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Rassegna stampa alcool e guida del 14 marzo 2006

IL GIORNALE

La moglie vuole la separazione: le stacca il braccio col machete

È stata operata per 8 ore all’Humanitas di Rozzano, Marika Mezzadra, 27 anni, aggredita a colpi di machete dal marito senegalese, Daouda Diop, 38 anni, che poi si è messo a guidare per la città come un pazzo. Fino a quando è stato intercettato e inseguito da una equipaggio della polizia. L’africano non è stato fermato dalla polizia ma da un autobus contro cui si è schiantato. E ora si trova anche lui in ospedale in condizioni disperate.
Il dramma si sviluppa in pochi minuti davanti al civico 10 di via Brioschi, dove abitano i genitori della ragazza. Marika infatti da qualche settimana aveva maturato la decisione di separarsi dal marito con cui la convivenza stava diventando sempre più difficile, e si era quindi trasferita dai familiari. Prova ne sono le denunce rimediate dall’africano per guida in stato di ebbrezza, violenza privata, ingiurie e violazione degli obblighi familiari.
Diop però le chiede un incontro chiarificatore e i due si incontrano verso le 21.30 sotto casa. Una discussione tutto sommato tranquilla, almeno all’inizio. Tanto che il padre rientrando non sospetta nulla e li lascia soli. Sale in casa ma qualche minuto dopo viene attirato dalle urla strazianti della figlia. Corre in strada e la trova in un lago di sangue. Il marito infatti l’ha aggredita con un machete lungo quasi mezzo metro, colpendola alla testa, alle gambe ma soprattutto al braccio destro. Un fendente micidiale che le stacca quasi di netto l’arto.
Viene lanciato l’allarme, arrivano i soccorsi inviati dal 118, che prestano le prime cure alla sfortunata ragazza che viene portata al San Paolo e poi dirottata all’Humanitas di Rozzano.

Il tempo di visitarla, stabilire le sue esatte condizioni per capire se può sopportare l’intervento, vista la grave emorragia, e di attrezzare la sala operatoria. Alle 5 del mattino inizia l’intervento, che si conclude solo alle 13, per riattaccarle il braccio. Intervento per i medici «tecnicamente» riuscito, anche se ora bisognerà vedere quanta funzionalità potrà riprendere l’arto così duramente colpito.
Nel frattempo il senegalese, che sembra fosse anche in preda ai fumi dell’alcol, è salito a bordo della sua Ford Ka e si mette a girare a folle velocità per la città, bruciando tutti i semafori rossi. Fino a quando all’incrocio tra via Cermenate e via Lusitania incrocia una volante del commissariato Scalo Romana. I poliziotti se lo vedono sfrecciare davanti come un missile. Inizia l’inseguimento che si snoda per diversi minuti fino a quando all’angolo tra via Valenza e Ripa di Porta Ticinese l’utilitaria si schianta contro l’autobus 47. L’autista e due passeggeri rimangono leggermente feriti. C’è invece bisogno dei vigili del fuoco, con divaricatori e fiamma ossidrica, per tirare fuori il corpo dell’africano dalle lamiere contorte della Ka. L’uomo viene poi ricoverato in stato di coma al San Raffaele.


 LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (LECCE)

Festa al «London» con i ragazzi dell’Erasmus

Al via «tour de pub», gli scatenati party a cura di Coolclub 

Al London Tavern iniziano i divertenti martedì «Tour de pub». L’iniziativa, organizzata dal pub di via dei Verardi (nei pressi del Cinema Massimo) in collaborazione con «Erasmus student network» e «Coolclub», è la nuova attesa festa dedicata a tutti gli studenti Erasmus; una nuova occasione per ascoltare buona musica, per incontrarsi, per bere e degustare in compagnia. Il via stasera, con un appuntamento speciale a prezzi speciali per birra e cicchetti, e con tanta musica da una ricca e variegata consolle. Ad animare le serata infatti saranno le selezioni di un caledoscopoico trio di dj salentini: «Tob Lamare», «Sonic the Tonic» e «Skacco», che faranno a ritmo indie rock, punk, new wave, ma anche funky e disco, in un miscuglio di suoni che abbraccia anche ska, electro, e il fascino retrò degli anni 60’, 70’, 80’. Si aggiunge il martedì quindi alla programmazione del London Tavern, è il pub che ospita ogni settimana appuntamenti all’insegna della musica e del buon bere. Domani il locale organizza una giornata dedicata all’assenzio. «Fiumi di parole e fiume di assenzio», degustando il nettare dei poeti si potranno leggere e ascoltare poesie. Sul palco del London Tavern microfono aperto a tutti i poeti in erba che si vogliono cimentare le rime. Infotel: 3383339229- www.coolclub.it.


 IL MATTINO (CASERTA)

Difende donna picchiata dal figlio

polacco ucciso

Giovane polacco ucciso a coltellate dal figlio alcolizzato della donna che l’ospitava per aver preso le sue difese nell’ambito di un litigio familiare. L’episodio si è verificato nella serata di ieri in un’abitazione del centro di San Cipriano, sotto gli occhi di alcuni testimoni. L’omicida è stato arrestato pochi minuti dopo dai carabinieri.


