarsi in discoteca
in Versilia. E’ quanto si evince dall’altrettanto strano incidente stradale
avvenuto addirittura all’interno di un car-wash self-service, aperto 24 ore su
24, tutti i giorni dell’anno: infatti un’auto impazzita, o meglio guidata da
un’ubriaco, ha fatto filotto, danneggiando le altre che erano in attesa del
loro turno di acqua e sapone. IL GAZZETTINO (VE) TRIBUNALE Sarà processata per
direttissima per il furto del taxi acqueo Sarà processata per direttissima la ragazza accusata di
aver rubato, la scorsa notte, un taxi acqueo ormeggiato a San Basilio, con il
quale ha fatto un giro per i canali della città. SANTA MARGHERITA Tre giovani risarciscono i chioschi derubati Sono stati già scarcerati i tre ragazzi di Marghera
fermati venerdì notte per rapina e resistenza a pubblico ufficiale per aver
preso d’assalto due chioschi di maschere e specialità veneziane in campo Santa
Margherita. AGI Economia INFLAZIONE: PRELIMINARE FEBBRAIO SCENDE A +2,1% ANNO (AGI) - Roma, 28 feb. - L’inflazione frena a febbraio. Secondo l’Istat, i prezzi al consumo presentano a febbraio un aumento congiunturale dello 0,2% e una variazione tendenziale del 2,1%. L’indice armonizzato dei prezzi al consumi registra una variazione mensile di meno 0,1% e una variazione di piu’ 2,2% rispetto al febbraio 2005. Sulla base dei dati finora pervenuti, calcola l’Istat, gli aumenti congiunturali piu’ significativi si sono verificati per i capitoli bevande alcoliche e tabacchi (+1,9%), trasporti (+0,8%) e servizi sanitari e spese per la salute (+0,7%); una variazione nulla si e’ verificata nel capitolo abbigliamento e calzature mentre una variazione nulla si e’ verificata nel capitolo ricreazione, spettacoli e cultura (-0,2%). Gli incrementi tendenziali piu’ elevati si sono registrati nei capitoli abitazione, acqua, elettricita’ e combustibili (+6%), bevande alcoliche e tabacchi (+5%) e trasporti (+4,3%). Una variazione tendenziale negativa si e’ registrata nel capitolo comunicazioni (-2,7%). «Filmato il pestaggio», è polemica Carabinieri
trasferiti dopo il fermo di un marocchino: firme in loro favore di SARA
IPPOLITO MODENA - I due carabinieri che domenica 19 scorso hanno
pestato un marocchino senza accorgersi di essere ripresi da un passante,
dovranno lasciare i loro posti di lavoro di Sassuolo e trasferirsi a Bologna.
Lo ha deciso ieri il comando provinciale dopo le polemiche scoppiate nei giorni
scorsi quando il video è finito sul web e quindi sulle prime pagine dei
giornali locali e sul tavolo del magistrato. A nulla sono valse le raccolte di
firme organizzate in città. E a nulla è servito che l’onorevole leghista Mario
Borghezio si sia precipitato in caserma sabato scorso per parlare con i due
carabinieri. Non gliel’hanno permesso. Il sindaco della Margherita e tutti i
partiti politici hanno manifestato solidarietà ai carabinieri e chiesto che se
qualcuno ha sbagliato venga punito. An, al contrario, continua a manifestare
fiducia ”a prescindere” nei carabinieri. E tanto per infervorare la polemica,
ieri è arrivata la notizia che a Milano un altro marocchino è stato ucciso da
un vigilante durante una colluttazione.
