ALCOL, L’EMERGENZA CONTINUA: (ASAPS) – Purtroppo siamo assai lontani dall’essere una stato civile, sulla strada. Tra le decine di notizie che ogni giorno filtriamo, abbiamo scelto queste. A L’Aquila una ragazza di appena 20 anni, Laura Castri, è stata travolta e uccisa in una strada della città, nella zona di Porta Napoli, da un trattore stradale (per intenderci la motrice di un autoarticolato), che ha invaso la corsia opposta proprio mentre la vittima stava sopraggiungendo a bordo della sua auto. Il conducente della motrice, un extracomunitario, era ubriaco fradicio e come accade nella miglior tradizione di questa giungla, è uscito assolutamente illeso dall’impatto. A Marzabotto (Bologna), invece, un operaio milanese rischia di diventare famoso per la sua solerzia nel tornare alla guida dopo essere stato sorpreso ubriaco al volante, con una percentuale di alcol nel sangue sufficiente a spedire chiunque in coma etilico. L’uomo, 29 anni, era infatti stato bloccato circa tre ore prima da una pattuglia di Carabinieri della compagnia di Vergato, che lo avevano fatto soffiare nell’etilometro e che dopo aver notato in quali condizioni si trovasse seduto al posto di guida (con 3,3 grammi di alcol per litro di sangue), gli avevano ovviamente ritirato la patente denunciandolo a piede libero. Poi, tre ore dopo appunto, gli stessi militari lo hanno notato nuovamente in strada, al volante. È seguito un altro controllo che ha confermato (ovviamente) il persistere dello stato di ebbrezza, con l’aggiunta che stavolta aveva con sé 4 grammi di hascisc. La sua reazione, alla notizia che sarebbe stato nuovamente denunciato per stato di ebbrezza oltre che da alcol da sostanze stupefacenti e guida senza patente, è stata violentissima e alla fine è stato arrestato. (ASAPS) L’auto di Laura Castri centrata da un camion. Schianto mortale a Porta Napoli: muore ventunenne di MARCELLO IANNI «Era una ragazza che amava vivere
la vita e che non stava mai ferma». Poche parole, quelle degli amici di
una ragazza di 21 anni, vittima di un destino crudele che non trova alcuna
spiegazione. Si chiamava Laura Castri, la giovane morta nella notte tra
domenica e lunedì a causa di un terribile incidente stradale, avvenuto lungo la
statale 17, a Porta Napoli. La giovane viaggiava da sola e stava percorrendo il
tratto stradale a scendere quando, all’improvviso, è
stata travolta dalla corsia opposta da un camion che dopo averla centrata in
pieno, ha divelto, come un coltello nel burro, il guard-rail per finire sotto
una scarpata, ribaltandosi. Nell’impatto violento la Fiat ”Uno” della ragazza
si è trasformata in un ammasso di lamiere contorte, mentre l’autista del mezzo,
A.J, 30 anni, dell’ex Jugoslavia, è uscito praticamente indenne dalla cabina
del camion. Sul posto sono intervenute alcune ”volanti” della polizia ed
agenti in borghese della Polizia giudiziaria del Compartimento che hanno
tentato ma, invano, di estrarre dalle lamiere la giovane. Sono dovuti
intervenire i vigili del fuoco con i ”divaricatori” ma le condizioni della
giovani erano già disperate. Laura Castri è morta, dopo
poco, in ospedale. I vigili del fuoco e gli agenti della polizia
stradale, diretti dall’ispettore superiore Antonio Mara e Berardino Di Carlo,
hanno lavorato fino alle 5 di ieri per compiere i rilievi. Al giovane alla
guida del mezzo pesante è stato riscontrato nel
sangue un tasso alcolico superiore alla norma. La Procura lo ha iscritto sul registro degli indagati con
l’ipotesi di accusa di omicidio colposo. I funerali di Laura Castri, figlia di un pensionato della Telecom, Dario, e di un infermiera del reparto di Senologia dell’ospedale, Carla Ciaglia, si svolgeranno oggi alle 15,30 presso la chiesa di Santa Maria Paganica. ll divieto già esiste ma è per la
somministrazione. di MASSIMO
SBARDELLA Dal Comune di Palestrina dura reazione al fenomeno
vandalismo. Il sindaco Rodolfo Lena, con un’ordinanza dai toni perentori, ha
vietato la vendita e la somministrazione di alcolici e superalcolici, ai minori
di sedici anni, anche nei negozi e nei supermercati. «Negli esercizi pubblici -
spiega il sindaco - il divieto già esiste ma, considerato che la situazione sta
diventando intollerabile, abbiamo pensato di estendere il provvedimento anche
ai negozi». «Dopo gli ultimi episodi - aggiunge Lena - è giunto il momento di
