I dati delle compagnie di assicurazioni non lasciano dubbi: le donne, che costituiscono poco più del 33 per cento dell’universo assicurato per la Rcauto, hanno una minore ’sinistrosità. La loro ’frequenza sinistri’ è, infatti, dell’8 per cento, rispetto al 9 per cento degli uomini. Provocano inoltre, mediamente, incidenti meno gravi. Nel 2005, secondo un’indagine condotta da Sara assicurazioni, il rapporto sinistri-premi delle guidatrici è stato inferiore del 10 per cento a quello dei guidatori. Nelle polizze ’personalizzate’ le donne pagano mediamente di meno. Molte differenze donna/uomo nell’uso dell’auto e nei comportamenti al volante vengono evidenziate nel ’Rapporto Automobile’ Aci-Censis. Le donne che dichiarano di usare l’auto di più rispetto a 2-3 anni fa sono il 25,3 per cento, gli uomini solo il 16,2. Se costrette ad abbandonare l’uso dell’auto optano in massa per i mezzi pubblici (56,9% contro il 40,1 degli uomini). Il divieto di sosta in città, spesso in doppia fila o sul marciapiede, è la loro infrazione prediletta, con una percentuale complessiva del 52,8 per cento. Molto alta la differenza uomo/donna sui limiti di velocità: gli uomini che spesso non li rispettano sono il 41,8 per cento, le donne solo il 30,4. In compenso le donne sono più trasgressive nell’uso delle cinture (14,3 contro il 12,6) e del telefono cellulare senza viva voce ( 14,3 contro 12,2). I controlli sulle strade puniscono di più gli uomini: 11,5 guidatori su cento dichiarano di aver perduto punti della patente dall’entrata in vigore della legge, mentre sono solo 3,8 su cento le guidatrici. Un campione di 7.000 guidatori, tanti ne sono passati nel 2005 nei corsi di Guida Sicura Aci-Sara, ha consentito agli istruttori dell’autodromo di Vallelunga di analizzare e confrontare pregi e difetti tecnici al volante di donne e uomini. Fra le donne è stata riscontrata una percentuale maggiore di errata posizione di guida, compensata da una "condotta generalmente più prudente e da un uso ’più razionale del veicolo". Le donne manifestano, tuttavia, ’una minore conoscenza tecnica e teorica’ del veicolo e dei ’suoi comportamenti dinamici’ e, di conseguenza, ’delle operazioni da compiere per mantenere il controllo del mezzo in condizioni critiche’. Questo le porta ad una ’guida maggiormente intuitiva, finalizzata ad evitare situazioni di rischio’. Negli esercizi in pista le guidatrici "riescono meglio ad affrontare situazioni di emergenza che richiedono da un lato rapidità e concentrazione" e manovre semplici come ’la frenata con l’ausilio del sistema Abs". Manifestano invece maggiori difficoltà nelle manovre che richiedono "un diverso controllo della vettura, ad esempio una sbandata, in cui tendono maggiormente ad un uso istintivo ma errato dei freni". | |
© asaps.it |