Il responsabile Giancarlo
Zecchinato illustra i dati del Ser.T. «Nei giovani è sottostimato il fenomeno
del consumo di bevande alcoliche» Tossicodipendenza, l’anno scorso in cura 654 persone Per 390 di loro i problemi solo legati alla droga (54 i
nuovi casi) , per 264 all’alcol (41). La cocaina ha lasciato il posto ai mix
micidiali Monselice -Una persona normale, integrata nella società e sostenuta
dalla famiglia. È questa la nuova immagine del tossicodipendente che esce dal rapporto
annuale reso noto dal Ser.T. (servizio per le tossicodipendenze) dell’Usl 17 di
Monselice, il cui distretto interessa la ventina di comuni del Conselvano e del
Monselicense. Quanto è lontana l’immagine del tossicodipendente che si
abbandona alla sua evasione chimica su un marciapiede, o che si apparta in un
angolo nascosto per "farsi". La situazione è cambiata radicalmente
anche in termini di sostanze. La cocaina ha lasciato il posto all’ecstasy e
all’alcol. Un mix potente del quale i nuovi "tossici" sembrano non
poterne fare a meno. «L’aumento delle persone che si rivolgono al Ser.T. è
nella norma - dice Giancarlo Zecchinato, responsabile del servizio - Sono 390
le persone che nel 2005 sono state in cura per problemi derivanti da sostanze
stupefacenti; 54 i nuovi casi; il 15 \% sono donne» Per quanto riguarda i problemi derivanti dalla dipendenza
da alcol, le persone che si sono rivolte al servizio sono state 264; 41 i nuovi
casi, di cui il 30\% donne. «Il fenomeno dell’alcol dipendenza nei giovani è
sottostimato - sostiene Zecchinato - Inoltre si tratta sempre più spesso di
persone "impegnative" sotto il profilo curativo. Infatti utilizzano
l’alcol come una forma per sconfiggere la depressione. Una situazione che si
complica, se poi nel tempo si sommano problemi di natura psichiatrica». Per quanto concerne gli interventi
a favore delle persone che hanno una dipendenza da alcol, il lavoro del Ser.T.
viene supportato dall’associazione alcolisti in trattamento della Bassa
Padovana e dalla comunità San Francesco di Monselice. «La comunità terapeutica
svolge un ruolo importante a favore degli alcolisti - commenta ancora il
responsabile del servizio per le tossicodipendenze dell’Usl 17 - Perché le
persone seguono un programma terapeutico di un anno e mezzo, durante il quale
iniziano un processo d’inserimento sociale. Poi rientrano gradualmente in
famiglia ed alla normalità». Il Ser.T. gestisce alcuni progetti di prevenzione della
sostanze stupefacenti nella scuole e nelle comunità comunali. Infatti l’età dei
tossicodipendenti, soprattutto da alcol, si sta abbassando pericolosamente. Orfeo Meneghetti SALUTE L’alcol è come un male oscuro ma chi beve non chiede aiuto Il 20 per cento dei giovani ha problemi di alcolismo,
anche se non lo ammette. Non sa dosare la quantità d’alcol da ingerire,
tantomeno decide di smettere, visto che il bere procura un piacere e la
malattia si maschera in euforici momenti di ebbrezza. Elisabetta Zanchetta IL GAZZETTINO (PD) L’assessore Sinigaglia ribadisce l’importanza di
sensibilizzare i baristi affinché vendano aperitivi di qualità Spritz low cost, e non sai cosa
bevi
E lo psichiatra Gallimberti lancia l’allarme: «Siamo all’alcolismo
infantile» Lo spritz costa troppo poco. Il prezzo basso è la cartina
di tornasole della scarsa qualità dei prodotti contenuti negli aperitivi
colorati, belli da vedere, buoni da gustare ma pessimi per l’organismo. (*) Ne
è convinto l’assessore comunale alle Politiche sociali Claudio Sinigaglia,
paladino di una corposa campagna di sensibilizzazione sul bere responsabile.
