CORRIERE ADRIATICO Progetto “Stammibene” In discoteca si combatte alcol e droghe MACERATA - “Stammibene” sarà protagonista del
giovedì sera del Tartaruga, ormai da tempo appuntamento fisso dei giovani di
Macerata e dintorni, soprattutto per gli studenti universitari. In particolare,
per il progetto dell’unità operativa dipendenze patologiche della Zona
territoriale 9 si tratta del secondo anno di collaborazione col noto locale
maceratese: è anche grazie alla disponibilità e alla sensibilità mostrata dai
gestori dei locali di divertimento che il messaggio di promozione alla salute
del progetto ha potuto contare su appuntamenti fissi che ne hanno agevolato la
visibilità. Presso lo stand, presente per tutta la serata, i ragazzi
interessati potranno ricevere utili informazioni, opuscoli e gadget sui temi
delle malattie sessualmente trasmissibili, sull’alcol e sulle sostanze
stupefacenti, usufruendo della possibilità di rispondere a quiz interattivi su
questi argomenti. Chi vorrà inoltre, potrà verificare lo stato dei propri riflessi con il reflex-test e il proprio tasso alcolemico col test dell’etilometro: di fatto un chiaro invito ad un uso responsabile delle bevande alcoliche soprattutto in ottica del rientro in auto a notte inoltrata. VENERDÌ E SABATO BOB
PREMIA CHI NON BEVE IN DISCOTECA (Sesto Potere)- L’iniziativa per la sicurezza
stradale il 17 marzo è allo Snoopy, il 18 al Duende. Continua nei locali di Modena e provincia il progetto Bob per la responsabilità alla guida: venerdì 17 marzo allo Snoopy di Modena e sabato 18 al Duende di Carpi gli operatori di “Bob - Se guidi non bere” premieranno i giovani che vorranno sottoporsi al test dell’etilometro e risulteranno sobri. Il progetto punta a diffondere l’abitudine di designare a turno una persona, il ragazzo o la ragazza Bob, che s’impegna per la serata a non bere alcol, per portare a casa in sicurezza gli amici. I ragazzi e le ragazze che possono attestare tasso alcolico zero ricevono un ingresso scontato o una consumazione analcolica. Il test dell’etilometro è volontario, gratuito e senza sanzioni. Bob, promosso da Comune di Modena – assessorato alle Politiche giovanili e Provincia di Modena – assessorato alla Sanità e politiche sociali, in collaborazione con Silb Confcommercio di Modena – Sindacato italiano locali da ballo, continua tutti i fine settimana nelle discoteche di Modena e provincia, fino al 21 aprile. LA VOCE DI MANTOVA Una domenica anti-alcolica per Castel d’Ario
Domenica prossima si svolgerà all’Oratorio di
Castel d’Ario, dietro la Chiesa, a partire dalle 16,00, un “Interclub
Provinciale”, pubblico incontro tra i Club degli Alcolisti in Trattamento (CAT)
della provincia di Mantova e la comunità locale. Proprio a Castel d’Ario l’anno scorso è
nato il diciannovesimo Club della nostra provincia. A riprova dell’efficacia di questo metodo, una
recente indagine, su un campione di 19.000 persone che nel nostro
paese stanno vivendo questa esperienza, ha dimostrato come l’astinenza
dalle bevande alcoliche sia stata raggiunta e consolidata nell’85% dei
casi, con un evidente miglioramento della qualità della vita di queste famiglie. Per informazioni, è possibile telefonare a Marisa Moschini (0376/660511), oppure consultare il sito dell’Associazione (www.scoprimantova.it/apcat). IL MESSAGGERO (RIETI) Carnevale a Civita Castellana: «Quella volta
che mi impasticcai» «L’ho fatto per non essere considerato un
vigliacco dal gruppo, per farmi notare delle ragazze e sfidare gli amici.
