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Rassegna stampa alcool e guida del 13 marzo 2006

 L’ADIGE

LETTERE

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I morti di alcol sono ignorati Perché in Italia ogni 22 minuti una persona muore per problemi legati al consumo di alcol e la cosa non fa notizia? Eppure si trova una eco a tutto, tutto fa notizia. Sorprende davvero questo stato di torpore, di indolenza, di pigrizia a volersene occupare. O forse l’interesse la fa da padrone. Il sindaco di Riva ha inaugurato una birreria assieme ad un vescovo (abbiate pazienza ma lo scrivo minuscolo), a Rovereto un volantino tra religione e volontariato invita, sabato prossimo, ad una degustazione di prelibati vini. Il ricavato va ad un certo don Guido missionario nel mondo… Davvero sconcertante ma sembra per pochi, in molti sembrano condividere che feste e occasioni siano sempre accompagnate da questa sostanza che ci ostiniamo a validare in ogni maniera. Difendiamo il vino in nome della cultura associandolo al copioso sudore del contadino, alle sue fatiche inenarrabili…E vorremmo avvicinare i giovani a questa cultura ma loro preferiscono altre sostanze. Il vino a loro non piace e prontamente ecco che il mercato colora e mistifica brodaglie insensate astutamente fredde e zuccherate. Cosicché anche le ragazze scelgono di approcciarsi volentieri. Perché ci ostiniamo a far finta di non vedere queste cose? Sono pure nostri figli. E, caspita, abbiamo insegnato noi a bere a questi ragazzi. Ma preferiamo definirli annoiati, figli di un tempo privo di valori (solo loro non hanno valori, ma guarda un po’ ...). Ci fa comodo incolpare la discoteca, la scuola ma continuiamo a consumare il nostro bicchiere, a bere (certo, moderatamente...) ad ogni occasione sentenziando, con l’alito "alcolico", rispetto ai valori da seguire (sempre per gli altri …) Qualche sera fa ero a Ronzo per una serata, invitato da un gruppo di giovani della Val di Gresta a "parlare di alcol". Erano una quindicina, qualcuno con i genitori. Hanno persino preso appunti, li ho visti interessati, informati, attenti e consapevoli. Abbiamo fatto qualcosa di interattivo, non una lezione sull’alcol ma abbiamo parlato dei rischi del bere, della difficoltà ad essere se stessi quando si è in compagnia, della difficoltà di bere un’aranciata se il gruppo decide per la birra. E abbiamo parlato di come sarebbe opportuno saper fare scelte giuste rispetto a fattori di rischio (per ogni rischio, per ogni sostanza, per ogni devianza). La presenza dei genitori significa molto, significa che non c’è delega a nessuno quando si parla della propria salute e del proprio benessere. La famiglia è garante in sinergia con la scuola, le associazioni, il comune, lo sport. E per essere garanti (affettivamente ed effettivamente garanti) bisogna aprire gli occhi come genitori, aprire il cuore e mettersi in discussionei sul nostro personale rapporto con l’alcol. Contemporaneamente bisogna promuovere incontri, vigilare sulle istituzioni, sulle feste, sulle sagre, sulle occasioni pubbliche ove il coronamento del tutto è sempre la solita bevuta tra falsa cultura e vero business (per chi somministra la sostanza). Queste poche righe sono destinate forse ad essere lette con poca considerazione ma mi piace pensare che i giovani della val di Gresta mi inviteranno ancora. E magari saranno in trenta! Franco Baldo , presidente Club Alcolisti in Trattamento Mori
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 IL GIORNALE DI VICENZA

L’indagine della Regione

Alcol, allarmano i dati sul consumo fra i quindicenni

I ragazzi vicentini consumano abitualmente birra (la bevanda in assoluto preferita), vino e liquori: sono fra i più “regolari” nel Veneto

di Salvatore Nigro

Il consumo di alcol tra gli adolescenti vicentini assume le dimensioni di un fenomeno tutto da scoprire, tanto più preoccupante se visto nell’ottica dell’età scolare. Un’indagine della Regione Veneto mette a fuoco una realtà ancora poco conosciuta e piuttosto sottovalutata da quanti vivono con gli adolescenti, ad iniziare dai famigliari e dagli operatori scolastici.
I ragazzi vicentini, tra gli 11 ed i 15 anni di età, consumano abitualmente alcol e, almeno inizialmente, lo fanno con l’approvazione dei genitori. Le cifre, anche se aride in sé, ci danno la dimensione del fenomeno: la bevanda preferita è la birra, bevuta dal 17,5 per cento, seguita dal vino (14,2 per cento) e dal liquore (8,6 per cento). Per quanto riguarda la regolarità del bere alcol, la provincia di Vicenza si piazza al terzo posto nella fascia dei quindicenni (preceduta da Verona e Belluno) ma ha il primato in quella dei tredicenni, con circa un terzo di consumatori abituali. Sull’accettazione sociale del bere alcolici emerge che oltre il 30 per cento degli studenti lo fa in casa propria e al ristorante, sotto l’occhio benevole dei famigliari; addirittura i primi bicchieri di vino si tracannano sugli 11 anni per il 35 per cento, a conferma dell’abitudine di farlo provare anche ai più giovani.