«Sono ancora troppi i baristi che somministrano bevante tossiche, spritz a
basso costo da liquorificio: con 10 euro ne compri 5, è una tendenza al ribasso
che non giova alla salute. Se gli aperitivi contenessero ingredienti doc non
potrebbero costare meno di 5/6 euro».Un paio di mesi fa l’appello ai barman
delle piazze a non servire spritz a pioggia, a considerare la qualità e non
solo la quantità. E quell’invito ha parzialmente dato i suoi frutti. «Cinque
esercenti si sono detti disponibili a sottoscrivere un codice di comportamento,
ad approcciarsi al cliente in modo diverso, facendo attenzione agli ingredienti
e al grado alcolico. Ciononostante - osserva Sinigaglia - c’è ancora chi sta
facendo speculazione: ci sono baristi che servono 800/1.000 spritz a sera e
anche il fenomeno dei gestori extracomunitari certo non aiuta. Alcuni poi
propongono forme promozionali, paghi 2 e bevi 3, senza rendersi conto che così
facendo si sfora facilmente la quantità media di alcol oltre la quale si è a
rischio». Dai 20 ai 40 grammi per gli uomini e dai 10 ai 20 per le donne:
questo il consumo di alcol ritenuto innocuo ma a volte, ricorda Sinigaglia, un
solo spritz di grammi ne fa anche 50/60. «Non si deve più parlare di
alcolismo giovanile, ma di alcolismo infantile», sostiene lo psichiatra Luigi
Gallimberti, direttore della Tossicologia clinica delle Farmacodipendenze
dell’Azienda ospedaliera - Università di Padova, autore del libro "Il bere
oscuro, viaggio nei misteri dell’alcolismo", edito da Bur - Rizzoli
(presentazione domani alle 18 in sala Paladin, palazzo Moroni). «Oggi si comincia a bere sempre più presto, addirittura
intorno agli 11 anni e il precoce contatto con l’alcol - osserva Gallimberti -
espone il cervello al rischio di sviluppare una dipendenza, una
predisposizione. E le conseguenze possono essere molto pesanti, tanto che sono
in aumento coloro che distruggono il proprio fegato e necessitano di trapianto.
La mia esperienza mi ha insegnato che i pazienti giovani in lotta con l’alcol
spesso criticano gli adulti: "se mia madre, mio padre, il mio professore
mi avessero tirato le orecchie e fatto capire a cosa andavo incontro, ora non
sarei ridotto così". Questo vale sia per gli uomini che per le donne,
ormai il bere al femminile sta bruciando le tappe. Ebbene, consiglio alle
famiglie - suggerisce Gallimberti - di vigilare in stretta collaborazione con
il medico di base, gli insegnanti, gli allenatori sportivi. E ai ragazzi dico:
divertitevi, ma lasciate perdere la chimica». F.Capp. (*) Nota: anche in un drink di
bassa qualità la sostanza più tossica rimane l’alcol. La politica di aumentare
i prezzi degli alcolici ha senso se si parte dal presupposto che è soprattutto
l’alcol che è tossico, non solo gli altri componenti. BRESCIA OGGI DESENZANO. Campagna di prevenzione contro l’abuso Bevande poco alcoliche «Diplomati»
i barman
Nei giorni scorsi la conclusione del corso promosso dal
Comune Prosegue la campagna «Non me la dai a bere!» contro
l’abuso di alcolici da parte dei giovani di Desenzano. Il bilancio, ad un anno
dal suo avvio, può dirsi soddisfacente. Questa almeno è la sensazione che hanno
ricavato l’assessore ai Servizi sociali Silvia Colasanti e gli esperti del
Laboratorio alchemico (Lab) dai risultati ottenuti. Infatti, si è appena