Accadde la prima domenica di carnevale. Ho preso due capsule, regalatemi da un
amico e ho bevuto tanto vino. Non so cosa mi ha fatto stare male, se l’alcol o
le pasticche. E’ stato bello: correvo come un pazzo, sentivo il corpo andare a
fuoco, ero eccitato. Poi mi sono ritrovato al pronto soccorso con la testa
rotta e la flebo al braccio. Mamma piangeva disperata, papà era invece
incazzato come un lupo. Un medico amico gli aveva detto la verità: ero
impasticcato. Nei giorni seguenti, mio padre non si dava pace e comunque la mia
famiglia ha cercato in tutti i modi di nascondere quanto era accaduto,
limitandosi a riferire ad amici e conoscenti che avevo avuto un piccolo malore.
Tutti pensano che sono i figli degli altri a fare un abuso di queste sostanze.
Invece non è così. Da allora, ho detto basta. Mi è passata la fantasia di
rifarlo». Ugo Baldi LA PROVINCIA DI SONDRIO Alcol, droga e sesso: se ne è parlato a scuola
«Quadrio», una riflessione a 360 gradi sul mondo giovanile (d. lu.) Mettere a fuoco rischi e pericoli nell’ottica della prevenzione. Della serie se li conosci meglio, li eviti. E’ di “Alcol, droga e sesso nei giovani” che si è parlato ieri al policampus di Sondrio, sede dell’assemblea studentesca dei ragazzi dell’istituto d’istruzione superiore De Simoni insieme ai “colleghi” geometri del Quadrio. Una riflessione a 360 gradi, preceduta dalla visione di un film, campione d’incassi della scorsa stagione: “Tre metri sopra il cielo”, pellicola diretta da Luca Lucini, tratta dal romanzo cult di Federico Moccia. A guidare il dibattito, Roberto De Maira, rappresentante degli studenti di classe quarta A programmatori che ha illustrato alla platea i dati raccolti contattando l’Azienda sanitaria locale di Sondrio e le forze dell’ordine. Una presentazione che ha seguito, passando in rassegna i tre diversi ambiti, lo stesso schema. Dapprima l’individuazione del problema, dopo di che le conseguenze sulla propria salute quando si trasforma in dipendenza o quando se ne fa abuso, infine le misure preventive messe in atto sul territorio nazionale. Primo dato emerso quello riguardante il dilagare dell’abuso di sostanze alcoliche: si inizia presto - la media secondo i dati illustrati è intorno ai 14 anni - e spesso lo si fa perché è «di moda senza pero pensare a cosa si va incontro» la sottolineatura di De Maira che ha elencato non solo i danni fisici ma anche quelli indirettamente causati dall’abuso di alcol, quali ad esempio il rischio di incidenti stradali. Lo stesso discorso per la dipendenza da droghe. In merito a problemi legati alla sfera sessuale, ha indicato il “Centro di educazione alla crescita” presente a Sondrio. LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (BASILICATA) Senise Un monitoraggio per individuare le
cause Povertà, alcolismo e
disagio Conoscerli per combatterli
SENISE Nell’ambito del programma di promozione
della cittadinanza solidale, ieri a Senise si è tenuto un incontro preliminare
che ha avuto come scopo principale quello di mettere in luce le problematiche
sociali dell’area. L’incontro è stato strutturato come una sorta di
«brainstorming» al quale hanno partecipato non solo operatori sociali,
psicologi, sociologi, rappresentanti ecclesiastici ed esponenti del mondo della
scuola, ma anche alcuni giovani, che con la loro testimonianza hanno tracciato
un quadro abbastanza chiaro delle carenza avvertite. Il focus di conoscenza
delle problematiche servirà da base per tracciare un percorso di interventi
futuri e, attraverso un’attenta e continua analisi dei punti di forza e di
quelli di debolezza del contesto sociale presentato, per cercare di riempire le
insufficienze fin qui riscontrate. Ma come appare, ad oggi, il panorama dei
bisogni sociali nel Senisese? L’ago della bilancia sembra inevitabilmente
tendere verso il piatto della disoccupazione. «Ad una forte mancanza di
opportunità professionali- spiegano alcuni- si affianca una mentalità
assistenzialistica che limita l’intraprendenza e che fa sì che molti giovani
non si accontentino del lavoro che trovano». Dal canto loro, i giovani
denunciano la mancanza di centri di aggregazione e la forte esigenza di
sportelli informativi che li mettano in permanente comunicazione con gli enti
di competenza.Questo perché la percezione che molti hanno dell’Istituzione come
organo di riferimento è quasi pari a zero. Per quanto riguarda il mondo dei
disabili, ciò che si chiede è di offrire possibilità di entrare in contatto con
il mondo esterno e di avere un maggiore coinvolgimento nella vita sociale,
soprattutto alla luce della mancanza di centri di riabilitazione vicini.