- Si può parlare di dipendenza da alcol tra i ragazzi vicentini, almeno nella fase iniziale?

«Per alcolismo dobbiamo intendere un consumo abituale di alcolici al di fuori dei pasti, consumo che, in soggetti predisposti, può portare all’innesto della dipendenza. Il consumo abituale, però - afferma Alessandro Pilan, psicologo e psicoterapeuta per le dipendenze patologiche e consulente dei disturbi adolescenziali presso la cooperativa sociale Nuova Vita di Vicenza - non vuol dire automaticamente alcolismo, che scatta in presenza di fattori psicologici e neurologici, tali da far emergere disturbi latenti della personalità. Per quanto riguarda il discorso alcol tra i giovani direi di non sottovalutare il fenomeno e di stare allerta affinché lo si possa gestire».

- Si può focalizzare di più il problema?

«Se spostiamo i tempi dell’analisi agli anni precedenti l’adolescenza, vediamo come il consumo iniziale di bevande alcoliche trovi gli adulti favorevoli ai primi bicchieri, quasi un viatico verso l’età adulta. Al di fuori della famiglia le cause spaziano dall’emulazione per reggere il confronto con i coetanei all’emozione che il bere può arrecare, dall’esigenza di fare l’esperienza della sballata alla necessità di trasgredire, di andare oltre le regole sociali imposte dagli adulti».

- Quali le conseguenze del bere?

«Le conseguenze riguardano anzitutto il rischio di una futura e possibile dipendenza, capace di provocare effetti dirompenti a tutti i livelli, da quelli relazionali alle difficoltà nel contesto scolastico e famigliare, con fenomeni frequenti di violenza, fino a sfociare nell’autoemarginazione». (*)

- Sono possibili degli interventi correttivi? «Prima di parlare di interventi correttivi bisogna fare un passo indietro e rivedere il rapporto con l’alcol nella fase iniziale. Anzitutto in famiglia: non sottovalutare mai il consumo di alcol tra i ragazzi ma considerarlo una sostanza pericolosa se supera una certa quantità. Ancora: i genitori devono porsi come modelli positivi nel rapporto con l’alcol perché non basta condannarlo solo a parole. La fase degli interventi è successiva, quando le parole non bastano più ed allora sarà meglio recarsi nelle strutture specialistiche presenti sul territorio dove si trattano i soggetti dipendenti dall’alcol. È importante, però, non demonizzare i casi di dipendenza, non vergognarsi di averne in famiglia, non arrendersi ma contattarci quanto prima perché la terapia ha maggiore efficacia se intrapresa nella fase iniziale».

- Si può parlare di prevenzione?

«Certamente, anche se diventa difficile indicare dei percorsi validi per tutti. Oltre la normale vigilanza, da parte degli adulti, il luogo più idoneo alla prevenzione è la scuola che può avere un ruolo decisivo - conclude Pilan - nell’informare i giovani sui pericoli che si corrono e può mettere in atto un efficace percorso di prevenzione, magari con l’aiuto di specialisti esterni ed in sintonia con le famiglie degli studenti».

La struttura di Vicenza che tratta la dipendenza legata all’alcol ha il numero di telefono 0444/505 925.

 

(*) Nota: è preferibile parlare di problemi correlati all’alcol e non di alcolismo. Nel secondo caso si sottovalutano tutti i problemi causati da modalità di bere diverse dalla condizione di dipendenza. L’allarme deve scattare prima dei segnali di dipendenza, altrimenti ci si limita a fare una prevenzione secondaria.


 VIRGILIO NOTIZIE

SICUREZZA STRADALE/ NEL 2005 INCIDENTI MORTALI IN CALO DEL 7,1%

Nei fine settimana il numero più alto di vittime

Napoli, 13 mar. (Apcom) - Nel 2005, in Italia, è diminuito il numero degli incidenti stradali, confermando il trend positivo registrato nel 2004. Nell’ultimo anno si è registrato un calo degli incidenti mortali e delle vittime, rispettivamente del 7,1% e del 7%. Un calo del 7% circa si è verificato anche per gli incidenti con lesioni e per i feriti. Questi alcuni dei dati resi pubblici oggi, a Napoli, da carabinieri e Polizia stradale nell’ambito della tappa di "Progetto Icaro", la campagna di sicurezza stradale che, quest’anno si è svolta nel capoluogo partenopeo.

Il fine settimana resta, anche per il 2005, il momento di maggior pericolosità e sono soprattutto i giovani tra i 18 e i 32 anni quelli che si mettono al volante in stato di ebbrezza. Le ore notturne e la fascia tra le 4.00 e le 6.00 sono quelle in cui si verificano più incidenti. Nei soli giorni di sabato e domenica si sono verificati quasi il 40 per cento del totale degli incidenti mortali (1.210) e delle persone decedute (1.386). di questi, 361 incidenti mortali (il 29,8%) con 427 vittime (il 31%) si sono verificati nelle ore notturne del fine settimana, tra la mezzanotte e le sei di mattina.