porre la situazione sotto controllo. E’ solo il primo passo di un’azione più
generale che, entro un paio di mesi, porterà anche all’installazione di una
decina di telecamere per videosorveglianza. Si inizia dal centro storico ma,
presto, si interverrà anche in alcune zone periferiche». Il sindaco di Palestrina ci tiene a precisare che il fine
non è quello di trasformare Palestrina in una città blindata «bensì - precisa -
quello di combattere episodi che non dovrebbero accadere e che deturpano
l’immagine del nostro paese. Non è certo un bello spettacolo passeggiare nel
centro di Palestrina e vedere giovani sbandati che disturbano la quiete
pubblica. Fra gli obiettivi di un’amministrazione comunale c’è quello di
educare al senso civico i propri cittadini. La legge c’è e intendiamo farla
rispettare fino in fondo». L’amministrazione lancia dunque un segnale forte, anche in
difesa dell’articolo 650 del codice penale, a cui dovranno attenersi
rigorosamente bar e locali pubblici. Polizia e organi di vigilanza sorveglieranno
il territorio per rendere restituire pace e serenità alla città. La presa di posizione del sindaco arriva come
pronta risposta anche all’incredibile giornata di martedì grasso quando un
gruppetto di giovani sbandati, in preda ai fumi dell’alcool, si è reso
protagonista di ripetuti atti vandalici. Dapprima, come sembrerebbe dalle prime
verifiche effettuate, praticando uno squarcio con un taglierino al castello
gonfiabile su cui giocavano dei bambini, tre dei quali finiti in ospedale con
dieci giorni di prognosi per contusioni varie. Poco dopo, con la piazza
affollata di gente in feste per il Carnevale, scatenando una maxi rissa tra la
folla che ha destato scompiglio tra i presenti. Per finire, in tarda serata,
con diverse pietre lanciate verso delle vetrine di attività commerciali del
centro storico. Al di là dei provvedimenti del momento, però, l’amministrazione dovrà sicuramente rimettere mano alla riorganizzazione di un corpo di polizia municipale ormai ridotto ai minimi termini. Tra pensionamenti, promozioni sul campo, incarichi amministrativi, permessi sindacali a vita, un concorso arenatosi chissà dove e tagli ai trimestrali, infatti, una delle aree più importanti per un Comune conta oggi, a Palestrina, un terzo dell’organico che dovrebbe avere (10 contro i 30 previsti dalla legge regionale). DAI POLIFENOLI DEL VINO UN AIUTO CONTRO L’INFLUENZA E
ALTRE MALATTIE: SE NE PARLA IN UN CONVEGNO INTERNAZIONALE A CARMIGNANO (PRATO)
IL 10 E L’11 MARZO Un piacere del palato, ma anche un valido aiuto
per la salute grazie ai suoi effetti benefici nella prevenzione delle malattie
cardiovascolari e contro i virus influenzali. E’ il vino (*), i cui effetti sulla salute dell’
uomo sonno al centro di un convegno internazionale intitolato "Universe
of wine and health" in programma il 10 e 11 marzo nella Tenuta
Capezzana a Carmignano, vicino Prato. Il convegno riunirà importanti
ricercatori e opinion leaders a livello internazionale e sarà incentrato sugli
effetti positivi di un consumo moderato di vino per l’ organismo e, in
particolare, sulle ultime scoperte scientifiche legate al resveratrolo, un
polifenolo, particolarmente presente nell’uva e nel vino rosso, dotato di
caratteristiche salutari uniche. Oltre ad essere un potente anti ossidante, il
resveratrolo è noto in medicina per la prevenzione dei tumori alla prostata e
per le sue proprietà anti infiammatorie legate al sistema immunitario. Recenti
studi avrebbero poi messo in luce le proprietà di questo polifenolo contro la
replicazione dei virus all’ interno dell’ organismo umano. Come ha spiegato dal
professor Damiano Tutini "lo studio del resveratrolo sta aprendo nuovi e
importanti scenari per la medicina e per la farmacologia. Soprattutto per
quanto riguarda la lotta contro l’ influenza di tipo A, ma non sono da
escludersi anche possibili sviluppi verso la ricerca contro il virus
responsabile dell’ aviaria o addirittura contro l’ Aids. Ad oggi - ha aggiunto
- non esiste un farmaco realmente efficace nel bloccare i virus influenzali, in
quanto capaci di mutare velocemente. Ma in futuro il resveratrolo potrebbe
essere alla base di nuovi farmaci contro questo tipo di malattie e contro
quelle cardiovascolari". Chissà se qualcuno a questo Convegno chiarirà l’equivoco. La procura chiede il rinvio a giudizio di un giovane che