concluso un corso breve di formazione per la selezione del personale a cui
hanno aderito ben quindici titolari o direttori d’esercizio dei principali
locali della città gardesana mentre nel mese di dicembre la campagna di
sensibilizzazione aveva visto il coinvolgimento del teatro Alberti, Street’s
Angel, Café Plaza e Backstage i quali avevano offerto al proprio pubblico versioni
analcoliche di famosi cocktail. Il progetto, lo ricordiamo, è nato
dall’esigenza di sensibilizzare adulti e giovani in particolare nel consumo
moderato di alcolici. L’iniziativa è dunque partita a spron battuto lo scorso
anno quando ben quaranta titolari di pubblici esercizi avevano accolto con
favore l’appello lanciato dall’amministrazione comunale, partecipando poi ad
una sessione d’istruzione tecnica. Durante le lezioni i barman hanno imparato a comporre
bevande miscelate a basso tenore volumetrico e a trasformare i cocktail più
gettonati tra i ragazzi in drink soft e a basso contenuto alcolico. Lo scorso anno, tra l’altro, grazie ad un blitz degli
agenti della Polizia Urbana venne scoperto un vasto giro di minori che
frequentavano un locale cittadino dove consumavano in tutta tranquillità
bevande alcoliche. L’esercizio rimase chiuso per un certo tempo per effetto di
un’ordinanza del Comune. Poi, in giugno i partecipanti al primo corso hanno
gareggiato in pubblico in piazza Malvezzi presentando propri cocktail a non più
di 16 gradi. (*) Il primo premio se lo aggiudicò Antonio Ceola Graziadei,
barman della discoteca Backstage di Rivoltella. Infine, il corso che ha chiuso
i battenti nei giorni scorsi al quale hanno preso parte Elena Sganzerla (disco
bar Street’s Angels), Gianni Togni (discoteca Fura), Lamberto Quadri (Plaza
Café), Paride Breda (Beach Café), Wuong Van Tri (Spiaggia d’Oro), Vito De Luca
e Girts Skromans (ristorazione centro Le Vele), Salvatore Sedran (Proseccheria
Mionetto), Giuseppe Fragnelli (discoteca Backstage), Jacopo Messner e Roberta
Tagliani (Bar Off Limits), Paolo Pavan (Teatro Alberti), Andrea Roncarolo e
Stefano Brognoli (pub Main Street’s) e Guido Zancarli (Dupré). Il fenomeno dell’abuso di alcol
tra i giovani è ormai al livello di guardia. Sono circa 870 mila quelli sotto i
16 anni che consumano bevande alcoliche e di questi circa 400 mila eccedono nel
loro consumo. Il 7 per cento di essi dichiara, inoltre, di ubriacarsi almeno
tre volte a settimana ed è in costante crescita il numero di adoloscenti che ne
abusa fuori dai pasti. Infine, l’Italia è il Paese europeo in cui risulta più
bassa l’età (11 anni) di «iniziazione» alla bevanda alcolica. (**) m.to. (*) Nota: la
massima velocità di assorbimento dell’alcol nell’organismo avviene proprio con
il consumo di bevande attorno ai 16 gradi. La scelta di questa gradazione sarà un caso o è il risultato del corso? Per
affrontare i problemi alcol correlati non basta conoscere gli alcolici. È più
