Le
nuove norme che hanno modificato quanto previsto dall’articolo
186 del Codice della Strada, sulla guida sotto l’influenza dell’alcool,
appena entrate in vigore, si sono fatte numerosi nemici.
La
cosa grave è che questi nemici, non sono solo le lobbies dell’alcool,
come potrebbe sembrare abbastanza normale, ma le stesse Istituzioni,
a cui dovrebbe stare a cuore la sicurezza dei cittadini.
Sicurstrada,
nei giorni scorsi, ha appreso dagli organi d’informazione, con
sconcerto e preoccupazione dell’approvazione, da parte del Consiglio
Regionale del Friuli Venezia Giulia, di un ordine del giorno che ha
avuto ad oggetto la richiesta di abrogazione della legge che ha abbassato
i limiti del tasso alcolemico allo 0,5 g/l, con il ripristino dei vecchi
parametri (0,8 g/l).
Nel
suo intervento il Presidente del Consiglio Regionale della Regione Friuli
Venezia Giulia, Antonio Martini afferma: "l’Italia deve tornare
ad essere un Paese serio"…..Hanno fatto una legge sbagliata
ed adesso la legge deve essere modificata……
Qui
da noi in Friuli il vino è cultura e se io vado a pranzo e bevo
due bicchieri non possono confondermi con gli ubriachi o con chi fa
uso di droga, non sono certo questi due bicchieri un pericolo per la
sicurezza stradale.
Ha
fatto seguito nei giorni successi l’intervista al quotidiano "La
Stampa" dell’ dell’Assessore all’Agricoltura della
Regione Piemonte, Ugo Cavallera, che richiede un intervento urgente
del Ministro delle Politiche Agricole, Gianni Alemanno, per ripristinare
il vecchio tasso alcolemico consentito alla guida, recentemente abbassato
dallo 0,8 g/l a 0,5 g/l. Nell’intervista l’Assessore all’Agricoltura,
Ugo Cavallera, afferma: "...restano perplessità per norme
che rischiano di penalizzare un settore strategico per l’economia
nazionale. Restrizioni eccessive, unite all’idea che anche un basso
livello alcolemico comprometta la sicurezza e la vita dei cittadini,
suscitano condivisibili preoccupazioni…"
Personalmente
sono rimasto allibito da tali parole, che denotano una sottostima dei
rischi provocati dall’alcool alla guida.
Sicurstrada
ritiene la norma introdotta dall’articolo 3 del Dl 121/2002, convertito
con modificazioni nella legge 168/2002, una delle più importanti
disposizioni varate negli ultimi anni sul fronte della sicurezza.
L’Italia
con un tasso alcolemico dello 0,5 g/l si allinea alla media europea
obbedendo ad una precisa direttiva europea. Alcuni esempi, la Russia,
Romania, Ungheria prevedono lo 0,0, l’Austria, la Svezia e la Polonia
lo 0,2, il Portogallo lo 0,4, il Belgio, Finlandia, Francia, Jugoslavia
Norvegia, Olanda lo 0,5, etc.
La
norma non va certamente a ledere la libertà delle persone, ma
cerca di contrastare un fenomeno gravissimo ed in espansione soprattutto
tra i giovani, quello dei rischi collegati alla guida sotto l’effetto
dell’alcool e di salvaguardare quindi la vita umana.
Il
principio è quello che "chi beve non deve guidare"
per la sua sicurezza ma soprattutto per quella degli altri.
Anche
se non esistono dati specifici in materia, dal momento che in Italia
non viene, purtroppo, analizzato il fenomeno, secondo l’Istituto
Superiore di Sanità, circa il 20-25% di tutti gli incidenti ha
in qualche modo l’alcol come causa dell’incidente.
Parliamo di centinaia di vittime e migliaia di feriti ogni anno.
Il
fenomeno dell’alcol alla guida è in crescita. Nell’ambito
dei controlli eseguiti dalla Polizia Stradale con l’etilometro
nel corso di sevizi mirati alla repressione del fenomeno, sono stati
controllati, nel 2001, 14.369 utenti, dei quali ben 2.018 sono risultati
positivi, con una percentuale del 14%. Tantissimi. Tanto più
se si pensa che rispetto all’anno prima, pur essendo diminuiti
i controlli, il tasso era del 10,3% su un campione di 18.979 controlli.
In
una suddivisione in fasce d’età, quella relativa agli over
32 anni è risultata essere la più trasgressiva in termini
di positività alcolica.
La
percentuale, il 21,2%, è di tutto rispetto, se si considera che
nello studio statistico sono stati eseguiti riscontri riferendosi a
un modello di quattro fasce d’età: la prima, quella dei
più giovani, dai 18 ai 22 anni, la seconda dai 23 ai 27, la terza
dai 28 ai 32 e l’ultima, la quarta, oltre i 32 anni, che risulta
essere in testa anche nei valori relativi alla quantità di alcol
assunto.
Invitiamo
quindi i nostri Rappresentanti istituzionali, stante i dati drammatici
appena esposti, di avviare campagne di sensibilizzazione per convincere
i propri cittadini a non mettersi alla guida dopo aver bevuto, piuttosto
di contestare una delle leggi migliori, fatta dal Governo, negli ultimi
anni, sul fronte della sicurezza stradale, ed allearsi con le lobbies.
Per
comprendere la gravità delle loro parole, invitiamo il Presidente
del Consiglio Regionale, Antonio Martini e l’Assessore all’Agricoltura
della Regione Piemonte, Ugo Cavallera, ad accompagnare gli operatori
delle Forze dell’Ordine quando debbono comunicare ad una famiglia
che il proprio caro è morto perché un ubriaco non ha rispettato
il Codice della Strada.
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Segretario Generale Associazione Sicurstrada |