di Riccardo Matesic*
Il 2025, la sfida elettrica e la crisi globale
La scadenza del 1° gennaio 2035 per il passaggio definitivo ad auto e furgoni elettrici non si tocca. L’ultima a ribadirlo è stata la vicepresidente della Commissione Europea, Teresa Ribera.
Lo ha fatto rispondendo alle domande dei giornalisti sulla richiesta di rivedere il calendario di applicazione delle nuove limitazioni, formalizzata da Italia e Repubblica Ceca (con il supporto di altri paesi, fra i quali Austria, Bulgaria, Malta, Polonia, Romania e Slovacchia).
L’argomento interessa tutti noi, perché l’incertezza che si è determinata sta contribuendo a scatenare una crisi epocale. Mentre noi consumatori siamo in un periodo di forte rifiuto nei confronti del veicolo elettrico, il mondo va avanti, e l’industria è chiamata a fare delle scelte.
Anzi, le ha già fatte.
Lo scenario attuale vede una crisi fortissima del settore auto. Colpa dei veicoli elettrici, dicono alcuni, colpa della concorrenza dei cinesi, dicono altri. O forse la causa è il diminuito potere d’acquisto delle famiglie. In ogni caso il nostro Paese ha lanciato la proposta di anticipare di un anno (al 2025) la valutazione del piano di decarbonizzazione dei nuovi veicoli...
Da il Centauro n.271 (ASAPS)
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