importante conoscere come le persone reagiscono ad esso. (**) Nota: al di sotto dei sedici anni ha ancor meno senso distinguere tra uso ed abuso. 870 mila bevitori al di sotto dei sedici anni significa che, anche se bevono in gruppi di dieci per bar, sono 87 mila gli esercizi che non rispettano la legge. Oggi come sempre i giovani si riuniscono in gruppi, le comitive. In ogni comitiva c’è sempre un leader che può essere il ragazzo più ricco, più simpatico, più spiritoso e così via. Molte volte questo leader, per farsi credere ?superiore? agli altri, beve alcolici, fuma e spesso fa uso di droga. Tutto questo per emergere dagli altri e per essere considerato un modello! Questo tipo di ragazzo può essere considerato un leader negativo. Ma, per fortuna, ce n’è sempre uno positivo che si comporta in maniera opposta al primo. Però, stranamente, quando i ragazzi si trovano di fronte a questi due modelli, scelgono spessissimo quello negativo. Questo accade perché se, ad esempio, il leader negativo proponesse agli altri ragazzi di provare la droga e questi rispondessero di no, il ragazzo negativo li prenderebbe in giro, chiamandoli fifoni; cosa che nessuno vuole sentirsi dire! Perciò il modello negativo è molto più facile da seguire, mentre quello positivo è lasciato da parte e creduto uno stupido. Ma sono proprio i leader positivi che, quando la situazione si fa critica, emergono e diventano veramente superiori agli altri. Per esempio, quando i giovani tornano, stanchi e frastornati, dalle discoteche, in automobile si crea una forte tensione di paura. Molte volte va a finire che la macchina è condotta dal leader negativo e gli amici trasportati, pur vedendolo in condizioni non idonee per la guida, non aprono bocca per timore di essere presi in giro. Così sono successi molti incidenti! E’ proprio in questi momenti che il leader positivo emerge riprendendo il conducente per farlo guidare in maniera corretta e, se questi non gli dà ascolto, il ragazzo cosciente fa fermare la vettura e scende ignorando le critiche dei suoi amici. A questo punto può chiamare tranquillamente chiamare a casa con il telefonino e farsi venire a prendere invece di rischiare la vita per colpa di uno sciocco che, forse inconsciamente, crede di poter disporre della vita dei suoi amici. Sicuramente i suoi genitori saranno più felici che andarlo a prendere vivo, anche in luogo distante dalla propria abitazione e di notte, piuttosto che trovarlo morto dopo un fatale incidente stradale. Questo è il ragazzo che si distingue realmente dagli altri, che ama la vita e non vuole perderla ?a causa? di qualche stupido insulto. Perciò, è proprio vero che in questi casi ? il vero debole e’ colui che si sente forte! Solo i ?forti? sanno rispettare i deboli! Michele Barbaro classe seconda, istituto tecnico industriale Fermi, Barletta LA STAMPA Castellani: grandi bevute per ogni
medaglia d’oro
Chissà se il presidente del Toroc Valentino Castellani
manterrà la promessa. Nei mesi prevedenti alle Olimpiadi durante l’incontro “Un
colpo al cerchio e uno alla botte” a Serralunga d’Alba eveva accettato la
scommessa: “se le Olimpiadi andranno bene dal punto di vista organizzativo e
non ci saranno intoppi giuro che mi prenderò una sbronza per ogni medalia d’oro
dell’Italia”. (*) Le cinque “ciucche” sono assicurata dalla fornitura ufficiale
di Fontanafredda che ha offeto anche un super magnum ad ognuno dei “medagliati”
azzurri. La cerimonia di consegna è avvenuta a Casa Italia dove l’azienda
tosco-piemontese aveva l’esclusiva di servire i suoi vini ad atleti,
giornalisti e ospiti (*) Nota: «Ragazzi, boicottate i leader negativi»
