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Sbirri Pikkiati 07/03/2006

SENNA COMASCO

L’uomo era stato soccorso dopo un incidente stradale sulla Canturina

 Nota: non vorremmo essere di parte. La storia ha fatto ieri il giro del paese. Tre Carabinieri spediti all’ospedale da un marocchino ubriaco, che incitava la moglie – durante la lotta – a filmare la sua performance. Riportiamo dunque un articolo tratto da Il Corriere di Como.

 
Ha spedito tre carabinieri in ospedale a furia di pugni e calci. Ha fatto saltare i nervi al personale del pronto soccorso del Sant’Anna. E ha perso le staffe davanti ai militari in caserma. La sua avventura è finita - e, con ogni probabilità, non poteva essere altrimenti - in una cella del carcere del Bassone, dove è stato portato in manette al termine di una nottata da film.
Protagonista assoluto è stato un 36enne residente a Senna Comasco, fisico da culturista e origini nordafricane, in Italia da anni con un regolare permesso di soggiorno e qualche precedente penale. La storia, assai movimentata, ha inizio nella notte tra sabato e domenica, attorno alle 2.
Un sottufficiale dei carabinieri percorre sulla sua auto la Canturina, in direzione sud. Torna a casa dopo aver finito il turno in caserma, a Como.
A un certo punto, dopo Albate, vede ai margini della carreggiata un’auto finita contro un albero. Dentro, un uomo, apparentemente in difficoltà. Il militare si ferma per prestare soccorso, si avvicina alla macchina finita fuori strada e chiede al conducente se ha bisogno di aiuto. La reazione è imprevedibile. L’uomo si scaglia contro il sottufficiale, picchia duro, è una furia.
Dopo aver messo ko il carabiniere risale in auto e se ne va. Il militare, nonostante lo stordimento dovuto ai colpi subiti, riesce ad avvertire i colleghi del radiomobile e il 118, si mette a sua volta in macchina e insegue l’energumeno. Un tragitto breve, perché l’uomo si ferma sotto una palazzina di Senna Comasco.
Pochi minuti e sul posto giunge una pattuglia. Due carabinieri salgono nell’abitazione del marocchino e suonano alla porta.
Ancora una volta, la reazione dell’uomo è violenta. Volano pugni e schiaffoni, con una curiosa ’variazione’. Il 36enne nordafricano, durante la nuova colluttazione, incita la moglie a «fotografare» quanto accade.
Alla fine, i carabinieri hanno la meglio. Bloccano il marocchino e lo trascinano nell’auto di servizio. Finiscono tutti all’ospedale, al pronto soccorso del Sant’Anna. Per uno dei militari, colpito ai reni, è addirittura necessario il ricovero. Per gli altri due, la prognosi è di qualche giorno. Braccia fasciate, occhi gonfi, ematomi sul viso.
Il nordafricano viene mandato in osservazione per i postumi dello schianto sulla Canturina. Ma i sanitari faticano a tenere a freno l’uomo. Il quale non ne vuole sapere di restare in ospedale. E al mattino presto chiede di poter lasciare il Sant’Anna. Fuori dalla corsia, però, lo aspettano i carabinieri. Che lo portano in caserma.
Qui volano altre botte. Calci e schiaffoni. A stento i militari contengono la furia dell’energumeno.
Ma questa volta, per il 36enne, le conseguenze sono molto più pesanti. Manette e spedizione solo andata per il Bassone. Con l’accusa di lesioni e resistenza. Nelle prossime ore sarà il giudice per le indagini preliminari a decidere se confermare o meno l’arresto.
Intanto, però, la moglie del nordafricano si fa ricoverare in ospedale. Non si sa bene per quale motivo. Appresso si porta la macchina fotografica con cui ha ritratto la colluttazione avvenuta sul pianerottolo di casa. Immagini che, a detta della donna, dovrebbero dimostrare l’innocenza del marito. Nessuno, però, pare aver spiegato alla signora come i carabinieri fossero accorsi in aiuto del coniuge, trovato ai margini di una Provinciale, in piena notte, dentro una macchina finita contro un albero.
E che quegli stessi carabinieri hanno ricevuto, per tutta risposta, una scarica di cazzotti. Un modo di ringraziare, invero, abbastanza insolito.

 Dario Campione


© asaps.it


Da Il Corriere di Como
Botte a tre carbinieri: arrestato
Martedì, 07 Marzo 2006
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