Durante i sabato e le domeniche del 2005 sono stati controllati, con etilometri e precursori, 108.217 conducenti (+34,9% rispetto al 2004), di cui 16.718 (pari al 15,4%) sono stati trovati in stato di ebbrezza alcolica e denunciati. Oltre il 72% dei conducenti risultati positivi ai controlli aveva un’età compresa tra i 18 e i 32 anni (19,7%). Il 63,9% di quelli risultati positivi aveva un tasso alcolemico superiore a 1 g/l. Durante i controlli, Polizia stradale e carabinieri hanno denunciato 729 conducenti per guida sotto l’influenza di stupefacenti, ritirando 18.778 patenti di guida e 10.662 carte di circolazione.


 IL GAZZETTINO (RO)

ULSS 18

Gli studenti imparano a vincere la tentazione di alcol e droghe

(n.a.) Statistiche e sondaggi su alcol e sostanze stupefacenti dimostrano che il consumo tra adolescenti è in aumento costante, perché l’età media di chi ne fa uso continua a diminuire. Se le prime esperienze arrivano «perché lo fanno tutti, e allora perché non dovrei farlo anch’io?», il Sert dell’Ulss 18 ha elaborato un progetto che, nell’istituto "Marco Polo" di Rovigo, ha coinvolto una cinquantina di studenti. "La salute mi riguarda" ha formato nell’anno scolastico 2004/05 una quindicina di alunni delle classi seconde del "Marco Polo" a diventare "modelli di comportamento", orientandoli alla prevenzione delle tossicodipendenze. Gli stessi studenti, ora, con l’esperienza e la formazione messe sulle spalle un anno fa, sono diventati gli "insegnanti" anti-dipendenze per gli attuali allievi delle seconde classi. «È opinione condivisa da psicologi e docenti che le informazioni e i modelli di comportamento assumano maggior efficacia e credibilità se sono diffusi dal "gruppo dei pari"», spiega Maria Antonietta Stellin, la "prof" referente del progetto promosso per l’Ulss 18 dalla psicologa Maria Angela Rossi. «Il messaggio trasferito da studente a studente - conclude - è che "lo sballo" non è necessario per stare bene. Prima di "sballare" è meglio ragionare, e cercare piuttosto le "trasgressioni" che non pregiudicano il proprio benessere».


 ASCA

CALCIO: PREFETTURA, VIETATI ALCOLICI PER ROMA-MIDDLESBROUGH 

Il Prefetto di Roma Achille Serra - su proposta del Questore Marcello Fulvi e d’intesa con il Sindaco Walter Veltroni - ha vietato dalle ore 08.00 alle ore

24.00 del 15 marzo p.v., in occasione dell’incontro di calcio Roma-Middlesbrough, valevole per gli ottavi di finale di Coppa U.E.F.A., la vendita e la somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche. Il provvedimento - si legge in una nota - e’ stato motivato dalla necessita’ di prevenire
turbative dell’ordine e della sicurezza pubblica, tenuto conto che la gara richiamera’ numerosi tifosi britannici alcuni dei quali, in occasione della trasferta nella
Capitale, potrebbero consumare grande quantita’ di alcolici prima di assistere all’incontro di calcio.
Il divieto vigera’ nell’ambito del Municipio I, all’interno di Villa Borghese e nell’area intorno allo Stadio Olimpico delimitata da via Trionfale, via della Camilluccia, via dei Colli della Farnesina, via del Foro Italico, via Cassia, via Capoprati, Piazzale Maresciallo Giardino, via Gomenizza, via Teulada, Largo Livatino, Viale Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e via Cavalieri di Vittorio Veneto. res-rg/sam/ss.


 IL MESSAGGERO (ANCONA)

JESI/IL LAVORO DELLA POLIZIA MUNICIPALE

Controllo costante, servono uomini 

di MATTEO TARABELLI

JESI – Centoquarantacinque anni di storia. Quasi un secolo e mezzo di impegno e dedizione a tutela della sicurezza. La polizia municipale di Jesi continua a svolgere il proprio lavoro, nonostante la ristrettezza d’organico. Sono poco più di trenta infatti i vigili urbani operanti in città, anche se secondo la normativa vigente dovrebbero essere quasi il doppio. Attualmente, l’organico è composto dal comandante, Enrico Lancellotti, da cinque ufficiali, dieci vigili scelti e da poco più di quindici vigili urbani. Un problema pesante segnalato all’amministrazione comunale anche in occasione della consueta festa di gennaio, anniversario annuale della fondazione del Corpo (anno 1861), quando furono illustrati gli incoraggianti dati del 2005, come la diminuzione degli incidenti stradali. «La presenza costante sul territorio, l’utilizzo degli autovelox e le rotatorie hanno ridotto il numero dei feriti sulle strade cittadine» ha spiegato il comandante Lancellotti. Nel corso del 2005, la polizia municipale ha accertato 13.300 infrazioni, ritirando 18 patenti e 44 carte di circolazione. Gli incidenti stradali sono stati 252, di cui 130 con feriti e 1521 sono state le violazioni per eccesso di velocità. Ma non sono esclusivamente gli illeciti stradali ad impegnare quotidianamente i vigili urbani. Ci sono anche il trasporto coattivo in ospedale delle persone con gravi problemi psichici e l’accompagnamento dei minori in strutture protette. Da non sottovalutare poi, la consueta prassi di trattare con gli ubriachi alla guida a salvaguardia del quieto vivere


 LA SICILIA

Favara, auto nella scarpata muore un bimbo di 8 anni Schianto nella notte. 