 LA PROVINCIA DI CREMONA

Foggia. Davanti agli occhi del convivente. Sono tutti romeni

Stupro di gruppo al campo nomadi

 FOGGIA — Stuprata, ripetutamente e a turno, in presenza del suo convivente che è stato picchiato violentemente con calci e pugni: è accaduto a Foggia ad una donna di 30 anni di nazionalità romena, violentata da quattro suoi connazionali, tutti clandestini, che avevano fatto irruzione nella tenda della coppia chiedendo denaro. I quattro sono stati sottoposti a fermo dai carabinieri. Sono accusati di violenza sessuale di gruppo, sequestro di persone, tentata estorsione e lesioni. L’ episodio è avvenuto in una tendopoli a pochi chilometri da Foggia. I quattro romeni, palesemente ubriachi, hanno minacciato l’uomo dicendogli: «O paghi 100 euro o violentiamo tua moglie» e l’uomo, non disponendo della cifra richiesta, è stato prima malmenato con calci e pugni e poi è stato costretto ad assistere alle violenze compiute ripetutamente sulla compagna. Uno dei tre, prima di stuprarla ha stordito la donna sbattendole la testa ripetutamente contro un sasso, sotto gli occhi divertiti dei complici che attendevano il loro turno. La donna e il suo compagno, poi, approfittando di un momento di distrazione del branco, sono riusciti a fuggire, a rifugiarsi nella vicina chiesa della Madonna di Fatima e a chiedere aiuto al parroco che ha, immediatamente, chiamato i carabinieri. I quattro sono fuggiti ma i militari li hanno individuati poche ore dopo ed arrestati. Gli investigatori dell’Arma sospettano che i quattro abbiano stuprato altre donne che, forse, non hanno parlato per paura.


 IL GAZZETTINO (BELLUNO)

CALALZO Il bilancio di Bruna Botter Mongillo, dal 1993 responsabile dell’associazione calaltina Schiavi dell’alcol già da ragazzi 

«A 11 o 12 anni ricoverati per coma etilico. E molti hanno anche il problema droga»

 Calalzo

Alcol nell’omertà più totale. Con un velo di tristezza ma anche tanta soddisfazione, Bruna Botter Mongillo racconta la vita del Club Alcolisti di cui è responsabile. L’associazione ha molto di cui andare orgogliosa, come i traguardi raggiunti dagli alcolisti in trattamento, la nuova sede. Vive però nel disinteresse generale, dei medici di base, delle famiglie, come se il problema non toccasse più di tanto la società quando invece ne è una brutta piaga. Soprattutto in Cadore.
Il club alcolisti di Calalzo dal 1993 vede coinvolta Bruna Botter Mongillo, per anni impegnata nei Club del comprensorio e nella terapia di gruppo (*). Lavora con le famiglie, scava nella vergogna: «Il Club è l’ultima spiaggia - afferma Botter Mongillo - e ci vengono le persone quando ormai hanno problemi gravi; fisici, con la giustizia, malattie in stato avanzato. Pensiamo a quanti anni di vita serena potrebbe guadagnare un alcolista se chiedesse aiuto prima. Ci vuole troppo tempo per arrivare al Club. C’è molta vergogna. È visto come un aspetto della vita accettato da tutti. Oltre all’interessato, si vergogna anche la famiglia. Chi vive insieme all’alcolista sa che esiste un problema, ma si nasconde».
Sempre di vergogna di parla nell’avvicinamento dell’individuo, ora di media età, all’alcol. Un tempo era vergognoso non avere un bicchiere di vino in casa, un affronto non offrire il bicchiere e "fare compagnia" all’ospite. Purtroppo, dal consumo, in qualche caso, si passa alla dipendenza. Botter Mongillo si dice preoccupata per un fenomeno che va dilagando: «Ad abusare di alcolici oggi sono molti giovani. Da noi ne arrivano che hanno il doppio problema, alcol e droga. Quando non ci sono i soldi per la droga, si riversano sull’alcol. Ci vorrebbe più attenzione da parte delle famiglie. I fatti di cronaca lo raccontano: a 11, 12 anni, ci sono ragazzi ricoverati in coma etilico. Ancora non lavorano, come fanno ad avere tanti soldi?».

Tornando agli adulti, «l’alcolista arriva a un certo punto che non mangia e deperisce. Perde il lavoro, ma non gli interessa. Vive solo per l’alcol. Il brutto è che è difficile agganciare i soggetti, e passa sempre troppo tempo da quando si manifesta la dipendenza a quando iniziano a seguire il gruppo». Donne, di media età, si sono rivolte al Club, hanno vinto la loro dipendenza conquistando serenità, autonomia, si aiutano a vicenda nella vita di tutti i giorni, anche solo per spostarsi con l’auto. «Dove c’è alcol non c’è pace - conclude la responsabile - ed è una soddisfazione vedere le persone che si riprendono la propria vita, che torna la serenità in famiglia, che riscoprono che la vita è bella anche senza la bottiglia».

La nuova sede del club è nella biblioteca civica "Enrico De Lotto", dove è stato inaugurato lo sportello cadorino del Centro Servizi per il Volontariato. Il Club opera il mercoledì dalle 17.30.

Eleonora Riva

 (*) Nota: il Club degli alcolisti in trattamento non fa “terapia di gruppo”.


