Militari
della Guardia Civil in azione in uno scenario d’incidente stradale.
(ASAPS) MADRID – Si tratta di un risultato senza dubbio
notevole, visti soprattutto i grandi progressi degli anni precedenti, ma alla
Spagna non basta e vuole fare di più. Nel 2005 la sinistrosità è scesa del 5,2%
sul fronte delle vittime, con 3.329 uccisi, mentre si mostra più consistente il
decremento dei feriti gravi, attestatisi a 1.506 (-7,9%). Alla DGT, la
Direzione Generale del Traffico, fanno comunque notare che per la prima volta,
in 30 anni, il numero di eventi mortali è sceso sotto la soglia dei 3.000
incidenti, fissandosi a 2.875 e facendo segnare una diminuzione del 5,3%. È
evidente che alcuni incidenti hanno avuto – come capita ovunque –
caratteristiche di plurimortalità. Inoltre da Madrid viene segnalato il
particolare che il numero di vittime ed il tasso di mortalità per milioni di
veicoli è stato il più basso dal 1980, anno in cui la DGT cominciò a tenere il
conto dei morti sulla strada. Le strade statali risultano ancora quelle più
pericolose, nonostante negli ultimi tre anni gli sforzi profusi abbiano
consentito di far scendere la mortalità del 6,8% rispetto al 2004 e del 18,7%
rispetto al 2003. Le strade a scorrimento veloce – quelle che per intendersi
fanno da circonvallazione alle città – hanno invece mostrato un’inversione di
tendenza, facendo rilevare una crescita dei morti su questo tipo di asfalto del
6,2% ed arrivando a costituire il 16,8% del totale. Tra le cause principali la
perdita di controllo, il 39%. In questa fattispecie, indotta come sappiamo
soprattutto dalla velocità e dalle sue interazioni con norme di comportamento o
condizioni psicofisiche del conducente (stanchezza, alcol o droga), le ore più
critiche sono quelle tra mezzanotte e le 7 del mattino: oltre la metà di questo
tipo di incidenti avviene proprio in questa fascia oraria. Continuando ad
analizzare la sinistrosità, la fascia d’età più a rischio, come nel resto
d’Europa, è quella costituita da giovanissimi, anche se tra i 18 ed i 20 anni
si è rilevata una sostanziale diminuzione, merito senz’altro della martellante
campagna informativa scatenata dalla DGT proprio sulla guida in stato di
ebbrezza e sul rispetto delle cinture di sicurezza. Chi invece aumenta – ed
anche questo dato trova conferma in altri paesi europei – sono gli appartenenti
alla fascia tra i 35 ed i 44 anni. Si fa sempre più leggero il coinvolgimento
di veicoli commerciali in sinistri stradali, di autovetture – e in questo
fattore positivo sembra incidere il crescente uso della cintura di sicurezza –
e di ciclisti, mentre cresce purtroppo il numero di vittime tra i motociclisti:
la Spagna è uno dei paesi in cui los
motociclistas sono una categoria rispettatissima ed in continua espansione.
Questo non cambia il destino cui molti vanno incontro, visto che per il secondo
anno consecutivo il numero di vittime tra questa categoria è aumentato: più
della metà dei bikers muore nel fine settimana. Da segnalare che secondo le
ultime rilevazioni, quasi tutti – in Spagna – indossano regolarmente il casco.
(ASAPS) |
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