avrebbe abusato sessualmente della padrona di casa che lo ospitò «La fece bere e poi, approfittando della diminuita
attenzione per lo stato di sonnolenza e il torpore, l’ha violentata». A denunciare alla magistratura il
grave fatto era stata la donna quando aveva compreso in che razza di trappola
sarebbe finita. Per contro, l’uomo ha sempre respinto i fatti così come
rappresentati dalla padrona di casa. Prologo e angosciante epilogo
appartengono alla filmografia di infimo livello. Nella realtà, l’ospite, quando
la padrona di casa è crollata, ne avrebbe approfittato contando sulla scemata
volontà. Le indagini preliminari, ad avviso
del pm Pecori, hanno messo in luce quegli indizi per chiedere la sua condanna
per violenza sessuale aggravata anche dal rapporto di ospitalità. Cecenia (Russia) - 06.3.2006 Cecenia, assassini blindati I civili vittime degli incidenti causati dai
soldati russi ubriachi alla guida dei blindati di Ruslan
Zhadaev* A Grozny gli incidenti stradali tra veicoli corazzati
dell’esercito russo e auto civili continuano a mietere vittime tra la
popolazione cecena. I colpevoli, gli autisti russi
spesso ubriachi, se la cavano sempre con insignificanti provvedimenti
disciplinari. L’incidente più recente. Il 15 febbraio, alla periferia,
di Grozny un blindato russo Btr si è scontrato con la Lada ‘Zhiguli’ del dottor
Salavdi Murtazaev, responsabile del Centro Cardiologico dell’ospedale
municipale numero 3 di Grozny: lui è morto sul colpo e Ali Zaipulaev, che era
alla guida, è rimasto gravemente ferito. I testimoni sostengono che il veicolo
corazzato, che viaggiava in convoglio, sia inaspettatamente uscito dalla fila
per scontrarsi con l’auto che era parcheggiata sul lato della strada. I soldati
hanno cercato di fuggire dalla scena dell’incidente ma sono stati bloccati sul
posto dai presenti per consegnarli alla polizia. Ma, come sempre accade in
questi casi, altri militari russi sono prontamente arrivati in difesa dei
colleghi. Presso l’ufficio del procuratore militare i soldati hanno dichiarato
che l’incidente è stato causato dal conducente della ‘Zhiguli’ che avrebbe
invaso la corsia su cui viaggiava il convoglio. L’opinione dei testimoni e dei
membri delle forze di polizia regionali che sono arrivati per primi sul luogo
dell’incidente non è ovviamente di alcun interesse per le forze militari. La
polizia sostiene che il conducente del Btr era ubriaco.
“Le bravate e bevute dei militari ci costano care”, ci è stato detto nella sede
regionale della polizia. “E’ del tutto ovvio che i militari neghino l’accaduto
e facciano il possibile per proteggere altri soldati decorati con gradi
militari, colpevoli dell’uccisione di qualcuno”. “L’aspetto più offensivo del caso del dottor Murtazaevyi è
che a causa delle azioni sconsiderate di soldati stolti
e ubriachi, un uomo istruito e intelligente è morto”, dice Usman Baisaev del
Centro dei Diritti dell’Uomo di Grozny. “Un uomo che era stimato da tutti
perché era impegnato per salvare le vite di altri uomini. E il buono a nulla
colpevole della sua morte ne riderà in futuro e si vanterà di averne ‘centrato
uno’. E’ possibile persino prevedere il tipo di ‘punizione’ che questo
ennesimo assassino in uniforme militare otterrà. Prenderà al massimo un anno di
sospensione senza diritto di occupare posizioni di comando”. Quelli degli ultimi mesi. Lo scorso ottobre nel centro di Grozny un altro blindato
Btr russo ha travolto e ucciso la 24enne Eliza Ismailova. Ironia della sorte,
anche Eliza era dottoressa. Il corazzato, che procedeva ad alta velocità
sostenuta per via Mayakovskii nel quartiere Leninskii, ha urtato un semaforo
finendo fuori strada e investendo Eliza, che si trovava a una fermata
dell’autobus. I militari russi del mezzo militare, ubriachi
fradici, sono stati trattenuti dai poliziotti ceceni arrivati sul posto
ma anche questa volta i soldati hanno dichiarato che l’autista del blindato era
sobrio e che aveva perso il controllo del mezzo nel tentativo di evitare un
minibus. Così alla fine Dmitry Vasilev, l’autista
ubriaco, è stato condannato solo a un anno di servizio in un battaglione
disciplinare. Pochi giorni dopo la morte della dottoressa Ismailova, in
un quartiere di Grozny chiamata Oktyabriskii un altro Btr russo si è scontrato
con due vetture, una Volga e una Lada, che stavano procedendo nella direzione opposta.