«Occorre pensare ad interventi che non tocchino solo la sfera della crisi
economica delle famiglie- spiegano gli operatori sociali- ma che considerino
anche altre tipologie di disagi. Le esigenze sociali sono cambiate e spesso
capita che anche bambini "normali" manifestino una forma di disagio
che dobbiamo essere pronti a cogliere e ad aiutare». Il punto di forza dello
scenario descritto risiede in una presenza sempre più massiccia di
associazionismo, attraverso cui spesso si riesce ad ottenere una vera
concertazione di risorse ed una messa in rete di interventi, in nome di una
cultura della sinergia che deve decollare. Ma la malattia più difficile da
combattere resta ancora una mentalità legata troppo dall’omertà nei confronti
delle diversità, da una dignità assicurata dal non parlare di problemi che, quasi
sempre, vengono considerati una vergogna. E questa vergogna risponde spesso al
nome di tossicodipendenza, di alcolismo, di depressione. Mariapaola Vergallito BRESCIA OGGI L’esperienza
terapeutica nel libro di Moreni
Dal «male di vivere» si guarisce scrivendo E’ stato pubblicato dalle edizioni Unicopli il
saggio «Lo specchio del racconto» (prefazione di Duccio Demetrio, pag. 166,
euro 10), ultima opera dell’educatore gardesano Lorenzo Moreni il quale vi ha
condensato le proprie esperienze di «cura della dipendenza attraverso la
relazione e la scrittura». f.mar. IL GAZZETTINO (UDINE) CERCIVENTO Alcolismo, la funzione del club La funzione del Club nel mio territorio: si confronteranno su questo tema, sabato 18 marzo a Cercivento, i componenti dei 16 Clubs degli alcolisti all’opera in Carnia secondo la metodologia ecologico-sociale di Vladimir Hudolin (Arta Terme, Cercivento, Enemonzo (2), Forni Avoltri, Forni di Sopra e di Sotto, Ovaro, Socchieve, Tolmezzo (2), Verzegnis, Villa Santina, Zovello e Zuglio). L’appuntamento, che inizia alle 14.30 presso "La Cjase da int" (ex asilo), è pubblico e vi sono invitati in modo particolare gli amministratori, gli operatori socio-sanitari e tutti coloro che sono responsabili e che hanno a cuore la protezione e la promozione della salute nelle proprie comunità. IL MESSAGGERO Il ritorno di Coppa Uefa: le scorribande sono
cominciate fin dalla mattinata mentre la birra veniva venduta regolarmente di DAVIDE DESARIO Sono arrivati in quattromila. Hanno invaso il
centro. Hanno bevuto fiumi di birra e superalcolici in barba all’ordinanza del
prefetto Serra che ne vietava la vendita. Sono stati aggrediti senza ragione a
Campo de’ Fiori. Ma, a loro volta, i tifosi del Middlesbrough si sono resi
protagonisti di danneggiamenti a Porta Pinciana e Corso Vittorio Emanuele. All’appuntamento di
Villa Borghese gli ultrà del “Boro” sono arrivati con ingenti scorte di birra
acquistate, senza problemi nei bar e nei supermercati del Centro. Anche a Campo
de’ Fiori dove addirittura in alcuni esercizi commerciali non è stata
notificata l’ordinanza del Prefetto. Affari d’oro per un chiosco parcheggiato a
pochi passi da piazzale Brasile e a un centinaio di metri dal luogo di raduno:
una birra in bottiglia piccola 4 euro; grande 6; in lattina 5. IL MESSAGGERO A fine febbraio tra romani e britannici una
rissa furibonda a calci e pugni Un anticipo della rivalità tra italiani e
inglesi si era avuta lo scorso 26 febbario. Dopo un periodo di relativa calma,
infatti, un gruppo di giovani romani e uno di britannici si sono affrontati,
inseguiti e picchiati intorno alla statua di Giordano Bruno in una maxirissa da
saloon. È volato di tutto e di più: una ventina di tavolini, una trentina di
sedie, interi fusti di birra e tutto quello che era possibile lanciare. Da dove
realmente sia nata la scintilla non si sa. L’unica certezza è che il tasso
alcolico, da una parte e dell’altra, era altissimo. Tanto che dalle parole, nel
giro di qualche secondo, si è subito passati ai fatti. IL MESSAGGERO Difficile risolvere il
problema della sicurezza
di LUCA LIPPERA «Campo de’ Fiori sta diventando in qualche
modo la “bestia nera” delle forze dell’ordine. Non perché ci sia una
sottovalutazione. Non perché non si voglia intervenire. Ma perché, qualsiasi
cosa si faccia o si pensi di fare, c’è il rischio di sbagliarsi e di essere
criticati un attimo dopo». Il maggiore Giancarlo Pintore, comandante della
compagnia “Roma Centro” dei carabinieri, sa di avere (come i colleghi della
Polizia), una bruttissima gatta da pelare. «La situazione dice è quello che è.
