(ASCA) - Milano, 15 mar - Una tassa di 18 euro al mese per
aumentare la sicurezza e i controlli antiterrorismo nella propria citta’. E’ il
parere di un terzo dei cittadini di Milano, Firenze e Roma secondo quanto
emerge da uno studio realizzato dall’Istituto di ricerca Acqua presentato oggi
nel nuovo quartiere di fieramilano durante il convegno inaugurale di
Sicurezza-sicurtech, in programma fino al 18 marzo. Gli attentati terroristici
avvenuti a Madrid e Londra, secondo la ricerca, hanno modificato le abitudini
di vita per il 43,5% della popolazione tra i 18 e i 24 anni e soprattutto per
le donne: oltre il 20% delle persone evita infatti i luoghi pubblici e il 15,6%
ha rinunciato ai viaggi verso le localita’ considerate a rischio. Per questo
motivo, il 35,8% dei cittadini intervistati sarebbe disposto ad accettare una
Security Tax pur di incrementare la sicurezza delle proprie citta’. Il dato, se
rapportato a livello nazionale, significherebbe un introito per le casse dello
Stato di circa 5 miliardi di euro, che potrebbe significare un incremento per
le forze dell’ordine di 140 mila unita’. Sono gli stessi cittadini (il 29,5%) a
chiedere una maggiore presenza di Polizia e Carabinieri per fronteggiare il
pericolo terrorismo. Per ottenere maggiore sicurezza, il 33,8% degli
intervistati sarebbe disposto a sottoporsi a controlli piu’ accurati e
aspettare anche piu’ di 15 minuti. Se dovessero richiedere pochi minuti di
attesa, il 47,7% di milanesi, fiorentini e romani sarebbe disposto ad accettare
controlli su persone e bagagli simili a quelli che vengono effettuati negli
aeroporti anche nei pressi delle stazioni metropolitane, nelle stazioni
ferroviarie e negli stadi o in altri luoghi di intrattenimento. Un ultimo dato
riguarda l’utilita’ delle esercitazioni antiterrorismo che si sono svolte a
Milano e Roma: il 57,2% degli intervistati ha dichiarato che sono state utili,
meno utili invece per il 42,8%.
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