Fortunatamente, non ci sono state vittime, nonostante il conducente della Volga
sia rimasto seriamente ferito. Il tecnico che si occupa
di pilotare il veicolo corazzato era ancora una volta ubriaco fradicio. Nel maggio del 2005, vicino al villaggio di Starye Atagi,
un veicolo cingolato Bmp che trasportava soldati di fanteria ha investito una
Volga uccidendo una ragazzina di 14 anni è ferendo gravemente sua madre, il
fratellino e la persona che era alla guida. “Ciò che sta succedendo nel nostro
paese, incluso ciò che accade sulle strade, rapimenti e assassinii esclusi,
dimostra chiaramente che le truppe russe si stanno comportando in modo
spietato, considerando la popolazione cecena come nemici, persone da poter
soggiogare e colpire senza timore alcuno di subirne le conseguenze”, dice Usman
Baisaev. Altri incidenti del passato. Nel 2000, nei
pressi di Urus-Martan, un camion militare russo ‘Ural’ si è lanciato dalla
parte opposta della carreggiata scontrandosi con una Lada ‘Zhiguli’ guidata da
Agabiev, un civile del luogo. Oltre al conducente, nell’auto c’erano tre donne,
un bimbo e un uomo. Sono rimasti tutti gravemente feriti e sono stati
ricoverati all’ospedale. I membri della polizia cecena hanno trattenuto i
soldati che tentavano di fuggire dal luogo dell’incidente. Ma l’indagine è
stata recentemente archiviata per scadenza dei termini. In quello stesso anno, nel distretto di Shali, un ufficiale russo ubriaco alla guida di un cingolato da
trasporto truppe Bmp ha travolto due donne del luogo: una è morta in
conseguenza delle ferite riportate. La corte militare ha dichiarato il
soldato colpevole del delitto condannandolo solo a tre anni di sospensione e a
un anno di divieto di guida. Sempre nel 2000, nel villaggio di Khankala, un soldato
russo alla guida di un carro si è scontrato con un’auto uccidendo due donne. La
corte militare ha condannato il soldato a cinque anni di reclusione applicando
però un rinvio di esecuzione della sentenza di quattro anni finendo così per
sospendere la condanna. Le responsabilità dei comandanti. “La procura
militare può usufruire di diversi sistemi per evitare che siano inflitte
punizioni ai soldati, trascinando apposta le inchieste affinché il colpevole
venga prosciolto dalle accuse per scadenza dei termini”, sostiene Baisev.
“Tuttavia, il metodo più diffuso per preservare i soldati da punizioni è quello
di infliggere condanne ‘premiali’ che sfruttano la procedura del rinvio di
esecuzione (condanna sospesa, divieto di assumere ruoli di comando o servizio
da rendere presso un battaglione disciplinare). Rimane da chiarire come mai gli ufficiali di comando delle milizie russe non prestino attenzione alcuna all’arbitrarietà di comportamento sulle strade delle truppe che rispondono al loro comando. Dopo tutto, ogni soldato risponde a un discreto numero di comandanti e diretti superiori: il comandante del plotone, della compagnia, del battaglione, dell’unità, della brigata, della divisione, dell’armata e della regione. Possibile che nessuno di loro si assuma la responsabilità delle azioni criminali dei sottoposti? Così facendo, si comportano anch’essi da criminali e il loro posto è dunque in prigione insieme ai soldati che stanno in Cecenia a scolarsi fiumi di alcol per poi andare in giro a uccidere la gente. LA PROVINCIA DI LECCO Controlli a tappeto della Polizia stradale di Lecco al
Bione: 90 i veicoli passati al setaccio (g. ron.) Oltre novanta veicoli controllati, trentadue infrazioni al codice della strada che hanno portato al ritiro di diciassette patenti di guida, dieci delle quali per guida in stato di ebbrezza, due per guida sotto effetto di sostanze stupefacenti e cinque per eccesso di velocità. Questo il bilancio dei controlli che la Polstrada di Lecco ha effettuato nel corso della scorso fine settimana allo svincolo del Bione, e mirato a reprimere il fenomeno degli automobilisti che si mettono alla guida dopo aver alzato il gomito. Ancora una volta il dato più sconcertante è quello che riguarda i giovani sorpresi alla guida in stato di ebbrezza. Quasi tutti gli automobilisti ai quali è stata ritirata la patente, infatti, sono giovani di età compresa tra i 23 e i 27 anni di età, anche se non sono mancati casi di patenti ritirate ad ultra trentenni. Nel corso degli accertamenti stato confermato il dato che pone nelle ore che vanno dalle due alle sei della mattina, il periodo nel quale si registra il maggior numero di casi di automobilisti al volante benché in preda ai fumi dell’alcool. Delfina Di Stefano, comandante della Polstrada di Como facente funzioni anche a Lecco spiega: «Gli automobilisti devono capire che mettersi al volante dopo avere bevuto è molto pericoloso. Anche chi pensa di reggere bene l’alcool, non si rende conto degli effetti che questo ha sulla guida. E poi, per trascorrere in tranquillità una serata basta che una sola persona si sacrifichi e non beva, portando gli altri a casa. Ricordiamo inoltre che la guida in stato di ebbrezza è un vero e proprio reato, giudicato in tribunale, e non una semplice sanzione amministrativa». IL GAZZETTINO (ROVIGO) È mistero a Villanova del Ghebbo... È mistero a Villanova del Ghebbo. G.T., una donna di 44 anni, è stata ritrovata morta ieri mattina nella sua abitazione di Ramedello, una frazione di