Le guide del turismo giovanile, quando propongono cosa fare nelle serate
romane, sono molto chiare. Non è di piazza Navona che si parla, non di
Trastevere, non di piazza di Spagna. Il luogo che viene indicato è quello:
Campo de’ Fiori. Tutti lì. E poi, ovviamente, diventa difficile controllare la
situazione». L’anno scorso, le risse, le partite “selvagge”
a pallone, le ubriacature semi-collettive sono state uno stillicidio quasi
quotidiano. Specie d’estate e quasi sempre di notte. I carabinieri e la polizia
si sono trovati a far da cuscinetto tra le spinte di ben tre “fronti”
contrapposti: i commercianti e i gestori dei bar (che vogliono vendere), i
residenti (che vogliono dormire), il Comune (che non vuole scontentare né gli
uni né gli altri). «Bisognerebbe capire aggiunge il maggiore Pintore che le
dinamiche di intervento non possono essere sempre le stesse. Un conto è
fronteggiare gruppi di tifosi contrapposti come l’altra sera. Tutt’altra cosa è
fermare una rissa tra italiani e americani ubriachi. Un’altra ancora far
smettere la partita di pallone selvaggia, il cosiddetto vaiolance ». Ogni sera a Campo de’ Fiori o sulla vicina
piazza Farnese c’è una pattuglia che sorveglia. Un mese i carabinieri, un mese
la polizia. Si potrebbero mettere in campo più uomini, è vero. Ma la decisione
verrebbe subito contestata da chi chiede che la zona, per motivi turistici, non
venga militarizzata. «Una pattuglia dice il comandante della compagnia Roma
Centro è composta da due uomini. Sono armati, mitragliette incluse. Ma certo
non si può andare in due, impugnando le armi, contro cento scalmanati che
schiamazzano. Sarebbe una follia, con il rischio di produrre danni ben
superiori al danno. Qualcuno potrà dire: si usino i manganelli. Ma ve li
immaginate due uomini in divisa che cercano di calmare la folla con i
manganelli. Ecco perché intervenire è così complesso». L’altra sera, durante gli scontri tra ultrà inglesi e romanisti, le pattuglie sono arrivate in pochi minuti. Quella dell’Arma era sul posto. Ma ha dovuto attendere i rinforzi prima di intervenire. «Se ci fossero stati cinquanta carabinieri già lì ragiona Pintore la nostra azione sarebbe stata immediata. Ma qualcuno avrebbe di sicuro lamentato la sterilizzazione della piazza. Allora abbiamo dovuto chiamare le auto da tutta la zona. Qualche minuto ci vuole sempre. Vede? Campo de’ Fiori è diventato il cuore pulsante del Centro: davvero un bel rompicapo». IL MESSAGGERO E sabato un’invasione
di scozzesi
I primi gruppi di tifosi atterrano questa
sera, ma di bellicoso i soldati dell’esercito in Tartan non hanno proprio
nulla, sia che si parli di calcio che, soprattutto, di rugby. Sabato c’è
Italia-Scozia, ultimo turno del Torneo delle Sei Nazioni: tutti straesauriti i
24.500 posti del Flaminio, il che vuol dire che dalle Highlands sono in arrivo
almeno 4.000 scozzesi, gran parte dei quali in kilt d’ordinanza (no, inutile
fare verifiche, le mutande proprio non le mettono). Siamo alla settima edizione
del Torneo e Roma, a cominciare dai gestori di pub e ristoranti per finire ai
vertici delle forze dell’ordine, si è abituata: ci sono sì da rinforzare le
scorte, ma di birra, non di poliziotti e vigili. La proverbiale bonomia dei
tifosi ovali, di tutte le età, con tante famiglie e per di più con le tasche
piene di sterline, è stata presto riconosciuta dalle autorità cittadine
inizialmente sospettose in fatto di supporter sportivi targati Gran Bretagna.