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (BASILICATA) Metaponto Nasce un club degli alcolisti in trattamento BERNALDA È stato istituito anche a Bernalda un club degli alcolisti in trattamento, inserito nell’ambito della rete territoriale dei servizi, denominata Aicat della Magna Grecia, con sede a Metaponto. La nuova associazione si prefigge di portare a conoscenza l’intera comunità cittadina sulle problematiche legate al consumo e all’abuso di alcol, nonchè a informare sui programmi e le metodologie messe in atto dal club. Previsti incontri, seminari scientifici, dibattiti e qualsiasi altra manifestazione, utile a sensibilizzare l’opinione pubblica sui guasti fisici e i disagi sociali provocati dall’alcolismo. Una dipendenza, da cui, spesso, è difficile, ma non impossibile uscire. Secondo alcuni dati, infatti, l’alcol fa molte più vittime della droga, specie tra i giovani, ma anche in fasce d’età più mature e fra tutti i ceti sociali. Il locale club degli alcolisti in trattamento intende dare sostegno a chiunque voglia uscire dal tunnel della dipendenza. an.mor. LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (BASILICATA) Due denunciati Offrono soldi alla Polizia per evitare multa MELFI Due autisti, entrambi di nazionalità polacca, sono stati denunciati in stato di libertà alla magistratura - con l’ accusa di istigazione alla corruzione - dagli agenti del distaccamento di Melfi della Polizia stradale, ai quali avevano offerto alcune decine di euro per evitare i controlli. Uno dei due autisti, inoltre, era in stato di ebbrezza, al momento del controllo da parte degli uomini della Polizia stradale. Gli agenti hanno accertato e contestato all’ uomo anche la guida con eccesso di velocità, la violazione del divieto di circolazione da parte dell’ autoarticolato (per il quale è stato disposto il fermo amministrativo) e la mancanza dei requisiti fisici e psichici necessari per guidare. Durante i servizi, gli agenti di Melfi della Polizia stradale hanno rilevato in totale 20 infrazioni al Codice della strada. Inoltre hanno ritirato due patenti e due carte di circolazione e hanno deciso la decurtazione di 39 punti dalle patenti degli automobilisti controllati. IL MESSAGGERO (MARCHE) Stato di ebrezza: una condanna E’ stato condannato per direttissima D.R.D. un fermano di 28 anni per resistenza e violenza a pubblico ufficiale. L’uomo era stato fermato dai Carabinieri della Compagnia di Fermo con l’accusa di guida in stato di ebbrezza. Al momento del ritiro della patente dopo la prova etilometrica aveva dato in escandescenze contro i militari ferendoli. CORRIERE ADRIATICO Sabato sull’Adriatica, giovane arrestato Ubriaco al volante
picchia i carabinieri FERMO - Una nottata brava quella di sabato scorso per un
giovane fermano, D.R.D. di 27 anni. L’uomo era stato notato da una pattuglia
dei carabinieri del nucleo radiomobile di Fermo mentre in auto lungo la strada
statale Adriatica sembrava essersi fatto prendere un po’ troppo la mano. LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (TARANTO) 1.lizzano Organizzata dalla Coldiretti Puglia, la
manifestazione al museo civico «Il nostro vino salvato dalla qualità» Un convegno a vent’anni dallo scandalo metanolo per
celebrare la rinascita del Primitivo LIZZANO «Accadde domani: a vent’anni dal metanolo il
rinascimento del vino italiano». E’ questo il tema del convegno organizzato a
Lizzano, al museo civico della Paleontologia, sabato, dalla Coldiretti della
Puglia, con l’obiettivo di tracciare il percorso storico che dal 1986 ha
permesso il riscatto delle nostre produzioni vitivinicole; piuttosto che per
ricordare uno dei più infelici scandali della storia dell’economia italiana. Si
contarono 19 vittime ed 11 persone rimasero cieche: tutte avvelenate dall’aggiunta
del metanolo, un componente naturale della bevanda alcolica, nel vino. Ad
illustrare le strategie adottate per il rinascimento delle produzioni locali,
il presidente regionale della Coldiretti, Giuseppe Brillante, il coordinatore
regionale dell’associazione «Città del vino», nonché sindaco di Lizzano,
Antonio Cavallo, il presidente della Cantina cooperativa di Manduria, Fulvio
Filo Schiavone, ed il presidente della Strada dei vini doc primitivo di
Manduria, Rita Macripò. Ma quanto e cosa ha insegnato lo scandalo del metanolo?
«Che l’unica strada da imboccare è quella della qualità. - risponde Brillante -
La sola in grado di permettere alle nostre produzioni di tenere testa per
competitività. Ma non solo. La vicenda del metanolo ci ha anche insegnato che
il vino e gli alimentari in generale hanno un legame così intrinseco con la
storia e la cultura di un popolo e delle sue tradizioni, che non ne possono
essere svincolati in nessuna maniera». In che modo è stato possibile il
rinascimento? «Vent’anni fa - prosegue il direttore di Coldiretti - il vino
aveva imboccato la via delle produzioni indistinte. Dopo questa terribile
esperienza, s’è compreso che bisognava puntare sulla qualità, sulla sicurezza
del prodotto e dell’ambiente, garantiti dal certificato. Lo scandalo - aggiunge
il sindaco Cavallo - ci ha dimostrato a caro prezzo che la quantità non porta
lontano. Anzi, penalizza il settore. Siamo risaliti dal punto più basso in cui
potevamo precipitare con la consapevolezza che occorreva puntare tutto sulla
qualità e sull’ancoraggio territoriale. Il vino, unito al paesaggio e alla
storia, rafforza la nostra identità locale oltre ad essere un importante
veicolo per il turismo e quindi anche per l’economia (*)». Quale ruolo ha
occupato e occupa il vino locale nella storia di questo rinascimento? «La
Puglia ha senz’altro una produzione molto importante. Si contano 24
riconoscimenti ed il 6 per cento del vino doc viene venduto. Tra doc e igt,
questa percentuale sale a 20. Ma dobbiamo e possiamo fare di più. Almeno il 50
per cento. La nostra Provincia - mette in luce Cavallo - occupa una buona
posizione. Il primitivo di Manduria è uno dei segni particolari della nostra
terra. Ma dobbiamo promuovere di più il nostro territorio, ancorando il vino
alle bellezze locali». Il metanolo: un brutto ricordo o una spia sempre accesa
a cui fare attenzione? «Senz’altro una lampadina rossa, un campanello d’allarme
sempre all’erta perché non si compiano gli stessi o simili errori». Pamela
Giufrè (*) Nota: i costi che lo stato paga per i problemi alcolcorrelati superano l’intero giro d’affari legato alla produzione ed al commercio di vino, birra e altri alcolici. LA GAZZETTA DEL
MEZZOGIORNO (TARANTO) 2.lizzano Come gli imprenditori del settore hanno raccolto
la sfida della qualità LIZZANO Indietro di vent’anni. Per non ripetere gli errori
del passato. La Coldiretti Puglia ha reso possibile un viaggio nel tempo sabato
scorso. Cominciando dal primo caso di avvelenamento per metanolo, il 6 marzo
del 1986, sino ad arrivare al 2006. Oggi la produzione dell’uva da tavola in
Italia si estende su 800mila ettari di terreno, di cui 115 mila pugliesi.