IL GIORNALE DI VICENZA La procura avvia inchiesta su due studenti universitari
della città «Ubriacata e violentata dal fidanzato e un amico» di Ivano Tolettini Avrebbe fatto bere la fidanzata, quindi l’avrebbe attirata
in una trappola erotica, accompagnandola in un piedaterre bendata. Lì le ha
fatto trovare un comune amico che li attendeva eccitato. Quindi la giovane, nel
corso di un notte torrida alla quale si è sovrapposta una forte angoscia che
l’ha spinta a rivolgersi alla polizia, ha fatto l’amore con entrambi. All’alba,
quando è tornata a casa e si è confrontata con i genitori che si erano
preoccupati non vedendola tornare, è scoppiata in lacrime sostenendo di essere
stata abusata perché il suo ragazzo (ormai ex) e l’amico avrebbero approfittato
del suo stato di inferiorità psicologica per soddisfare i loro istinti. LA STAMPA TRAVOLSE LE RAGAZZE PERCHE’ ERA UBRAICO? ASTI Nuove contestazioni ad Enzo Toso, 35 anni, l’oparaio edile
di San Paolo Solbrito che la sera dell 26 febbraio 2005 tra Dusino e Valfenera
travolse con la propria auto uccidendole due ragazze: Valentina Sicignano (15
anni) e Ludovica Del mastro (13). Nell’udienza preliminare di ieri mattina, a
pochi giorni dalla silenziosa marcia di domenica scorsa sul luogo
dell’incidente in ricordo delle vittime, il pubblico ministero Barbara
Badellino ha modificato il capo di imputazione: all’accusa di duplice omicidio
colposo si è aggiunta la guida in stato di ebbrezza. La decisione è dovuta ai
risultati della consulenza medica depositata dagli avvocati Nizza e Pontaldo,
legali dei genitori delle due ragazze che si sono costituiti parte civile nel
procedimento. Nella relazione si fa riferimento all’esito degli accertamenti a
cui Toso (aveva negato di essere ubriaco) venne sottoposto in ospedale circa
tre ore dopo l’incidente (*) avvenuto poco doppo le 19. Il tasso alcolemico nel
sangue era risultato di 0.48 grammi/litro con un limite fissato dal Codice
della Strada di 0.5. Secondo la perizia però il dato sarebbe falsato dal tempo
intercorso tra l’incidente ed il momento dell’accertamento: si ipotizza così
che il tasso alcolemico al momento della tragedia fosse almeno il doppio di
quello accertato in ospedale. Toso non sarebbe dunque stato in condizione di
guidare. La violazione del limite di velocità (50 km/h) non sarebbe così
l’unica causa dell’incidente. Il difensore di Toso, Aldo Mirate, ha intento
chiesto di esaminare la consulenza. Il possibile stato di ebbrezza insieme al
mancato accordo sul risarcimento dei danni (230 mila euro l’offerta
dell’assicurazione, cifra lontanissima dalle richieste dei famigliari delle due
ragazze) pare indurrà il pm Badellino a negare il patteggiamento della pena. La
richiesta è ancora da formalizzare, ma la difesa pare fosse orientata a
concordare due anni di reclusione con la condizionale (il Codice prevede pene
tra i dodici nesi ed i cinque anni). All’eventuale condanna penale andrà
aggiunta la pena accessoria della sospensione della patente. Senza
patteggiamento la prossima udienza , il 23 maggio, dovrebbe così svolgersi con
il rito abbreviato, sulla base degli atti a disposizione del gup Paolo Gibelli.
Il quella data Paolo Toso, (ieri presente nell’ufficio del giudice accompagnato
dal padre) potrebbe arrivare a palazzo di giustizia al volante di un auto.