Tanto che fatto unico da due anni è caduto il divieto di vendere alcolici nei
pressi del Flaminio. P.R.B.
IL MESSAGGERO Maxi-sbronza in
ventidue città: autorità spagnole in allarme
dal nostro corrispondente JOSTO MAFFEO MADRID - Lo chiamano botellón , bottiglione,
ma non è un recipiente di vetro. E’ il contenitore più emblematico di un
disagio giovanile spagnolo che da anni annega la noia in sbronze di branco che
trasformano vie e piazze della patria di Cervantes in giganteschi e caotici
happening. E gli ospedali vedono ragazzi e ragazze giocarsi letteralmente la
vita in preda a gravi stati di coma etilico. Stavolta il fenomeno avrà portata
nazionale e simultanea. Giovani di tutta la Spagna, via messaggini Sms e
attraverso i canali di Internet, hanno lanciato la sfida: da Cáceres a
Barcellona, da Madrid a Santiago, da Cordova a Saragozza, la notte di venerdì
17 la sbronza diventerà nazionale e simultanea in almeno ventidue città;
un’autentica sfida che ha mosso persino il governo. Elena Salgado, titolare del
ministero della Sanità, da giorni ripete preoccupata un appello: «Ragazzi,
fermatevi: Il vostro è un attentato contro la salute». Altri, invece, come i
Verdi, propongono di “regolare” il fenomeno delle sbronze in massa. Il fenomeno del botellón non è nuovo. Basta
solo soffermarsi sulla frase più pronunciata dai giovani spagnoli quando
fissano un appuntamento: « Vamos de copas », andiamo a bere. Non una
possibilità, ma un preciso obiettivo. Espressione colloquiale, a volte semplice
modo di dire, ma spesso tradotta in realtà. Da alcuni anni il botellón , bere
in gruppo per strada e di notte vini e liquori scadenti mescolati senza
criterio e consumati in quantità industriale, è l’attività di moda per un
numero crescente di giovani la cui età si abbassa sempre di più. Alcune amministrazioni comunali, tra le prime
la madrilena, hanno cominciato a reagire qualche tempo fa, non tanto per le
preoccupazioni che destavano queste attività giovanili quanto sulla scia delle
denunce e proteste di cittadini disturbati nel sonno, con orde di giovani che
sotto casa annegavano nel vomito e nella sporcizia e che spesso distruggevano
quanto trovavano attorno. Molti, poi, venivano soccorsi anche in fin di vita.