Villanova. A scoprire il cadavere è stato il fratello che insospettito per non averla vista per alcuni giorni, si era recato a farle visita. Per la donna, invece, non c’era più niente da fare. Inutile l’arrivo del Suem di Rovigo. Secondo un primo esame, il decesso dovrebbe risalire a uno o due giorni prima del ritrovamento. Massimo riserbo sulle cause della morte, che verranno appurate da un’autopsia. Il primo referto medico, infatti, parla di "cause da accertare". Subito dopo il rinvenimento è stato avvisato il magistrato di turno, il sostituto procuratore di Rovigo Sabrina Duò. Non si esclude che si sia trattato di un altro dramma della solitudine, poiché pare che la donna, che viveva da sola, facesse spesso ricorso all’alcol per problemi personali. La 44enne gestiva un negozio di maglieria e accessori per le scarpe a Fratta Polesine. Dopo aver convissuto per alcuni anni con i fratelli e i genitori, aveva scelto di andare ad abitare da sola a Ramedello. Ieri la tragica scoperta sulla quale dovrà fare luce l’autopsia. ARRESTO Aveva rotto il finestrino
di una Lancia e aveva prelevato indumenti e apparecchi; per sua sfortuna in
quel mentre è passata un’unità dell’Arma Marocchino bloccato subito dopo
aver rubato in una vettura
Bassano (B.C.) Abderrahim Deghame, 33 anni, marocchino,
clandestino, con alle spalle vari precedenti, tra i quali reati contro il
patrimonio e una rapina impropria, è stato nuovamente arrestato dei
Carabinieri, per furto. Alle 3 di ieri, una pattuglia del Norm è passata per via
mons. Onisto e ha intravvisto una figura muoversi in maniera sospetta attorno a
un veicolo in sosta. Come ha notato la "gazzella" l’individuo ha
lasciato cadere alcuni oggetti e ha tentato di fuggire. É stato inseguito e
bloccato. I militari l’hanno riconosciuto: era il
Deghame, che pareva pure ubriaco.
A terra vi erano 2 giubbotti da uomo, un rasoio elettrico e una radio Lenco. Vi
erano anche frammenti di vetro che provenivano dalla vettura posteggiata, una
Lancia "Prisma". Addosso l’extracomunitario aveva una pedivella con
ingranaggio a corona da bicicletta, che è uno strumento usato per spaccare i
cristalli delle auto. La Lancia aveva il finestrino posteriore sinistro rotto e
la maniglia della stessa portiera divelta. Non è stato difficile ricostruire
che il 33enne nordafricano aveva appena compiuto un furto sulla macchina. La
conferma è venuta poche ore più tardi quando è stato rintracciato il
proprietario della "Prisma", M.G., 60 anni, di Castelfranco Veneto,
che ha riconosciuto gli indumenti e i due apparecchi. Abderrahim è stato
arrestato e spedito in cella, a Vicenza. L’ultima volta il Deghame era stato ammanettato il 26 novembre scorso, dopo che aveva condotto una rapina al supermercato "Cityper" di San Zeno. Un addetto alla sorveglianza l’aveva visto pigliare 3 dvd e ficcarli sotto i vestiti, era intervenuto, ma l’extracomunitario con uno spintone l’aveva gettato a terra ed era fuggito. Nei pressi del market c’era però una pattuglia della stazione di Romano che aveva intercettato e catturato il ladruncolo. Addosso aveva ancora i dvd trafugati. Il Deghame era stato arrestato per rapina impropria e quindi processato per direttissima: aveva patteggiato 1 anno e 4 mesi di prigione. LADRI D’AUTO Speronano la polizia e fuggono Vengono intercettati da una pattuglia della Polizia e, per
riuscire a scappare, speronano l’auto degli agenti. I due uomini si sarebbero
resi responsabili di numerosi furti e danneggiamenti su auto lasciate in sosta
nelle strade del capoluogo. Gli agenti della Volante, ripreso il controllo
dell’auto si sono messi al’inseguimento dei due ladri che, dopo aver
abbandonato il mezzo sul quale viaggiavano sono scappati per i campi facendo
perdere le loro tracce. Anche l’auto sulla quale viaggiavano è risultata
rubata. Disturbo del riposo Locali a rischio in città (d. m.) Poco prima dell’una nella notte tra sabato e domenica,
la polizia è intervenuta in centro storico su richiesta di diversi residenti
che lamentavano incessanti schiamazzi notturni. In particolare, la pattuglia si
è recata in due pubblici esercizi: il Jam di via Gamba, e il Leon bar di piazza
Libertà. Nel primo gli agenti hanno trovato che la musica nel
locale era ad altissimo volume, mentre nel secondo, che si accingeva alla
chiusura, c’erano
decine di giovani con in mano bicchieri di alcolici e tutti visibilmente
"in festa". Dato che le proteste dei bassanesi che abitano nel cuore cittadino hanno raggiunto una certa rilevanza, la polizia si riserva di procedere sia a livello amministrativo, con sanzioni e quanto previsto, ma anche, soprattutto se dovessero essere sporte querele, penalmente. In quest’ultimo caso si profila il reato di disturbo del riposo. IL GIORNALE DI
VICENZA Inseguito e arrestato dai carabinieri Marocchino ubriaco ruba da una vettura
addirittura un rasoio (d. m.) Dopo aver
rotto il finestrino di un’auto con la pedivella di una bici, stava rubando
quanto c’era nell’abitacolo. I carabinieri del Norm se ne sono però accorti in
tempo e lo hanno arrestato con l’accusa di furto pluriaggravato. Abderrahim Degahame è stato quindi arrestato e portato in carcere a Vicenza, a disposizione del pubblico ministero che segue il caso L’ADIGE Assessorato e Azienda, accordi con le federazioni Andreolli, più sport per prevenire i mali La sanità trentina
