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ITALIA
ANCORA A RISCHIO PER I CICLISTI.
PRIMA IN EUROPA COME NUMERO DI VITTIME CON OLTRE 300 MORTI L’ANNO RISPETTO A UN TOTALE DI 1.121 CICLISTI CHE HANNO PERSO LA VITA . Nel 2003 la percentuale sul totale delle vittime è passata al 5,4% rispetto al 4,7% del 2002. |
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Le
miti biciclette condotte dai nostri connazionali ciclisti corrono
ancora seri rischi nel nostro Paese. Anzi a rischi più elevati
rispetto agli altri Paesi Ue. Ce lo ha ricordato nei mesi scorsi
l’ex vicepresidente e commissario ai Trasporti Loyola de Palacio. Il
commissario, al termine del suo mandato, ha voluto puntare la sua
attenzione proprio su questo segmento di utenti deboli (e qualche
volta un po’ disinvolti) della strada. La de Palacio ci ha ricordato
che l’Italia è al primo posto come numero di morti
in termini assoluti in Europa con 351 vittime, seguita dalla
Francia con 249 e dalla tradizionalmente ciclistica Olanda
con 199. Però il Paese dei Mulini a vento è poi
proprio quello che conta la percentuale di ciclisti deceduti rispetto
al totale dei sinistri mortali, il 21,4% rispetto per esempio
al 6,6% dell’Italia. Si deve ricordare che nei Paesi Bassi,
la bicicletta anche per motivi legati alla piatta conformazione del
territorio, è tradizionalmente il primo mezzo di locomozione
a breve raggio. |
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Fonte Istat - Elaborazione Il Centauro-Asaps. |