E’ stato sbalzato fuori dall’abitacolo e la vettura gli è finita addosso. Illeso il padre: aveva bevuto 

Favara. Morire a otto anni forse perché il padre era ubriaco. Salvatore Kessler, di Favara, era un bambino pieno di vita come del resto lo sono tutti i ragazzini della sua età.
L’altra notte, erano le 2,30, stava rientrando a casa con il padre, Federico, 29 anni.
I due viaggiavano a bordo di una Fiat Punto e stavano percorrendo la provinciale Esa Chimento, in territorio di Favara quando giunti all’altezza di una curva a gomito, forse a causa dell’alta velocità e per lo stato di ebbrezza del genitore, l’auto è sbandata.
Dapprima la vettura ha urtato contro il guard rail, poi è precipitata in una scarpata.
Il bambino è stato sbalzato fuori dall’abitacolo. L’auto gli è finita addosso, schiacciandolo. Il povero Salvatore è morto sul colpo. Il padre invece è uscito dall’abitacolo miracolosamente illeso. Scattato l’allarme, sul posto sono arrivati i carabinieri della locale Tenenza coadiuvati dai colleghi del nucleo radiomobile di Agrigento.
E’ stato subito constatato che per Salvatore non c’era più nulla da fare. Malgrado ciò, è arrivata dopo pochi minuti una autoambulanza per trasportare il piccolo all’ospedale «San Giovanni di Dio» di Agrigento. Salvatore però, è deceduto lungo il tragitto anche perché nel frattempo è sopraggiunto un arresto cardiocircolatorio.
I militari hanno constatato che il padre, oltre a essere in stato di choc, aveva l’alito pesante. L’odore dell’alcool è stato subito capito dai carabinieri che hanno sottoposto l’uomo al test dell’etilometro. Il risultato è stato positivo: 2,02 grammi-litro. A quel punto, per Federico Kessler scattava la denuncia alla magistratura con una accusa pesantissima: omicidio colposo.
La notizia è giunta in città soltanto ieri mattina destando parecchia commozione. Il piccolo Salvatore è stato descritto come un bambino molto affabile e cortese che amava molto stare con il padre: a riprova l’ora tarda in cui è avvenuto l’incidente mortale.
Una tragedia che colpisce una comunità, quella favarese, ma anche tutta la provincia agrigentina, che negli ultimi giorni ha pianto diversi morti, vittime anche loro di incidenti sulla strada.
L’arteria di contrada Esa Chimento è molto pericolosa perché piena di curve, diverse a gomito, che mettono a dura prova gli automobilisti. Inoltre, quando piove, l’asfalto diventa ancora più pericoloso. In passato, questa strada è stata più volte teatro di gravi incidenti stradali: basta constatare il guard rail che è divelto in più punti.
Il magistrato che conduce l’inchiesta, stamattina disporrà, quasi certamente, la perizia necroscopica sul cadavere del povero Salvatore. I funerali dovrebbero svolgersi domani. Il padre è stato già sentito più volte dai militari e dallo stesso magistrato e anche oggi, sarà nuovamente interrogato.

Gaetano Ravanà


 IL GAZZETTINO (Venezia)

IN VIA ORIAGO

Ubriaco fugge dopo l’incidente

Investito da un auto che fugge, chiama le volanti che poco dopo rintracciano l’investitore: D.J, 53 anni, polacco, è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza.


 IL GAZZETTINO (VENEZIA)

RITIRATE 37 PATENTI 

Ubriaco, dorme in autostrada

Trentasette patenti ritirate in poche ore. È il bilancio dei controlli eseguiti in questo fine settimana e continuati anche nella notte tra sabato e domenica dagli agenti della Polstrada di Mestre. Decisamente singolare il caso di un camionista lituano che, in preda ai fumi dell’alcol, ha pensato di addormentarsi fermando il Tir in corsia di marcia, lungo l’autostrada, a Cessalto: oltre alla Polstrada, temendo il peggio, sono intervenuti i vigili del fuoco e il 118. In realtà l’uomo si era solo addormentato al volante, ubriaco fradicio. Caricato in ambulanza, gli è stata ritirata la patente.

Nella sola scorsa nottata sono stati 23 gli automobilisti rimasti appiedati, di cui 7 per eccesso di velocità e per guida in stato di ebbrezza. Tra questi da segnalare il "pilota" pizzicato in tangenziale a 161 chilometri all’ora contro un limite di 80: il giovanotto, 22 anni, guidava a più del doppio della velocità consentita ed era pure "allegro": contro un limite di 0,50 gli è stato riscontrato un tasso alcolico di 1,81. 14 invece le patenti ritirate nella sola mattinata di sabato, tra cui quella del conducente di una Audi A6 che correva a 212 chilometri all’ora. "Appiedato" anche un ventiduenne protagonista di un incidente avvenuto a Marghera: stava tornando da una festa in discoteca, il controllo con l’etilometro - 1,64 contro 0,50 - gli ha comportato il ritiro della patente.