 ANSA.IT

DISCOTECHE: NASCE CODICE ETICO CONTRO OGNI FORMA SBALLO

PRESENTATO DAI GESTORI AL SALONE SPECIALIZZATO SIB DI RIMINI

(ANSA) - RIMINI, 13 MAR - Angeli della notte, Guidatore designato, alcool test a disposizione nei locali, convenzione con radio-taxi e hotel a prezzi agevolati, squadre anti-rischio sulle strade del ritorno, tolleranza zero contro odio razziale, baby cubiste e alcool ai minori. Sono tra i contenuti del ’Codice etico per le imprese dell’entertainment’, presentato al Sib (la 20/a Mostra Internazionale delle Tecnologie per Eventi, Spettacolo e Locali) di Rimini Fiera dal Silb, il Sindacato Italiano Locali da Ballo. Un vero e proprio testo di autoregolamentazione e comportamento che il mondo dei locali serali e notturni si e’ dato per tutelare i giovani che frequentano gli spazi dell’intrattenimento. Tra i punti salienti, in primis c’e’ la formazione di personale interno per il primo soccorso, gli Angeli della notte, preparati a riconoscere sintomi e comportamenti a rischio e quindi in grado in grado di fare prevenzione e intervenire in modo adeguato in caso di emergenze. Il Codice prevede poi la promozione del cosiddetto Guidatore designato, una figura che viene ufficializzata e individuata all’ingresso del locale. Sara’ lui a guidare l’auto al ritorno e in cambio dell’impegno a non assumere alcolici durante la serata gli verranno offerti l’ ingresso omaggio e bevande analcoliche a prezzo ridotto. Per chi temesse di aver abusato nel bere, le discoteche metteranno a disposizione l’alcool-test. Inoltre, adottando il Codice, tutti i locali aderenti al Silb si impegnano a promuovere la vendita degli analcolici ad un prezzo piu’ basso rispetto agli alcolici. Ed ancora, verranno avviate convenzioni con radio-taxi e hotel per ottenere prezzi agevolati per quanti si trovassero nella condizione di non poter rientrare soli. Per collaborare a garantire la massima sicurezza dentro e fuori dai locali e lungo i tragitti di deflusso, il Codice prevede l’istituzione di una Squadra anti-rischio composta da personale del locale e delle forze dell’ordine. Per mantenere sicurezza e tranquillita’ all’interno del locale i gestori aderenti al Silb si faranno carico di selezionare il pubblico, rifiutando l’accesso a chi dia evidenti segni di alterazione psicofisica o assuma atteggiamenti provocatori anche attraverso l’abbigliamento, per esempio esibendo simboli che incitino all’ odio razziale. Infine il Silb richiama alla ’tolleranza zero’ nei confronti delle esibizioni di baby cubiste e somministrazione di bevande alcoliche ai minorenni. Secondo i dati diffusi dal Silb, hanno aderito al Codice di comportamento gia’ un centinaio di locali notturni. ’’Il nostro Codice e’ uno strumento finalizzato ad assicurare la piena tutela della clientela - ha spiegato il presidente del sindacato, Renato Giacchetto -. Un impegno diretto da parte dei gestori dei locali per il divertimento sicuro. Sicuro sia perche’ organizzato in strutture realizzate e gestite nel rispetto delle norme di tutela della salute e dell’incolumita’ di chi li frequenta, sia perche’, grazie alla sinergia con il Ministero dell’Interno e l’Istituto superiore di sanita’, adotta regole ben precise in merito a temi sui quali da molti anni l’ associazione e gli imprenditori sono fortemente impegnati, come la lotta alla droga e all’abuso di alcool, la sicurezza stradale e la tutela dei minori’’. Un plauso all’iniziativa e invito ad applicare concretamente queste importanti dichiarazioni d’intenti e’ giunto dal vice prefetto Giancarlo Dionisi, vicedirettore del Centro studi e ricerche del Dipartimento Pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno: ’’La strada intrapresa e’ quella giusta - ha detto - Il Codice cura con completezza i diversi aspetti della sicurezza nelle discoteche: dagli incidenti stradali alla prevenzione e contrasto dei fenomeni legati alla droga, all’ alcolismo, alla tutela del lavoro minorile’’. Ogni anno 14 milioni di persone frequentano discoteche, locali da ballo o ritrovi notturni. Il Silb rappresenta 2.527 titolari di locali, per un totale di 3.394 esercizi. Con un fatturato annuo di oltre 1,4 miliardi, l’industria della notte si conferma anche leader del piu’ vasto comparto del turismo. Sono 53.000 i lavoratori direttamente impegnati, ma l’ indotto e’ molto piu’ vasto: si va dai fornitori, alle aziende legate al settore della musica e dello spettacolo e tutto il comparto che si occupa a 360 gradi del mondo dell’ intrattenimento. Nel biennio 2004/2005, secondo il Silb, il volume dei nuovi investimenti e’ stato di circa 262 milioni, il che - e’ stato sottolineato - dimostra anche l’impegno degli imprenditori dell’ entertainment a rinnovare e migliorare l’offerta. (ANSA).


 LA STAMPA

Decalogo anti ”sballo”

Discoteche prezzi agevolati per gli astemi

Roma

Hanno tutto l’interesse che i locali da ballo non vengano continuamente identificati come luoghi “da sballo”. Così, attraverso il loro sindacato, i gestori di discoteche ed altri luoghi di ritrovo serali e notturni (Silb-Fipe) hanno messo a punto un codice di comportamento a tutela dei giovani, i clienti più numerosi. Tra i punti salienti del decalogo, la formazione di personale interno per il primo soccorso; definiti “angeli della notte”, saranno coloro che, grazie ad una preparazione specifica, potranno riconoscere sintomi allarmanti e intervenire con la prevenzione.

Altra iniziativa, la promozione all’ingresso del locale del “guidatore designato”, che diventa così non più solo un consiglio ai ragazzi, ma una vera e propria figura ufficiale. È colui che guiderà l’auto al ritorno dopo essersi impegnato a non consumare alcool per un rientro a casa in tutta sicurezza. Per lui il biglietto omaggio e consumazioni analcoliche scontate. Per chi invece temesse di aver abusato nel bere, le discoteche metteranno a disposizione l’alcool test. Tutti gli aderenti al sindacato, inoltre, promettono di vendere gli analcolici ad un prezzo più basso degli alcolici (*). Saranno poi avviate convenzioni con radiotaxi ed hotel per chi si trovasse nella condizione di non poter rientrare da solo. Una sorta di “squadra anti-rischio”, tra personale del locale e forze dell’ordine, collaborerà poi perché sia garantita la massima sicurezza dentro e fuori ai locali e lungo i tragitti di deflusso.

