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Pirateria 17/03/2006

FIRENZE, LANCIATA UNA PROPOSTA DI LEGGE PER INASPRIRE LE PENE AI PIRATI DELLA STRADA. SARÀ ILLUSTRATA DOMANI A PALAZZO VECCHIO

(ASAPS) FIRENZE –Non è la prima volta che Firenze fa da capofila: la nuova proposta è stata trasformata in una legge che sarà proposta al vaglio del parlamento, realizzata con lo scopo di rendere più severe le pene per chi crea un reale pericolo alla propria vita e a quella degli altri. Se ne parlerà domani nel salone dei Dugento in Palazzo Vecchio, a Firenze, in una tavola rotonda nel corso della quale sarà illustrata l’iniziativa popolare per indurre gli Stati generali a introdurre un sistema sanzionatorio più efficace di quello attuale. In quale maniera? L’idea è quella di costruire attorno alle condotte più trasgressive conseguenze penali, viste come una vera e propria tutela per la sicurezza della circolazione stradale. I promotori, insomma, chiedono di far diventare un delitto atteggiamenti considerati oggi semplici violazioni amministrative, come superare di oltre 50 chilometri orari il limite di velocità o mettersi alla guida in stato di “grave” ebbrezza alcolica. Non restano fuori, dai propositi, l’alterazione da sostanze stupefacenti, il lancio di oggetti sulla sede stradale, e più in generale “…qualunque azione od omissione che causi un grave pericolo per la sicurezza della circolazione stradale”. Secondo gli ideatori della proposta di legge, che saranno tutti presenti e che è già stata presentata in anteprima ieri pomeriggio (16 marzo) da Graziano Cioni, assessore del comune di Firenze, da Valentina Borgogni e Sergio Cianti rispettivamente presidenti dell’Associazione Gabriele Borgogni e dell’Associazione Europea vittime della strada, dagli avvocati che materialmente hanno elaborato il testo Pasquale De Luca e Fabrizio De Sanctis. Era presente anche l’avvocato Federico Bianchi membro dell’Associazione familiari vittime della strada. Secondo i promotori una legge con questa filosofia indurrebbe l’utente della strada a maggior prudenza, visto il rischio di incorrere in sanzioni penalmente rilevanti, puniti dal legislatore oggettivamente pericolosi e sanzionati in quanto tali perché si caratterizzano come reati di pericolo, indipendentemente dal verificarsi o meno di danni concreti, comunque punibili e che in tal caso sarebbero parte del calcolo delle sanzioni. Inoltre la polizia giudiziaria potrebbe operare arresto in flagranza, non soltanto in caso di incidenti ma semplicemente quando nel corso dei controlli emerge a carico del conducente una delle fattispecie previste dalla normativa: manette, cella di sicurezza e giudizio direttissimo. Non è tutto, però: nella proposta si fa un preciso riferimento a pene detentive ed al generale inasprimento delle sanzioni amministrative accessorie. Insomma, una rivoluzione. (ASAPS)


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Venerdì, 17 Marzo 2006
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