 CORRIERE ROMAGNA

Ubriaco vola sul guard rail della Superstrada

RIMINI - L’Audi A3 seriamente danneggiata; 20 metri di guard rail da ripagare; la patente ritirata e conseguente denuncia alla procura della Repubblica, perché l’etilometro chiesto in prestito dalla Polizia municipale ai carabinieri, inequivocabilmente racconta che ha drizzato la curva per aver bevuto un goccio di alcol di troppo.Finale di sabato con il botto quello andato in scena al chilometro 8+850 sulla corsia della Superstrada che da monte porta a mare.A chiedere l’intervento inutile - fortunatamente - dell’ambulanza e del Reparto Infortunistica dei Vigili urbani, alcuni automobilisti di passaggio che alle 4 circa hanno visto la berlina tedesca condotta dal 23enne sammarinese, drizzare a velocità molto sostenuta una curva a destra, strisciare e far saltare una ventina di metri di barriera di protezione, prima di finire la propria corsa semidistrutta.Per fortuna del conducente - come detto - la solidità della propria auto gli ha evitato qualsiasi guaio di natura fisica.Oltre ad imprestare l’etilometro, l’equipaggio del Radiomobile dei carabinieri ha aiutato i vigili a controllare e regolare il traffico durante i rilievi.


 CORRIERE ADRIATICO

L’uomo, originario di Ravenna, è grave

Centauro in coma etilico si schianta in autostrada

ANCONA - Terribile schianto ieri notte, poco prima delle 21, lungo l’autostrada A14 nel tratto di corsia in direzione Nord subito dopo la galleria di Sappanico. Un uomo originario di Ravenna, alla guida di una moto Mv Agusta modello Brutale, si è schiantato contro una Ford nel tratto di strada dove attualmente vi è un restringimento di carreggiata a causa di alcuni lavori in corso. Il ravennate non si è accorto delle auto in colonna che procedevano ad un’andatura moderata. L’impatto è stato così inevitabile e violento. L’uomo è volato in aria ricadendo poi sull’asfalto e rimanendo immobile. Immediata la chiamata alla centrale operativa di “Ancona Socccorso”. Gli infermieri professionali del 118 hanno così organizzato tempestivamente l’emergenza inviando sul posto il proprio equipaggio a bordo dell’automedica di Torrette giunta con un’ambulanza della Croce Gialla di Camerano. Il centauro è apparso da subito in condizioni gravissime. Dopo che i medici gli hanno tolto il casco con la dovuta cautela, sono subito iniziate le fasi necessarie alla rianimazione. Il personale del “118-Ancona Soccorso” si è accorto però immediatamente che l’uomo era in condizioni gravi non tanto per l’impatto avuto con la macchina quanto per il fatto che si trovava in coma etilico. Il motociclista aveva dunque bevuto fino all’eccesso per poi mettersi in sella alla moto in condizioni a dir poco precarie. Successivamente, sul luogo dell’incidente, sono intervenuti anche gli uomini della polizia stradale di Pescara che hanno proceduto nell’effettuare i rilievi. L’uomo è stato quindi trasportato al pronto soccorso dell’ospedale regionale di Torrette per poi essere trasferito in sala urgenza. Le condizioni del motociclista, pur non essendo in pericolo di vita, sono comunque gravi.


 IL MESSAGGERO

Molesta una ragazza, rischia il linciaggio
Roma, tunisino bloccato sul tram dalla folla. A Sassuolo solidarietà ai carabinieri  

