(ANSA) MILANO – Chi
abita fuori città, tira un sospiro di sollievo. Due tra le più pericolose bande
di rapinatori dedite agli assalti in villa sono state sgominate ieri da Polizia
di Stato – coadiuvata dalla Guardia di Finanza in alcune fasi delle indagini –
e dai Carabinieri. Tutte e due, secondo il modus operandi più diffuso,
irrompevano nelle villette all’ora di cena: dopo la sorpresa era la volta della
violenza, gratuita, da arancia meccanica, per farsi aprire casseforti, farsi
consegnare gioielli e chiavi delle auto. Il gruppo sgominato dalla polizia, grazie
soprattutto alla Mobile di Milano, picchiava a lungo gli ostaggi, minacciati
con grossi cacciavite branditi per ferire lievemente. Tortura, dunque, senza
pietà. Secondo le indagini erano i più pericolosi e feroci banditi in azione in
queste ultime settimane e sono stati arrestati dopo una caccia durata giorni e
notti, senza sosta. In carcere ci sono nove albanesi tra i 19 e i 30 anni,
tutti irregolari e con precedenti. 8 di loro sono stati beccati flagrante a
Corsico (Milano), mentre il nono è stato catturato nel centro di Firenze.
Tutti, hanno sulla testa l’accusa di associazione per delinquere a scopo di
rapina, ricettazione, detenzione di armi. A loro carico ci sono indizi per una
trentina di colpi, mentre per 6 sequestri di persona in scopo di rapina le
prove sono già consolidate nell’ordinanza di custodia cautelare. Avevano
colpito i proprietari della Sammontana, lo scorso 12 febbraio nella villa di
famiglia, a Empoli. Le prime tracce di questo commando risalgono al 2004,
quando una trentina di rapinatori albanesi venne assicurata alal giustizia. Il
ricavato delle rapine veniva subito riciclato, anche in commercio di droga,
tanto che è risultato determinante l’apporto investigativo del GOA della
Guardia di Finanza. E proprio mentre i poliziotti entravano in azione, anche i
carabinieri del Comando provinciale di Asti uscivano allo scoperto, sgominando
un’altra organizzazione criminale, composta prevalentemente da nomadi sinti,
specializzata in furti e rapine nelle ville e nelle case isolate del nord Italia.
In tutto sono state arrestate 42 persone, mentre 84 il numero complessivo degli
indagati. I reati contestati vanno dall’associazione per delinquere, alla
truffa, dal furto alla rapina, alla ricettazione. 600 militari dell’ Arma del
Piemonte e della Liguria con l’impiego di unità cinofile e di un elicottero,
sono entrati in azione in tutti i campi nomadi dell’Astigiano, del Monferrato e
del Torinese. Con le nuove norme antimafia, sono stati sequestrati beni mobili
ed immobili per un valore di due milioni e 500 mila euro, e oltre un milione di
euro in depositi bancari di alcune famiglie. (ASAPS).
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