Scade oggi infatti l’anno di sospensione cautelare della patente disposta dalla
Prefettura. r. gon. (*) Nota: la mancata rilevazione dell’alcolemia al momento dell’incidente crea notevoli difficoltà nell’accertamento della verità. In molti casi analoghi, dopo aver parlato con l’avvocato, ai guidatori è venuto in mente di aver bevuto dopo l’incidente. (Offerto da uno sconosciuto per tirarlo su, un mignon da collezione trovato in auto, al bar dell’ospedale...) BRESCIAOGGI TRENZANO. Il Gip conferma gli arresti dei sette stranieri
che si sono massacrati a pugni e bastonate Notte di violenza, il paese
s’interroga
Il sindaco: «La rissa è un fatto isolato ma non abbassiamo
la guardia» Sorpresa mista a preoccupazione. È questo lo stato d’animo
della comunità di Trenzano il giorno dopo la rissa selvaggia che fra due
famiglie di stranieri. Un’esplosione di violenza che non trova precedenti nel
paese dove gli stranieri vivono con un alto livello di integrazione. La zuffa,
ha portato all’arresto di quattro albanesi e tre fratello marocchini. Tutti
residenti a Trenzano. In paese sono conosciuti come grandi lavoratori rispettosi
della legge. La gente fa fatica a capire perché si siano picchiati in modo
tanto feroce. (*) «Sembravano persone tranquille, non hanno mai dato problemi -
osserva una vicina di casa dei nord africani -: speriamo che l’episodio resti
un fatto isolato». Giancarlo Chiari (*) Nota: la gente fatica a capire perchè persone per bene si trasformano in rissosi attaccabrighe perchè, sentendo parlare solo bene dell’alcol, pensano che il problema stia nelle persone e non nell’alcol. ADNKRONOS Come nei film americani, con una mano reggeva il volante e
con l’altra la bottiglia FIRENZE, GUIDA UBRIACO E BEVENDO WHISKY: FERMATO DA
MUNICIPALE Gli agenti hanno sottoposto il conducente alla prova
dell’etilometro: a fronte di un limite di 0,5 lui ha raggiunto 1,4 LA PROVINCIA DI SONDRIO Il caso Esplode la polemica politica, raccolta di firme della
Lega. Procedimento disciplinare e ora indaga la procura Maghrebino picchiato in
diretta: la gente difende l’Arma ROMA È diventato un caso nazionale, non potevano mancare i giudici. «La Procura di Modena sta indagando. Abbiamo il filmato originale. Faremo tutto ciò che è in nostro dovere per accertare la realtà dei fatti, di come si sono svolti, anche di quello che non si vede nelle immagini». Così il Procuratore aggiunto della Repubblica di Modena, Manfredi Luongo, ha risposto ieri ai giornalisti sulla vicenda del video realizzato con un videofonino, e poi diffuso sul web, che riprende due carabinieri e un poliziotto mentre picchiano un maghrebino subito dopo il suo arresto, avvenuto il 19 febbraio a Sassuolo. Il marocchino è stato condannato a sei mesi per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, i due militari sono stati trasferiti, mentre il poliziotto che aveva chiesto il loro aiuto è ancora in servizio nella cittadina ceramica modenese. Ma il caso è esploso anche perché una parte della cittadina si schiera a fianco dell’Arma e raccoglie firme a sostegno, con l’appoggio della Lega Nord. La maggioranza, compatta, difende i carabinieri, con il Ministro Pisanu che assicura che «l’Arma non ha nulla da nascondere», il collega di governo Carlo Giovanardi che parla di «incredibile linciaggio» nei confronti dei militari e la Lega Nord che annuncia una raccolta di firme in loro favore. Dall’opposizione, invece, arriva una condanna unanime della vicenda, con i Ds che definiscono giusto il trasferimento dei carabinieri, il Prc che parla di violenza ingiustificata e il verde Paolo Cento che invita i cittadini a dire la loro sul suo blog. Ma il video che riprende i militari di Sassuolo mentre picchiano un immigrato marocchino, ha provocato anche la reazione del Cocer dei Carabinieri, da un lato, che si domanda «quante umiliazioni hanno dovuto subire