La reazione è stata quella di una maggiore presenza delle forze di polizia, che
proprio come si fa con la prostituzione, ha ottenuto che i giovani cambiassero
continuamente quartieri mantenendo i rituali delle sbornie notturne. Ora, il passaparola di questa pericolosa attività - che secondo osservatori ed esperti va studiata associandola ai record spagnoli di giovani somari a scuola e con il maggior consumo europeo di droghe - ha portato all’appuntamento di venerdì prossimo. Molte città si preparano, le forze di polizia saranno più presenti per bloccare o almeno arginare gli effetti della sfida. Ma nel Paese del ”proibito proibire” l’indulgenza, di molti genitori e di non poche autorità, è troppo complice per riuscire a indurre i giovani a divertirsi senza fare spericolati bagni nell’alcool. IL MESSAGGERO (RIETI) Ma i presidi si chiamano fuori dalla giornata
nera iniziata in piazza e finita con i danneggiamenti di VALENTINO ROSSETTI (segue dalla Prima) due classi». E ancora:
«Ritengo che i miei ragazzi non siano coinvolti con quanto accaduto - dice
Roberto Melchiorre, preside all’Istituto tecnico commerciale - Tuttavia
aggiungo che ognuno è responsabile delle proprie azioni: i ragazzi martedì
hanno commesso un’assenza ingiustificata perché hanno deciso tutto in maniera
autonoma. Comunque non penso - continua il dirigente scolastico dell’Itc, che
era presente al ristorante con quattro classi - che il nostro Istituto,
composto prevalentemente da ragazze, sia responsabile». Dichiarazioni che rimbalzano anche
all’Istituto tecnico industriale, dove a fare le veci del preside Sandro
Salvati, ieri assente, c’era Graziano Natali: «Non abbiamo elementi per
giudicare - afferma il vice preside dell’Itis, al "Mondo Antico" con
sette classi del quinto anno - Secondo me i nostri ragazzi si sono tutti
comportati bene. Aggiungo però che sono contrario ad un pranzo in cui si creano
i presupposti per fare baldoria. Tutte le scuole in un unico posto creano
disordini: sfottò tra i vari istituti, anche con il bere di mezzo, a mio avviso
possono creare facilmente quello che è successo». Di certo l’alcool è stato il protagonista.
Almeno stando ad alcuni testimoni che raccontano di aver visto numerosi
studenti, comportarsi in maniera non certo civile, martedì mattina, in piazza
Vittorio Emanuele. «Tutti ubriachi ancor prima di venire a
mangiare. Penso che non organizzerò più un pranzo per le scuole - ha commentato
amaramente Piero Eleuteri, proprietario del locale - Durante il pranzo ho
continuamente ripreso alcuni ragazzi che si stavano comportando male. Li ho
anche richiamati con il microfono della sala. Ma loro niente. Dopo sono stato
costretto a chiamare le forze dell’ordine - continua Eleuteri - Vorrei però che
fosse chiara una cosa, in difesa dell’immagine del mio locale: abbiamo già
provveduto a riparare tutti i danni, quindi già da adesso siamo pronti ad
ospitare anche il più grande dei matrimoni. Questo affinché tutti sappiano e
non si facciano un’idea sbagliata. Di certo determinati episodi sono sintomo di
una gioventù reatina totalmente allo sbando: qualcuno si dovrebbe assumere la
responsabilità di alcuni comportamenti», conclude a dir poco arrabbiato
Eleuteri. Che di certo l’altro ieri non ha brindato. Carabinieri in azione. Controlli tra
Castelvetro, Monticelli e Caorso Guidano ubriachi, nei
guai
Sette senza patente, trovati hashish e
marijuana Le strade della Valdarda e della Bassa Piacentina blindate nel fine settimana scorso. Presidiate dall’Arma come stabilito dal comandante della compagnia di Fiorenzuola, capitano Andrea Leo. E i risultati delle due notti di controlli tra Castelvetro, Monticelli e Caorso sono importanti: un centinaio i veicoli fermati dai carabinieri delle stazioni di Monticelli, Caorso, Cortemaggiore e Villanova, una settantina di persone controllate. E per qualcuno, i guai non sono mancati. In sette, quasi tutti giovani, sono stati trovati positivi al test alcolimetrico. Guidavano ubriachi. E per questo hanno lasciato le loro patenti nelle mani degli investigatori. Non solo: alcuni erano alla guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, hashish e marijuana. Non a caso, proprio hashish e marijuana sono anche stati sequestrati: qualche grammo in tutto. Ma le verifiche non hanno riguardato solo il traffico. I carabinieri hanno eseguito sopralluoghi anche in alcune abitazioni. E pure in questo caso non sono mancate conseguenze. Due piacentini, infatti, sono stati denunciati a piede libero perchè tenevano in casa, senza averle segnalate, due carabine. CORRIERE ADRIATICO Era alla guida ubriaco
Un incidente gli costa la patente JESI - Si era messo alla guida ubriaco e ha
provocato un incidente, l’altro giorno lungo viale della Vittoria. Nessuno dei
due conducenti, entrambi stranieri, sono rimasti feriti. Ma per uno di loro è
scattato il ritiro immediato della patente. I due automobilisti, uno 40enne di
origine albanese ma residente a Jesi (K.M. le sue iniziali) a bordo della sua
Ford Galaxi e uno marocchino, di 44 anni e residente a Santa Maria Nuova (L.Z.)