di PAOLA VUOLO

ROMA E’ accaduto a Roma, alle 21 di sabato sera. Il carabiniere di quartiere ferma un tunisino ubriaco che molesta una ragazza di 14 anni sul tram. Il militare salva la giovane dal tunisino, e il tunisino dal linciaccio dei passeggeri. A Sassuolo ieri la gente ha sfilato per gridare la propria solidarietà ai carabinieri trasferiti a Bologna, dopo il video choc che li fa vedere mentre pestano un marocchino.
Il tram numero 8 sta attraversando Trastevere, quando il tunisino nota la ragazza che è poco lontana da lui. La giovane è in compagnia della zia, e non si accorge dello straniero che la fissa. Zia e nipote chiacchierano tra loro, il tram è arrivato in piazza Ippolito Nievo, e prosegue verso largo Argentina.
I passeggeri stanno stretti come sardine in scatola, perché a quest’ora l’8 è sempre affollato. Il tunisino si fa largo a spintoni e arriva alle spalle della ragazza, approffitta della ressa e le si butta addosso. Lei lo scansa e si sposta, lui la segue, le dice frasi imbarazzantui.
La giovane è spaventata, cerca di farsi largo tra la gente per allontanarsi, ma lo straniero non molla, insiste con le frasi oscene e allunga una mano. La giovane gli dà uno spintone e lui non ci vede più dalla rabbia. L’uomo colpisce la ragazza con uno schiaffo, urla qualcosa di incomprensibile e le afferra i capelli. Lei grida, lui non lascia la presa, e se ne infischia dei passeggeri che gli dicono di smetterla, che è un delinquente, e di tornarsene al suo paese.
L’autista del tram frena la corsa, col telefonino ha avvisato i carabinieri della stazione di Trastevere. Il militare sale sul tram proprio quando la gente sta per aggredire il tunisino. Giusto in tempo per evitare il linciaggio. L’uomo finisce in carcere per violenza sessuale e lesioni personali. La giovane che ha qualche contusione viene medicata all’ospedale Regina Margherita.
Quattro giorni fa, in un quartiere di periferia, i passanti hanno aggredito un rapinatore romano che aveva minacciato una russa con il crick dell’auto per farsi dare la borsetta. Qualche giorno prima i carabinieri avevano salvato dalla furia dei romani un piromane che aveva dato fuoco a macchine e motorini.
«Ridateci la nostra sicurezza», e cantano l’inno di Mameli. Lo slogan i cittadini di Sassuolo lo hanno scritto sullo striscione che apre il corteo di solidarietà per i due carabinieri trasferiti, dopo il pestaggio e l’arresto del marocchino nel quartiere Braida. Gli organizzatori specificano che la manifestazione, «è apolitica». Sono centinaia e tra i manifestanti ci sono anche esponenti locali del centro destra. Non ha marciato il sindaco della cittadina in provincia di Modena, Graziano Pattuzzi.
La manifestazione parte dal parco di Braida, dove il 19 febbraio scorso, i carabinieri sono stati filmati da uno straniero col videotelefonino, mentre pestano il marocchino ubriaco. Ed è davanti al Comando dei carabinieri della compagnia di Sassuolo, che i manifestanti intonano «Fratelli d’Italia», e ricordano, osservando un minuto di silenzio, il commerciante di Pavullo ucciso in una tentata rapina.
«Considerata anche la fitta nevicata», dice Riccardo Gaiba, promotore dell’iniziativa, «la manifestazione è andata oltre ogni aspettativa».


 LA SICILIA

Priolo 

Ha accoltellato l’ex suocero subito arrestato dalla polizia 

Priolo. Durante una violentissima colluttazione ha vibrato una micidiale coltellata allo stomaco del padre padre dell’ex convivente, il quale, dopo essere stato sottoposto ad un delicatissimo intervento chirurgico, si trova ricoverato, con la prognosi riservata, all’ospedale «Umberto I». Il mancato omicida è stato arrestato dagli agenti del commissariato di Priolo. Si chiama Corrado Tanzi ed ha 31 anni. Il ferito si chiama Sebastiano Carrubba. All’ospedale di Siracusa sono dovuti ricorrere anche la figlia e la madre di Sebastiano Carrubba: la prima ha riportato una ferita da taglio alla fronte, la seconda ha invece avuto riscontrate delle ecchimosi sparse. All’ospedale di Augusta, invece, è stato accompagnato dai poliziotti di Priolo il mancato omicida al quale i medici hanno riscontrato una ferita da taglio alla mano destra con lesione al tendine, giudicata guaribile in 30 giorni. La sanguinosa aggressione è successa ieri pomeriggio, in un’abtiazione di via Magnisi. Corrado Tanzi, in evidente stato di ubriachezza, pretendeva delle spiegazioni sull’aborto farmacologico cui si era sottoposta la sua ex convivente, con la quale il rapporto sentimentale si era bruscamente interrotto giorni prima. Il padre della ragazza ha esortato l’ex genero a lasciare la casa ma, per tutta risposta, si è visto aggredire e, durante la colluttazione che ha dovuto ingaggiare, è stato raggiunto da una coltellata allo stomaco.


 MANTOVA.COM

Minacce sotto la finestra della ex moglie. Arrestato

Un 36enne di San Benedetto Po è stato arrestato ieri mattina dai carabinieri. L’uomo, da poco separato, ieri mattina si è presentato ubriaco e armato di coltello sotto alla casa della ex-moglie a Pegognaga, urlando minacce e offese. La donna, spaventata, ha chiamato i carabinieri che sono intervenuti arrestandolo


 IL MESSAGGERO (MARCHE)

SAN BENEDETTO

Vandali ancora in azione: danni al Ristorante Rondò 

SAN BENEDETTO - Una notte ancora di violenze. E ancora di vandalismisi. Dopo i roghi di auto di Grottammare, i teppisti hanno scatenato la loro idiozia contro il Ristorante Rondò , nel cuore della rotonda di Porto d’Ascoli, a San Benedetto. Tavoli fracassati, una vetrina sfondata e l’insegna luminosa distrutta, il bilancio delle bravate.