Di più. I gestori aderenti all’iniziativa si impegnano a mantenere la sicurezza e la tranquillità nei locali, garantendo che il pubblico sarà selezionato, che verrà rifiutato l’accesso a chi da evidenti segni di alterazione psicofisica o assuma atteggiamenti provocatori anche attraverso l’abbigliamento, ad esempio esibendo segni che incitino all’odio razziale. Il Silb-Fipe richiama poi l’attenzione sulla tolleranza zero su esibizioni di baby cubiste e somministrazione di alcolici a minorenni. “Il nostro codice – spiega Renato Giacchetto, presidente del sindacato – è uno strumento finalizzato ad assicurare piena tutela della clientela. I locali sono importanti luoghi di aggregazione giovanile e per questo vogliamo che tutti abbiano la garanzia di un divertimento sicuro”. (d.dan)

 (*) Nota: per loro stessa ammissione, fino ad oggi questi locali si sono concentrati sul guadagnare, mettendo in secondo piano la salute e la sicurezza dei loro clienti.
Ora stanno cercando un rilancio di immagine, e lanciano questo codice etico.
Speriamo che alle parole seguano i fatti.


 ANSA

SAN PAOLO, 17.07

Brasile: partitella finisce in tragedia

(ANSA) - SAN PAOLO, 13 MAR - Un incidente stradale alla fine di una partitella di calcio della domenica a Bahia ha causato 12 morti e 19 feriti gravi. Il camion scoperto che riportava a casa una delle due squadre assieme a numerosi amici e tifosi ha sbandato e ha urtato frontalmente un pullman turistico. Non si conoscono ancora le cause esatte dell’incidente, ma si ritiene probabile lo stato di ebbrezza del conducente del camion. Y47 (Riproduzione Riservata)


 L’AUTO AFFARE

L´alcol al volante è mattiniero

Aumentano i ritiri delle patenti

di Nicola Rezzara

Un brutto inizio d´anno per chi si mette alla guida dopo aver acceduto con gli alcolici. Tra gennaio e febbraio, infatti, il corpo intercomunale di polizia municipale, che opera in dieci comuni da Crespadoro a Montebello, ha già ritirato 12 patenti per guida in stato di ebbrezza, o sotto l´effetto di sostanze stupefacenti. I dati sulle infrazioni sanzionate nei primi due mesi dell´anno, e che violano gli articoli 186 (ebbrezza) e 187 (sostanze stupefacenti) del codice della strada, segnalano un incremento rispetto alla media degli anni precedenti.
Dodici patenti ritirate in due mesi portano ad una previsione statistica di 72 automobilisti appiedati nel 2006. L´anno scorso le patenti ritirate furono 56, di cui 55 per ubriachezza ed una per assunzione di sostanze psicotrope. Se a fine anno sarà confermata la media di sei patenti ritirate al mese, il 2006 vedrà un preoccupante incremento vicino al 30 per cento rispetto al 2005.
Dall´istituzione del corpo intercomunale di polizia municipale, nel 2002, le patenti ritirate complessivamente sulle strade della valle del Chiampo sono state 210 fino al 2005. Nel dettaglio, 193 per guida in stato di ubriachezza, 15 per il rifiuto di sottoporsi agli accertamenti alcolemici, e sette per guida sotto effetto di stupefacenti.
Se si guardano le statistiche anno per anno, sommando i ritiri per infrazioni agli articoli 186 e 187, nel 2002 i ritiri sono stati 47, nel 2003 sono stati 54, 53 nel 2004 e 56 nel 2005.
Nel confronto tra il 2002 ed il 2003 si nota un incremento dei ritiri, pari a quasi il 15 per cento. Ma in questo caso la crescita delle sanzioni è influenzata dall´abbassamento del limite alcolemico (entrato in vigore all´inizio del 2003) da 0,8 grammi di alcol puro per litro di sangue, a 0,5 grammi per litro.
Il limite di 0,5 grammi per litro causa delle difficoltà nel percepire i colori dei semafori e dei segnali. Da 0,8 a 1 grammo/litro, il conducente non riesce a percepire i pericoli laterali, ed avverte un eccessivo stato di sicurezza che lo porta a sfidare i pericoli. Attorno ad 1,5 la difficile coordinazione dei movimenti e l´imprudenza facilmente causano incidenti. Sopra i 2,5 grammi, cioè un tasso alcolemico che rasenta il coma etilico, l´effetto soporifero dell´alcol normalmente impedisce di avviare e guidare il veicolo.
I controlli con l´etilometro vengono effettuati quando si ravvisa uno stato di alterazione. A volte però ci sono verifiche dovute, come in caso di incidenti, oppure test a campione. Si tratta comunque di un reato penale ed amministrativo, e rifiutare il test dell´etilometro equivale ad ammettere l´infrazione.
«Non si tratta di repressione, ma di misure preventive - ha commentato Massimo Parolin, comandante del corpo intercomunale -. Siamo preoccupati da questo aumento dei dati sulla guida in stato di alterazione psico-fisica. Stiamo cercando di sensibilizzare i cittadini, con campagne di prevenzione, con l´educazione stradale nelle scuole, per i ragazzi ma anche per i genitori, e con pattugliamenti serali e notturni, soprattutto il sabato. Purtroppo il fenomeno della guida sotto effetto di alcol sembra essere in aumento. È capitato di ritirare patenti anche di mattina, o di rilevare tassi alcolemici attorno ai 3 grammi litro, molto prossimi al coma etilico».


