Il politico ucciso,
Francesco Fortugno |
(ASAPS) REGGIO CALABRIA – Nel mondo investigativo c’era il
sentore che qualcosa stava per succedere sul fronte delle indagini per
individuare gli uccisori del vicepresidente del Consiglio regionale della
Calabria, Francesco Fortugno, caduto in un agguato cinque mesi fa (16 ottobre
2005) portato a segno da alcuni sicari a Locri, in un seggio allestito per le
primarie dell’Unione. Un vasto spiegamento di agenti della Squadra Mobile di
Reggio Calabria, dello SCO e della DAC, è entrato in azione alle prime luci
dell’alba di ieri (21 marzo), coordinati dal dottor Salvatore Arena. Scopo
della missione, dare esecuzione a nove ordinanze di custodia cautelare in
carcere, quattro delle quali destinate a quattro persone ritenute affiliate o
comunque vicine al potente clan dei Cordì, da tempo protagonista di una
sanguinolenta faida con i rivali Cataldo, per la supremazia nella Locride. In
carcere sono finiti Salvatore Ritorto, 27 anni, pregiudicato di Locri,
considerato l’esecutore materiale dell’assassinio, Domenico Audino, 27 anni,
Domenico Novella, 24 anni, e Carmelo Dessì, 26 anni, che secondo le accuse
sarebbero i complici operativi del killer. Un’ordinanza di custodia cautelare è
stata notificata in carcere a Vincenzo Cordì, considerato il capo indiscusso
dell’omonima cosca calabrese, già in cella per associazione di tipo mafioso.
Smascherati i mandanti, resta da chiarire il movente, e su questo punto Nicola
Cavaliere, capo della DAC (Direzione Anticrimine Centrale), Gilberto Caldarozzi,
direttore dello SCO (Servizio Centrale Operativo) e Salvatore Arena, dirigente
della Squadra Mobile di Reggio Calabria, sono stati chiari: le indagini non si
fermano qui ed i filoni investigativi sono ancora tutti da percorrere.
“L’operazione di questa mattina – ha detto Cavaliere – è frutto del lavoro
svolto con rigore e professionalità, in un territorio difficile, dal pool di
investigatori predisposto immediatamente dopo l’omicidio di Francesco Fortugno.
Un pool – ha spiegato il Prefetto – composto dai migliori professionisti del
Servizio centrale operativo e della Squadra mobile di Reggio Calabria che ha
consentito di giungere in tempi record al risultato di oggi”. Gli stessi
investigatori non hanno nemmeno avuto il tempo di alzare la testa dal tavolo e
si trovano già tutti ai propri posti. “Il giro non si è ancora completato –
aggiunge il capo della Mobile di Reggio Calabria Salvatore Arena – ed abbiamo
raggiunto importanti elementi indispensabili ai fini della prosecuzione delle
indagini, che non si fermano qui”. Francesco Fortugno, esponente di spicco
della Margherita, venne assassinato – lo ricordiamo – il 16 ottobre 2005 con
cinque colpi di pistola calibro nove, esplosi dalle armi di due sicari. Il Vice
presidente del consiglio regionale aveva appena votato e si era intrattenuto
con alcuni conoscenti quando i sicari entrarono in azione. (ASAPS)
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