«Non ne possiamo più -afferma Francesco Lettera, il titolare del ristorante- soprattutto perchè è una cosa continua. Ogni fine settimana qui attorno è pieno di ubriachi che ne combinano di tutti i colori. Solo pochi giorni fa ci avevano sfasciato l’insegna luminosa, la volta precedente era toccato a una vetrata laterale e adesso se la sono presa anche con quella centrale». E c’è pure la vigilanza di una società privata. «E’ servito a poco - prosegue Lettera - perchè i vandali continuano a spadroneggiare. La scorsa sera avevo chiuso il locale all’una e mia moglie, quando è scesa in mattinata, ha trovato questa devastazione. E’ uno stillicidio continuo, danni che si sommano gli uni agli altri. Ma noi stiamo qui a lavorare, facciamo dei sacrifici e non credo sia giusto che ci giochiamo tutto per lasciar divertire quattro sciocchi. Possibile che non si possa far nulla, che le forze dell’ordine non possano esercitare un controllo più assiduo? Siamo stanchi, veramente stanchi».


 IL MESSAGGERO(RIETI)

BIVIO CONCERVIANO
Auto nella scarpata, coppia in ospedale  

Bacco, tabacco e Venere riducono l’uomo in cenere. Tolto il tabacco, ieri mattina un quarantenne di Rieti, ha rischiato di sfracellarsi insieme alla giovane moglie, tutto per qualche grappino di troppo. L’uomo era partito con la sua compagna per una gita domenicale al Lago del Salto: sole a volontà e aria tersa, ma un po’ freddina. Allora che c’è di meglio di un paio, magari tre grappini per scaldare l’atmosfera? Purtroppo Bacco alla guida si rivela perdente su tutta la linea e, a causa di un semplice sasso finito in mezzo alla carreggiata, al bivio di Concerviano va a sbattere con l’auto contro una scarpata, per fortuna senza precipitarvi. Arrivano i primi soccorritori del 118 e l’odore pungente e inconfondibile dell’alcool colpisce gli infermieri. La donna non presenta ferite ma lui, il quarantenne furbetto e in vena di divertirsi, riporta un brutto trauma alle ossa nasali e una bella contusione toracica. Se la caverà con dieci giorni di prognosi. (...)


 REPUBBLICA.IT

FOGGIA: RIFIUTA DI DARE 100 EURO, VIOLENTANO LA MOGLIE

Avevano chiesto 100 euro al marito e al suo rifiuto hanno violentato la moglie. E’ accaduto a Borgo Segezia dove i carabinieri della compagnia di Foggia hanno arrestato quattro cittadini rumeni: Ragalia Dumitri e Octavian Nederu du 30 anni, e Sandel Ciuca e George Danica di 37 anni. Per loro le accuse sono di tentata estorsione, sequestro di persone e violenza sessuale di gruppo. Vittima della violenza una donna di 41 anni e il marito di 39 anch’essi rumeni. La vicenda e’ avvenuta a Borgo Segezia nella tendopoli che si trova nei pressi della parrocchia della Madonna di Fatima, il cui parroco don Ivone da tempo si prodiga per aiutare i tanti extracomunitari che vivono in condizioni igienico sanitarie disastrose. Sabato sera i quattro uomini si sono avvicinati alla tenda dove dormiva la coppia. Forse anche perche’ sotto l’ebbrezza dell’alcool, uno dei quattro ha prima chiesto una sigaretta e poi 100 euro, altrimenti - ha detto - avrebbe abusato della moglie.


 CORRIERE ADRIATICO

Ubriachi al volante. Ritirate sei patenti

CIVITANOVA - Continuano i controlli della polizia stradale sugli ubriachi al volante. Gli ultimi sono stati effettuati dagli agenti di Macerata nella notte fra sabato e domenica scorsi lungo la statale fra Civitanova e Porto Recanati. In tutto sei le patenti ritirate ad altrettanti automobilisti che avevano alzato troppo il gomito prima di mettersi alla guida.

Si tratta di un servizio preventivo che di certo, negli anni, ha scongiurato numerosi incidenti. Le comitive che escono per una serata in allegria o al ristorante debbono fare una scelta drastica. Un componente del gruppo deve restare sobrio. Anche perché oltre al ritiro della patente ci sono una multa salata e una denuncia.


 CORRIERE ROMAGNA

Troppo alcol in corpo Patente “azzerata”

forlì - Per l’eccesso di alcol nel sangue si è visto togliere 20 punti dalla patente (che aveva appena ottenuto) in un sol colpo e adesso - se vorrà mettersi al volante - dovrà tornare a sostenere l’esame per il rilascio del documento di guida. E’ successo ad un forlivese di 21 anni, “beccato” dagli agenti della Polizia stradale di Rocca San Casciano in servizio a Forlì nella notte tra sabato e domenica. Il ragazzo si trovava a bordo di una Mercedes quando l’etilometro gli ha riscontrato 0,90 grammi di alcol per litro di sangue, col limite di legge a 0,50. Altri due casi analoghi sempre sabato notte: in piazzale della Vittoria un 36enne tunisino residente a Forlì, alla guida di una Fiat Punto, ha fatto toccare l’1,55 allo strumento degli agenti, mentre - alle 3 - un forlivese 27enne, in piazzetta Savonarola ha raggiunto l’1,12.


 BRESCIA OGGI

A Desenzano

Ubriachi ritirate 11 patenti

Undici patenti di guida sono state ritirate nelle prime ore di ieri mattina dalla polizia stradale, impegnata in controlli sulle strade di Desenzano e Sirmione. Dieci ragazzi e una ragazza sono risultati positivi alla prova dell’alcol-test; in cinque casi il tasso era tre volte superiore al limite.