Ventiquattro dei nostri vini regionali sono Doc (hanno cioè Denominazione di
origine controllata) e 6 Igt (con Indicazione geografica tipica). Negli ultimi
anni la produzione ionica di vini Doc e Docg (a Denominazione di origine
controllata e garantita) è aumentata del 33 per cento. Inestimabile il valore.
Che rappresenta anche una grande ricchezza economica ed occupazionale per il
nostro territorio. Solo nel 2005 la Puglia vitivinicola ha aumentato i propri
quantitativi di vini Doc e Docg del 7,2 per cento. L’Igt è cresciuto del 14 per
cento. La Puglia è infatti la prima regione in Italia per la destinazione
dell’uva all’estero. E’ prima anche per la produzione di vino da tavola, terza
per Igt e settima per Doc. Taranto, invece, si colloca al terzo posto in Puglia
per l’uva da vino, con oltre 2 milioni di quintali di produzione. Sono cifre
che rendono chiaramente l’idea degli sforzi compiuti per risalire la china dopo
lo scandalo del metanolo, per il quale, insieme a Torino, la provincia di
Taranto fu tristemente famosa. Nel giro di tre mesi, infatti, lo scandalo finì
sotto i riflettori di giornali, radio e televisioni. Proprio nelle aziende
vitivinicole locali, infatti, come in molte altre italiane, fu aggiunto venti
anni fa metanolo in quantità esagerata. Dall’uno al 3 per cento. In realtà il
metanolo è un componente naturale del vino ed è presente in una misura compresa
tra 0,6 e 0,15 millilitri su 100 di alcol etilico. L’aggiunta in eccesso fu certamente
possibile per via della carenza di controlli. I primi sintomi
dell’avvelenamento furono la nausea e il vomito. Poi, dolori epatici e
pancreatici, disturbi visivi, la cecità, delirio e convulsioni (*). «Abbiamo
voluto ricordare questo difficile momento - rammenta il sindaco di Lizzano,
Antonio Cavallo, che è anche presidente regionale delle "Città del
vino" - per mettere in luce che dopo il metanolo c’è stata una vera e
propria inversione di rotta. Un cammino cominciato sulla strada della qualità.
Forse il prezzo da pagare è stato troppo alto. Certamente non si conoscevano
allora le conseguenze di questa operazione. Ma la ripresa oggi, possibile anche
grazie alla garanzia rappresentata dai continui controlli, è sotto gli occhi di
tutti». p.giuf Tutti ricordano, giustamente, i morti per il metanolo, pochi denunciano, purtroppo, i morti per alcol di ogni giorno.
IL GIORNALE DI VICENZA Guerra tra poveri sotto i portici I senzatetto vicentini presidiano
lo storico edificio dall’alba fino alle 19. Poi si preparano i “letti”
marocchini e indiani L’assessore Davide Piazza: «I
privati devono decidere Serve una collaborazione prima di sgomberarli» I
residenti: «Tutta la zona oramai non è più sicura di sera non si può passare» di Eugenio Marzotto Venti passi e un angolo di città, quello di palazzo
Angaran. Venti passi che corrono lungo i portici dell’edificio di via Torretti
dove gli spazi sono divisi tra disperati italiani e barboni del resto del
mondo. È la guerra tra poveri giocata sul filo della rassegnazione di
associazioni, enti e istituzioni che tentano ogni giorno, spesso invano, di
dare risposte al disagio e alla povertà. «Siamo senzatetto, ma non miserabili» Chi sono i clochard vicentini che vivono sotto i portici
di palazzo Angaran Da una parte i vicentini, dall’altra gli immigrati. Lungo
il quattrocentesco pavimento di palazzo Angaran, gli spazi sono divisi
equamente tra i senza tetto nostrani e quelli internazionali. Le regole, come
in un micro mondo, sono chiare. Dalle 7 alle 19 lì sostano un gruppo di
vicentini che hanno fatto di quel portico il loro salotto, cucina e camera con
vista lungo via Torretti. |