al volante della sua Opel Cadet, transitavano lungo il Viale entrambi in
direzione Fabriano. Nei pressi del semaforo in cui si interseca viale Papa
Giovanni XXIII, le due auto si sono scontrate. All’arrivo dei vigili urbani per
i rilievi di legge, è stato accertato che il marocchino era in evidente stato
d’ebbrezza. Pertanto, gli hanno ritirato subito la patente, e gli atti sono
stati inviati alla Prefettura e per notifica alla Procura. I danni, come detto,
si sono limitati alle vetture. Nessuno dei due automobilisti ha riportato
ferite. ta.fre. IL MATTINO (AVVELLINO) BAIANO: AL VOLANTE
UBRIACO FINISCE CONTRO IL GUARD RAIL
La notte scorsa, all’altezza del comune di Baiano, sulla Napoli-Bari, per l’alta velocità un 33enne di Monteforte ha perso il controllo della sua auto ed è finito contro un guard-rail. Sul posto, oltre a un’ambulanza, sono giunti anche gli agenti della polizia stradale. Il 33enne è stato trasportato al Moscati. Le analisi hanno confermato che l’uomo al momento dell’incidente era in stato d’ebbrezza. L’uomo è stato per questo denunciato per guida in stato di ebbrezza: gli è stata ritirata la patente e decurtati dieci punti. BERGAMO: SESSO SU AUTO IN CORSA, DENUNCIATI
ANZIANI AMANTI Che cosa la coppia stesse facendo a bordo di quell’auto che zigzagava pericolosamente in piena provinciale i vigili hanno potuto solo immaginarselo. Soprattutto dopo che se li sono trovati davanti seminudi. E non erano nemmeno dei ragazzini: 59 anni lui, 70 lei. La strana scena si e’ materializzata davanti agli agenti della Polizia locale di Cologno al Serio, che hanno notato una Fiat Punto che viaggiava sbandando lungo la provinciale Francesca, invadendo continuamente la corsia opposta. Gli agenti hanno subito bloccato la Punto. E si sono trovati davanti i due anziani amanti (perche’ la signora non era la moglie dell’automobilista, in quel momento ignara nella loro casa di Seriate), che erano mezzi nudi. Dopo un primo momento di imbarazzo, gli agenti hanno fatto rivestire la coppia. Gli agenti hanno scoperto che l’uomo era anche ubriaco: il test dell’etilometro ha evidenziato valori tre volte superiori alla media. E’ stato quindi denunciato a piede libero per guida in stato di ebbrezza, gli e’ stata ritirata la patente ed e’ stato spedito a casa a inventarsi una scusa per la moglie. CAPPELLA MAGGIORE Guida
in stato di ebbrezza: 5 anni di processi, ora c’è la prescrizione (l. a.)
Cinque anni non sono bastati per chiarire se l’imputato stava o meno guidando
la propria vettura in stato di ebbrezza.Si è concluso con una sentenza di non
doversi procedere per intervenuta prescrizione il procedimento a carico del
47enne vittoriese Valter Manzoni, che nel 2001 venne fermato dai Carabinieri di
Vittorio Veneto a Cappella Maggiore mentre conduceva una Fiat Uno. L’alcoltest
a cui i militari sottoposero Manzoni avrebbero evidenziato un valore di 1,68
mg/l alla prima misurazione e 1,60 alla seconda, ben sopra il limite
consentito. Il fascicolo fu esaminato una prima volta dal Giudice di Pace di
Vittorio Veneto, ma ben presto la difesa di Manzoni sollevò un’eccezione che
provocò l’invio dell’incartamento alla Corte Costituzionale, la quale restituì
il fascicolo al giudice di pace rigettando l’eccezione presentata. Il magistrato vittoriese, essendo nel frattempo subentrate nuove regole processuali, il 10 marzo 2005 si dichiarò incompetente in materia e il 9 maggio dello stesso giorno trasmise il fascicolo alla Procura di Treviso, la quale lo assegnò al giudice Deli Luca del Tribunale di Conegliano, che ieri mercoledì ha dichiarato prescritto il procedimento. IL GIORNALE DI VICENZA Una furia in ospedale È ubriaco e scatena un
putiferio
(ca. b.) Al limite del coma etilico (404
milligrammi di alcol per decilitro di sangue), l’altra notte ha scatenato un
quarantotto al pronto soccorso costringendo i sanitari a chiamare la polizia.
