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Sbirri Pikkiati 06/03/2006

93 EPISODI DI VIOLENZA AD OPERATORI DI POLIZIA
IL DOVE E IL COME DELLE AGGRESSIONI ALLE DIVESE LOCALIZZATE PER AREE ED EVENTI NEL MESE DI FEBBRAIO 2006.
L’ALCOL IL VERO PROTAGONISTA:
UN VIOLENTO SU DUE ERA UBRIACO.

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L’osservatorio “Sbirri Pikkiati”, giunge al suo secondo mese di rilevazione mediatica.
Il mese di febbraio ha evidenziato un altissimo numero di aggressioni, ben 93, tutte descritte nel dettaglio, alcune delle quali assolutamente incredibili e specchio di un a società che sembra essere divenuta un violento Far West.
La maggior parte degli episodi sono registrati a carico della Polizia di Stato (Squadra Volante e della Polizia Stradale), colpita nel 50,5% dei casi, dell’Arma dei Carabinieri, in prevalenza Nucleo Operativo Radiomobile NORM e Territoriale (41,9%) ed infine della Polizia Locale, che ha subito l’11,8% delle aggressioni.
Non sono mancati esempi di aggressioni ad altri rappresentanti dello pubblica amministrazione in genere, che nell’esercizio delle proprie funzioni rivestono la qualifica di Pubblico Ufficiale e di Incaricato di Pubblico Servizio, e di una guardia particolare giurata: rappresentano il 4,8% dei casi monitorati.
Citiamo l’esempio di una Capotreno, aggredita sessualmente da un extracomunitario ubriaco, poi arrestato (caso n° 72 – Caserta, 22 febbraio), quello di un autista di autobus, preso a testate da un marocchino in stato di ebbrezza (caso n° 77 – Bologna, 23 febbraio) o quello di una Guardia Particolare Giurata in servizio all’ospedale, intervenuta per difendere un’infermiera da una donna straniera inferocita, che per risposta gli ha conficcato le forbici in pancia (caso n° 31 – Bologna, 10 febbraio).
Come sempre non annotiamo eventi riconducibili alla gestione dell’Ordine Pubblico, salvo alcune particolari eccezioni, in quanto tafferugli allo stadio o scontri di piazza legati a ragioni ambientalistiche o politiche non rientrano nello spirito con cui questa ricerca viene mensilmente eseguita: ad Asaps interessa soprattutto il legame con la strada e con i reati stradali che vi si verificano.
Non possiamo non citare, però, il caso della vigilessa romana intervenuta per sedare una lite tra politici, aggredita e ferita seriamente da un consigliere del III Municipio (caso n° 10 – Roma, 3 febbraio), o quello di due agenti sempre della Polizia Municipale della capitale, feriti da bombe certa e bastonate durante un corteo politico (caso n° 79 – Roma, 24 febbraio).
Come ben possiamo immaginare l’alcol ha il primato tra le cause innescanti: infatti  nel 50,5% dei casi gli aggressori erano in stato di ebbrezza: in pratica 1 caso su 2. Si tratta di un dato che rafforza la nostra convinzione di quanto l’alcol sia una piaga sociale. Riuscissimo a risolvere questo problema, dimezzeremmo l’attività di polizia giudiziaria italiana, oltre a sottrarre a sicura morte un buon numero di potenziali vittime sulla strada.
Assai rilevante anche l’uso di armi, proprie e improprie, rivolte contro gli agenti nel 23,7% dei casi: chiariamo che in questo studio classifichiamo come “arma” qualsiasi mezzo l’aggressore utilizzi per amplificare la propria forza fisica o estendere la portata della propria azione offensiva, come l’uso dei veicoli condotti e rivolti contro gli agenti o altri strumenti di coazione fisica.
Non rientrano in questa voce il ricorso a tecniche di combattimento quali pugilato (caso n° 8 – Milano, 3 febbraio) o arti marziali (caso n° 30 – Perugia, 9 febbraio), pur essendo gli episodi annotati sul report.
Il consiglio che ci sentiamo di dare, anche stavolta, è di scorrere il rapporto mensile: solo una letture organica consente di capire lo stato di allerta con cui gli operatori di polizia salgono in macchina per il loro quotidiano lavoro: si va dalla vigilessa aggredita e picchiata da un consigliere comunale a Roma (caso n° 10 – Roma, 3 febbraio) alle coltellate inferte a Carabinieri di guardia all’ambasciata britannica (caso n° 19 – Roma, 6 febbraio), da una gazzella dell’Arma centrata da un masso di 30 kg (caso n° 26 – Trapani, 9 febbraio), al vigile preso a bastonate da un uomo multato 6 anni prima (caso n° 46 – Reggio Emilia, 14 febbraio). Potremmo aggiungere esempi di cani aizzati contro i poliziotti, di uomini che vanno in questura per offenderli, e oltre, come il caso di un giovane che fermato per un controllo mostra ai Carabinieri un ritaglio di giornale che riportava la notizia dell’uccisione di Donato Fezzuoglio, augurando alla pattuglia di fare la stessa fine.
A ciò si aggiunga la frustrazione derivata dalla mancanza di attenzione sociale a questo fenomeno e – spesso – la risposta leggera che la Legge prevede a chi reagisce picchiando e che evidentemente non considera la potenziale sanzione un valido deterrente. L’attento studioso, sia esso sociologo che psichiatra o psicologo, finisce con il porsi il problema delle conseguenze sul piano della salute individuale.
Come può difendersi da questa società colui che in realtà la dovrebbe difendere?
Esiste senza dubbio un danno economico per le amministrazioni di cui gli operatori sono dipendenti, ma è fuori discussione l’esistenza di un disagio psicologico dalle potenziali ripercussioni sul servizio di polizia in genere, che deve essere affrontato.

Chi volesse segnalarci eventi patiti ignorati dalla cronaca, può inviare una mail all’indirizzo sbirripikkiati@libero.it, indicando le proprie generalità, il reparto di appartenenza ed un recapito telefonico. Sarà ovviamente contattato per le verifiche del caso.

Buona lettura.

Forlì, 4 marzo 2006

 

 

Osservatorio “Sbirripikkiati”

Localizzazione eventi

Complessivi

93

100%

Nord

44

47,3%

Centro

25

26.9%

Sud

24

25,8%

 {foto3c}
Fonte: stampa nazionale. Elaborazione Il Centauro/Asaps

Corpi (*)

Complessivi

93

100%

Polizia di Stato

47

50,5%

Carabinieri

39

41,9%

Polizia Locale

11

11,8%

Altri corpi

4

4,3%

(*) si tenga conto che alcuni eventi hanno avuto come protagonisti più forze di polizia contemporaneamente.

 {foto4c}
Fonte: stampa nazionale. Elaborazione Il Centauro/Asaps

Uso di alcol

Complessivi

93

100%

Stato di ebbrezza

47

50,5%

Ordinari

46

49,5%

 

{foto5c}
Fonte: stampa nazionale. Elaborazione Il Centauro/Asaps

 
Uso di armi proprie/improprie

Complessivi

93

100%

Armi proprie/improprie

22

23,7%

Ordinari

71

76,3%

 

{foto6c}
Fonte: stampa nazionale. Elaborazione Il Centauro/Asaps



© asaps.it
Lunedì, 06 Marzo 2006
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