 ANSA

NAPOLI, 12.46

 Sicurezza stradale: nel 2005 meno 7% incidenti

 (ANSA) - NAPOLI, 13 MAR - Diminuisce del 7% il numero degli incidenti in Italia confermando il trend positivo certificato dall’Istat nel 2004. Il fine settimana, con il 40% del totale degli incidenti,e’ il momento di maggior pericolosita’ e sono soprattutto i giovani tra i 18 ed i 32 anni quelli che si mettono al volante in stato di ebbrezza. I dati sono stati illustrati a Napoli nell’ambito del "Progetto Icaro" promosso dal Ministero dei Trasporti e dalla Polizia di stato. I25 (Riproduzione Riservata)


 IL MATTINO NAZIONALE

PROGETTO «ICARO»: MILLE STUDENTI IN PIAZZA PLEBISCITO. I DATI DELLA POLIZIA

 Più sicurezza sulle strade, in calo i morti 

Diminuisce il numero degli incidenti stradali in Italia confermando il trend positivo certificato dall’Istat nel 2004. Nell’ultimo anno si è registrata una diminuzione degli incidenti mortali e delle vittime rispettivamente del 7,1% e del 7%, mentre gli incidenti con lesioni e le vittime sono diminuiti entrambi di circa il 7 per cento. Resta il fine settimana il momento di maggior pericolosità e sono soprattutto i giovani tra i 18 ed i 32 anni quelli che si mettono al volante in stato di ebbrezza. I dati sono stati illustrati ieri nell’ambito della tappa napoletana di «Progetto Icaro», la manifestazione promossa dalla Polizia di Stato, con la collaborazione dei Ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti, dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, della Fondazione Ania per la Sicurezza Stradale, di Sicurstrada e dell’Unicef, per la promozione e la sensibilizzazione della cultura della sicurezza stradale. Gli incidenti rilevati da polizia stradale e carabinieri confermano per il 2005, la maggiore pericolosità del fine settimana, ed in particolare delle ore notturne. Nei soli giorni di sabato e domenica si sono verificati quasi il 40% del totale degli incidenti mortali e delle vittime. In particolare, gli incidenti mortali sono stati 1.210 (il 39% del totale) mentre le persone decedute 1.386 (il 39,9% del totale). Di questi, 361 incidenti mortali (il 29,8%) con 427 vittime (il 31%) sono avvenuti nelle ore notturne di sabato e domenica, tra la mezzanotte e le sei del mattino. Durante tutto il 2005, sono proseguiti i controlli, specie nel fine settimana, per contrastare le cosiddette «stragi del sabato sera». Nel corso dei servizi, attuati nelle notti dei weekend, soprattutto lungo le più importanti strade adducenti ai luoghi di ritrovo giovanile, sono stati controllati con etilometri 108.217 conducenti (+34,9% rispetto al 2004), di cui 16.718 - pari al 15,4% - sono stati trovati in stato d’ebbrezza alcolica e denunciati (*). Il progetto ha fatto tappa, come detto, a Napoli, a piazza del Plebiscito dove rimarrà sino a oggi. «Sono più di 1000 gli studenti di Napoli e provincia che hanno aderito all’iniziativa - ha affermato Raffaella Amati, vice questore aggiunto della polizia stradale, durante la manifestazione in Piazza Plebiscito - i ragazzi hanno dimostrato particolare attenzione e curiosità verso le problematiche stradali sia durante la teoria che la pratica». E in piazza è stata allestita per l’occasione in un circuito stradale, il Parco scuola mobile del traffico, ove agli studenti, accompagnati da operatori della Sices, la società italiana Centri educazione stradale di Roma, è proposto un percorso da effettuare in scooter per i più grandi e in mini-auto per i bambini, rispettando i segnali stradali e muniti di casco «salvavita». Al termine del circuito ai «corretti» guidatorì sarà consegnato un certificato di buona condotta firmato dai poliziotti della carovana di Icaro. Numerosi sono stati i testimonial della manifestazione, da Francesco Paolantoni a Enzo Paolo Turchi, agli attori del telefilm «La Squadra», Andrea Marrocco e Mario Porfido. 

 (*) Nota: un aumento del 35 per cento dei controlli con etilometro è una buona notizia, ma i controlli complessivi (bisogna aggiungere quelli compiuti dalle altre Forze dell’Ordine) in Italia sono francamente troppo pochi, soprattutto se confrontati con quelli di altri stati europei che stanno ottenendo grandissimi risultati sul fronte della prevenzione.

Siamo sulla buona strada, ma c’è ancora molto da migliorare.


 IL GAZZETTINO (VE)

GONDOLIERI & TASSISTI 

«I test alcolici sono una sicurezza per noi, ma anche per i passeggeri»

 Sono stati loro stessi a chiederla. Per gondolieri, conducenti di taxi e trasportatori (compresi i sostituti) ci sarà l’obbligo alla certificazione del non consumo di alcool e di sostanze stupefacenti. È una delle novità introdotte dal nuovo piano del traffico acqueo illustrato nei giorni scorsi dal vicesindaco Vianello.