e le federazioni sportive lavoreranno ad un progetto per incrementare e
diffondere l’attività fisica tra tutte le fasce di età della popolazione, per
prevenire le malattie dovute alla sedentarietà. È questo il risultato
dell’incontro svoltosi a Trento tra i vertici dell’assessorato alle politiche
per la salute, l’Azienda provinciale per i servizi sanitari e i vertici dello
sport in provincia di Trento (Coni, Fidal e Figc). In apertura dell’incontro,
l’assessore Andreolli ha ricordato le politiche specifiche della Provincia, con
i programmi e le iniziative di promozione della salute, ed ha auspicato
l’opportunità di «implementare azioni di carattere intersettoriale, attraverso
la realizzazione di azioni comuni il mondo della sanità e dello sport
trentini». Per la collaborazione tra sanità e sport sono stati ricordati i
buoni risultati ottenuti grazie alle prime azioni di collaborazione, tra cui il
protocollo sottoscritto dall’Azienda sanitaria e dal Coni per realizzare azioni
mirate contro il fumo. Tra le iniziative già messe in campo dalla sanità
trentina e che potrebbero rientrare nel progetto di collaborazione con le
federazioni, si contano la Campagna contro il consumo
di alcol da parte dei giovani e la
progettazione per l’anno 2007 di una Campagna di comunicazione dal titolo
«Ambiente, attività fisica e Salute». La proposta avanzate dall’assessorato
provinciale alle politiche per la salute ha incontrato il consenso dei
dirigenti sportivi trentini, i quali hanno ricordato che il loro mondo
coinvolge circa 1.200 società sportive e (direttamente o indirettamente) circa
100.000 persone. In particolare, il presidente provinciale del Coni, Giorgio
Torgler, ha annunciato l’organizzazione di una conferenza sullo sport, in cui
potrebbe trovare spazio la sezione dedicata al tema «sport e salute», oltre ad
alcuni spot di promozione della pratica sportiva. LA PROVINCIA DI CREMONA Corritalia, weekend a Soresina fra podismo e lotta contro l’alcol di Stefano
Sagrestano SORESINA — Ritorna l’appuntamento con ‘Corritalia’, la manifestazione podistica che da qualche anno richiama in città decine di appassionati desiderosi di sfidarsi dopo un lungo inverno senza gare. Il week-end dedicato alla corsa è in programma il 18 e 19 marzo. Come sempre non si tratta solo di una gara podistica. Ma anche di un’occasione per parlare di temi legati al mondo dello sport e avvicinare i giovani ad una sana pratica dell’attività fisica. Organizzano il week-end, l’Aics, la Coop Lombardia, il Coni e il Comune, con il patrocinio dell’Unione dei Comuni e la collaborazione dell’Istituto Ponzini di Soresina, del Running Club Soresina e della Palestra Genesi. In programma il sabato mattina dalle 10.30 nell’aula magna del Ponzini, la conferenza sul tema ‘Alcool e sport: Una relazione pericolosa’. Relatore Emanuele Sorini, medico del nucleo operativo alcologia del Sert. Tra gli ospiti, Alessia Vallara, vice presidente dell’Aics di Cremona, Rodolfo Verga, presidente del CONI provinciale, gli assessori comunali e provinciali allo sport Giulio Filippazzi e Giovanni Biondi e Luciano Valcarenghi, presidente del Comitato Soci Coop di Soresina. La domenica spazio alla gara podistica sul circuito della ciclabile delle città Murate con partenza da Ariadello. Tre i percorsi previsti. Da 2,5, 5 e 10 chilometri. Il ritrovo è tra le 8 e le 8.30, orario di partenza della campestre non competitiva. La gara vera e propria prende il via alle 9. La quota di partecipazione è di 2,50 euro da versarsi alla partenza. Previsti premi gastronomici e ristoro a metà e fine gara. CORRIERE ADRIATICO Il titolare dello snack e la giovanissima commessa sono
stati colpiti dalle schegge del pesante oggetto e medicati all’ospedale Scaglia il posacenere contro due baristi e li ferisce Si scatena la furia di un marocchino ubriaco di
40 anni al quale era stato negato da bere FOSSOMBRONE - Belkaid Labi, marocchino di 40 anni, che al
momento sembra senza un lavoro fisso, stando almeno a quello che si è riuscito
a capire, si è reso protagonista di una brutta avventura. Sabato verso le 23 è entrato
all Snack Bar a ridosso della grande curva della vecchia Flaminia in pieno
centro abitato. In evidente stato di ebbrezza ha chiesto da bere. Gli è stato negato. L’energumeno
ha preso un posacenere di ceramica e lo ha letteralmente scagliato contro il
muro con violenza.. Diego Balducci di 32 anni, uno dei titolari del bar e Anita
B. 18 anni non ancora compiuti, commessa, hanno fatto appena in tempo a cercare
protezione dietro il bancone inginocchiandosi. Le schegge impazzite dell’oggetto trasformato in bomba
hanno però colpito entrambi. La più grave è subito apparsa la ragazza che al
pronto soccorso è stata sottoposta a undici punti di sutura alla testa. La sua
prognosi di guarigione è di 15 giorni. Più lievi le ferite di Diego Balducci
che se la caverà in sette giorni. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di
Fossombrone e il 118. Il marocchino, già noto alle
forze dell’ordine per aver estratto un coltello un paio d’anni fa, sempre in
stato di ebbrezza in un altro bar cittadino,
è fuggito via cercando di far perdere le sue tracce. In verità si portava al
circolo polivalente degli anziani. Per chiedere nuovamente al bar da bere.