i colleghi prima di reagire?» e, dall’altro, della Confederazione dei Marocchini in Italia, che chiede chiarezza sull’accaduto. «La cosa certa - ha detto il ministro Pisanu - è che l’Arma non ha nulla da nascondere. È il caso di parlare di un immigrato che si comportava male e che è stato invitato da un poliziotto ad un atteggiamento corretto. L’immigrato ha continuato a reagire male e il poliziotto ha chiesto soccorso ai carabinieri. Lì si sono verificati episodi che sono stati filmati e l’Arma ha provveduto subito ad aprire un’inchiesta». Ed ha aggiunto: «Certamente se ci saranno provvedimenti da prendere l’Arma li prenderà». Difende i carabinieri anche Giovanardi, che attacca: «Far passare per vittima un personaggio ubriaco, recidivo, violento e pericoloso che da tempo terrorizzava gli abitanti del quartiere, con il quale polizia e carabinieri, senza usare né armi né altri mezzi di offesa, hanno lottato a mani nude per quasi dieci minuti per riuscire a immobilizzarlo, va al di là di ogni limite». Mentre la Lega Nord di Sassuolo annuncia per sabato e domenica una raccolta di firme per manifestare solidarietà ai carabinieri trasferiti. Chiedono invece chiarezza i Ds, con Aly Baba Faye, responsabile immigrazione della direzione del partito che invita a chiarire, anche perché, dice, «di questi tempi lo spettacolo del pestaggio contribuisce ad alimentare la sindrome di Abu Ghraib». Secondo il presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani, la vicenda «non deve fornire il pretesto per atti di intolleranza, né può compromettere il percorso di integrazione in un’area fra le più prospere e civili del Paese». IL GAZZETTINO (VI) EVOLUZIONI STRADALI Ubriaco, marciava contromano nel
viale
Viaggiava a sinistra perchè inglese? No, perchè ubriaco. Ieri, all’1, in viale de Gasperi, una "pantera" della Polizia ha incrociato una vettura che marciava verso il centro della città contromano. I poliziotti l’hanno subito fermata. Era una Bmw con due uomini a bordo. A colui che guidava sono stati chiesti i documenti: si trattava di A.G., 44 anni, di Grigno. Il trentino appariva alticcio, ma si è rifiutato di sottoporsi al test alcolimetrico. Gli agenti gli hanno ritirato la patente e sequestrato il mezzo e l’hanno denunciato per guida in stato di ebbrezza. CORRIERE ROMAGNA Un futuro per il Villaggio Ravenna - La fondazione Nuovo Villaggio del Fanciullo Celso ed Anna Frascali, dopo 21 mesi di commissariamento ha un nuovo consiglio di amministrazione. Il prefetto Umberto Calandrella (il secondo da destra nella foto Fiorentini) ha nominato ieri il cda, ringraziando tutti gli enti e le istituzioni che hanno collaborato alle designazioni dei consiglieri, ritenuti di alto profilo sotto l’aspetto morale, tecnico - professionale e istituzionale.Al commissario prefettizio Mauro Morelli il compito di illustrare le attività compiute nell’arco del periodo di gestione straordinaria, finalizzate al risanamento economico dell’Ente e al suo rilancio istituzionale. Ieri nel corso della presentazione del nuovo cda, il prefetto ha avuto parole di elogio per l’attività svolta dal commissario e dai suoi collaboratori. Molte difficoltà sono state superate grazie alla disponibilità e alla collaborazione del Comune, delle banche e del ceto creditorio in genere, nonché del mondo imprenditoriale ravennate. Il prefetto nell’augurare buon lavoro al nuovo consiglio di amministrazione si è detto certo che i fini altamente sociali della fondazione continueranno ad essere all’attenzione di tutte le forze economiche e istituzionali dell’intero territorio ravennate, per le quali l’Ente costituisce un qualificante punto di riferimento per l’attività che svolge in un contesto particolarmente delicato quale è il recupero di persone bisognose di assistenza.L’attività della Fondazione Nuovo Villaggio del fanciullo è come noto indirizzata