Si tratta di una novità sentita come esigenza dalle categorie stesse. «È un’ottima idea - commenta Alessandro Collavini, presidente della cooperativa di gondolieri Manin - Ogni due anni facciamo tutti i controlli per verificare il nostro perfetto stato di salute, ma sono d’accordo a fare anche questo». Collavini spiega quali sono le condizioni che deve avere un gondoliere. «Per la gondola servono buone gambe e riflessi pronti. Dunque ovviamente non bisogna assolutamente fare uso di droghe e neanche di sostanze alcoliche. Ben venga dunque la certificazione».
«In passato avevamo già chiesto se era possibile verificare o meno il consumo di droga da parte dei sostituti - spiega Roberto Luppi, presidente associazione gondolieri Venezia - Ora con la certificazione è possibile. È un’ottima iniziativa in tutti i suoi aspetti».«Va decisamente bene - afferma Franco Tabacco, presidente consorzio Venezia taxi - La certificazione è fondamentale per la sicurezza delle persone. Penso e mi riferisco soprattutto al trasportato. È necessario che chi guida abbia attenzione e riflessi sempre pronti. Perché questo sia garantito occorre lucidità». Tabacco aggiunge poi che «il traffico acqueo con la sua complessità esige da parte di chi guida grande attenzione. Una volta l’anno dichiariamo con un’autocertificazione che non facciamo uso di bevande alcoliche e neppure di droghe. Ma questo non basta. Proprio per questo abbiamo voluto che questo venisse attestato diciamo così "dall’esterno". Perché è una garanzia e una sicurezza in più per tutti».
«Chi opera nel trasporto pubblico ha già quest’obbligo - spiega Stefano Grandesso, rappresentante della categoria dei trasporti della Confartigianato - È già prevista una visita medica. Ma adesso è anche necessaria la certificazione del fatto che non si consumano né alcool né droghe. È un’ottima iniziativa. L’andare in barca richiede molta responsabilità. E per questo servono misure di sicurezza rigide per garantire tutti».

Giuseppina Agosti


 IL GAZZETTINO (VE)

AUTOPSIA 

«Una coltellata inferta per uccidere il marocchino»

Villaverla

(m.a) Una coltellata nella regione posterolaterale del ginocchio destro della profondità di circa dieci centimetri: il colpo inferto dall’alto in basso. Circostanza che secondo gli investigatori suffraga la tesi dell’omicidio volontario, secondo la difesa, invece, può essere compatibile con la versione fornita dall’indagato: Sahid Mauhjoure, marocchino di 28 anni, morto dissanguato venerdì scorso a Villaverla in casa del suo presunto assassino, il venticinquenne connazionale Mohamed Bouhaj, si sarebbe ferito da solo, cadendo sul divano dove era stato dimenticato un coltello da cucina. Ieri pomeriggio, su incarico della procura, l’anatomopatologo Andrea Galassi ha effettuato l’autopsia sul corpo della vittima, alla presenza del collega Nicola Tarantino, consulente di parte nominato dal legale Paolo Mele Senior, avvocato di fiducia di Bouhaj che questa mattina verrà interrogato dal gip. Sempre ieri pomeriggio il pm Marco Peraro, titolare dell’inchiesta, e i carabinieri del reparto operativo hanno sentito ancora una volta, come persone informate sui fatti, gli altri due extracomunitari che hanno assistito al dramma: sono stati loro, da quanto trapelato, a dire che lo stesso Bouhaj avrebbe confessato di aver colpito l’amico al culmine di un violento litigio. Da sottolineare che la posizione di entrambi è piuttosto delicata perché possono rischiare l’incriminazione per concorso in omicidio e in omissione di soccorso. Nel frattempo emergono nuovi particolari su quanto accaduto al termine di una giornata passata a bere da un bar all’altro: gli effetti del pesante abuso alcolico, a base di birra e vino, sono stati amplificati anche dall’assunzione di hashish, tanto da impedire a tutti di rendersi conto della gravità dello stato di Sahid. «È lui stesso che si è rifiutato di andare all’ospedale - continuerebbe a ripetere l’imputato - e allora gli abbiamo tamponato il taglio con un impacco di caffè macinato e una fasciatura. Era sul divano e chiedeva continuamente acqua». L’ultimo bicchiere glielo hanno dato alle 9 del mattino, alle 11 Sahid è morto impregnando di sangue il materasso su cui era sdraiato. I riscontri dei militari hanno rilevato tracce ematiche sparse per tutta la stanza e qualcuno aveva tentato di cancellarle.


 IL MESSAGGERO

Roma- Middlesbrough : alcol vietato in Centro

La vendita e la somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche saranno vietate dalle ore 8.00 alle ore 24.00 di domani, in occasione dell’incontro di calcio Roma-Middlesbrough, valevole per gli ottavi di finale di Coppa Uefa. Lo ha deciso il prefetto di Roma Achille Serra, su proposta del Questore, Marcello Fulvi, e d’intesa con il sindaco Walter Veltroni in previsione di una grande afflusso di tifosi inglesi.

Il divieto riguarderà il Municipio I, all’interno di Villa Borghese e nell’area intorno allo stadio Olimpico.


 IL MESSAGGERO

L’ASSESSORE 

«Bisogna conquistare la loro fiducia» 