E.S., 37 anni, di Romano, già noto alle forze dell’ordine, è stato denunciato
per ubriachezza molesta, sempre che personale del pronto soccorso e poliziotti
non decidano di querelarlo per ingiurie e minacce ma allo stato, bontà loro,
sembra assai poco probabile. Intorno alle 21,50 di martedì E.S., è stato
notato in gravi difficoltà in viale Venezia, nei pressi dell’omonimo locale.
Qualcuno ha allertato il 118 e con un’ambulanza l’uomo è stato accompagnato al
San Bassiano. Sottoposto a test alcolimetrico, con il responso da record di 404
mg/dl, E.S. pareva essersi quietato. Macché, nelle primissime ore di ieri ha
scatenato l’inferno nel pronto soccorso, tanto da costringere a chiamare il
Commissariato. Giunti in ospedale, intorno alle 3, gli agenti si sono trovati davanti una persona completamente fuori di sé che inveiva, offendeva, minacciava e solo con grande fatica sono riusciti a indurlo a più miti propositi. Di qui, la denuncia per ubriachezza IL MESSAGGERO (PESARO) CASAGRANDE: «AL PRONTO SOCCORSO TEMPI DI
ATTESA ACCETTABILI» «Non vi è stata relazione tra i tempi di attesa e la reazione violenta dell’accompagnatore di una paziente». Lo sostiene il direttore del Dipartimento di emergenza e del pronto soccorso, Attilio Casagrande, in merito all’episodio accaduto i primi di marzo nella sua unità operativa. «In primo luogo - spiega il primario - l’attesa si era protratta per 35 minuti, tempo assolutamente accettabile in relazione alla diagnosi formulata alla paziente. Inoltre la reazione aggressiva dell’accompagnatore, che era in stato di ebbrezza, si è scatenata dopo che la paziente era già stata visitata dal medico del Pronto soccorso, mentre veniva sottoposta ad accertamenti radiologici prima di venire ricoverata nel Servizio psichiatrico di diagnosi e cura». Al Pronto Soccorso viene applicato il triage: i tempi di attesa sono nulli per i codici gialli e rossi, mentre può capitare di aspettare, quando il personale è impegnato, nel caso di codici bianchi e verdi Tra i due prima una lunga chiacchierata poi
improvvisi insulti e l’aggressione Marino William Pellino operato nella notte Accoltellato alla gola, grave un imbianchino Sanguinosa lite tra
ubriachi ieri a Lucrezia davanti a un bar. Sotto torchio un giovane albanese LUCREZIA - E’ comparso sull’uscio del bar e
con rantolo ha soffiato il dramma in faccia all’amico: “Aiutami, mi ha
accoltellato”. Marino William Pellino, 45 anni, imbianchino
di Lucrezia, è rimasto coinvolto nel tardo pomeriggio di ieri in una violenta
lite tra ubriachi, davanti al bar Blu Moon del paese. Aveva il sangue che gli grondava dal collo e
teneva una mano premuta sul ventre: due colpi veloci e secchi inferti, con un
coltello, alla gola e all’addome. L’amico, che era dentro il bar, l’ha sorretto
e ha provato ad accompagnarlo verso la sua auto: dieci metri poi il ferito è
stramazzato a terra. L’ambulanza del 118, arrivata dopo pochi minuti, lo ha
trovato esanime in una chiazza di sangue, ieri sera è stato operato d’urgenza
all’ospedale Santa Croce di Fano.
Venerdì, 17 Marzo 2006
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