Anche stavolta gli veniva risposto con un secco no. L’avventore ha solo
accennato a qualche reazione scomposta ma la presenza di diversa gente lo ha
fatto desistere da ulteriori scenate e se n’è andato. Una vicenda che avrà i suoi strascichi in sede
giudiziaria. Essendo l’uomo recidivo. Le ripercussioni sul suo conto non
potranno essere lievi. Il comportamento del marocchino, negli ultimi mesi, si è
fatto sempre più scomposto e pericoloso per la pubblica incolumità. Chi lo
conosce dal momento in cui era approdato a Fossombrone lo ricorda come dedito
al lavoro e tranquillo. Con il passare del tempo
l’approccio all’alcol ha cambiato notevolmente il suo modo di fare e di porsi
anche pubblicamente. Il problema della presenza, peraltro sempre più massiccia,
di extracomunitari che in certe occasioni si comportano al di fuori di ogni
regola, con sempre maggiore insistenza richieda di dover fare il punto più
esatto possibile di una situazione complessa. Si tratta di un progetto per
l’immediato futuro. Forse del tempo prezioso si è già perso. In particolare nei
confronti dei marocchini che si sono distinti, loro malgrado, per un’eccessiva confidenza con il vino o gli alcolici. Si
determina una realtà incontrollabile e destinata di questo passo a farsi sempre
più grave. Il problema si pone non da meno per i gestori degli esercizi pubblici. I loro dinieghi derivano da precise norme da rispettare. Le loro preoccupazioni vanno aumentando in proporzione ai casi più o meno eclatanti che si vanno intensificando. Non si potrà nemmeno accennare, tanto per essere chiari, che a fare certi discorsi si rasentino ipotesi razziste. La verità è che il malumore delle persone è crescente. Chi vive senza particolari problemi nel contesto sociale di ogni giorno trova ampia e serena disponibilità al dialogo e all’aiuto, se necessario. L’ARENA Carabinieri intervengono alla festa di Parona: arrestato Renga, bagno in Adige e poi nudo in piazza Di certo l’ultima
edizione, quella del 2006, è stata quella più «vietata» dell’intero Carnevale:
a Parona niente bombolette spray e niente vendita di
alcolici (agli stand) dalle 21 alle 2. Il vino, elemento indispensabile per
gustare il pesce affumicato «noto» per il sapore forte, si poteva bere
solamente nei bar. Ma lui, ventenne scaligero, in quel binomio indissolubile
tra «bianco» e il piatto di «polenta e renga» ci ha creduto fino in fondo. Alla
faccia dei divieti. Ci ha creduto forse anche troppo perchè di
bianchi, insieme alla sorella, ne deve averne bevuti parecchi. Perchè con il freddo polare di
mercoledì sera hanno fatto il bagno in Adige. E poi si sono messi a
gironzolare, a notte fonda, nella piazza Porto di Parona. E lui era in mutande.