 Raffaela Milano: «E’ soltanto la paura che li spinge a rifiutare qualsiasi aiuto» 

 di VERONICA CURSI

e MARCO DE RISI

Quel cappotto grigio, vecchio e rattoppato, non è bastato a salvarlo dal freddo. E a niente sono servite quelle bottiglie di birra, comprate con gli ultimi spiccioli elemosinati, e bevute in fretta, in una notte fredda e ventosa, con la speranza che un po’ d’alcool potesse riscaldarlo. Ieri mattina un barbone lituano di 26 anni è stato trovato sul ciglio di una strada, all’Esquilino, con la bava alla bocca e il corpo intirizzito dal gelo. Lì, sopra un marciapiede all’angolo tra via Gioberti e piazza Santa Maria Maggiore, dove ogni giorno migliaia di persone passeggiano con le buste della spesa in mano, un ragazzo di strada ha perso la vita. Nascosto tra un cartone rotto e una piccola coperta rossa, il suo corpo giaceva immobile davanti agli occhi indifferenti dei passanti. «Alexander Adamovic - questo secondo un suo compagno di strada, Lescek Mosca, polacco, 43 anni, il nome della vittima - è morto solo, per colpa del freddo». E’ stato proprio lui, Lescek, a trovarlo, ieri mattina, intorno alle 10. Lui a chiamare immediatamente il 118. «Quando l’ho visto lì, accucciato sulla strada, con la testa a penzoloni - racconta l’uomo ancora sconvolto - pensavo stesse dormendo. L’ho preso per un braccio, ho cercato di svegliarlo, ma il suo corpo era gelido, rigido. Allora ho capito subito... Si rende conto, morire a 26 anni per il freddo, ma Dio dov’è?».

Su quel marciapiede davanti all’Upim, Alexander ci stava da qualche mese. Aveva scelto quell’angolo, come molti suoi compagni di strada, perché nelle notti gelate, il riscaldamento acceso nel grande magazzino, esce dalle grate che costeggiano il palazzo riscaldando quanto possibile. Domenica notte, però, per dormire, Alexander aveva scelto un posto troppo lontano da quell’angolino caldo. Forse si era addormentato improvvisamente ancor prima di accucciarsi davanti alle grate. Fatto sta che quella distrazione, in una notte gelata, gli è costata la vita. Sul caso sono intervenuti gli agenti del commissariato Esquilino, diretti dal dirigente Adriano Lauro. Il corpo del barbone, che non presentava nessun segno di violenza, era talmente martoriato dal freddo e dalla vita di stenti, che il medico legale giunto sul posto, durante una prima visita, aveva ipotizzato un’età sui 40 anni. Ieri comunque la salma è stata messa a disposizione dell’autorità giudiziaria per l’autopsia che accerterà le cause del decesso.Ma Lescek, l’amico clochard, assicura. «Sono sicuro che quel corpo è di Alexander - dice con la voce ferma - Non posso sbagliare. Ci conoscevamo da gennaio e proprio ieri sera ricordo che ci lamentavamo della temperatura insopportabile. Per noi queste sono situazioni di routine. Parliamo, beviamo, dormiamo. Questa è la nostra vita».

Già, una vita da barboni. Fatta di alcool e cartoni rotti. Di visite alla Caritas «giusto per mangiare qualcosa», e di elemosine all’angolo di una strada. Una vita difficile, spesso fatta per scelta, in cui morire per il freddo è ormai routine. Solo da dicembre si contano oltre una decina di morti. Barboni colpiti dalle rigide temperature invernali, spiazzati dal gelo. Proprio come Alexander, che in quella zona era conosciuto soprattutto da baristi e commercianti. «Lo vedevo quasi ogni giorno - racconta Biagio, titolare di un bar su via Gioberti - se ne stava ore seduto per strada a chiedere l’elemosina. Ma non era una persona cattiva, non ha mai fatto del male a nessuno».

Ieri, su quella strada affollata, dove Alexander ha perso la vita è rimasto il suo cappotto. Quel lungo paltò grigio di lana, che forse, questa volta, nelle notti gelide riuscirà a scaldare altri clochard più fortunati di lui.


 IL MATTINO (SALERNO)

«Conto salato» Rompe la testa al banconista

Eboli. Alla richiesta di pagare la consumazione, ritenuta esosa, afferra la bottiglia dal bancone e la frantuma sulla testa del barista, che finisce in ospedale. E’ accaduto l’altra notte nel noto bar Eden, in pieno centro in via Carlo Rosselli, alla presenza di pochi, attoniti avventori. A subire la violenza, senza avere il tempo di tentare una benché minima reazione è stato il proprietario, il 52enne Alfredo Rinaldi. Il cliente, risultato poi anche ubriaco e sprovvisto di permesso di soggiorno, è un rumeno 27enne, Tomas Marcin. Il fermo del giovane, dai carabinieri del maggiore Nobile Risi, è stato poi tramutato in arresto con una sfilza di accuse. Dopo la condanna per lesioni aggravate, per lo straniero scatterà l’espulsione. an.br. 


 

 IL MESSAGGERO (ABRUZZO)

I CENTO GIORNI 

Neanche la neve ha fermato i ”ragazzi di San Gabriele”  di TEODORA POETA

ISOLA - Hanno resistito al freddo e alla neve. Senza tregua, nè timore. Pronti a chiedere una Grazia a San Gabriele, il Santo protettore dei giovani, in vista dei fatidici esami di maturità. Ieri, ad Isola, ai piedi del Gran Sasso, gli studenti abruzzesi all’ultimo anno delle superiori hanno rinnovato la quasi trentennale tradizione dei ”100 giorni”, che prevede il pellegrinaggio, o qualcosa che dovrebbe avvicinarsi molto a questa forma di preghiera, al santuario teramano, muniti della penna da usare agli esami da far benedire. Al freddo, però, i giovani hanno risposto alzando il gomito un po’ più del solito e alle 13, sotto la tenda del posto medico, era già arrivato un caso «abbastanza grave di intossicazione da alcool», oltre ad altri meno gravi. Per non parlare dei 23 ragazzi beccati dai carabinieri a fumare hashish e marijuana e segnalati, nonostante le implorazioni, al prefetto ed un altro denunciato a piede libero per detenzione di un coltello a serramanico, con un bilancio di fine serata di 13 grammi di hashish, 2 grammi e mezzo di marijuana e 13 spinelli già confezionati sequestrati. La festa, però, non si è fermata ed è proseguita per tutta la mattinata, fino al primo pomeriggio. Per i rifocillamenti non si è badato a spese. Ventuno studenti dell’Itis ”Alessandro Volta” di Pescara, ad esempio, hanno portato 700 arrosticini, 25 litri di vino ed una cassa di birra. E per la Grazia a San Gabriele? «Torneremo!» è la risposta. «Sono giovani - evidenzia padre Mario, rettore del santuario -. Questa giornata è interamente organizzata da loro ed è giusto che la vivano come meglio credono». Tra i presenti ci sono anche alcune mamme. «Mia figlia Stefanie mi ha chiesto di accompagnarla e non l’ho imposto io - precisa, sorridendo, Felicia Maccallini di Avezzano, arrivata insieme ad un’amica, Maria Fracassi -. Questo appuntamento è veramente bello e merita di essere vissuto. Sì, abbiamo visto qualcuno girare con le bottiglie di birra e di vino, ma sono giovani e devono divertirsi, sempre, però, senza esagerare troppo!»


