(ASAPS) FIRENZE –Non è la prima volta che Firenze fa da
capofila: la nuova proposta è stata trasformata in una legge che sarà proposta
al vaglio del parlamento, realizzata con lo scopo di rendere più severe le pene
per chi crea un reale pericolo alla propria vita e a quella degli altri. Se ne
parlerà domani nel salone dei Dugento in Palazzo Vecchio, a Firenze, in una
tavola rotonda nel corso della quale sarà illustrata l’iniziativa popolare per
indurre gli Stati generali a introdurre un sistema sanzionatorio più efficace
di quello attuale. In quale maniera? L’idea è quella di costruire attorno alle
condotte più trasgressive conseguenze penali, viste come una vera e propria
tutela per la sicurezza della circolazione stradale. I promotori, insomma,
chiedono di far diventare un delitto atteggiamenti considerati oggi semplici
violazioni amministrative, come superare di oltre 50 chilometri orari il
limite di velocità o mettersi alla guida in stato di “grave” ebbrezza alcolica.
Non restano fuori, dai propositi, l’alterazione da sostanze stupefacenti, il
lancio di oggetti sulla sede stradale, e più in generale “…qualunque azione od
omissione che causi un grave pericolo per la sicurezza della circolazione
stradale”. Secondo gli ideatori della proposta di legge, che saranno tutti
presenti e che è già stata presentata in anteprima ieri pomeriggio (16 marzo) da
Graziano Cioni, assessore del comune di Firenze, da Valentina Borgogni e Sergio
Cianti rispettivamente presidenti dell’Associazione Gabriele Borgogni e dell’Associazione
Europea vittime della strada, dagli avvocati che materialmente hanno elaborato
il testo Pasquale De Luca e Fabrizio De Sanctis. Era presente anche l’avvocato
Federico Bianchi membro dell’Associazione familiari vittime della strada.
Secondo i promotori una legge con questa filosofia indurrebbe l’utente della
strada a maggior prudenza, visto il rischio di incorrere in sanzioni penalmente
rilevanti, puniti dal legislatore oggettivamente pericolosi e sanzionati in
quanto tali perché si caratterizzano come reati di pericolo, indipendentemente
dal verificarsi o meno di danni concreti, comunque punibili e che in tal caso
sarebbero parte del calcolo delle sanzioni. Inoltre la polizia giudiziaria potrebbe
operare arresto in flagranza, non soltanto in caso di incidenti ma
semplicemente quando nel corso dei controlli emerge a carico del conducente una
delle fattispecie previste dalla normativa: manette, cella di sicurezza e giudizio
direttissimo. Non è tutto, però: nella proposta si fa un preciso riferimento a
pene detentive ed al generale inasprimento delle sanzioni amministrative
accessorie. Insomma, una rivoluzione. (ASAPS)
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