al recupero e inserimento sociale di soggetti con problemi di tossicodipendenza e psicologici.Il commissario Morelli ha illustrato anche il progetto residenziale che si propone il recupero di giovani alcolisti non solo nella provincia di Ravenna ma dell’intero territorio nazionale. La Regione Emilia Romagna ha già concesso all’Ausl di Ravenna il proprio nulla osta necessario per l’avvio del centro sperimentale all’interno della Fondazione.Nel dettaglio, il consiglio di amministrazione è composto da: Giuseppe Paolo Belletti, indicato dalla Lega Coop di Ravenna e dalla Confcooperative Unione Provinciale di Ravenna e nominato presidente; da Alberto Fogli, vice presidente, indicato dall’associazione Industriali della Provincia di Ravenna. Consiglieri: Marina Chiaravalli, designata dall’amministrazione comunale di Ravenna, Angelo Cimillo, in rappresentanza dell’Ausl di Ravenna, Andrea Bassi, indicato dalla Camera di Commercio di Ravenna e Giovanni Gagliardi, proposto dal consiglio dell’Ordine degli avvocati di Ravenna. IL MESSAGGERO (MARCHE) Se l’auto va come un aereo MACERATA Fotografata a 215. Era una Porsche, di quelle con
il conducente dall’acceleratore pesante. Un bolide a due ruote è invece stato
fermato mentre sfrecciava a 210 chilometri orari. Ci sono anche tante Mercedes
e Bmw di grossa cilindrata, immortalate a 180-190, tra le duemila multe con
l’autovelox che ogni anno la Polizia stradale eleva sulle strade maceratesi. R. Em. IL MESSAGGERO (UMBRIA) Senza permesso, rumeno rimpatriato Un’ora dopo aver ascoltato la sentenza del giudice nel suo processo celebrato con il rito della direttissima, quel giovane rumeno trovato dalla Polstrada a fianco di un suo connazionale in viaggio sulla nuova via Flaminia nei presi di Trevi è stato accompagnato alla questura di Perugia per essere espulso dall’Italia. Era stato arrestato perchè senza permesso di soggiorno e il giudice lo ha condannato a sei mesi di carcere, pena sospesa perchè è intercorsa l’espulsione dal territorio nazionale. Il suo connazionale, che era alla guida dell’auto ma in stato di ebbrezza, ha avuto la patente ritirata. LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (LECCE) La difesa di Giuseppe De Luca, accusato dell’omicidio De
Matteis, chiede una perizia «Ha ucciso, ma non era in sé» IL MESSAGGERO (CIVITAVECCHIA) CANINO di ALBERTO SALVATELLI Finisce a coltellate una rissa scoppiata tra
extracomunitari tunisini. E’ accaduto l’altra notte a Canino dove uno dei tre
giovani è rimasto a terra ferito gravemente alla testa e al viso e una volta
accompagnato all’ospedale gli sono stati dati 40 giorni. Sul posto dello
scontro, in centro, sono subito arrivati i carabinieri della locale caserma che
ora stanno ricostruendo l’accaduto in base alle testimonianze raccolte. Uno dei
tunisini è stato arrestato ed è finito in carcere con l’accusa di lesioni gravi.
La rissa sarebbe scoppiata per gli alcolici che i tre avevano acquistato e che
non si sapeva chi li doveva pagare. Una volta in strada due di loro hanno
iniziato a litigare animatamente prima con le parole e poi con le mani. Mentre
se le davano di santa ragione uno di loro ha estratto il coltello dalla tasca e
ha vibrato alcuni colpi contro lo stesso connazionale ferendolo gravemente alla
testa e al volto, il ferito è caduto a terra in un lago di sangue fino al punto
di far temere il peggio. Gli stessi carabinieri della stazione di Canino
arrivati immediatamente sul posto hanno trovato il tunisino in una pozza di
sangue temendo per la sua vita. Con l’ambulanza del 118 l’uomo è stato
trasportato all’ospedale di Tarquinia dove è stato medicato con molti punti. I
carabinieri intanto avevano subito bloccato il colpevole arrestandolo per
lesioni gravi, la cosa strana è che i due litiganti, a quanto pare fossero
ottimi amici,
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