Il più giovane dei denunciati per guida in stato di ebbrezza ha 20 anni, il più vecchio 30. Il ventenne era alla guida di una Porsche, e si è dato alla fuga dopo l’alt. È stato bloccato dopo un breve inseguimento. (...)


 LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (BASILICATA)

Sulla statua del patrono S. Gerardo spunta una bottiglia vuota di birra

Potenza Una bottiglia di birra vuota, completamente «scolata» in gergo da strada, posata «delicatamente» sul braccio della statua di San Gerardo, protettore di Potenza e dei potentini. Un gesto provocatorio? Uno sberleffo a tutta la città? Un messaggio rivolto direttamente al sindaco: siamo noi i padroni del centro storico, in barba a tutti i tuoi divieti e le tue ordinanze? Semplicemente una bravata di quei «quattro» ragazzi che hanno pensato bene di scavalcare la barriera attorno al tempietto per far parlare un po’ di se? Comunque la si voglia leggere si è trattato di un gesto di sfida, lanciato proprio dal simbolo della città stessa: il tempietto di San Gerardo. Sicuramente non può bastare un’ordinanza del sindaco per arginare un fenomeno sempre più preoccupante, diffuso soprattutto fra i giovanissimi che il sabato sera,sciolte le briglie da parte della famiglia, scolano tranquillamente le loro bottiglie di birra. L’acool è la «droga» dei giovanissimi, una bottiglia di birra è alla portata di tutti e ti consente di «sballarti"e portarti fuori dalla realtà. Chi ha compiuto quel gesto non dimentichi però la famosa canzone potentina intitolata proprio al Santo Protettore: «San Gerardo prutettore d’ Putenza general adda fa venì nù mal a chi l’anna disprzza». Maria Ragone


 CLUBPAPILLON.IT DEL 13 MARZO 2006

VINO SALVADENTI

Dal Canada arriva la notizia che il vino rosso svolge un’azione benefica contro i disturbi che colpiscono denti e gengive. (*) Secondo lo studio di un’università del Quebec un componente della bevanda, i polifenoli, si dimostra in grado di proteggere dalle periodontiti, malesseri che provocano tremolii e perdita di denti e affliggono il 15% della popolazione adulta mondiale e il 65% degli ultracinquantenni

 

(*) Nota: dobbiamo rassegnarci a leggere ancora notizie come questa. L’elenco delle patologie che verranno associate ad un effetto benefico del vino è ancora lungo. Mancano le unghie incarnite, il ginocchio della lavandaia, le borse sotto gli occhi...


 
LA PROVINCIA DI SONDRIO

Alla bottega di via piazzi I più richiesti tè e caffè, la novità birra agli spinaci

(m.bar.) Secondo Marianna Gugiatti, volontaria della Bottega del commercio equo e solidale di via Piazzi, il fiorire di negozi e ristoranti che propongono le tradizioni gastronomiche di paesi lontani è un fatto sicuramente positivo, perché permette di avvicinarsi a culture diverse, ma «è necessario porre attenzione ai criteri con cui i prodotti vengono importati». Il principale obiettivo della rete a cui anche la Bottega di Sondrio fa riferimento è quello di garantire ai produttori delle materie prime importate dal sud del mondo guadagni adeguati. «Questa forma di commercio - prosegue Gugiatti - si fonda sul rispetto della dignità dei lavoratori impegnati nelle piantagioni da cui la merce che vendiamo qui in Italia proviene». E di prodotti alimentari "esotici", la Bottega di Sondrio è ricca. Si va dai generi più tradizionali, sempre i più richiesti, come il caffè, il the e lo zucchero di canna. Ma varrebbe la pena di provare anche cibi più curiosi, come le confetture preparate con frutta esotica, il cioccolato, prodotto facendo esclusivamente ricorso al burro di cacao e non ad altri grassi vegetali, il guaranà, coltivato da una tribù brasiliana e presente nell’elenco dei presidi di Slow Food. «La novità di questi giorni - ci informa Gugiatti - è la birra. Si tratta di una bevanda prodotta da una birreria belga utilizzando materie prime provenienti da coltivatori aderenti alla rete del commercio equo e solidale. (*) Nella preparazione vengono utilizzati semi di quinoa, una pianta simile allo spinacio, che cresce in Bolivia e che è molto utilizzata dalla popolazione locale».

 

(*) Nota: hanno sempre più successo iniziative di commercio equo e solidale. Sempre più persone scelgono consumi alternativi a prodotti che sono correlati a situazioni di sofferenza e vessazione. Gli alcolici sono pure loro prodotti commerciali correlati a condizioni di sofferenza e vessazione, ma la scarsa sensibilizzazione verso questi problemi fa si che un modo simile di affrontarli sarebbe scarsamente recepito.


 La Nuova Venezia

la scuola guida per bere vino di lorenzon

 La Nazione (La Spezia)

Padroncino al volante ubriaco

 Corriere della Sera (Abbonati)

Vino dentro

Il Sole 24 Ore

Martedì, 14 Marzo 2006

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