Il bagno nel fiume lo ha di certo rinfrescato ma non gli ha restituito quel
livello di sobrietà tale da impedirgli di cacciarsi nei guai. Così quando una
pattuglia di carabinieri si è fermata e lo ha visto in quelle condizioni lo ha
fermato e cercato di convincerlo a rivestirsi, con difficoltà perchè, bagnato
com’era, scivolava da tutte le parti. Poi i militari gli hanno comunicato che
avrebbe dovuto seguirli in caserma, a quell’ordine ritenuto ingiusto si è
opposto e sono iniziati i primi problemi. A forza, mentre la sorella urlava,
lo hanno fatto salire sulla macchina di servizio per accompagnarlo alla
stazione, poche centinaia di metri più in là. Caricato
da una parte, con l’ardire tipico di chi ha bevuto in eccesso, il ragazzo è
sceso dall’altra e di corsa si è infilato sotto il rimorchio di un camion
parcheggiato. Sono arrivati altri militari, lo hanno «stanato» e portato
non senza fatica in caserma. Da lì, il giorno seguente, è arrivato dritto in
tribunale con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale. Arresto convalidato,
liberato e, assistito dall’avvocato Claudio Fiorini, davanti al giudice ci
tornerà in aprile. (f.m.) L’ARENA Gli altri interventi. Borgo Milano Nell’ultimo fine settimana, nell’intero territorio
comunale, la polizia municipale ha controllato 345 veicoli e 386 persone,
accertando oltre un centinaio di violazioni al Codice della strada. Inoltre, ha spiegato il comandante Altamura, sono state
ritirate tre patenti per guida in stato di ebbrezza. Un veicolo è stato
sequestrato perché privo di assicurazione, tre quelli posti in stato di fermo.
Sono state 155 le soste accertate e 14 le rimozioni con carro-attrezzi che si
sono rese necessarie per risolvere situazioni di intralcio della viabilità e
liberare passi carrai. Infine sono stati compiuti 21 controlli di polizia
amministrativa in negozi e pubblici esercizi. CORRIERE ROMAGNA Controlli della Polstrada: saltati venti punti dalle
patenti NOVAFELTRIA - Anche nel corso del fine settimana appena trascorso la Polizia stradale di Novafeltria ha condotto controlli a tappeto sul territorio del Montefeltro. Nella sola notte tra sabato e domenica sono state controllate una trentina di autovetture, tutte con a bordo persone che avevano passato la serata alla discoteca Jolly di Novafeltria. Il dato interessante è che dai controlli effettuati dai militari i ragazzi sono risultati negativi al test con l’etilometro. In ogni caso, sono stati decurtati in totale una ventina di punti dalle patenti per altre infrazioni commesse da chi stava al volante. La neve scesa in nottata, invece, non ha richiesto particolari interventi: la viabilità è rimasta scorrevole. CORRIERE ROMAGNA Cocaina e alcol, piaghe
giovanili LUGO - L’eroina è la piu’ utilizzata, in età “matura”, ma
la cocaina sta iniziando la sua scalata e si sta introducendo negli “stili di
consumo” dei giovani, come fosse un elemento rappresentativo di uno status
symbol. E’ ciò che risulta dai dati del Sert di Lugo, ente
che segue i tossicodipendenti e gli alcolisti. Nel 2005 sono stati 251 quelli presi
in carico dal servizio con un preciso programma, 66 quelli appena arrivati
senza un programma definito, 28 quelli che sono stati seguiti solo per un
periodo in quanto si sono trasferiti per motivi di lavoro, o arrivano da altre
comunità, 96 quelli segnalati dalla prefettura perché obbligati a presentarsi,
per un totale di 441 persone. Coloro che derivano da trasferimenti, 28, sono un
numero molto inferiore rispetto per esempio alla vicina Faenza con 184 perché a
Lugo non si trovano né molte comunità come nel Faentino, né molte fabbriche
verso le quali si spostano i cercatori di occupazione.Anche Lugo, pur da
piccola cittadina qual è, non è immune da questo tipo di problemi, e su 441
tossicodipendenti il 60% fa uso di eroina, il 30% di cocaina, mentre il 10% di
cannabinoidi. La cocaina è in forte ascesa in quanto mentre anni fa era
riservata ad una cerchia di “élite” visti gli alti costi, ora i prezzi sono
diminuiti, sul mercato è più presente e disponibile per tutti, di conseguenza
su un target giovanile sta facendo presa. Comunque la sostanza più abusata a livello giovanile è
l’alcool; sono 136 i casi rilevati a Lugo, di cui la maggior parte sono
adulti con situazioni croniche. Di certo non compaiono in queste
cifre coloro che fanno un “uso ricreativo” di queste sostanze, in quanto
accedono raramente al servizio. Il Sert è ubicato in via Bosi, ma da 3-4 anni a
Lugo esiste uno spazio separato in via Garibaldi, e Manuela Martoni, la
responsabile, spiega: “E’ un centro di ascolto per gli adolescenti. Li seguiamo
fino ai 25 anni, è un modo per facilitare il loro avvicinamento al nostro
servizio, perché hanno un modo diverso di assumere le sostanze. Sono diversi
dagli stati cronici degli adulti, di conseguenza seguiamo un altro metodo. Sono
coloro che accedono di più al Sert, e credo sia un elemento veritiero in quanto
ogni anno raccogliamo oltre 3.000 questionari sull’abuso di sostanze”. Manuela
Martoni è responsabile anche del progetto “Safe-style”, nato nel 2000, che
consiste nel raggiungere i giovani nei loro contesti come le discoteche, a
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