Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta. L’iniziativa prevede che siano considerati reati cinque comportamenti finora puniti solo con contravvenzioni. Velocità eccessiva, guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti, lancio di pietre dai cavalcavia e, comunque, qualsiasi azione che possa causare grave pericolo consentirà alle forze dell’ordine l’arresto.
Finora questa misura era presa in caso di incidenti, ora scatterà in tutti i casi di flagranza di reato e quindi anche nei confronti di chi fosse fermato per controllo.
Nodo centrale della proposta è la velocità, su cui si auspica una funzione deterrente. Chi supererà i limiti di 50 chilometri orari e quindi trovato a più di 106 km/h in città avrà una denuncia penale. In caso di flagranza ci sarà il carcere. Procedura uguale per le strade extraurbane dove, se si calcolano 50 km/h in più ed un margine di errore strumenti del 5 per cento si arriva a 145. Con lo stesso metodo di calcolo, sulle autostrade, arresto e processo scattano a 190.
L’artricolo 432 del codice penale ( attentati alla sicurezza dei trasporti) viene inasprito nelle pene: si parte infatti da 1 anno se non ci sono incidenti gravi , sino a 10 anni in caso di morti.
Tutto ciò non evita comunque le sanzioni amministrative che procedono parallele ai rimedi penali. Chi supera i limiti di oltre 50 km/h rischierà fino a 2753 euro di multa e fino a sei mesi di ritiro patente.
Le conclusioni le tira lo stesso assessore Cioni: "Dobbiamo inculcare nell’automobilista il concetto che, ponendosi in determinate situazioni o superando certi limiti di velocità rischia concretamente il carcere".