Numerose
infezioni virali o batteriche delle vie respiratorie danno origine a sindromi
simil-influenzali con mal di gola, tosse, congestione nasale, brividi, febbre,
mialgie, dolori articolari, mal di testa e malessere generale, ma si può
definire propriamente influenza solo la malattia causata dai virus influenzali
di tipo A e B e, più raramente, C. L’influenza
è una malattia contagiosa, altamente diffusiva, che si trasmette
per via respiratoria e provoca stagionalmente, in Italia nel periodo invernale,
vere e proprie epidemie ad elevato tasso di mortalità. I virus influenzali
hanno un naturale serbatoio negli animali, e sono caratterizzati da una
forte variabilità dell’emoagglutinina e della neuroaminidasi.
Queste estroflessioni proteiche, a forma di spina, dell’involucro
esterno consentono l’attacco del virus alla mucosa delle prime vie
aeree, e sono dotate di spiccato potere antigene: determinano,
cioè, la risposta immunitaria protettiva dell’organismo. Le
variazioni antigeniche danno origine ogni anno a nuovi ceppi, nei confronti
dei quali la popolazione si trova più o meno immunizzata, provocando,
così, le epidemie. Ogni 10-20 anni, invece, le variazioni
cosiddette "maggiori" generano improvvisamente un nuovo sottotipo,
e provocano addirittura delle pandemie, ossia la diffusione dell’infezione
all’intera popolazione. Generalmente, i sintomi iniziano in modo brusco
dopo 1-3 giorni di incubazione, e durano da 2 a 4 giorni; segue la convalescenza,
contrassegnata da profonda stanchezza e da tosse protratta. Esistono anche
forme digestive con vomito e diarrea, forme cardiache con
miocardite e pericardite, forme nervose di tipo encefalitico, forme
emorragiche e forme polmonari, caratterizzate da asfissia,
febbre elevata e disturbi cardiocircolatori, che spesso conducono a morte. Le
complicanze sono relativamente frequenti, e dovute anche a sovrainfezioni
batteriche, che provocano bronchiti, broncopolmoniti, polmoniti, otiti
e sinusiti; colpiscono soprattutto gli anziani, i pazienti con cardiopatie
e broncopneumopatie croniche, immunodeficienze, malattie metaboliche,
quali il diabete, e nefropatie. Questi soggetti vengono, infatti,
considerati a rischio. La guarigione avviene grazie alla comparsa
di anticorpi specifici. La terapia sintomatica con antipiretici
analgesici aiuta ad attenuare i sintomi; è inutile, invece, l’uso
di antibiotici, tranne che nel trattamento delle complicanze batteriche. Nonostante
la possibilità di una terapia eziologica dell’influenza con
farmaci a diretta azione antivirale, quali l’amantadina o lo zanamivir,
la vaccinazione rimane il mezzo migliore per combattere la malattia. I
farmaci antivirali, infatti, riducono di circa un terzo la durata
dell’influenza non complicata, ma solo se il trattamento viene iniziato
entro due giorni dall’insorgenza dei sintomi, e non si sono, comunque,
dimostrati efficaci per le complicanze maggiori nei soggetti a rischio. I
vaccini sono costituiti o da virus interi inattivati, coltivati
in uova embrionate di pollo, o da particelle virali ed antigeni di superficie
dei virus (vaccini sub-virionici da utilizzare per bambini e soggetti
ipersensibili), e contengono generalmente due virus di tipo A ed un virus
di tipo B. La durata della protezione vaccinale è breve, per cui
è necessaria la vaccinazione annuale, che nel nostro paese è
preferibile effettuare nel periodo autunnale, dalla metà di ottobre
alla fine di novembre. Poiché i ceppi infettanti presentano spesso
caratteristiche simili a quelle degli anni precedenti, in genere basta
una sola dose di vaccino, iniettata per via intramuscolare. Le reazioni
vacciniche sono rare, ed in genere di entità non rilevante,
per cui la vaccinazione può ritenersi sicura. Più frequentemente
consistono in reazioni locali nella sede di inoculo, quali dolore,
gonfiore e arrossamento cutaneo, reazioni febbrili simil-influenzali
di breve durata, che compaiono di solito in persone mai vaccinate prima,
e reazioni allergiche
in soggetti con ipersensibilità alle uova o ad altri componenti del
vaccino. Solo queste ultime costituiscono controindicazioni alla
vaccinazione. Il vaccino antinfluenzale può essere somministrato anche
nelle donne in stato di gravidanza o in allattamento, e non è stata
dimostrata la correlazione causale tra la sua somministrazione e la
comparsa di altri eventi avversi più importanti, quali nevralgie,
disturbi neurologici, piastrinopenie. Bisogna ricordare che la
vaccinazione deve essere rinviata in caso di malattie febbrili in atto,
o in soggetti trattati con farmaci immunosoppressori, nei quali la
risposta anticorpale può essere alterata, e che non è efficace nel caso
di sindromi di tipo influenzale causate da virus o batteri diversi dai
virus dell’influenza. In Italia la vaccinazione antinfluenzale è
facoltativa, ma è consigliata per gli individui a rischio affetti da
condizioni morbose predisponenti, per i soggetti di età superiore ai 64
anni, per il personale sanitario e di assistenza, e per gli addetti a
pubblici servizi di primario interesse collettivo. Per queste categorie
viene offerta dai centri territoriali di prevenzione del Servizio
Sanitario Nazionale, oggi anche attraverso i medici di famiglia per
ottenere un più ampio coinvolgimento della popolazione, con lo scopo di
ridurre significativamente la morbosità della malattia e delle sue
complicanze, come indicato dal Piano Sanitario Nazionale. Si possono,
comunque, sottoporre alla vaccinazione soggetti di tutte le età che
desiderano prevenire la malattia ed i disagi ad essa conseguenti, e
contribuire ad interrompere la diffusione dell’epidemia. La profilassi
vaccinale, infatti, nonostante la variabilità della risposta
immunitaria legata all’età ed alle condizioni di base del ricevente,
presenta un’elevata efficacia, pari a circa il 70-90%. Si dimostra,
perciò, il mezzo più valido, sicuro ed economico per prevenire
l’influenza e le sue complicanze, riducendo in maniera significativa
l’ospedalizzazione, la mortalità, e le ricadute negative sull’attività
lavorativa e sul funzionamento dei servizi di pubblica utilità.
* Medico Capo della Polizia di Stato Ufficio Sanitario - Questura di Ragusa |