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Comunicati stampa 02/07/2006

Comunicato Stampa - ITALIA ANCORA A RISCHIO PER I CICLISTI. PERDE LA VITA UN NUMERO PARI A 2 VOLTE IL GRUPPO DEL GIRO D’ITALIA 300 MORTI NEL 2004 -8,8% RISPETTO AL 2003.

MENTRE I FERITI, 11.766, AUMENTANO DEL 4,6% AI PRIMI POSTI IN EUROPA COME NUMERO DI VITTIME La percentuale sul totale delle vittime è rimasta immutata 5,3%. Molti gli anziani.

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Pensate solo per un attimo al Giro d’Italia, con quel bel gruppone di maglie colorate. Ebbene l’equivalente di due grupponi del Giro perde la vita ogni anno in Italia.

Le miti biciclette condotte dai nostri connazionali ciclisti corrono ancora seri rischi nel nostro Paese. Nel 2004, ultimi dati disponibili, pur con un calo dell’8,8% le vittime fra i ciclisti sono state ancora 300. Con una diminuzione di 29 rispetto alle 329 del 2003. I feriti nel 2004 sono stati 11.766, in questo caso si segnala un aumento del 4,6% rispetto all’anno prima quando furono 11.249.

 

L’Italia rimane uno dei paesi a maggior rischio in Europa. Con le sue 329 vittime fra i ciclisti, il nostro Paese è preceduto (dati 2003) solo dalla Polonia con 647 e dalla Germania con 616. Certo si deve tenere conto della popolazione e dell’abituale uso delle biciclette in ogni stato. Seguono la Francia con 201, l’Olanda con 188 (anche se il Paese dei Mulini a vento è poi proprio quello che conta la più alta percentuale di ciclisti deceduti rispetto al totale dei sinistri mortali, con circa il 20% rispetto per esempio al 5,3% dell’Italia).

Si deve ricordare che nei Paesi Bassi, la bicicletta anche per motivi legati alla piatta conformazione del territorio, è tradizionalmente il primo mezzo di locomozione a breve raggio.

 

Vengono poi la Repubblica Ceca con 159, la Gran Bretagna con 116 la Spagna con 78 il Portogallo con 63, l’Austria con 56, la Svizzera con 48 Alcuni paesi, come la Grecia, il Belgio, la Repubblica Slovacca, l’Ungheria e il Lussemburgo, secondo i dati riportati dall’Istat, nel 2003 non avrebbero contato vittime fra i ciclisti. Elemento che ci sembra statisticamente quantomeno strano.

Vediamo ora da vicino gli ultimi dati disponibili per il nostro Paese.

Nel 2004 in Italia, secondo gli ultimi dati Istat, in incidenti con coinvolti ciclisti sono morte 300 persone (249 maschi (83%) e 51 femmine (17%). Di questi 293 erano conducenti, 3 i trasportati e 4 i pedoni investiti. I feriti sono stati ben 11.766 in aumento del 4,6% rispetto ai 11.249 del 2003.

Fra i ciclisti sino contate nel 2004 12 vittime fra i bambini dai 0 ai 14 anni. Tutti maschi. Sono state invece ben 143 le vittime fra i ciclisti over 65, pari al 47%. Fra gli anziani 118 erano maschi 83% e 25 le femmine 17%.


Probabilmente sugli incidenti ai velocipedi incide anche un maggior traffico sempre meno attento verso questa categoria di utenti, e gli stessi ciclisti spesso inosservanti delle più elementari regole della strada e una ancora insufficiente estensione di piste ciclabili.

 

Giordano Biserni
Presidente Asaps


Incidenti stradali, morti e feriti - Anni 2003-2004
(Valori assoluti e variazioni percentuali)
 

 


2003 

2004 

Variazioni percentuali 2003/2004

Incidenti

231.740 

224.553 

-3,1% 

Morti 

6.065 

5.625 

-7,3% 

Feriti 

327.324 

316.630 

-3,3% 

Fonte Istat

  INCIDENTI A VELOCIPEDI - ANNI 2003/2004 

 


2003 

2004 

Variazioni percentuali 2003/2004

Percentuale
sul totale
 

Morti 

329 

300 

-8,8% 

5,3%

Feriti 

11.249

11.766 

4,6% 

3,7%

Fonte Istat - Elaborazione Il Centauro-Asaps - ©

 


NUMERO DEI CICLISTI CHE HANNO PERSO LA VITA IN EUROPA NEL 2004

Polonia

647

Germania

616

Italia

300

Francia

201

Olanda

188

Repubblica Ceca

159

Gran Bretagna

116

Spagna

78

Portogallo

63

Austria

56

Svizzera

48

Danimarca

47

Finlandia

39

Svezia

35

Slovenia

14

Norvegia

13

Irlanda

11

Grecia, Belgio, Repubblica Slovacchia, Ungheria e Lussemburgo

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Fonte Istat

Domenica, 02 Luglio 2006
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