 CORRIERE ADRIATICO

Settecento studenti da Bano per i cento giorni dall’esame, intervengono le forze dell’ordine

La festa diventa una “guerra” di piatti

SENIGALLIA - Lancio di piatti e posate da Bano per festeggiare i cento giorni all’esame. Sembra la scena di un film ed è invece è ciò che è accaduto ieri pomeriggio, verso le 14.30, all’interno del ristorante sul lungomare Da Vinci. Settecento studenti, tutti maggiorenni frequentanti le V superiori di alcuni istituti tecnici di Ancona, Jesi, Falconara e Sassoferrato, hanno scelto di ricordare i cento giorni che li separano dall’esame di maturità pranzando insieme. E fin qui nulla di strano se non fosse che durante il convivio i giovani si siano fatti prendere troppo la mano con il vino, tanto da arrivare a fine pasto completamente brilli. I commensali hanno iniziato, quasi per gioco, a far volare in aria piatti, bicchieri, posate e tutto quanto avevano a portata di mano. Per poi uscire e proseguire gli alticci festeggiamenti, occupando la strada concludendo i bagordi in spiaggia. Sul posto sono intervenuti carabinieri, polizia e vigili urbani ma il titolare non ha sporto denuncia verso i clienti irrequieti. “Non è successo nulla di grave - racconta Bano - si è trattato di ragazzi che festeggiavano. Certo qualcuno batteva i pugni sul tavolo, facendo un pò di confusione ma è normale quando tanti ragazzi si ritrovano insieme. Poi prima di servire vino e birra ho aspettato che mangiassero tanti tortellini per non farli bere a stomaco vuoto”. Nessun pericolo per le stoviglie volate in aria. “Abbiamo apparecchiato con piatti, bicchieri e posate di plastica - conclude il titolare - proprio perchè potevamo prevedere un pò di euforia”.


 CORRIERE ADRIATICO

l’appello Meno poltrone più giovani”

PORTO SAN GIORGIO - Meno politica e urbanistica e più interesse per il disagio giovanile che sta investendo Porto San Giorgio.

A lanciare l’appello è il consigliere comunale di San Giorgio Democratica Fabio Bragagnolo che spiega ancora meglio il suo punto di vista: L’attuale amministrazione - sostiene Bragagnolo - dovrebbe accantonare la politica delle poltrone, dei palazzi e del cemento per concentrare l’attenzione sul disagio giovanile, vero problema per la città. Lo dimostrano i tanti fatti criminosi degli ultimi mesi, le continue risse, i suicidi e l’alto numero di ubriachi e tossicodipendenti presenti in città.
Al centro dell’attenzione del consigliere comunale di Sangiorgio democratica l’assessorato ai Servizi Sociali che dovrebbe essere più presente con iniziative per i ragazzi sangiorgesi.
E’ ora di concentrare l’attenzione vera - conclude Bragagnolo - sui problemi dei cittadini e non su quelli interni della politica. Paolo Paoletti


 CORRIERE ADRIATICO

Rissa tra stranieri alla stazione: un ferito

Immigrato ubriaco aggredisce gli agenti

Pesaro - Brutto episodio nella serata di domenica. Verso le 20 è stata segnalata la presenza in via Saffi di un uomo vistosamente ubriaco. Sul posto è giunta una pattuglia della squadra volante della Questura, ma alla vista degli agenti l’uomo - un marocchino con regolare permesso di soggiorno - si è scagliato contro i poliziotti. Sono partiti calci e pugni tanto che un agente ha riportato una lesione a un dito. Per l’extracomunitario subito è scattato l’arresto per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate. Sempre domenica sera, nei pressi della stazione ferroviaria, s’è scatenata una lite tra stranieri. Alle 23.15 un uomo presentatosi al pronto soccorso del San Salvatore per essere medicato ha riferito di essere stato colpito da un connazionale. Sul fatto indaga la polizia.


 IL GIORNALE DI VICENZA

dati 2005 della polizia stradale. La patente a punti salva i vicentini: 26 morti (53 nel 2002)

Meno multe. Camionisti a parte

In calo anche gli scontri L’alcol resta una piaga

Poche le infrazioni per cinture e cellulare, mille le patenti ritirate Un incidente su sei provocato dalla guida in stato di ebbrezza, un fenomeno che tocca picchi elevati nelle notti del fine settimana. Le strade più pericolose sono la Postumia e la Valsugana Ventisei gli arresti, 143 le denunce

 di Diego Neri

Migliorano i vicentini al volante. Più disciplinati che in passato: sempre inclini a bere un goccio di tropp

Mercoledì, 15 Marzo 2006
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