Europa: per una più concreta sicurezza stradale serve anche una maggiore omogeneità delle regole
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Non
è affatto azzardato affermare che l’incidentalità stradale
mantiene nell’Ue toni di elevata drammaticità anche in questo
inizio millennio, alla luce dei dati disponibili sulla sinistrosità
globale degli ultimi anni. La strada, spesso impietosa e crudele, sceglie
le sue vittime colpendo duramente anche nella fascia giovanile. Certo l’Ue ha piena coscienza della drammaticità del problema (tab.1) per questo si è posta, è noto, l’obbiettivo di ridurre del 50% entro il 2010 il numero delle vittime della strada, mentre l’obiettivo intermedio viene fissato a una riduzione del 33% entro il 2006. Obiettivi che sinceramente allo stato attuale ci sembrano verament ambiziosi soprattutto per l’Italia che negli ultimi anni ha visto rallentare la sinistrosità molto meno velocemente rispetto alla media europea. Ancora oggi nel nostro Paese ogni giorno perdono la vita circa 20 persone e 800 rimangono ferite, con un costo calcolato secondo le ultime stime presentate alla recente 58° Conferenza del Traffico di Riva del Garda in circa 30 milioni di Euro. Quale la formula secondo l’Ue per raggiungere questi obiettivi di maggior sicurezza stradale? Eccola: migliori infrastrutture, veicoli più sicuri e maggiori controlli. Formula sicuramente efficace alla quale, secondo noi andrebbe aggiunta una reale educazione stradale e una migliore formazione dei conducenti di veicoli. Durante un recente convegno a Bruxelles, dedicato al traffico e alla sicurezza, alcuni importanti esperti del settore hanno presentato i risultati di uno studio secondo i quali una riduzione media di della velocità dei veicoli di soli cinque chilometri orari potrebbe risparmiare la vita, in un anno, a circa 11.000 persone, con la diminuzione anche di 180.000 incidenti sul territorio di tutta l’Unione. (Questo aspetto andrebbe spiegato bene in Italia dove la recente modifica al Codice della Strada porterà il limite di velocità nelle autostrade a tre corsie a 150 Km/h ). Si è già detto con le parole del Presidente dell’Ue che nella sola comunità ogni anno si contano oltre 41.000 morti cioè oltre 110 al giorno e centinaia di migliaia di feriti con un costo economico (aggiunto al dolore dei famigliari) di 160 milioni di euro pari al 2% del Pil. Sorprende sapere, però, che le spese per la prevenzione degli incidenti non raggiungono neppure il 5% di tale costo.Ecco cosa propone la Commissione a tutti i Paesi Ue per dimezzare i morti per incidenti stradali entro il 2010:- Un intervento sulle sanzioni armonizzandole in tutti i Paesi della Comunità.- La creazione di un osservatorio sulla sicurezza stradale (se ne sente proprio il bisogno).- Imposizione delle cinture di sicurezza anche sugli autocarri.- Adozione di nuove tecnologie per i veicoli come la "scatola nera" e i limitatori di velocità anche per le automobili; la costruzione di veicoli intrinsecamente sicuri; tecnologie per la gestioneattiva della velocità.Abbiamo seri dubbi che alcune delle misure indicate, pur condivisibili e opportune, possano essere adottate a breve.Tuttavia se entro il 2005 non si saranno fatti effettivi passi avanti verso una maggiore sicurezza stradale la Commissione si riserva di emanare Regolamenti immediatamente obbligatori in materia, per tutti i Paesi Ue.
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